6. His hands

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La musica rimbomba nella mia testa e tutto gira, credo di essere ubriaca, forse, non lo so nemmeno io, probabilmente proprio perché sono ubriaca, si spiegherebbe anche perché sto ballando in una discoteca vestita come una prostituta e, appunto, ubriaca!

Credo di essermi fatta anche qualche canna con qualcuno dei miei amici che ho trovato alla festa, ma sono troppo ubriaca per dirlo con certezza.

Mi muovo come una specie di verme tra la gente, ballo e mi faccio strada spingendo con i gomiti. Addosso ho un vestito nero a tubino, molto corto, che io ho reso ancora più corto, tirandolo su e scoprendo muova parte del mio sedere, coperto ormai solo dalla sottile stoffa delle mutandine in pizzo.

Nessuno si accorge di come sono conciata, per fortuna, sono tutti troppo ubriachi e occupati a ballare con le solite troiette che si trovano in discoteca. Si, loro lo sono, e sono anche più coperte di me, ma io sono comunque io, non posso darmi della troia da sola, no?

Dopo la meravigliosa notizia di stamattina, intendo di Henry che dovrà stare a casa nostra per "un po", io e lui abbiamo avuto una strana chiacchierata. In realtà non era proprio una chacchierata, era una cosa strana: lui mi ha battuta a scacchi, ma non sarebbe una novità, chiunque potrebbe farlo, anche un bambino appena nato, intanto noi abbiamo parlato, poche parole, qualche domanda, come il mio colore preferito, con chi vivo, il mio nome per intero e altre stronzate, ma lui stranamente non voleva rispondere a nessuna di queste domanda, oh, che peccato.

A fine chiacchierata mi ha invitata a questa festa, ha detto che mia nonna gli aveva parlato dei problemi che c'erano stati e che voleva aiutarmi a distrarmi un po e cazzo, l'avrei voluta prendere a sberle mia nonna, giuro.

Be, alla fine, tra schacchi e altre cose la giornata è passata in fretta, e per fortuna nella valigia avevo messo anche alcuni vestiti, in pratica mi ero portata dietro tutta la casa, anche la carta igienica profumata, non si sa mai...

Scaccio via tutti i pensieri dalla testa, anche perché con tutto l'alcool che ho in corpo non riesco a pensare a più di una cosa, e per ora il mio unico pensiero è quello di non pensare.

Sento delle mani grandi posarsi sui miei fianchi, sussultando e alcune lacrime minacciano di uscire dai miei occhi blu. Questa sensazione è orribile, la stessa che avevo provato quando quel mostro mi aveva fatto del male.

Mi giro di scatto, incrociando gli occhi verde smeraldo del ragazzo riccio davanti a me, devo alzare leggermente il viso per poterlo vedere meglio. perché lui, in confronto a me, è davvero molto alto.

Stringe appena la presa sul mio fianco, premendo i polpastrelli sul vestito sollevato e facendomi sussultare ed indietreggiare di qualche passo, ma lui prontamente afferra il mio polso con l'altra mano, stringendolo con poca forza.

"Cosa fai vestita in queste modo?"

Chiede, con tono abbastanza fermo, nonostante anche lui sia ubriaco fradicio. La sua mano dal mio fianco scivolare dietro alla mia schiena e mi attira a se, spingendomi contro il suo torace duro, coperto solo da una maglietta bianca con sopra dei disegnini.

Io nemmeno lo ascolto, scuoto debolmente la testa, cercando di uscire dal mio trance e lo guardo leggermente spaventata. Qui c'è qualcosa che non va.

"Allora? Non rispondi?"

Alza appena la voce, per potersi far sentire e poi abbassa la mano sui miei glutei e prende la stoffa del mio vestito tra le dita, abbassandolo per coprirmi, facendomi sussultare.

"Henry!"

Alzo appena la voce, cercando di allontanarmi ma sbatto contro qualcosa, o qualcuno.

"E' Harry, e stai ferma."

Acid Blood | H.S.Where stories live. Discover now