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Louis fissava Harry, toccandosi i bordi della sua gonna. Indossava una gonna.

A dire la verità, a Louis quasi gli piaceva. Era morbida e copriva bene i suoi fianchi rotondi invece di stringerli a morte negli jeans stretti.

"Stai davvero bene," lo rassicurò Harry, quando notò che Louis lo stava fissando intensamente.

"Guida e basta, Harry... Penso che mi sentirò male..."

Harry accostò sulla strada di Ed, roteando gli occhi. "Io penso che starai semplicemente bene. Le persone hanno bisogno di accettare chi sei... E come possono sapere chi sei se non mostri il vero te?"

Louis scrollò le spalle, guardando fuori dal finestrino mentre Harry accostava accanto al marciapiede, parcheggiando l'auto.

"Guardami, Lou."

Louis girò la testa, guardando Harry con occhi disperati. Era estremamente spaventato.

"Piccolo, dimmi come ti senti ad indossare quella gonna," sollecitò Harry, muovendo il suo corpo verso il piccolo ragazzo.

"Mi sento... carino," sussurrò Louis.

"E riguardo il trucco?"

"Mi sento femminile."

"E il fiocco?" continuò Harry.

"Mi sento come una cheerleader," disse Louis mentre si apriva in un sorriso.

Harry sorrise di rimando, avvicinandosi per aggiustare il fiocco verde fissato quasi tra i corti e soffici capelli di Louis. "La mia cheerleader, mh? Non lascio che qualcuno faccia casini con qualcosa di mio. Sei il mio migliore amico, Lou. Ok? Fidati di me, sì?"

Louis annuì in imbarazzo, lisciandosi la gonna ed evitando gli occhi di Harry cosicché il più piccolo non notasse il suo rossore.

Harry uscì dall'auto, dirigendosi verso il lato di Louis e aprendogli la portiera, aiutando il ragazzo ad uscire dal veicolo e tenendo le loro mani unite.

Harry fischiò quando vide la casa di Ed, prestandovi attenzione per la prima volta sin da quando aveva accostato quella sera.

La casa era decorata con luci arancioni. Le zucche lavorate a mano illuminavano il prato, emanando un bagliore soprannaturale e tremolante sull'erba. Gli scheletri finti appesi alle tre grandi querce. Sulla gradinata, vi era una donna, vestita in ciò che Harry e Louis arrivarono alla conclusione fosse uno spaventapasseri. 

Louis abbassò il viso mentre si imbatterono nella mamma di Ed. Lei li salutò con un, "Benvenuti! Sono tutti nel cortile attorno al braciere!"

Harry disse un grazie e continuò a camminare. Louis rilasciò un sospiro di sollievo, agitandosi leggermente, e arrossendo poiché gli occhi della donna lo seguirono dentro casa con un curioso luccichio in essi.

Louis sapeva che non riguarda il suo costume; no- lei lo aveva riconosciuto. Accelerò, trascinando Harry fuori dalle porte scorrevoli e nel cortile. Sembrava inquietante.

Il braciere aveva delle torce attorno, come se fosse la cava dell'inferno, ma sembrava davvero bello. Vi erano molti adolescenti, molti irriconoscibili nei loro costumi.

Louis si strinse al jersey poiché stavano ricevendo diverse occhiate. Solo alcune persone distolsero lo sguardo, ma la maggior parte li fissava.

Harry si avvicinò ad Ed, che stava conversando con una ragazza vestita da Catwoman.

"Posso rubarti Ed?" interruppe Harry, sorridendo alla ragazza, che arrossì, scrollò le spalle, e se ne andò.

"E dai, amico, stavo cercando di rimediarmi una scopata," rise Ed, ma, per una volta, sembrava avesse bevuto un sidro anziché alcol e sembrava davvero felice.

✖The Gay Project✖ [Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora