Monologo di un ascoltatore vivo

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Risuona la tromba sotto il portico e il suo eco soffiato riflesso dalla volta stellata si espande per tutta la piazza..affacciandosi come una lieve brezza soporifera sul mare notturno...

In piedi appoggiati a una colonna due uomini di mezz'età amanti dell'arte e della sua espressione sinuosa e immateriale.. giocolieri funamboli sui tasti d'ottone..riversando i propri polmoni sul bocchino d'argento.. donano respiro alla musica...

E in un momento mi accorgo di essere stato aspirato in quel canneggio dorato..e di colpo precipito con tutti i miei sensi su quel bocchino argentato lasciandomi trasportare da quel respiro fervido e melodico fin dove la ragione perde le sue facoltà...

Galleggio con la testa nel buio mentre i miei piedi ingovernabili danzano qua e là per la piazza sulla scia di una nota risonante...

Il tempo sembra essersi fermato di fronte alla potenza dinamica di quel suono satinato..tutto rimane impietrito di fronte alla voce armonica di quelle forti labbra vibranti in sincrono col moto dell'aria...

Cammino ipnotizzato e mi mimetizzo nell'oscurità attirato verso la fonte di quella melodia così cromatica e graffiante...

E più mi avvicino alla campana nel pieno della sua risonanza e più continuo a tremare..e più continuo a tremare e più mi accorgo di essere vivo...

Cento piccoli monologhi notturniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora