Halloween

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Vidi Jack venire verso la mia finestra, aveva un'aria sconvolta e quando aprì la finestra con forza mi resi conto che c'era qualcosa che non andava. Mi guardò per un attimo e poi si mise le mani in testa.
<<Ho fatto una cazzata.>>Mi disse
<<Ne fai tante, la cosa non mi sorprende.>> Feci spallucce e posai il libro che avevo in mano. Chiusi la finestra e con le mani sui fianchi lo osservai.
<<Ti capita mai di sentirti un idiota, talmente idiota che hai voglia di schiaffeggiarti da solo?>>mi chiese
<<E' la tua descrizione.>>Dissi ridendo.
<<Oh Alice, sono uno stronzo!>> si buttò sul letto.
<<Lo avevo appena rifatto.>>Lo ammonì ma lui non mi diede retta.
Prese il telecomando ed accese la tv. Non riuscivo proprio a capirlo quel ragazzo. Prima litigavamo, poi stavamo insieme, ci allontanavamo, ci baciavamo, ci consolavamo e poi veniva da me e mi ignorava, ma cosa dovevo fare con lui? Sbuffai e presi il mio cellulare. C'era un messaggio di Lily. Era uscita con Ian, ecco perché Jack era venuto da me. Non le dissi niente e le augurai buona fortuna. Quella coppia stava andando alla grande.
<<Devo andare!>> disse con lo sguardo vuoto, probabilmente aveva qualche stramba idea in testa.
Non feci neanche in tempo a salutarlo che già correva per il prato.

Andare a scuola fu un suicidio, dopo quello che era successo pensavo di essere diventata qualcosa per Jack invece mi sbagliavo. Lui e Criss erano appiccicati e non si erano neanche accorti del mio arrivo. Lily era rimasta spiazzata dalla loro visione e la rabbia sul suo volto era visibile. Gemma arrivò da sola e mi sussurrò all'orecchio un 'mi dispiace', il che mi lasciò stupita. Ultimamente succedevano cose troppo strane ed io non avevo ancora trovato una risposta a certi comportamenti.
<<Che schifo di giornata.>> Mi disse Nick mettendomi un braccio intorno alle spalle e guidandomi dentro la scuola.
<<Alice sei una stronza!>> mi urlò Alida, si capiva dal suo tono che stava scherzando. <<Dovevi venire da me per aiutarmi con la festa! Questa sera saremo senza palloncini, pazienza.>> Me ne ero completamente dimentica, avevo perso la concezione dei giorni.
<<Scusami!>> le dissi abbracciandola
<<Ma se questa sera non vieni hai chiuso.>> Disse dandomi una pacca sul sedere e andandosene.
<<Posso dartela anche io?>> mi chiese Nick ridendo, era pronto a scappare.
<<Ti ammazzo.>> Gli dissi rincorrendolo per i corridoi della scuola.
Fortunatamente la giornata passo senza imprevisti. Tiffany era assente, non c'era traccia di Jack e della stronza di Criss ed i miei amici mi avevano messa di buon umore e cosa ancora più strana, Gemma sembrava tornata quella di un tempo. Per pranzo si unì a noi.
<<Cosa metterai questa sera?>> mi chiese
<<Non lo so, avevo completamente dimenticato che oggi fosse il 31 ottobre.>> Le dissi
<<Stronza.>> Alida mi fece una linguaccia
<<Tipico di Alice.>>Disse Cole
<<La preparo io la principessa e poi vi raggiungiamo.>> Disse Lily guardando Ian, lui le sorrise. Erano adorabili.
La campanella ci interruppe e insieme a Gemma e Lily mi incamminai verso l'ora noiosissima di matematica.
Come al solito non capì niente della spiegazione, come il resto della classe. Ad un tratto Sabryna era così esasperata che uscì dalla classe guardando male il prof.
<<Alice passo da te alle sette, porto tutto io, compreso il vestito.>> Disse Lily quando uscimmo dalla classe.

Come al solito prepararmi fu un disastro, odiavo tutto quel trucco in viso e quel vestitino bianco mi faceva sembrare una sposa cadavere. Nonostante Lily dicesse di invidiarmi io continuavo a non crederle, non mi piacevo per niente, ma avevo acconsentito solo per farla felice e perché non avevo nient'altro da indossare. Questa volta come acconciatura, aveva scelto delle trecce olandesi, che mi strizzavano la testa, almeno mi stavano bene. Il vestitino bianco era con delle spalline poco spesse, stretto in vita ed aveva una gonna un po' più larga, il rossetto rosso rendeva il tutto 'perfetto' secondo il parere di Lily.
Ian bussò alla nostra porta ed entrò subito. Nel vedendomi sgranò gli occhi.
<<Che c'è?>>chiesi frustrata.
<<Se non fossi mia sorella..>>iniziò a dire, ma Lily gli diede un calcio e lui la tirò a se.
<<Ehm..>>dissi e loro si voltarono verso di me sorridenti.
Nick e Cameron erano in macchina con noi e vedendomi non dissero niente. Questa situazione mi dava su i nervi, cosa avevo di diverso?
Appena arrivammo nella casa di Alida il disagio dentro di me crebbe ad alti livelli. C'erano davvero tante persone e si era data un bel da fare con le decorazioni a tema. Vidi Jack in lontananza che parlava con Criss e Tiffany ed il mio stomaco si strinse in una morsa. Mi faceva male vederlo sorridere con loro.
<<Sei una favola!>> mi disse Sarah facendomi fare un giro
<<Grazie le sorrisi.>>
Lei indossava un vestitino striminzito grigio con il corpetto bianco.
<<Spazio gente!>>disse Cole venendo con gli altri verso di noi. Ci salutammo tutti e mi accorsi che già era fuori di se, probabilmente si sarebbe ubriacato dinuovo e come al solito avrebbe rotto qualcosa o si sarebbe fatto male. Mi divertì molto con gli altri e finalmente dalla mia mente era scomparso il pensiero per Jack. Ma come al solito la mia fortuna era destinata a finire e una Criss ubriaca e con un bicchiere in mano venne verso di noi. Mi allontanai subito, non volevo rovinare la mia serata per colpa sua. Mi fiondai in pista con gli altri. Qualcuno mi bussò sulla spalla. Nick mi porse un bicchiere.
<<Ho visto come la guardi, cerca di distrarti stronza.>> Mi disse urlando all'orecchio. Gli sorrisi per ringraziarlo e bevvi, aveva ragione.
Decisi di raggiungere Cole e prendere un altro bicchiere, mi sentivo più spensierata e felice. In lontananza vidi Ian e Lily ubriachi, che salivano verso il secondo piano. Lily cadde da uno scalino e rise mentre Ian accarezzava la sua testa e urlava verso lo scalino, erano messi davvero male.

Quando raggiunsi gli altri non facevo altro che ridere, mi ero ubriacata un po' anche io ed i miei amici stavano messi peggio di me. Vidi Jack camminare verso di noi con uno sguardo preoccupato, i suoi occhi si fissarono nei miei. Era semplicemente perfetto: indossava dei jeans e una camicia bianca un po' sbottonata a causa del caldo, i capelli un po' umidi lo rendevano davvero attraente.
<<Jack balla con noi>> lo presi per un braccio e lo portai dagli altri ridendo. La mia risata non riusciva a frenarsi
<<Hai visto Criss?>> mi chiese
<<Lasciala stare quella stronza!>> non potevo averlo detto seriamente
<<Alice stai bene?>> mi urlò quando arrivammo in pista.
<<Ma certo Ian.>> Gli dissi, lui portò gli occhi al cielo.
<Stai su un piede.>> Se fossi stata in me, non lo avrei mai fatto con i tacchi, ma ero decisamente fuori uso.
Naturalmente caddi, ma per fortuna lui mi prese al volo. Mi prese in braccio e andò verso le scale
<<Vuoi fare sesso con me?>>gli chiesi all'orecchio. Probabilmente il giorno dopo mi sarei schiaffeggiata.
<<Quando sei ubriaca mi fai sempre la stessa domanda, credo che sia tu quella a volerlo.>> Mi guardò negli occhi ed alzò un sopracciglio.
Entrammo in una camera, non ricordo quale e chiuse la porta a chiave.
<<Alice ascoltami>>mi mise le mani sulle spalle chinandosi ed io lo imitai ridendo <<Adesso tu vai a letto e cerchi di dormire mentre io cerco Criss.>>
<<No, tu non vai da quella troia.>> Ero decisamente una stupida, avrei voluto darmi uno schiaffo. Lo spinsi verso la parete. Poggiai le mani sulle sue spalle, mentre le sue erano sulla mia schiena. Si morse un labbro
<<Alice le devo parlare.>>distolse lo sguardo
<<Come quando eravate da suo zio?>> dissi mentre gli passavo un dito sulle labbra.
<<No e tu certe cose non dovresti saperle.>>Io annuì in maniera forse troppo sensuale per i miei canoni e il mio dito scese verso la sua gola. Lo vidi deglutire
<<Non vuoi restare con me?>> il suo respiro era pesante ed i suoi occhi facevano fatica a guardare i miei
<<Non posso.>> Mi disse. Io mi feci avanti. Stava resistendo con tutte le sue forze per starmi lontano, le sentivo. Mi resi conto che mi piaceva provocarlo in questo modo e non volevo che se ne andasse da lei.
Allungai la mano per spegnere l'interruttore e lasciandolo lì presi la chiave.
Andò verso la porta un po' a tentoni a causa della penombra e non trovando la chiave sbuffò.
<<Alice smettila.>> Mi disse e mi avvicinai a lui.
<<Sennò?>> chiesi ad un centimetro dalle sue labbra
<<Stai giocando sporco, sai?>> stava sorridendo
<<Etu fai fatica a resistermi, cos'ho che non ti piace?.>>Se non fossi stata ubriaca, in questa situazione sarei diventata rossa come un peperone e non avrei mai detto certe cose, non era da me comportarmi in quel modo, non lo avevo mai fatto, specialmente con un ragazzo come lui.
<<Hai ragione, a quest'ora se non fossi stata tu, non saresti ancora qui in piedi.>> La naturalezza delle sue parole mi ferì.
<<Lo fai per mio fratello? Sei solo un codardo.>> Dissi con amarezza. Mi strinse di più a se
<<Non dire cazzate, sai che non mi importa.>>
<<Allora fallo, so che non ti importa di Criss.>>
<<Io lo faccio per te, perché stai così. Se fossi stata in te non ne avresti avuto la minima intenzione, anzi, mi avresti rifiutato >>
<<Allora baciami soltanto >>
Feci fatica a finire la frase che le sue labbra erano sulle mie. Un vortice di passione, odio, rabbia e amore mi invase. Questo bacio non era come i precedenti, era più spinto, più forte. Mi lasciai trasportare, forse un po' troppo. Raggiungemmo il letto e gli sbottonai la camicia.
Affondai la mano nei suoi capelli, travolta da una serie di emozioni indescrivibili. Ad un tratto si fermò e si rialzò ancora con il fiatone.
<<Alice dammi quella fottuta chiave.>> Era arrabbiato, frustrato, non so per quale motivo.
Mi alzai e gliela diedi. Ancora al buio aprì la porta e prima di andarsene mi guardò
<<Aspettami qui, ti riporto a casa.>> Inaspettatamente mi baciò dinuovo e mi strinse a se
<<Sai che ti odio?>> mi sussurrò con un sorrisino vicino le mie labbra prima di andarsene.   
Io rimasi davanti la porta ancora stupita di ciò che era appena successo.
Alida sbucò da una porta e vedendomi si guardò intorno.
<<Sei da sola?>> mi chiese
<<Sono con te.>>risi
<<Tu sei ubriaca.>>
Mi prese per mano e scendemmo giù. Alcuni ragazzi erano già andati a casa.  Dei miei amici non c'era traccia, così uscì fuori ed aspettai Jack con il cuore in gola.

Il lato segreto della felicità.      Where stories live. Discover now