18. Hallucinations

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E' stata una settimana orribile, non ho fatto altro se non piangere e andare al bosco in cui tutto era cominciato, con la speranza di riuscire a capire qualcosa di questa storia orribile, ma nulla.

Ora sono fuori da scuola, ferma davanti al cancello e sto aspettando, come al solito, un bellissimo ragazzo dai capelli ricci e gli occhi verdi, che non arriverà mai.

Mi sistemo lo zaino sulle spalle e comincio a camminare verso casa, ormai senza speranze.

Non credo che Harry tornerà.

Immersa nei miei pensieri, e nella buona musica di Lana Del Rey nelle orecchie, non mi accorgo che dietro di me Fiona e Cailin si stanno rincorrendo urlandosi dietro e ridendo, finché una delle due non mi cade praticamente addosso, facendomi sussultare.

"Dee!"

Cominciano ad urlare come delle pazze, e ora le sento poiché le mie cuffiette sono cadute a terra, per l'impatto con le due ragazze che apparentemente, paiono due matte da imprigionare in una camicia di forza. O forse quella sono semplicemente io.

"Delice, abbiamo un invito per te a questa festa, ti ha invitato un amico di David, è un po' piu' grande ma gli interessavi". Sento Fiona ridacchiare, quel risolino da tredicenne eccitata che fa ogni volta che è su di giri.

Corrugo la fronte, fissando entrambe le ragazze di fronte a me, non capendo, quando Cailin schiude le sue labbra sottili e rosee per poter parlare. "Sei stata invitata ad una festa, Delice. A casa di quel ragazzo."

Sento un brivido percorrermi la schiena, mentre ripenso all'ultima volta che sono stata in discoteca con i miei amici, e sono uscita da sola, ed è successo quell'incubo/sogno. Ma se davvero era solo un sogno, dove sono andata dopo la discoteca?

Scuoto piano la testa, scrollando le spalle e mormorando un secco "no".

Riprendo velocemente a camminare, tenendo lo zaino sulle spalle mentre le due ragazze mi seguono insistendo.

Io, Fiona e David siamo amici da molto tempo. Fiona l'ho conosciuta all'asilo, giocavamo sempre nel cortile prima di tornare in classe. Invece Cailin l'abbiamo conosciuta alle elementari; era una ragazza molto chiusa, passava le ricreazioni a raccogliere margherite nel cortile della scuola. Un giorno è stata colpita con un pallone, e noi siamo subito corse da lei, e abbiamo fatto amicizia, da lì non ci siamo piu' separate. Invece, David, era il fratello maggiore di Cailin, un ragazzo con cui già giocavamo da piccole, prima di conoscere la sorella. Io e Fiona avevamo la stessa età, Cailin aveva un anno in meno di noi mentre David ne aveva uno in piu'.

Eravamo comunque molto amiche, nonostante la differenze d'età e le classi diverse.

"Delice, ti farà bene conoscere qualche ragazzo".

Mi passo una mano tra i capelli, sospirando, sentendo una brutta sensazione.

Io non li voglio conoscere altri ragazzi, perché dovrei? Lo avevo conosciuto un ragazzo e anche se non provava nulla per me, io con lui ci stavo davvero bene, sentivo il cuore esplodere.

"Ho detto di no, non ho intenzione di andarci".

Accelero il passo, stringendo la bretella dello zaino nella mano e comincio a correre verso casa, senza farmi raggiungere, con gli occhi ormai colmi di lacrime.

***

Sfioro il foglio attaccato alla mia scrivania con dei pezzi di nastro adesivo, tirando su col naso, lasciando che delle lacrime bagnino la carta leggermente sporca per via della mia mano sinistra che piu' volte ha sbavato i tratti della matita.

Mi accorgo benissimo di ciò che sta succedendo, mi sento matta, davvero, c'è qualcosa di strano, nessuno ha mai pianto per settimane per colpa di un ragazzo immaginario.

Acid Blood | H.S.Where stories live. Discover now