I Lanson

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(Corretto)
Quando mi svegliai mi ritrovai nella mia camera, in pigiama e sdraiata sul letto.
Come c'ero arrivata? Non lo sapevo e ricordavo solo una parte della festa. Mi alzai e vidi seduto sulla finestra Ian con i piedi a penzoloni.
«Finalmente sei sveglia» mi disse con un sorriso tristissimo. Pensai a ciò che mi aveva detto Jack. Come potevo parlargli? Da dove avrei dovuto iniziare? Dovevo affrontare in fretta la questione.
«Ho parlato con Jack ieri sera..» gli dissi senza troppi giri di parole. Scese dalla finestra e mi raggiunse.
«Alice io..»
«Perché Ian? Perché non me lo hai detto?» Sentii salire le lacrime agli occhi.
«Siediti e lasciami spiegare» anche lui aveva gli occhi lucidi «ti prego..» mi supplicò. Mi sedetti sul bordo del letto e cercando di trattenere le lacrime lo ascoltai in silenzio.
«Da quando la tua storia con Mike è finita in quel modo, non ho fatto altro che sentirmi in colpa. Ricordi come ti aveva ridotta? Come avevo fatto a non accorgermene? Alice è stata colpa mia, cercavo tanto di fare il fratello protettivo e non mi sono accorto di ciò che ti succedeva. Se solo fossi stato più presente..»
«Non potevi farci niente e io non te ne ho mai parlato.» confessai.
«Ma dovevo stare più attento! E se tornasse? Sto cercando di frequentare i suoi amici per poterlo capire.» Ian stava facendo davvero tutto questo? Non pensavo che mio fratello si sentisse così in colpa.
«Non tornerà e questa volta non sarò così stupida. Devi allontanarti da quelle persone Ian, stai diventando come loro!» il mio tono di voce si era alzato. Mi guardò a bocca aperta.
«Cosa ti ha detto Jack?» si percepiva la rabbia dal tono della sua voce.
«Che quasi ogni sera vai a casa sua, ubriaco»
«Solo questo?»
«Dovrebbe esserci dell'altro?» non mi rispose, probabilmente c'era ma non volevo saperlo in quel momento.
«Ian devi smetterla, non è colpa tua ciò che successo in passato. Devi dimenticare tutto, passarci sopra. Fare ciò che sto facendo io. Ti stai facendo solo del male.»
«E se tornerà?»
«Non tornerà adesso che al mio fianco ci sei tu. Ti prego Ian, provaci, fallo per me.» Mi avvicinai a lui e lo abbracciai affondando la testa sul suo petto.
«Promettimi che mi starai vicina.» La sua voce era un sussurro.
«Sempre»
In quel momento mi sentì come quando avevo 8 anni e i nostri genitori litigavano pesantemente. Io andavo nella camera di Ian e lui, per non farmi sentire le urla mi abbracciava forte, tenendomi la testa e sussurrandomi parole di conforto. Era sempre stato il mio eroe.

La domenica fortunatamente trascorse tranquillamente, così chiamai Lily e lei mi invitò ad andare a casa sua. Mia madre era entusiasta di questa mia nuova amicizia e mi aveva proposto una cena per incontrare i suoi, ma io le avevo detto di calmarsi, per adesso erano solo amici di Ian.
Quando Lily mi aprì la porta indossava una tuta larga e aveva i capelli legati, era nella tipica tenuta della domenica. Le raccontai la mia discussione con Ian, avevo bisogno di sfogarmi e lei fu molto comprensiva con me, non mi giudicava per ciò che era successo e si stupì del comportamento di Ian, a parer suo era una persona molto fragile.
Decidemmo di guardare un film ed io scelsi La risposta è nelle stelle. Mi piaceva tanto quel film, anche se a parer mio era diverso dal libro sotto certi aspetti.
Lily si addormentò sul divano quasi a metà del film, così decisi di fare una piccola scorta di pop-corn. In cucina trovai un ragazzino seduto insieme a Jack. La ciotola stava per cadermi dalle mani. Non avevo considerato che lui, essendo il fratello di Lily fosse rimasto anche a casa. Probabilmente il ragazzino era il suo fratello minore, del quale non ricordavo il nome. C'erano altri membri in quella famiglia che non conoscevo? Probabilmente sarebbe sbucato un elfo dalla porta dicendomi di essere loro parente.
Okay, stavo decisamente delirando.
«Chi è lei?» chiese il piccolino con un'arroganza da fare concorrenza al fratello. Gli avrei voluto lanciare la ciotola in testa.
«Una... mia amica» mi guardò Jack con aria interrogativa. Eravamo amici?
«E cosa ci fa qui?»
«Stavo prendendo dei pop-corn.» risposi bruscamente. Dovevo ricordarmi che era un bambino, così cercai di tranquillizzarmi. Mi avvicinai alla mensola e presi dei pop-corn il più in fretta possibile, tutto sotto lo sguardo di Jack. Cosa aveva da guardare?
Quando mi girai il ragazzino non c'era più e Jack era in piedi e poggiava le mani sul bancone dietro di me, così rischiai di versare il contenuto per terra. Prese dei pop-corn e li mangiò. Sempre molto gentile.
«Hai parlato con Ian?» mi chiese
«Si e abbiamo risolto.» Feci per andarmene
«Non pensi che mi meriti una ricompensa?» gli lanciai un'occhiataccia.
«Che tipo di ricompensa?» mi sorrise
«Non so, ma potrei aver bisogno di qualche favore in futuro.» Si avvicinò e prese un altro pop-corn.
«Non faccio favori a nessuno» gli dissi.
Eravamo vicinissimi e ci stavamo guardando negli occhi. Io mi ero persa nei suoi, questo era sicuro. Fece un altro passo verso di me. Se questa volta avesse tentato di baciarmi non lo avrei rifiutato di sicuro, ma poi mi ricordai che era fidanzato. Ma chi se ne importava di Tiffany?
Mi feci avanti anche io e socchiusi gli occhi.
Qualcuno ci separò e passò tra di noi
«Josh sei una rottura di palle» disse Jack
«Non parlare così a tuo fratello!» lo rimproverai, anche se dentro di me c'ero rimasta un po' male.
Josh fece spallucce «Problema tuo» rispose.
Sbuffai ed uscii dalla cucina seguita dalla risata di Jack. Quanto erano odiosi quei fratelli?
La mia previsione sull'elfo era quasi certa, infatti quando entrai in salotto, nell'altro divano era sdraiato un ragazzo in boxer. Era uguale a Jack se non fosse stato per i capelli biondi. Arrossì subito e lui si accorse della mia presenza. Si alzò e cercò qualcosa con cui coprirsi. Perché in quella famiglia erano tutti dei bei tipi?
«Oh scusami..» prese una vestaglia blu e la indossò, che buffo che era! Venne verso di me «Piacere Liam» mi porse la mano e io l'afferrai
«Piacere Alice»
In quel momento la porta d'ingresso si aprì, poteva andare peggio di così?
Entrarono i signori Lanson e io in quel momento avrei preferito essere invisibile. Lily si svegliò di soprassalto e si guardò intorno.
«Oh Alice che piacere vederti qui!» mi abbracciò Mary. Suo marito si limitò a squadrarmi stupito mentre Josh chissà cosa gli diceva all'orecchio.
«Vuoi restare per cena?» mi chiese e mi ritrovai gli occhi di tutti addosso
«Mi piacerebbe ma non posso» dissi cercando di sembrare sincera, attrice modalità on. «Stavo giusto per andare.»
«Hai bisogno di un passaggio?» mi chiese suo marito
«L'accompagno io» intervenne Lily sbadigliando.
«Ti aspetto in macchina» mi disse Jack uscendo. Io restai a bocca aperta e Lily mi fece l'occhiolino. Che diavolo stava succedendo?
Salutai gli altri e Lily mi accompagnò alla porta
«Ti odio» le dissi sorridendo.
«So che sei felice perché starai da sola con mio fratello» soffocò una risata e mi abbracciò.

Quando entrai in macchina Jack non disse niente e il tragitto fu molto silenzioso, ma questa volta il silenzio era piacevole, non era più imbarazzante. Quando arrivammo davanti casa, mi girai per ringraziarlo e con mia sorpresa lo ritrovai di nuovo molto vicino. Guardare solamente le sue labbra stava diventando una sofferenza e le interruzioni ancora di più. Forse questa era la volta buona. Mi feci di nuovo avanti dato che lui rimaneva immobile.
Si tirò indietro.
«Ti piacerebbe» mi sorrise e tornò al suo posto.
Scesi dalla macchina e prima di chiudere la portiera gli dissi
«Sei uno stronzo, Jack.»

Il lato segreto della felicità.      Where stories live. Discover now