The Bradford bad boy.

By _zayninmyheart

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Giorgia Austin è una ragazza di 17 anni. "Timida, insicura e non abbastanza per gli altri", ecco come si desc... More

Primo giorno di scuola.
Preparativi.
Manca poco.
Il viaggio.
Holmes Chapel.
Zayn Malik un disastro.
The rainbow after rain.
Un bravo ragazzo.
La mia felicità.
Impossibile resistere.
Colpo di fulmine.
E se fosse amore?
Ricominciare da zero?
Baciami.
Una sorpresa.
Little things.
He's my boyfriend, I'm his girlfriend.
Nothing can come between.
Avrò cura di te.
È un segreto.
You & I.
Il ritorno.
A beautiful day.
La prima volta.
Happy birthday Emma!
La verità.
Fortuna che ci sei.
Buon Natale!
Merry Christmas.
Parigi? Arriviamo!
La città dell'amore.
• Messaggio Autrice •
Happy birthday, my love!
Happily.
Ciao, ciao, Helen.
Delusione.
La fine?
Un incidente.
Sangue.
Ricordi?
Ancora litigi.
Discoteca.
Sex.
Come prima.
•Non è un capitolo•
Ultimo capitolo.

Happy Birthday, Lou!

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By _zayninmyheart

Vorrei approfittare di questo momento per fare gli auguri di buon compleanno ad uno dei nostri idoli: Happy Birthday, Lou! Italy loves you! xx
24 Dicembre
Pov. Giorgia

«Non voglio andarci!»

«Avanti, Zayn! È uno dei tuoi migliori amici!» cercai di convincerlo.

«Ci sarà anche Liam e io non voglio vederlo!» si portò una sigaretta alla bocca e mise una mano in tasca.

Quel giorno era il compleanno di Louis e aveva organizzato una festa, ma Zayn, come avrete capito, non voleva andarci.

Sbuffai. «Zayn, non fumare in casa. Sai che non voglio.»

Mi guardò e per dispetto fece un altro tiro.

«Io ci vado!» dissi uscendo dal salotto.

«Cosa?» sussultò, seguendomi in cucina.

«Hai sentito bene: io ci andrò.» dissi incrociando le braccia al petto e girandomi verso di lui.

Rise. «Piccola, non farmi arrabbiare.»

«Sono arrabbiata, non chiamarmi piccola.» sbuffai.

Fece un passo verso di me. «Amore...»

«Nemmeno amore.» dissi guardandolo negli occhi. Stavo resistendo, wow.

Rise. «Tanto sai che vinco sempre.»

Risi anche io. «Non stavolta.»

Si morse il labbro. «Sicura?»

«Si.» dissi con un sorriso malizioso.

Si avvicinò per baciarmi ma lo respinsi.

«Non fin quando non mi dirai di si.» dissi seria.

Sbuffò. Rifletté un po'.

«Uff, va bene. Andiamoci.»

Il mio sguardo si illuminò. «Si! Grazie, grazie, grazie!» lo abbracciai.

Mi staccai, dirigendomi in corridoio. «Vado a preparare il vestito!»

Ero contenta che avesse accettato, non pensavo di poter vincere contro di lui.

Stavo per entrare in camera, quando sentii qualcuno afferrarmi il polso e spingermi contro il muro.

«Mi devi un bacio, piccola.» sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra.

Rimasi a fissarlo per un po': era sempre così bello, così scherzoso, così... Zayn.

Feci sfiorare le nostre bocche. Gli strinsi il labbro inferiore con le mie, massaggiandolo delicatamente.

Poggiai le dita tra i suoi morbidi capelli scuri che gli cadevano sulla nuca e lo attirai a me.

Lui fece coincidere i nostri corpi l'uno sull'altro e mise le braccia attorno alla mia vita, stringendomi forte.

«Perchè sei così dannatamente irresistibile, piccola?» sussurrò, succhiando la pelle del mio collo.

Poggiai la testa al muro. «Parli come se per me fosse facile non saltarti addosso tutto il tempo.»

«Non riesco ancora a credere che tu sia mia.»

Sorrisi. «Credici, Zayn. Sono tua, tutta tua.»

«Andiamo a letto?» sussurrò sul mio collo.

Risi. «Zayn, mi piacerebbe ma...»

Si lamentò. «Mh, non mi piace quando rifiuti. Odio i tuoi ma.» Sembrava un bambino ogni volta che faceva così.

«Dobbiamo comprare il regalo a Lou.» spiegai.

«Ancora è presto. Riposiamo un po'...» "Riposiamo" , certo...

Ci pensai. «Mh... Okay.»

Mi prese in braccio e mi trascinò sul letto, senza staccarsi dalle mie labbra.

Con pochi movimenti fece in modo che la sua maglia raggiungesse il pavimento, insieme ai pantaloni.

Risi. «Ti sei già spogliato?»

«Piccola, sai che non mi piace indossare i vestiti.» Si avvicinò al mio petto. «Ti da fastidio?»

«Mh... Si.»

Sembrava stupito. «Ma perc...»

«Mi da fastidio che tu abbia ancora i boxer addosso.» sorrisi maliziosa.

Sorrise, mordendosi un labbro. «Togliere quelli è compito tuo, piccola.»

-
Pov. Zayn

«Amore, andiamo! Sono stanchissimo!»

«Ma siamo appena arrivati!» si lamentò la mia ragazza. «Hai solo guidato!»

«Sai quanto è faticoso?» mi giustificai.

Sbuffò. «Zayn!»

Sbuffai anche io. «Davvero, fa presto. Voglio andare a dormire.»

Rise. «A dormire. Certo!» Si voltò, continuando a guardare le vetrine.

Aveva ragione. Dormire un cazzo, se c'era lei con me.

La guardai mentre era alla ricerca del regalo: indossava una camicietta rossa, pantaloncini neri, collant e stivaletti dello stesso colore. Capelli raccolti in un ordinatissimo chignon, occhi truccati da una linea di eyeliner e mascara, labbra colorate di rosso leggermente scuro. Come avrete capito, era una favola.

Quei pantaloncini le facevano sembrare il culo ancora più perfetto.
Zayn, non toccarlo! Non siete a casa, c'è gente con voi! Cazzo, è così difficile.

«Amore, ti piace questa felpa per Lou?» La voce della mia ragazza mi distrasse da quei pensieri poco casti su di lei.

Ero ancora abbagliato dalla sua bellezza e risposi senza curarmene. «Si... Bella...»

«Fantastico! Prendiamo questa, allora.» Controllò l'orologio. «Cavolo! È tardissimo! La festa inizia tra un paio d'ore, dobbiamo sbrigarci!» disse trascinandomi alla cassa.

Durante il tragitto di ritorno, non fece altro che farmi fretta.

«Amore, non potresti andare un po' più veloce?»

«Per andare a sbattere contro qualche casa? Si, potrei farlo ma non penso che tu saresti d'accordo.» risposi ironico.

«Siamo in ritardo. Non ce la faremo mai ad essere lì in tempo!» sospirò.

«Se vuoi, ti aiuto io a vestirti.» sorrisi malizioso.

Lei sfoggiò una delle sue migliori risate. «Non penso che sia una buona idea.»

Rimasi deluso. «Perchè?»

«Ritarderemmo ancora di più.» spiegò.

Annuii, senza provare a nascondere la mia delusione.

La vidi sorridere. «Potresti aiutarmi a toglierlo a fine serata.»

Il mio voltò si illuminò e non oso pensare alla mia espressione da ebete mentre la immaginavo già a letto con me.

Quando arrivammo a casa, la vidi correre verso la camera da letto, per poi entrare in bagno con dei vestiti in mano.

Adoravo vederla così.

Entrai in camera e aprii l'armadio.

Circa cinquanta camicie, tutte di diverso colore. Altrettanti pantaloni che variavano dal nero al blu.

A lei piaceva il nero, diceva che mi dava un'aria da cattivo ragazzo irresistibile, perciò scelsi camicia e jeans strappati entrambi neri. Scarpe ovviamente nere. Giacca di pelle ovviamente nera, quella che mi aveva regalato lei quando era arrivata dall'Italia.

Iniziai a cospagermi di profumo, il suo preferito, e a pettinare i capelli.

Ogni volta che dovevamo andare ad un evento importante, dovevo essere perfetto, niente doveva essere fuori posto, come se avessi dovuto far colpo su di lei.

Lei sarebbe stata splendida comunque, e quella sera, anche se saremmo tornati dopo la mezzanotte, avremmo...

«Cazzo!» mi scappò. Il giorno dopo sarebbe stato Natale e per un momento avevo dimenticato di averle già preso il regalo. Quando me ne resi conto, feci un sospiro di sollievo.

«Amore, tutto bene?» Sentii la sua voce.

Mi voltai verso la porta e la vidi. Stava lì in piedi. Avevo ragione, sarebbe stata splendida: indossava l'abitino rosso che avevamo comprato insieme al centro commerciale e un paio di tacchi neri; il trucco era lo stesso ma aveva sciolto i lunghi capelli, lasciandoli cadere sulle spalle; le sue gambe erano coperte da un sottile collant color carne, il quale mi stava già facendo impazzire.

«Zayn, ti piace?» mi chiese, sistemandosi il vestito con la sua piccola mano.

Sorrisi. «Sei... Una meraviglia.»

Arrossì. «Anche tu stai benissimo.»

Le andai incontro e le presi una mano. «Ti guarderanno tutti stasera e per questo non dovrai staccarti nemmeno un minuto da me, intesi?»

Si morse il labbro. «Intesi. Anche le ragazze di guarderanno ma io non potrò di certo allontanarle da te, sono troppo debole per sferrare pugni come fai tu.»

Risi, capendo a cosa si riferiva. «Tranquilla, capiranno che ho occhi solo per te.»

Abbassò lo sguardo verso le nostre mani. «Davvero?»

Portai due dita sotto il suo mento e la costrinsi a guardarmi negli occhi. «Davvero.»

Lei sorrise e portò delicatamente le sue labbra sulle mie. Le muoveva con dolcezza, una dolcezza che solo lei riusciva ad avere. Il suo sapore era la mia medicina. Lei era la mia droga.

«Sei la mia eroina, piccola.» le sussurrai.

«In quale senso?»

Risi. «In entrambi: sei la mia droga e mi hai salvato la vita. Sei la mia eroina.»

«Stai diventando troppo romantico, bad boy.» disse ridendo e tornando a baciarmi.

Aveva ragione, mi aveva trasformato. Era stata l'unica ragazza che era riuscita a cambiarmi in meglio.

Mi scostai e la guardai negli occhi. «Ti amo, piccola.»

Sorrise. «Ti amo anche io, Zayn.»

-

Scesi dalla mia auto e aiutai Giorgia a fare lo stesso.

Misi il regalo di Natale per lei nella mia tasca.

Eravamo di nuovo lì, di nuovo di fronte a quella casa, la casa di Harry, ad Holmes Chapel.

La mia ragazza mi strinse la mano ma notai nella sua espressione una sensazione di sollievo: era contenta di tornare in quella casa dopotutto e anche io. Avevo un senso di nostalgia: quella era la casa dove ci eravamo visti la prima volta, la casa dove avevamo dormito insieme la prima volta, la casa dove l'avevo baciata la prima volta. Quella casa era importante per me.

Il giardino era pieno di coppie che si tenevano per mano e scherzavano tra di loro.

Strinsi Giorgia al mio fianco, mettendo un braccio intorno alla sua vita.

«Entriamo?» mi chiese, incoraggiandomi con un sorriso che ricambiai.

«Entriamo.»

Salimmo sul marciapiede e tutti si voltarono verso di noi. Evidentemente tutti erano venuti a conoscenza della nostra storia.

Senza mollarla un attimo, attraversammo il vialetto e raggiungemmo la porta, che stava aperta per far entrare tutti gli invitati.

Niall ci vide e il mangione ci corse incontro abbracciandoci.

«Ragazzi! Sono contento di vedervi!» disse con un sorriso in faccia.

Davvero? Era contento? Gli avevamo mentito ed era contento?

«Anche noi, Nello!» rispose la mia ragazza.

«Bad boy!» sentii chiamarmi. Mi voltai e vidi Louis ed Emma di fronte a noi.

La ragazza corse ad abbracciare Giorgia e Louis mi diede una pacca sulla spalla.

«Auguri Lou!» dissi abbracciandolo.

Sembrò sorpreso. «Mi abbracci? Cavolo, Giorgia, lo hai stregato!» Si rivolse alla mia fidanzata.

Lei rise. «Oops! Buon compleanno, Lou!»

«Grazie, Gio.» sorrise.

Nel modo di girarsi verso di me, Louis urtò il mio amico. «Oops!» disse.

«Hi!» lo salutò Harry. Mi vide. «Zayn! Siete qui!»

Annuii sorridente. Mi mancavano tutti quanti.

«Giorgia, vuoi un panino?» le chiese Niall.

Lei accettò e andò con lui verso il tavolo di antipasti.

Louis ed Harry si misero davanti a me, sorridendomi maliziosi.

Risi. «Che c'è?»

«Ti rendi conto che questa è la prima volta che vieni ad una festa con la fidanzata?» disse Harry, entusiasta.

«Già!» sorrisi.

«Vieni qui, Zayn! Devi raccontarmi un po' di cose...» disse Lou, prendendomi per il braccio e trascinandomi vicino alla scala.

«Allora» iniziò. «da quanto va avanti questa storia?»

Alzai un sopracciglio. «Quale storia?»

Alzò gli occhi al cielo. «Pff, Zayn! Dico la tua storia con Giorgia.»

Sorrisi sentendogli pronunciare quelle parole. «Da un mese.»

«Che intenzioni hai con lei, Zayn?» mi chiese.

«Louis, anche tu!?» mi stavo innervosendo.

Scosse la testa. «È la tua prima ragazza, Zayn. Tutti noi teniamo a lei.»

«Lou, io la amo!» dissi di impulso.

Lui sembrò stupito dalle mie parole. «Davvero? Tu la ami?»

Risi. «Si, Lou. Tanto.»

Lui sorrise. «Sono contento per voi.»

Mi guardai intorno e vidi il ragazzo che avrei voluto evitare quella sera. Liam stava seduto sul divano con Sophia, e mi guardava in cagnesco. Ricambiai lo sguardo e in quel momento sentii due braccia stringermi da dietro.

«Amore.» la mia ragazza mi chiamò.

Rimasi fermo e in silenzio a fissare il ragazzo davanti a me.

Giorgia se ne accorse e si mise accanto a me. «Chi è la ragazza accanto a lui?» mi chiese.

«Sophia.» risposi.

«Sophia? E chi è?» mi chiese.

Non lo sapeva? «La fidanzata di Liam.»

Mi guardò. «La sua fidanzata? Tu come lo sai?»

Non sapeva niente della loro storia. «Sophia è la ragazza di Liam dapprima che lui partisse per l'Italia. Davvero non ti aveva mai detto niente?» spiegai.

Mi ascoltava sconvolta. «No, non mi ha mai detto di lei. Meno male che tra noi due non dovevano esserci segreti. Alla fine è stato lui ad aver mentito per primo.»

La baciai in fronte.

«Andiamo a ballare!» mi trascinò in pista, di fronte a Liam.

«Cosa? Ci vedrà!» avvertii.

Rise. «Ci ha già visti! Non mi ha detto della sua fidanzata? Bene, ora gli faccio i dispetti!»

Si spinse su di me e circondò il mio collo con le sue braccia. Posizionai le mani sui suoi fianchi e le labbra sul suo collo.

Nel giro di pochi minuti, notai Liam e Sophia ballare accanto a noi.

Giorgia mi prese il viso e mi baciò appassionatamente.

Non so come, mi ritrovai le mani dentro il suo vestitino a palparle il sedere.

«Malik,» ora mi chiamava anche per cognome. «evita di spogliare qualche ragazza, almeno a questa festa.»

Giorgia rispose al posto mio. «Perchè non pensi di far divertire la tua, invece di rompere le palle a noi?»

Lui sembrò scioccato da quella risposta e anche io.

Sophia ci guardava confusi e la mia fidanzata non tardò a spiegarle. «Sophia, giusto? Sta tranquilla, non è geloso. Ero la sua migliore amica e non accetta che io stia con un suo amico. Ti avverto, non sempre è sincero.»

Liam si intromise. «Che vuoi dire?»

«Beh, ad esempio non hai mai detto alla tua migliore amica di avere una fidanzata!» spiegò.

Lui si bloccò e non seppe cosa rispondere.

Presi la mia ragazza per i fianchi. «Amore, vieni. Andiamo a prendere qualcosa.»

Liam rise. «Amore. Wow, Malik.»

Lo guardai male. «Che vuoi?»

«Sei proprio innamorato.» mi prese in giro.

«Si, Liam. Lo è.» rispose Giorgia.

Lui rise. «Giorgia, non fare la stupida. Zayn non è capace di amare.»

Strinsi i pugni. «Mi dispiace, Liam. Ma stavolta ti sbagli.» Guardai la mia ragazza. «Lei è tutto per me.»

Poggiò la testa sul mio petto. Sospirò. «Liam, non mi importa cosa pensi di noi. Io lo amo e sto bene con lui. Se non accetti la nostra storia, è inutile che fingiamo di andare d'accordo e di essere amici. Se un giorno dovessi cambiare idea, fammelo sapere.»

Salutai Sophia e portai la mia ragazza fuori.

Le porsi un bicchiere di vodka. Lo bevve tutto d'un sorso.

Era silenziosa, non aveva detto una parola.

La abbracciai. «Amore, tutto bene?»

Sentii un singhiozzo. «Si.»

La guardai. «Amore, perché piangi?» che domanda stupida, Zayn! «Ascoltami: ricordi quello che hai detto a Liam poco fa?»

Lei annuì, mentre una lacrima le ricava il viso.

Le accarezzai la guancia. «Bene. Vale anche per me: non mi importa quello che pensa di noi, io ti amo più di quanto amo la mia stessa vita. Ti amo più di qualsiasi cosa. Sei l'unica cosa che veramente conta per me. Senza te, io sarei perso. Ho bisogno di te, quanto ho bisogno dell'ossigeno per respirare, quanto le piante hanno bisogno del sole per nascere, quanto il sangue ha bisogno del cuore per scorrere nelle vene. Tu sei il mio cuore. Sei l'unica cosa che mi spinge ad andare avanti, la mia unica ragione di vita. Ci siamo conosciuti solamente tre mesi fa, ma da subito sei diventata la ragione del mio sorriso. La tua risata è contagiosa, mi rende felice. Il tuo modo di essere te è speciale. Tu non nascondi quella che sei:  sei una ragazza semplice, timida e hai un mondo tutto tuo; io amo tutto questo, è proprio questo quello che mi ha fatto perdere la testa. Non sentirti in colpa, stai solo seguendo il tuo cuore e, credimi, è la scelta migliore che tu potessi fare. Ho impiegato un bel po' di tempo per capire di essere innamorato di te ma, ti giuro, è stato lo sforzo migliore della mia vita.»
Pov. Giorgia

Il mio cuore stava per esplodere dalla felicità. Zayn era tutto quello di cui avevo bisogno. Le sue parole mi hanno fatta sentire per la prima volta amata da qualcuno. Nessuno riusciva a farmi sentire come faceva lui.

Mi buttai su di lui e lo abbracciai con tutta la forza che avevo.

«Ti amo, Zayn! Ti amo, ti amo, ti amo!»

Sorrise. «Nessuno potrebbe rendermi più felice di come fai tu dicendo queste parole, piccola.»

Mi baciò sulle labbra e la sua lingua si fece spazio nella mia bocca.

«Zayn, voglio stare con te per tutta la vita.»

«Anche io, amore.»

«Dovrai sopportarmi per sempre.» risi.

Rise. «Resisterò.»

«Mancano pochi minuti al Natale.» sorrisi. «Ho il tuo regalo a casa, è quello sotto l'albero.»

Finse di non saperne niente. «Ah, davvero?»

Risi. «Smettila di fingere. So che hai sbirciato nel pacchetto per capire cosa fosse!»

Rise. «Pensavo dormissi.»

«La notte sento sempre quando non sei accanto a me, mi si raffredda il fianco.» spiegai ridendo.

«Mi piacerà?» mi chiese.

Riflettei. «Mh... Io credo di si.»

Tutti gli invitati uscirono fuori in giardino, per ammirare i fuochi d'artificio che sarebbero stati sparati a mezzanotte.

Zayn mi abbracciò. «Amore, sono le 23:59. Manca un minuto.»

Gli presi il viso tra le mani e lo baciai. «Ti amo.»

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