#3 Jack

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Perché organizzavano sempre queste schifose uscite? Sembravamo dei bambini di quattro ad andare al boowling, tanto li avrei stesi tutti.
"Ci vediamo più tardi" dissi sbattendo la porta e raggiungendo la mia auto.
Il mio umore non era dei migliori, avevo litigato con Criss per una stupidaggine: doveva andare ad una festa di lavoro dei suoi e voleva essere accompagnata da me, io non volevo entrare ancora nella sua famiglia, perché voleva accelerare tutto? Non le avrei mai capite le donne.
Accesi il motore e partì a tutta velocità, ero già abbastanza in ritardo. Pensavo all'indomani e al coach che mi avrebbe sgridato. Non avevo risposto alle sue chiamate riguardo ad un'audizione. Ma cosa mi poteva importare a me se qualche stupido ragazzino voleva entrare nella squadra? Tanto non lo avrei mai fatto giocare, ci avrebbe fatto perdere tempo solamente.
Entrai nel parcheggio del boowling ed il mio telefono iniziò a squillare. Cosa voleva Ian?
"Sono qui deficiente" gli dissi
"Muovi il culo allora" chiusi la chiamata ed entrai

Peter, Nick e Cameron stavano già giocando mentre gli altri erano attorno al tavolo di biliardo a guardare Thomas e Cole che giocavano. Solo Ian mi stava aspettando con le braccia incrociate e sicuramente voleva dirmene quattro su come avevo mandato a quel paese Lily di fronte a lui. Ultimamente trattavo male tutti, non mi riconoscevo più.
"Hey Jack, vuoi unirti a noi?" mi chiese Peter
"Vuoi essere battuto?" si voltò, probabilmente offeso dalla mia risposta, che andasse al diavolo.
Ian iniziò a parlare sui suoi stupidi problemi con mia sorella, su quanto l'amava e quelle robe simili, perché non potevo dire lo stesso di me e Criss?
Quando ne ebbi abbastanza delle sue chiacchere mi unì agli altri attorno al tavolo.
Cole giocava contro Peter adesso
"Avete saputo della new entry?" ci chiese Cameron e Nick rise
"Come mai non l'avete invitato?" chiese Thomas ridendo
"Tu pensi che una ragazza sarebbe venuta con noi?" quella di Nick sembrava più un'affermazione.
Io ed Ian ci guardammo e forse pensammo alla stessa persona. La stessa persona che aveva abbandonato la squadra delle ragazze, ma era impossibile
"Peter penso che anche gli altri vogliano i dettagli" disse Nicholas
"Ve l'ho già detto, è stata una stupida audizione noiosa come le altre, cosa volevate un tappeto rosso? Il coach non farà distinzioni" disse poggiandosi sulla stecca, ma chi si credeva di essere?
"Ma chi è la ragazza?" chiesi
"Vuoi farti pure lei Jack?" rise Cameron
"Tua sorella" disse Nick riferito ad Ian. Strinsi forte il bordo del tavolo, non poteva averlo fatto davvero. Non poteva essere riuscita ad entrare nella squadra così facilmente. Tutta colpa mia! Se solo mi fossi presentato venerdì
"E il signorino l'ha pure baciata" continuò Nicholas
"Cosa hai detto?" i miei occhi erano due fessure e la rabbia che avevo in corpo mi avrebbe ucciso a breve. Quel verme l'aveva baciata? E lei c'era stata?
"Ragazzi è solo un bacio" rise, ma la sua risata non durò a lungo.
Gli diedi un pugno. Lui non la meritava, non doveva neanche immaginarsi accanto a lei. Ero quasi certo che Alice non lo considerasse neanche, ma lo aveva baciato
"Jack ma che fai" mi disse rialzandosi
"Non provare mai più a rifarlo" gli dissi
"Ma chi ti credi di essere?" mi spinse "Non merita di essere una delle tue tante conquiste"
"Lei non è una delle tante" lo spinsi anche io
"Jack andiamo via" Cole mi afferrò per le spalle e mi portò fuori prima che potessi strozzare Peter con le mie mani. Quel verme..
Diedi un calcio al muro
"Vuoi calmarti?" mi disse Cole venendomi dietro "Dovrei essere io quello incazzato non tu"
Aveva ragione, come dargli torto? Io dovevo fregarmene, io stavo con Criss.
"L'ha baciata!" urlai e mi misi le mani tra i capelli.
-
Appena entrai a scuola la prima cosa che feci fu cercare il coach, doveva mandarla fuori, non potevo sopportare la sua vista, specialmente nella cosa che amavo fare di più.
Aprì la porta con violenza e me la ritrovai seduta di fronte a lui, in una delle due poltrone. I suoi occhi marroni mi scrutavano sorpresi, probabilmente si domanda perché ero così infuriato
"Lanson finalmente ti sei deciso a rispondere alle mie chiamate" mi disse il coach
"Ho avuto da fare" gli dissi schietto. Cosa aveva da ridere?
"Beh ti presento la new entry" la indicò e prima che potesse parlare intervenni
"Deve mandarla via, io non ero presente durante il provino" Alice mi lanciò un'occhiata che mi perforò l'anima. Mi avrebbe odiato, ma lo facevo per lei a starle lontana, lo facevo per me.
"Stai scherzando?" mi chiese lui
"Non sono mai stato così serio"
"Io non me ne vado" mi disse lei. La sua voce, non faceva altro che distrarmi, lei, mi distraeva da tutto
"Le posso parlare?" chiesi al coach facendo finta di non aver sentito Alice. Lui si alzò e mi raggiunse fuori. Questa storia doveva finire.

Fu difficile convincerlo, ma alla fine vinsi io.
O Alice o io, doveva scegliere e alla fine scelse me. L'indomani ci sarebbe stata dinuovo l'audizione e l'avrei mandata a casa, avevo già un bel po' di scuse pronte alle quali il coach doveva accontentarmi.
Durante gli allenamenti il livido di Peter era abbastanza visibile e alle domande dei ragazzi assenti aveva inventato una scusa. Era troppo codardo per dire la verità ed io ero troppo furioso per tenere a freno la mia lingua e le mie mani.
La situazione peggiore era quella che non potevo parlarne ad Ian, non sapevo cosa dirgli, cosa fare. La porta della palestra sbattè e tutti si voltarono.
Alice venne verso di me, più furiosa che mai
"Dobbiamo parlare" mi disse con un tono così acido che mi fece infuriare di più
La seguì fino al corridoio che conduceva agli spogliatoi, lì non ci avrebbe sentito nessuno e sinceramente più che parlare con lei preferivo fare altro, le sue labbra che si muovevano in quel modo mi facevano impazzire
"Perché mi hai fatta cacciare?" mi disse
"Perché non meriti di entrare in questa squadra, non sei al nostro livello e porteresti solamente dei problemi" l'avevo ferita con quelle parole, ma forse era meglio così
"Problemi? Ma sei serio?" rise nervosamente ed indietreggiò
"Certo, saresti capace di farti tutta la squadra, ci faresti litigare tutti" le puntai un dito contro.
"Sei serio? Non sono come certe persone che frequenti!" mi urlò
"Si che lo sei, hai già iniziato con Peter. Com'è stato baciarlo Alice?" andai verso di lei, ero veramente furioso "Chi è il prossimo eh? Con chi altro vuoi far litigare tuo fratello?" iniziò ad indietreggiare "Chi altro vuoi fare impazzire?"
"Stai delirando" mi disse. Ormai era appoggiata al muro
"Sei tu che mi fai impazzire" diedi un pugno al muro e la vidi sussultare "Perché non riesci a starmi lontano anche per due secondi? Ti odio Alice!" nel suo sguardo vidi la paura. Ripensai al tono di voce che avevo, al pungo dato al muro accanto a lei e improvvisamente mi sentì uno schifo, ero come Mike
"Alice.." mi staccai da lei e la vidi andare via, le afferrai un polso
"Lasciami Jack" la sua voce tremava e mi strattonò per liberarsi.
Non le corsi dietro, non meritava di essere inseguita da uno come me. Avevo detto delle cose che non pensavo, dette con rabbia, ma per lei adesso erano la verità. Stavo rinunciando alla cosa più bella che era arrivata qui per caso e che aveva scombussolato tutta la mia vita.
Mi misi a correre verso di lei prima di commettere un altro errore lasciandola andare via.

Il lato segreto della felicità.      Where stories live. Discover now