Il mio migliore amico

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Il miglior risveglio di quel periodo lo avevo avuto proprio quel giorno. Risvegliarmi tra le sue braccia e vederlo dormire era la cosa più bella del mondo. Quella notte non era successo nulla tra di noi, ma nel mio cuore erano successe tante cose. Iniziavo a credere che per lui contassi qualcosa.
<<Buongiorno>> disse dandomi un bacio in fronte. Aveva la voce un po' roca e richiuse di nuovo gli occhi. Mi poggiai al suo petto e mi addormentai dinuovo.

La mattina era inziata benissimo e quando tornai a casa migliorò a dismisura quando  i miei genitori mi dissero che il pianoforte sarebbe arrivato martedì. Ero troppo felice! Il mio buon umore fu notato da Ian
<<Suppongo che sia andato tutto bene da Lily>> mise il suo nome tra le virgolette
<<Diciamo che forse si sta arrivando ad una conclusione>> dissi un po' insicura
<<Posso parlargli vero?>> Mi chiese
<<Fa finta che io non ti abbia detto niente>> puntualizzai.
Lui annuì ed iniziai a raccontargli tutto.

Durante pomeriggio decidemmo di andare alla pista di skate dove Ian e gli altri facevano avanti e indietro sui loro skate mentre io, Alida e Sabryna li guardavamo da lontano. Tra di loro c'era anche Jack.
Tra di noi sembrava essere tornato tutto come prima, ma mi tranquillizzai credendo che infondo era solo una mia impressione.
<<Ma vi rendete conto che dicembre è alle porte?>> Chiese Sabryna.
<<Odio il Natale, tutti quegli addobbi, i regali. Troppo stress>> rispose Alida
<<A me piace e poi è solo una volta l'anno>> amavo le luci, la neve e passare le serate tutti insieme
<<Ammettilo, ti piace solo per il cibo>> rise Sabryna
<<Vogliamo parlare dei vari dolciumi?>> Ribattei anche io ridendo

Vidi Nick venire verso di noi con lo skate in mano
<<Sorella di Ian>> mi abbracciò <<Ti ho scelto come volontaria per accompagnarmi>> disse prendendomi sotto braccio e continuando a camminare
<<Per andare dove?>> Risi io
<<A mangiare qualcosa>> disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Entrammo in un bar e mi sedetti con Nick in un tavolino dopo aver ordinato.
<<È cotto di te>> ammise
<<Chi?>>Feci finta di non capire
<<Jack>> alzò gli occhi al cielo
<<Cazzata dell'anno>> dissi io. Magari fosse stato così. Non mi aveva considerato per tutto il giorno.
<<Mi ha detto quello che è successo e mi sono stupito dal fatto che abbia solo dormito con te, non è da lui, voglio dire..>>
<<Si si ho capito>> tagliai corto per non dover sentire i vari particolari della vita sessuale di Jack.
<<Non capisco perché continui a tenersi Criss dietro>> fece spallucce. Neanche io lo sapevo e continuavo a chiedermelo, non aveva senso ciò che stava facendo
<<Spero che faccia la scelta giusta>>mi fece l'occhiolino
<<Beh, oggi mi ha ignorata completamente, cosa dovrei pensare? Che mi ama incondizionatamente? Secondo me non gli importa>> dissi affranta.
Arrivò la cameriera con l'ordine e Nick mi rispose dopo aver preso un boccone
<<Timidezza? Paura?>>Mi chiese. Non lo sapeva neanche lui
<<Oppure rimorso e pentimento?>>Lui scosse la testa
<<Non è il tipo>>
<<E allora che tipo è? Io non riesco a capirlo, ai miei occhi è così enigmatico>>dissi
<<Beh per me è un libro aperto>> sorrise. In realtà non lo sapeva neanche lui.
-
Dicembre arrivò e un'altra ventata di gelo si abbattè non solo sulla città ma anche su di me. Jack continuava ad evitarmi e se ne stava sempre con Criss ed il suo gruppo. Ormai io e gli altri non contavamo più niente per lui, solo mio fratello e qualche altro continuavano  ad avere lo stesso rapporto di prima. Io fingevo di non starci male, non dovevo starci male.
Peter ed io continuavamo ad allenarci e forse se tutto fosse andato bene, a Gennaio avrei fatto il 'provino' per entrare. Come altra alternativa avevo il corso di letteratura.
La seconda partita per la nostra squadrà andò malissimo, perdemmo con un punteggio davvero basso, la squadra non sembrava più la stessa.

Quel pomeriggi io e Nick decidemmo di fare una passeggiata al parco, ultimamente passavamo molto tempo insieme ed al contrario di ciò che pensavano gli altri eravamo dei buoni amici. Anche lui ultimamente era pensieroso, come se avesse un problema che non riusciva a risolvere. Glielo avevo chiesto una volta ma non mi aveva voluto rispondere, così avevo lasciato stare, se avesse voluto parlarne lo avrebbe già fatto da tempo, infatti lo fece quel pomeriggio.
<<Ti va se ci sediamo per un pò? Vorrei parlarti di una cosa>> mi disse, aveva una strana espressione seria in viso.
<<Allora?>> chiesi appena ci sedemmo. Aveva i gomiti poggiati sulle ginocchia e lo sguardo lontano, verso un punto non preciso
<<Alice promettimi che non ne parlerai con nessuno e che non mi giudicherai subito.>>mi disse senza guardarmi
<<Nick mi stai mettendo paura>>dissi un pò ridendo <<Sai che puoi fidarti>>gli misi una mano sulla schiena per incoraggiarlo.
<<La prima persona a cui l'ho detto mi ha cacciato dalla sua vita, avevo preparato un discorso ma non ha funzionato. Adesso non so neanche da dove cominciare Alice>> mi guardò con un sorriso amaro.
<<Ho sempre pensato che l'amore è dove sta la tua casa, ma ho capito che l'amore te lo porti dietro e non ti lascia mai. Io penso che l'amore riesca a superare tutte le difficoltà che gli si presentano davanti. Non ti parlo solo di amore tra due persone, ti parlo anche dell'amore inteso come famiglia.>>Si fermò un attimo e poi riprese a parlare <<Da piccolo vedevo i miei genitori felici e speravo che un giorno quando fossi diventato grande avrei avuto un famiglia come la loro con tanti figli, la donna della mia vita e tutte quelle cose lì.
C'ho provato ad avere una ragazza, ad innamorarmi veramente di lei, ma non ci sono mai riuscito. Quando sono con i miei amici e passa una bella ragazza non riesco ad immaginarla come fanno gli altri.
Pensavo fossi strano, che forse non avevo trovato quella giusta, ma in realtà mi sbagliavo Alice. Non era una ragazza quella che cercavo , era un ragazzo.>>
Mi guardò, aveva gli occhi lucidi e si stava trattenedo dal piangere. Continuai a massaggiargli la schiena per fargli capire che io per lui ci sarei stata in qualunque situazione.
<<La persona alla quale tengo di più al mondo è mia nonna, quindi pensavo fosse giusto dirlo a lei, mi avrebbe capito.>> Scosse la testa mentre le lacrime gli rigavano il viso <<Mi ha cacciato da casa sua dicendomi che sono una vergogna per la famiglia e che non vuole avere a che fare più con me.>>
Mi avvinai a lui e lo abbracciai, mi dispiaceva tanto per lui e non capivo la scelta di sua nonna
<<Dopo la sua reazione come posso dirlo alla mia famiglia?!>>
<<Non siamo tutti uguali>> ammisi
<<Ma loro si Alice, non mi capirebbero mai, specialmente mio padre>>
<<Sei suo figlio, come può non capirti?>> Gli chiesi
<<Non sono pronto per farlo, per dirgli tutto.>>
<<Ma non c'è nessuna fretta>> sorrisi <<Prendi tutto il tempo che ti serve e sta tranquillo che tutto si risolverà, anche tua nonna capirà di aver commesso un errore. Non c'è niente di male se ami un ragazzo, l'importante è che tu sia felice.>>
<<Non te ne andrai anche tu vero?>>
<<Perché dovrei?>>lo guardai negli occhi <<Sei la persona migliore che abbia mai ho incontrato e dovrei lasciarti andare?>> gli sorrisi
<<Grazie Alice, sei la mia migliore amica>> mi abbracciò
'Sei la mia migliore amica' quella frase, non l'avevo sentita per tanto tempo.
Adesso lo sapevo, se c'era una persona di buon cuore alla quale potevo affiancare la mia vita era lui, Nick.

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Buona seraaa, spero vi piaccia! :-)

Il lato segreto della felicità.      Where stories live. Discover now