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"Allora che dio ce la mandi buona oggi"

Sapendo della rivalità che spesso c'è tra i tifosi juventini e quelli napoletani è impossibile non avere un po' di paura anche per i giocatori sul campo che spesso si infiammano.

Mamma, papà e mio fratello Tommy hanno declinato la mia offerta di avere posti in tribuna poiché sarebbe stato una vergogna, un tradimento da parte loro. Quindi davanti allo stadio le nostre strade si dividono, visto che siederanno nei posti dove tengono l'abbonamento.

Io finalmente dopo tre giorni rivedo tutta quella seconda famiglia che sto iniziando ad avere, quella composta dallo staff e dai calciatori della Juve.

"Allora, ho già postato lo schieramento. Le interviste sono tra trenta minuti"

Avverto una delle ragazze che lavora nel mio settore, in attesa di rivedere i calciatori. Forse uno in particolare, ma questo non importa.

Arrivano vestiti come la società vuole, tutti in tinta e abbastanza eleganti chi con le cuffie nell'orecchio e chi a chiacchierare.

I miei piedi si muovono da soli, andando in contro al numero nove con cui ormai ho capito di avere una grande affinità. Che poi sembra che non ci vediamo da poche ore visto che ci siamo fatti compagnia in chiamata o tramite messaggi.

"Dudu"

Mi stringe in un abbraccio quasi mortale, facendomi sollevare di poco i piedi da terra. Immancabili sono le battutine dei ragazzi che cospirano una nostra presunta relazione. Tra questi ovviamente troviamo Manuel, Federico, Andrea e anche la new entry kenan.

"Mi sei mancata ragazzina"

Mi fa nuovamente sapere, sussurrando ciò al mio orecchio così da evitare ennesime battutine.

"Anche tu, idiota"

Capendo che ognuno di noi deve tornare al proprio lavoro, ci stacchiamo con due sorrisi ebeti sul volto. Insomma non capita spesso di vedermi così felice, eppure ci sto bene in questa situazione.

Vengo richiamata per le interviste, dove già da subito trovo i giornalisti più accaniti che mai, però entrambi gli allenatori dimostrano maturità e non cadono nei giochetti proposti dagli intervistatori.

Per fortuna fila tutto liscio, quindi mi permetto di seguire il mister negli spogliatoi per dare le ultime informazioni ai ragazzi. Lo vedo che ancora indossa la maglia, ma che si sta già mettendo i parastinchi.

"Ragazzi, penso che abbiamo preparato al meglio questa partita. Credo in ognuno di voi quindi mettetecela tutta, fino alla fine"

Breve, coinciso ed efficace a mio parere ma non a quello dei ragazzi che iniziano ad urlare che anche io devo fare un discorso.

Vengo accerchiata da Weston e da Kenan che mi incitano più che mai.

"Che vi devo dire. Il primo che fa scandalo giuro che lo sputtano sul profilo ufficiale con le peggiori foto e video che abbiamo"

"E per chi fa gol?"

Urla qualcuno dei ragazzi, che sono ormai una baraonda di risate.

"Niente, vi pagano per fare gol penso sia già abbastanza"

Un coro di buuuu è l'ultima cosa che sento visto che volto le spalle per andare in panchina più determinata che mai a vedere i ragazzi vincere.

Le mie aspettative non vengono deluse soprattutto quando al termine della partita tutti esaltano il gattone nazionale. Pensare che poco tempo fa giocava con la stessa passione, ma cercava di mandare avanti la sua famiglia facendo il muratore è un qualcosa che mi fa capire quanto realmente la determinazione sa essere importante.

Aspetto i ragazzi, nonostante non sia nei miei programmi prendere il pullman con loro poiché trascorrerò anche la domenica qui.

Poi, come se tutti si fossero messi d'accordo, trovo solo Dusan già pronto a salire. Capisco che non c'entra il destino con questa coincidenza, perché vedo i ragazzi appostati all'entrata del parcheggio che cercano di nascondersi nei peggiori modi.

"Sei stato bravo Dudu"

"Non abbastanza, altrimenti avrei segnato"

È sconfortato come sempre quando non riesce ad essere determinante per la partita. Chiede veramente troppo a se stesso, eppure lo giustifico poiché faccio lo stesso con me stessa.

"Dusan"

Mi avvicino a lui con aria minacciosa, anche se dal mio modico metro e sessanta. Gli prendo una guancia con la mano, stringendone un po' con le dita.

"Sei stato forte, non provare a contraddirmi"

Odio vederlo con quest'aria delusa.

"Non è vero"

Testardo com'è so che non ammetterà mai che io abbia ragione, quindi decido di metterlo alle strette.

"Giuro che rimango qui finché non lo ammetti"

"Dovrebbe essere un qualcosa che mi dia fastidio?"

Quasi arrossisco a questa sua esternazione di sincerità, che implicitamente ammette che la mia compagnia sia di suo gradimento.

"Si, perché so essere stressante quando voglio"

"Peccato che quando fai la stronza, ai miei occhi sei tutt'altro che stressante"

I suoi occhi assumono malizia, eppure non colgo appieno il doppio senso celato tra le sue parole. Dove parte la sua testardaggine, inizia anche la mia con l'aggiunta di un pizzico di provocazione.

"Ah si? E cosa ti provoco?"

Non so perché le nostre voci si abbassano, nemmeno perché uno strano calore si impossessa del mio corpo. Però so per certo che tutte e due siamo leggermente fuori di noi, altrimenti non varcheremmo mai la linea dell'amicizia in modo così spudorato.

"Mi fai venire voglia di zittirti, magari con qualcosa tra quelle bellissime labbra"

Troppo esplicito Dusan, giochi sporco con le parole e con la mia immaginazione, che gradisce molto quest'immagine.

"Qualcosa di così piccolo da essere trascurante?"

La sua espressione mi fa capire che per quanto Dusan possa essere gentile, carino e coccoloso è comunque un uomo e ricordate bene, non scherzate mai sulle dimensioni di un uomo perché potrebbe davvero prenderla a male.

"Poi non ti lamentare se non c'entra tut-"

"Ragazzi dobbiamo andare che cazzo ci fate dietro le piante?"

Grazie mister, perché davvero non saprei come poter rispondere in questo caso.

➸Last first kiss || Dusan VlahovicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora