4. Grandma Alicia

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Fisso il soffitto da almeno mezz'ora. Sono terrorizzata. Non ho la più pallida idea di cosa sia successo.

Non ricordo nulla. Non ricordo di essere andata a dormire. Ricordo che stavo piangendo, tutto bruciava, ricordo delle mani e una brutta sensazione. Poi, boom. Buio.

Il mio corpo è intatto, non c'è nessun tipo di segno. Il letto è perfettamente ordinato, io sotto le coperte guardo il soffitto. Le mie braccia sono fuori dalle coperte, i miei capelli biondi sparsi sul cuscino. Non ho intenzione di muovermi da questo letto, ma un'altra parte di me mi sta urlando di alzarmi, fare le valige e scappare via da questa merda. E si. Mi decido e velocemente mi alzo dal letto, tiro fuori una valigia dall'armadio e comincio a riempirlo di vestiti e biancheria intima, senza fare troppa attenzione all'ordine. Butto tutto dentro come capita.

Non penso che me ne andrò per sempre, in questo piccolo paesino c'è Fiona, Cailin, David, tutti i miei amici e i miei genitori. Non posso andarmene.

Ma una piccola vacanza non mi farà male, no.

Solo mentre faccio la valigia mi accorgo di essere completamente nuda, mi giro verso il letto e sulle lenzuola c'è una piccola chiazza di sangue a cui però non faccio troppo caso. Sono troppo impegnata a scappare.

Infilo delle mutandine e una maglia bianca, un paio di jeans e una felpa prima di afferrare la valigia, il telefono e le chiavi e correre fuori dal mio appartamento.

Non ho idea di come fare, ma qualcosa farò.

Mi avvicino velocemente alla macchina, ho il fiato corto; apro il bagagliaio e butto distrattamente dentro le mie valige, correndo poi verso la portiera del guidatore, che apro, entrando.

Insrisco la chiave nel nottolino e metto in moto, cominciando a guidare il più veloce possibile verso una meta che ancora non so. Guido così veloce che quasi non faccio attenzione alle altre macchine e piango, sentendo di nuovo il mio corpo bruciare per le ferite. Credo che andrò a fare visita a mia nonna, abita in un piccolo paese di campagna dove tutto è tranquillo, nella parte periferica della città ci sono anche dei negozi, drogherie e locali, non è un brutto posto, ma nemmeno un granché.

Sono ore ormai che guido, la strada la ricordavo più corta, forse perché l'ultima volta non avevo guidato io e mi ero messa a dormire. Ora ho diminuito la velocità, sono ancora molto spaventata ma ormai sono fuori città, quindi fuori pericolo...ma da cosa, se il pericolo sono io?

Scendo dalla macchina, passandomi una mano sul viso e chiudo la portiera dell'auto; sono stanchissima e ho guidato per un sacco, non vedo l'ora di stendermi. Cammino velocemente verso la porta della casa dei miei nonni, non ho ancora preso la valigia, sono davvero troppo stanca. Suono il campanello ma non ho la più pallida idea di che ore siano, magari i nonni stanno dormendo...be, di sicuro non dormirò in auto, ho bisogno di un letto.

La porta si apre dopo poco, dietro questa una signora dai capelli biondi, tirati su da un pinzone mi sorride dolcemente, avvicinandosi.

"Delice, bambina mia. Quanto tempo." Le sue braccia circondandano i miei fianchi e mi stringono forte a lei, io ricambio l'abbraccio, sorridendo timidamente e appoggia la testa contro la sua spalla, sospirando. Avevo bisogno di un contatto con qualcuno come mia nonna, anzi, a lei potrei anche parlare di ciò che mi è successo...

Mi fa entrare in casa, senza prendere le valige, credo che le prenderò domani.

"Come mai sei venuta a trovarmi? Sono passati anni." Mi guarda incuriosita e io scrollo le spalle, scuotendo piano la testa. "Bè, nonna, diciamo che ho avuto parecchi...problemi...e impegni...sai, la scuola, il lavoro, i soldi per pagasre l'affitto e tutto il resto...ma in questo momento ho bisogno di aiuto, del tuo aiuto." Annuisco, porgendole le mani che le afferra, stringendole delicatamente e annuendo a sua volta.

Sa di cosa parlo, quando le dicevo che avevo bisogno del suo aiuto, da piccola, giocavamo sempre con le carte, filtri magici e altre cose che lei mi aiutava a fare. Oppure mi raccontava strane storie su streghe, fantasmi e qualche cosa del genere. È stata una medium, credo si chiami così, per anni.

"Ti sei rimessa a giocare con le pozioni, piccola streghetta?" Ride, lasciando le mie mani e toccandomi il naso con un dito. Io rido piano, scuotendo la testa e mi avvicino al divano, sedendomici sopra, seguita da lei. Ha sempre usato questi nomi strani per me, ha sempre detto che in me vede qualcosa di speciale. "Vedi, nonna...ultimamente mi sono successe parecchie cose strane..." Sussurro, abbassando lo sguardo e lei continua a guardarmi, non capendo. "Hai mai sentito parlare di uno strano mostro che si aggira nei dintorni di holmes chapel? Che di notte violenta ragazza e poi torna normale e...ecco...si fa fare le coccole?- rido nervosamente, prima di riprendere a parlare -Cioè, credo sia stato solo un brutto sogno, in realtà...oppure che sto uscendo matta...è così complicato, io...io, non lo so...ero li, nel prato, lui mi ha buttata giù, e poi era sopra di me e...ho avuto paura, il sangue che colava e..." Mia nonna Alicia mi blocca e solo ora mi accorgo delle lacrime che scorrono copiose sulle mie guance. Mi circonda i fianchi con le braccia, appoggiando poi una mano sulla mia nuca che accarezza con delicatezza. "È tutto okay, bambina mia..." Sussurra contro il mio orecchio e io annuisco, tremando e singhiozzando. "Avevo così tanta paura, davvero..." Lei annuisce, capendomi, credo, e bacia con dolcezza la mia fronte, sospirando. "È tutto okay, va bene? Non piangere, ssh." Annuisco e dopo essermi calmata comincio a spiegarle ciò che è successo. Lei non fa altro che annuire, come se capisse ciò che sto dicendo e stesse valutando la mia situazione. Sono matta e sto raccontando i miei problemi ad una più matta di me, figo.

Dopo aver ascoltato attentamente la mia storia si alza, raggiungendo un mobile e afferra un portatile, tornando poi sul divano. Da quando mia nonna utilizza questa roba? Dentro di me un po' rido, per la situazione, mi aspettavo qualche saggio commento invece lei sta cercando qualcosa di strano su google. Comincia a parlare, mi racconta di un mostor, o qualche cosa del genere, io non sono molto attenta...mi sorprendo di me stessa. Ho seriamente chiesto ad una come...lei...aiuto per questa storia? Andiamo, dev'essere lo stress, probabilmente ero solo molto nervosa e ho fatto qualcue incubo, si.

Alla fine del nostro piccolo tour tra le storie inquietanti, mi lascia andare a dormire. È abbastanza tardi e io sono stanchissima, spero davvero che qui starò meglio, almeno per un po'.

Lei mi lascia mettere una sua camicia da notte e mi guida nella stanza degli ospiti. Eravamo così impegnate a parlare che non ci siamo accorte che fuori ha cominciato a piovere. Piove come quella sera. Le gocce picchiettano con forza contro la finestra e io sono stesa sul letto, sotto le coperte. Ogni tanto mi guardo intorno, per paura di trovare qualcosa nella stanza, e l'unica cosa interessante è un libro che ho trovato sul comodino vicino al letto, evidentemente qui, prima di me, c'era qualcuno.

SPAZIO AUTRICE:

So che avevo detto che non ci sarebbero stati altri spazi autrice, poi ho cambiato idea......okay allora, innanzitutto volevo scusarmi per il ritardo, si è di poco ma solitamente posto almeno un capitolo al giorno, solo che davvero non sono riuscita...poi volevo anche scusarmi per le dimensioni del capitolo che è corto ma per il momento mi serve così e per eventuali errori che domani correggerò. Giuro che domani cioè oggi posterò almeno due capitoli...o comunque ci proverò. Volevo ringraziarvi anche per le visualizzazioni, che ho notato sono state di più nello spazio autrice che nei capitoli..ma tralasciamo. Grazie anche per i commenti e i voti, erano davvero pochi, tipo uno o due ma mi hanno fatto comunque piacere, e dopotutto sono all'inizio della storia quindi posso accettarlo. :)

Non saprei cos'altro dire quindi grazie davvero per aver letto, cercherò di aggiornare in giornata.

Un bacio. xx

- L'autrice

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