Monologo su piacere e volere

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Sono le due di notte 

e pensando e ripensando al più e al meno 

sono giunto a formulare una mia analisi 

senza alcuna pretesa scientifica o filosofica

sulla distinzione fra piacere e volere

molti di noi confondono questi due termini 

o meglio li fanno coincidere

ma c'è una differenza sostanziale

la giusta equazione 

infatti 

è

voglio quindi mi piace

ma non vale il contrario

l'equazione è irreversibile

non sempre vogliamo veramente ciò che ci piace

mi piace quindi voglio

non è così!

soprattutto in questa società del consumismo

e non voglio fare il moralista

noi siamo bombardati di piaceri già confezionati 

e pronti per essere consumati 

senza alcuno sforzo

ciò che piace si può avere 

a prescindere dalla forza di volontà

tutto diventa facilmente accessibile 

e non voglio assolutamente rinnegare le scoperte della scienza e della tecnica

sarei ipocrita se lo facessi

ma precisamente cosa sono piacere e volere?

il piacere è effimero

oggi c'è 

domani non c'è

nasce dall'esterno

una cosa mi piace 

non perché io la voglio

ma perché lei vuole me

i piaceri nascono da impulsi esterni

nel piacere noi siamo passivi

il soggetto attivo 

colui che tiene le redini

è quel qualcosa 

da cui sono attratto!

la volontà 

invece 

nasce all'inetrno di noi stessi

noi vogliamo

io voglio

la volontà è nostra

la volontà è categorica

noi siamo attivi

siamo noi il soggetto al centro!

il piacere nasce da un bisogno 

da un desiderio esteriore

non nasce da noi stessi

non sempre abbiamo la volontà di perseguire ciò che ci piace

molto spesso 

abbandoniamo i nostri piaceri

i piaceri sono il frutto di un momento

sono l'espressione dei tempi in cui viviamo 

e di ciò che va di moda ed è in voga 

in un determinato periodo temporale

molto spesso 

i nostri piaceri 

sono conformizzati a seconda del contesto 

la volontà 

invece 

non ha tempo

è l'espressione più pura del nostro ego

non segue alcun processo di massificazione

non segue il conformismo popolare

la volontà è nostra!

come dicevo in precedenza 

i due termini vengono confusi

mi piace quindi voglio

molti di noi commettono questo errore

a partire dalla scelta degli studi 

fino ad arrivare alle scelte più o meno importanti della propria vita

la volontà non prescinde dal senso di responsabilità

le due cose sono strettamente legate

il piacere 

invece 

non ha vincoli

è deresponsabilizzato

ecco perché 

molto spesso 

i percorsi intrapresi per un "mi piace"

risultano fallimentari

invece 

quelli intrapresi per un "lo voglio" 

sincero e puro 

risultano pieni di successo!

la nostra 

in particolare 

è la società del "mi piace"

ovviamente esistono moltissime eccezioni

non voglio fare di tutta l'erba un fascio

ma la maggior parte di noi 

io compreso 

ragiona secondo la logica del "mi piace"

siamo

senza voler pronunciare alcun giudizio inquisitorio

viziati

e con questo 

non voglio dire 

che una volta era tutto rose e fiori

anche allora piacere e volere erano distinti e separati

questa distinzione vale in tutte le epoche

è assoluta 

è a-priori

dico solamente che allora 

c'era 

probabilmente

più senso del dovere e della responsabilità

e le cose venivano sudate un po' di più...

ok

si sono già fatte le 03.05

buonanotte

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