#5 Jack

35.9K 1.3K 71
                                    

Nonostante gli svariati tentativi di farsi accompagnare da me, la nonna di Ian cedette al suo 'dolce e caro nipotino'. Quella donna era davvero simpatica e quando lasciavo Alice a casa la trovavo sempre seduta sulla panchina a leggere un libro.
A proposito di Alice...
Non ero confuso, peggio. Criss continuava a stressarmi e a confondermi, dicendomi che non ero il ragazzo adatto ad Alice.
Forse aveva ragione, ma non potevo farci niente, ogni cosa mi riportava da lei. Anche suo padre che ci interrompeva sempre.
Mi mancava tenerla stretta a me e baciarla. Da quando erano arrivate sua zia e sua nonna c'era sempre qualcuno ad interromperci, a scuola anche e a casa mia non se ne parlava. Lily aveva rotto il rapporto che avevano e anche se mi dispiaceva parecchio non volevo intromettermi troppo.

"Jack muoviti" mi disse Nick aspettando la palla. Ci stavamo allenando e quel giorno ero davvero svogliato, forse perché il coach aveva fatto dei turni per allenarci meglio ed Alice non era con me.
Era con quello stupido Peter e adesso anche con Luke. Non capivo perché continuava a starci e perché loro tentassero di stare con lei. Non li avrebbe mai voluti, forse.
"Per oggi può bastare" disse il coach e gli rilanciai la palla
"Ci vediamo lunedì" disse Ian fiondandosi negli spogliatoi.

"Che ne dite di venire a casa mia questa sera? Finalmente hanno montato il tavolo da biliardo" disse Nick spogliandosi
"Per me va bene, ma niente donne" rise Tobby
"Sono d'accordo" Zack entrò in doccia
"Tu vieni?" Mi chiese Ian
"Certo, passo a prenderti" gli dissi.
La sua macchina era dal meccanico e per una settimana era a piedi.
"Inizia a preoccuparti è una scusa per vedere tua sorella" rise Nick e gli tirai lo shampoo
"Tanto la vede lo stesso a scuola" Zack mi lanciò una spugna
"Posso vederla quando voglio idioti" risposi
"Però se volete sapere la mia" disse Zayn con quel tono di voce che utilizzava per dire le porcacciate "Me la farei volentieri" feci finta di non averlo sentito o lo avrei ucciso
"Beh io tua sorella non me la farei neanche morto" gli rispose Ian facendoci ridere tutti
"Io mi farei Gemma" lo provocò lui
"Non è facile come Tiffany" rispose Tobby, un suo ex storico
"Dovremmo organizzare un'altra scampagnata, l'ultima è finita bene" propose Zack.
Già, l'ultima volta era finita come un grosso bordello, ma questa volta io non avrei partecipato. Avrei preferito passare la giornata con il padre di Ian piuttosto che andarci.

Appena uscì da scuola riaccompagnai Ian a casa.
Erika stava dormendo sul divano e di fronte a lei nella poltrona Alice dormiva con il libro di biologia in mano.
Glielo tolsi delicatamente e lo posai.
"Vuoi un panino?" Mi chiese Ian sottovoce
"Me lo stai chiedendo?" Alzai un sopracciglio.
Dopo aver mangiato salimmo in camera sua.

Come facesse quel ragazzo ad essere ordinato era un mistero.
"Esco con Gemma" disse ad un tratto
"E?" Lo guardai buttandomi sul letto e togliendomi a felpa
"Le parlo la prossima volta e le dico quello che ho in testa e se le sta bene possiamo provarci" fece un giro sulla sedia
"Poi te la baci, la porti a casa e magari concludi" risi
"Non subito" disse tranquillamente
"Per te è tutto così facile"
"Anche per te lo era e poi signori e signori arriva mia sorella" rise e mi diede un colpo sulla schiena "Quando dici tu diventiamo parenti"
"Non dipende da me e poi sono due settimane che le persone rompono le palle, la privacy è una cosa sconosciuta"
"Parla il ragazzo che entra dalla finestra"
"Mi piacciono le finestre, non lo sapevi?"
"Ian dov'è la nonna?" Chiese Alice poggiandosi alla porta.
Aveva una specie di coda alta e stava mangiando delle patatine.

Appena mi vide si ricompose e arrossí, era bellissima quando si imbarazzava.
"Sono fuori con mamma" le rispose lui
"Ti sei svegliata finalmente" le dissi e come al solito sorrisi come un bambino di due anni. Dovevo smetterla.
"Qualche problema?" Chiese con aria di sfida
"Smettetela di flertare" disse Ian "Mi sento in imbarazzo"
"Che sei simpatico" disse lei prendendolo in giro. Ecco, in quei momenti volevo farla stare zitta a suon di baci.
Guardai il suo collo, il mio succhiotto era quasi scomparso.
"Mi preparo per dopo, scusate" disse Ian alzandosi ed entrando in bagno.
Finalmente eravamo soli.

"Non mi hai salutato maleducata" le dissi facendo l'offeso
"Ma tu stai sempre a lamentarti?" Rise lei e venne da me "Neanche tu l'hai fatto" si sedette sul letto
"Avresti dovuto accogliermi" mi avvicinai e le afferrai il mento con due dita.

"Alice non dovevi aiutarmi con il computer?" Giuro che avrei voluto picchiare suo padre.
C'era una volta, una schifosa volta in cui quell'uomo si faceva i fatti suoi?
"Si, giusto" si alzò e si leccó le dita posando le patatine sulla scrivania.

Distolsi lo sguardo prima di saltarle addosso.

"Salve" dissi salutandolo
"Oh ciao Jack, non ti avevo visto" disse con un sorriso falso, quell'uomo mi odiava.
"Andiamo papà" lo afferrò lei prima che dicesse qualcos'altro.

E anche questa volta me l'avevano portata via. Stava diventando una sofferenza. Più l'avevo vicina più mi sfuggiva, questa situazione mi faceva inpazzire.
Dovevo decidermi e in fretta, o avrei rischiato di restare a bocca asciutta e con un vuoto dentro.
"Sei sfigato" rise Ian uscendo dal bagno bagnato come un pesce
"Sta zitto" sbuffai
"Siamo protettivi con la piccolina di casa"
"Con me è in buone mani" risi
"Forse, quando avevi dodici anni" ironizzó.
"Tra poco ce ne andiamo" mi disse
"Ti sto aspettando principessina" lo presi in giro.

Decisi di aspettare Ian giù, magari c'era Alice.
"Ciao Jack" mi disse sua madre che era appena arrivata con la nonna
"Salve" le salutai
"Tu mi devi un passaggio" scherzó sua nonna
"Sono sempre disponibile" le sorrisi cercando di essere gentile
"Dove andate di bello tu e Ian?" Mi chiese
"Da Nick, ha un nuovo tavolo da biliardo e vuole festeggiare"
"Per favore non riaccompagnarlo tardi" intervenne sua madre
"Ma lasciali divertire" disse la nonna cercando il suo libro
"Divertirsi entro certi limiti" eccolo che arrivava mister simpatia con le sue occhiatacce. Non capivo perché se l'era presa tanto, stavo solamente aspettando Alice.
"Papà dovevi spegnere il computer" disse Alice guardandolo male
"Lo accompagno" disse la nonna con troppa sicurezza, probabilmente voleva dirgli qualcosa su di me, qualcosa di buono sperai.
"Dite ad Ian che lo aspetto in macchina?" Chiesi cercando di togliermi dai piedi
"Certo" mi sorrise sua madre.

Stava diventando tutto molto difficile.

---
Vi prometto che i prossimi capitoli saranno migliori, bacii :-*
Ps: per il prossimo preparate i pop corn, è lunghissimo!!

Il lato segreto della felicità.      Where stories live. Discover now