Monologo di un cieco

193 6 1
                                    


Gli avvenimenti più significativi non si dimenticano ma si perdono di vista

si dimentica perchè si vuole dimenticare perchè si sta perdendo di vista la propria vita

io ho perso di vista la mia vita e la vita mi ha preso così tanto la vista da rimanerne accecato

e non è stata una semplice svista ma piuttosto una malattia a rabbuiare il resto dei miei giorni con uno dei cinque sensi in meno e un bastone in più

Faccio parte della categoria "non vedenti"

per la massa semplicemente un cieco

cieco non dalla nascita ma di natura

volente o nolente il buio è il mio spazio ma non il mio confine

lungo la strada della mia vita ho raccolto immagini su immagini ora disseminate nella memoria e flash abbaglianti di luce ridanno loro nuova linfa

Ho perso la vista alla non più tenera età di ventisei anni inciampando in uno di quei mali dal nome impronunciabile per i comuni mortali esclusi medici e fanatici accaniti e direi a volte sadici della medicina

in poche parole non vedo più niente da quando avevo ventisei anni

all'inizio ne ho fatto una tragedia e non voglio sminuire la cosa ma alla fine la volete proprio sapere una cosa

finalmente non vedo più tante facce di cazzo! ed è così piacevole anche se può sembrare paradossale data la gravità del mio handicap

La vista è un senso uno di quelli che si contano sulle dita

ora io le dita non le posso vedere ma so che ci sono e che ci saranno anzi per indovinarne il numero non ho bisogno di alcuna mascherina oscurante

potete agitare tranquillamente i vostri palmi davanti ai miei occhi senza il rischio di essere visti

che fortuna eh

non vi vedo ma vi sento e so che capacità visiva o meno siete comunque tutti o in gran parte dei grandi BIP

mi autocensuro per non turbare i più piccoli

non vedo ma vivo e il cervello ancora lo so usare

La vita non è un quadro da osservare come delle belle statuine impalate a una mostra d'arte

io oltrepasso il limite oltrepasso ogni capacità visiva

io creo la mia arte le mie figure le mie immagini

io vivo io mi muovo con un bastone

un bastone di vita a cui mi aggrappo

perché alla fin fine la vita è il mio bastone il mio braccio 

e la fantasia la mia mente


i miei occhi

Cento piccoli monologhi notturniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora