Nuove conoscenze

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Subito dopo andai in camera mia, dopo un bel bagno caldo e dopo aver indossato degli shorts e una canotta mi buttai sul letto e accesi il pc.
Nel frattempo mi arrivò un messaggio di Lily, voleva chiamarmi per dirmi di una certa festa, ma ero troppo pigra e arrabbiata in quel momento per parlare con lei. Decisi di guardare una puntata di 'Royal Pains', ultimamente non avevo avuto tanto tempo, quindi avevo saltato qualche episodio.
L'episodio era già iniziato e subito mi venne fame. Come si fa a guardare una serie tv senza qualcosa da stuzzicare e senza qualcosa da bere?
Non volevo andare in cucina, probabilmente gli amici di Ian erano arrivati perché poco prima avevo sentito la porta d'ingresso sbattere. E poi volevo evitare figure di merda come ero solita fare.
Decisi di fregarmene e andai in cucina. Le luci erano tutte spente, probabilmente erano al secondo piano. Scesi le scale e giù le luci erano pure spente. Per fortuna la mia teoria era corretta.
Aprii il frigo e presi del gelato e un pó d'acqua.
Spensi la luce ma poi sentì un rumore che proveniva dal salotto.
Un piccolo risolino che dopo poco scomparve e si sentì un piccolo rumore.
«Fa silenzio scema» sussurró Jack.
Rimasi paralizzata. Non potevo crederci. Gli amici che dovevano venire in realtà erano due ragazze? Ian era davvero uno stupido se aveva acconsentito ció. In casa c'era una bambina! Sperai con tutta me stessa che Erika stesse dormendo.
Nel frattempo la mia curiosità mi spinse ad andare a vedere. Posai il gelato e il bicchiere sul tavolo e in punta di piedi mi avvicinai.
Sapevo che non dovevo farlo, ma volevo vedere con chi era Jack. Anzi, chi era la puttanella che voleva farsi. In casa mia per giunta.
Vidi una ragazza con le spalle al muro, le sue gambe cingevano la vita di Jack e la sua minigonna era quasi inesistente. Si stavano baciando quindi non riuscivo a vedere bene chi fosse.
Sbirciai un altro pó, volevo saperne di più. Si staccarono e lei gli accarezzó il viso.
Era Tiffany.
Mi voltai e tornai in camera mia. Non volevo saperne più niente. Ma siamo seri? La mora più antipatica della terra. Sapevo che mio fratello frequentava certe persone, ma non immaginavo che se le portasse a casa, anzi, che si portasse anche quelle di Jack. Entrai in camera mia sbattendo la porta rumorosamente.
Mi buttai sul letto. Volevo addormentarmi e sperai con tutta me stessa di non risvegliarmi più.

7.45 a.m. la mia sveglia suonò.
Non ci potevo crede, era mattina, un sabato mattina ed io mi ero svegliata presto. Avevo decisamente qualche problema. L'idea che Tiffany e qualche altre ragazza avessero passato la notte in casa mia a fare chissà cosa, mi fece rabbrividire. Volevo uscire prima che i miei genitori rientrassero e prima di fare qualche incontro indesiderato.
Potevo andare a correre, così facevo almeno un po' di sport.
Indossai dei leggins, una magliette e le Nike. Presi il cellulare, le cuffie e un mazzo di chiavi e in silenzio uscì di casa. Fuori c'era ancora la macchina di Jack
Per le strade non c'era nessuno, tranne qualche temerario che come me correva per le strade.
Tutto sembrava perfetto e per una volta ero contenta che fosse mattino.
Avevo da poco preso una stradina che portava vicino casa di Gemma.
Verso la mia direzione stava venendo un ragazzo dai capelli ricci. Lo avevo già visto e se non sbaglio frequentava alcune lezioni con me. Mi resi conto che non avevo fatto molto caso ai miei compagni.
«Hey Alice» mi salutó
«Hey..» non ricordavo il suo nome
«Peter» rise lui.
Che figura. Volevo sprofondare.
Mi ricordavo in un certo senso di lui, me lo avevano presentato il primo giorno di scuola ed era nella stessa cerchia di amici di mio fratello.
«Anche tu amante dello sport?» Mi chiese.
Scossi la testa
«Ero nervosa e avevo bisogno di schiarirmi le idee.»
«Ottima idea, ti va di proseguire insieme?» Mi chiese sfoggiando il suo sorriso migliore, era davvero carino.
«Certo» dissi e iniziammo a correre.
Parlammo del più e del meno e scoprì che anche lui giocava nella squadra di basket ma a causa di un infortunio stava in panchina per il momento. Ogni tanto a causa delle risate ci fermavamo a riposare un po'. Non ce la facevo proprio a ridere e a correre nello stesso tempo!
In poco tempo arrivammo al parco e anche se sembravano passati solamente pochi minuti in realtà avevamo corso per quasi un'ora ed erano già le nove.
«Ti accompagno a casa?» Mi domandó
«Dovresti fare della strada in più, vado da sola non preoccuparti.»
«Non è un problema, tranquilla»
Accettai e dopo aver comprato una bottiglietta d'acqua ci incamminammo verso casa.
Quando arrivammo davanti al cancello l'auto dei miei genitori era già parcheggiata.
«Questa sera i ragazzi della squadra danno una festa a casa di Harry, perché non vieni?»
C'erano due opzioni: 1 potevo accettare e cedere a quel bellissimo visino rischiando di fare pessime figure e 2 potevo rifiutarlo rattristando quel bel visino. Ovviamente scelsi l'opzione numero 1
«Ci saró sicuramente» gli dissi
«Ti do il mio numero così quando arrivi me lo dici e ti raggiungo» mi fece l'occhiolino.
Dopo questo scambio, lo salutai ed entrai a casa.
«Dove sei stata?» mi chiese Ian
«Avevo voglia di fare un po' di sport» alzai le spalle ed andai in camera mia. Aprì la porta del bagno ed entrai in doccia
Dovevo chiamare Lily e Gemma, non potevo andare ad una festa senza di loro e poi dovevo avvisare Ian, ci serviva un passaggio e dopo ciò che aveva combinato Lily con l'auto di suo fratello, era meglio evitare un altro casino.
Dopo la doccia presi il telefono e le chiamai entrambe. Gemma non rispondeva, mentre Lily fu molto felice del mio invito, era un'opportunità per stare con mio fratello. Volevo raccontarle ciò che avevo visto ieri, ma forse non era l'occasione migliore e poi non c'era nulla di certo, così lascia stare. Lily veniva a casa mia per le nove.
Chiesi ad Ian per il passaggio. Inizialmente sbuffò, lamentandosi e dicendomi che potevo chiedere a qualcun'altro, ma poi , quando seppe che forse Lily sarebbe stata con noi accettò. Uno strano presentimento si insinuò dentro di me.

Provai a chiamarla per tutto il pomeriggio, ma non rispondeva mai oppure c'era la segreteria telefonica.
Intorno alle otto iniziai a prepararmi. Indossai un vestitino blu notte molto semplice e lasciai i capelli mossi sciolti. Come al solito non volevo attirare l'attenzione su di me.

«Finalmente sei pronta!» mi disse Ian. Aveva indossato la tenuta pinguino della festa. Giacca nera e camicia bianca.
Lily arrivò dopo pochi minuti e con mia sorpresa, Ian ci disse di aspettare Gemma. Guardai Lily, lei non ne sapeva niente e a quanto pare c'era rimasta malissimo.
Il tragitto per la casa di Harry fu molto silenzioso.
Quando scesi dall'auto presi Lily sottobraccio e mi allontanai subito.
«Tu ne sapevi qualcosa?» le chiesi riguardo l'arrivo di Gemma
«Non ne sapevo niente, ho provato a chiamarla per tutto il pomeriggio. Ho paura che ci sia qualcosa sotto.» Abbassò lo sguardo «Preferisco non pensarci per adesso, andiamo a divertirci?»
«Andiamo» le sorrisi ed entrammo.
Subito mi ricordati di Peter, così presi il telefono e gli inviai un messaggio, dovevamo vederci vicino le scale, così andai lì.
«Ciao ragazze!» disse Harry vedendoci. Come faceva a conoscermi?
«Hey» dissi.
«Loro sono Nick, Cameron ed Helen» Strinsi la mano ad ognuno di loro.
Poco dopo arrivò Peter che mi salutò e mi invitò a prendere qualcosa da bere insieme ai suoi amici. Ci sedemmo tutti insieme accanto ad un tavolino e con mia grande sfortuna ci raggiunse Tiffany seguita da due sue amiche. Squadrò me e Lily da capo a piedi e salutò tutti gli altri.
«Avanti su, fatemi posto!» disse spingendo la spalla di Cameron
«Non potresti sederti da qualche altra parte?» le chiese Helen che per risposta ricevette un'occhiataccia. Sbuffò e se ne andò.
«Lily sai per caso dov'è tuo fratello?»
«Non siamo venuti insieme» disse Lily.
Tiffany sbuffò e si alzò seguita dalle sue amiche. Che tipo strano.
«Sta tranquilla, fa sempre così.» mi sussurrò in un orecchio Peter notando la mia espressione disgustata.
A poco a poco tutti se ne andarono, chi per bere, chi per ballare o altro. Restai con Peter che quando sentì una canzone lenta mi propose di ballare. Accettai e mi guidò nella pista. Notai molte facce conosciute, compreso mi fratello che ballava con Gemma! Quest'ultima aveva uno sguardo furioso e quando lui le disse qualcosa in un orecchio lei se ne andò.
«Sei bellissima» mi disse Peter. Lo guardai negli occhi
«Grazie» mi sorrise e si avvicinò.
Stava scherzando vero? Si faceva sempre più vicino a me ,ma poi il DJ, con mia grande fortuna disse al microfono:"Cambio" e mi venne quasi strappato di dosso. Ma che stava succedendo? Da quando in qua si cambiavano le coppie? Qualcuno mi portò le mani al suo collo e quando mi accorsi chi era restai quasi a bocca aperta.
«Ho disturbato qualcosa?» mi disse Jack. Feci per andarmene, ma mi strinse ancora di più a se
«Lasciami andare»
«Ma non stavi ballando? Sai che è maleducazione lasciare il proprio partner da solo?»
«Oh certo!»
Avvicinò le labbra al mio orecchio
«Non volevi mica continuare a ballare con quello sfigato?» fui percossa da un brivido. Che diamine stava dicendo?
«Smettila e poi tu non lo conosci»
Mi guardò con aria interrogativa. Il suo sguardo voleva dire 'perchè tu si?'
Mi stavo infuriando, ancora di più. Cos'aveva quel ragazzo che non andava e perchè doveva rompere sempre?
Per mia grande fortuna la musica finì e velocemente raggiunse gli altri.
Cameron stava mangiando delle patatine. Mi sedetti accanto a lui e iniziò a fare una descrizione molto divertente di tutti coloro che ballavano. Mi raccontò anche di Tiffany e Melissa, la sua amica. La mia previsione era corretta. Erano le ochette della scuola e naturalmente Tiffany stava con Jack. Due persone così stupide non potevano fare a meno che amarsi follemente.
Alzai lo sguardo sulla pista e li vidi insieme che ballavano. Jack era molto indifferente a lei e si guardava intorno. Quando mi vide puntò il suo sguardo su di me. Ci guardammo per un po', ma non riuscendo a reggere la pesantezza del suo sguardo lo abbassai.
«Dov'eri finita?» mi chiese Peter spaventandomi. Mi ero completamente dimenticata di lui.
«Volevo riposarmi un pò.» mentii
«Tuo fratello ti sta cercando, forse è meglio se lo raggiungi» mi fece l'occhiolino. Mi porse una mano e mi alzai.

Ian era già in macchina, profondamente arrabbiato, con lui c'era Jack e nel sedile posteriore Lily, molto su di giri. Aveva bevuto sicuramente. Per tutto il tragitto, lo sguardo di Jack era puntato su di me.

Il lato segreto della felicità.      Where stories live. Discover now