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Harry aprì le porte della mensa, lasciando la stanza affollata mentre respirava a fondo. Louis non si trovava da nessuna parte e non aveva risposto ai messaggi di Harry per tutto il giorno ed Harry stava impazzendo.

Harry doveva ammettere, però, che la mattinata non era andata poi così bene.

"Porca puttana, Harry, non dirmi cosa posso e non posso fare! Non sei mio padre!" disse Louis roteando gli occhi blu, con le mani sui fianchi.

"Parla il ragazzo che mi chiama costantemente Daddy!" scattò Harry, guardando Louis con rabbia. "Toglili!"

Louis aprì la bocca in un silenzioso 'o' di orrore. "Oh, col cazzo. Non uscirtene con la storia del Daddy. E' solo un paio di jeans! Calmati!"

In difesa di Harry, quel paio di jeans erano invisibili ed estremamente stretti. Il culo di Louis era già accattivante solo in tuta, quindi Harry sapeva che le persone avrebbero fissato mentre il ragazzo indossava questi maledetti jeans.

"Sei stato tu a dirmi di essere me stesso!"

"Non pensavo che essere te stesso significasse vestirsi da troia."

Ok, Louis aveva il diritto di essere arrabbiato riguardo quella parte... Harry si era spinto troppo oltre definendo il suo ragazzo una puttana quando lui  non lo era affatto, ma Harry era solo così geloso del fatto che altri ragazzi avrebbe guardato il suo Louis.

Louis, che non gli aveva rivolto la parola da allora.

"Harry!"

Harry spostò la testa nella direzione della voce familiare, sapendo che non era Louis, ma comunque voleva vedere qualcuno che potesse sapere dove si trovasse Louis.

"Ashton, hai visto Louis?"

"Sì, è nella sala di musica, sta provando una canzone o qualcosa del genere."

"Grazie," rispose Harry prima di partire per cercare il suo Louis.

Fu sorpreso quando quasi si imbatté in Louis mentre voltava l'angolo, mantenendosi in piedi afferrando le spalle di Louis.

"Lou," disse Harry a bassa voce mentre metabolizzava le caratteristiche di Louis.

Il forte, forte Louis il cui viso e occhi erano rossi, un segno pesante che faceva capire che aveva pianto. Le lacrime erano ancora fresche, nuotando nel blu, e caddero quando incontrarono gli occhi preoccupati di Harry.

"Piccolo, che succede?" disse Harry, tirando a sé Louis, soddisfatto quando Louis ricambiò l'abbraccio.

"Mi dispiace di essere stato una puttana, Harry," si lamentò Louis ed Harry poteva spararsi.

"Louis, piccolo, ti prego non piangere e non dirlo mai più. Ho completamente deluso me stesso per quello- tu non sei una puttana per niente e merito di essere ignorato da te, anche se mi farebbe malissimo," disse Harry a bassa voce, strofinando la schiena di Louis. "Non sei una puttana, Lou, per favore comprendilo. Tu sei il mio perfetto, amorevole, bellissimo ragazzo."

"Davvero?"

"Certo, piccolo, è solo che non mi piaceva che altri ragazzi ti avrebbero guardato in quei jeans e per questo ho detto quelle cose. Dammi un pugno la prossima volta."

Per grande sollievo di Harry, Louis rise, si tirò indietro e si alzò sulle punte per baciare Harry e ovviamente Harry ricambiò il bacio, pentendosi persino di aver parlato di quei jeans.

"Ti amo," Harry promise a Louis, unendo le loro dita e iniziando a guidare Louis in bagno.

"Ti amo," alitò Louis, sorridendo ampiamente al suo ragazzo.

✖The Gay Project✖ [Traduzione Italiana]Where stories live. Discover now