16. Nightmare

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Le labbra del riccio accarezzano lentamente il mio collo, mentre le sue mani si muovono sul mio interno coscia, accarezzando la mia pelle e avvicinandosi sempre di piu' al mio centro, facendomi rabbrividire.

Questa era una cosa che non volevo, correre troppo intendo, ma non riesco a dirgli di no, e non ne capisco il motivo, normalmente mi sarei girata e gli avrei tirato una sberla, ma lui mi manda il cervello a farsi fottere.

Chiudo gli occhi, rilassandomi al dolce tocco del ragazzo, e dalle mie labbra escono alcuni rochi gemiti, quando le sue dita cominciano ad accarezzarmi proprio lì.

Sento una brutta sensazione, non so cosa sia, solo una brutta sensazione, e poco dopo, dalle mie labbra esce un urlo, quando il mio corpo comincia a bruciare, e sento dolore ovunque.

Ormai non vedo piu' nulla, le mani di Harry, sono l'unica cosa a cui penso, e sono la cosa piu' dolorosa.

Posso sentire il sangue colare sulla mia pelle pallida, e ho il conato di vomito al solo pensiero.

Qualcuno sussurra la mia voce, mentre ormai io sono avvolta da una nebbia fitta, da nuvole di fumo e sotto ai miei piedi c'è solo tanto sangue, disgustoso sangue.

Non voglio rivivere quell'incubo, non voglio che succeda di nuovo.

I miei occhi sono pesanti, e si chiudono tra le mie urla e i dolori al mio corpo, mentre tutto intorno a me si fa piu' buio e confuso. Vorrei solo che Harry venisse a salvarmi.

"Harry..."

Ripeto piu' volte il suo nome, cercandolo nel buio e dimenandomi dal cemento che mi tiene imprigionata. Voglio che torni da me, voglio tornare da lui.

Mi sento debole, e dopo poco cado in un sonno profondo, nel buio che mi avvolge, tra le braccia di Harry.

"Delice?.."

Sento la voce di mia madre chiamarmi piu' volte, per farmi svegliare.

Apro lentamente gli occhi, trovando il soffitto della mia camera e mi alzo velocemente, sentendo la testa girare.

"Harry? Dov'è Harry?!"

Alzo la voce, alzandomi velocemente in piedi e mi guardo intorno con gli occhi lucidi, in cerca del ragazzo riccio.

"Tesoro, calmati! Di cosa stai parlando?"

Mi giro verso mia madre che addosso ha solo una vestaglia, e mi guarda con una strana espressione in viso, come se non capisse ciò di cui sto parlando.

"Harry, il ragazzo..quello riccio...dov'è?"

La guardo preoccupata, mentre lei scuote la testa, allontanandosi dal mio letto.

"Devi aver fatto un sogno. Ti aspettiamo in cucina tra dieci minuti per la colazione."

Guardo la donna dai capelli castani allontanarsi, prima di alzarmi in piedi e camminare lentamente verso la finestra, con il viso ormai rigato dalle lacrime.

"No..."

Guardo fuori dalla finestra, poggiando una mano sul vetro leggermente sporco e osservo le gocce di pioggia cadere sulla città.

Per qualche secondo, mi pare di vedere il riflesso di Harry sul vetro e premo la mano contro di esso, cercando un contatto con lui, ma dopo poco lo vedo svanire.

Non è possibile. Non può essere un sogno.

Sono seduta davanti al banco di scuola, non sto ascoltando una minima parola di ciò che dice il professore, sono troppo impgnata a disegnare.

Acid Blood | H.S.Where stories live. Discover now