P.S. I hate you (Harry Styles...

By ahngvst

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"Harry. Vieni stasera?" "Scordatelo, stavo dormendo." rispose seccato dal fatto che lo avessi chiamato alle t... More

MODIFICHE !!
P.S. I Hate You (Harry Styles) [Traduzione italiana]
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21 (PARTE 1)
Capitolo 21 (PARTE 2)
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45 (PARTE 1)
Capitolo quarantacinque. (PARTE 2)
Capitolo quarantasei.
Capitolo quarantasette
Capitolo quarantotto
Capitolo quarantanove
Capitolo cinquanta
Capitolo cinquantuno
Capitolo cinquantadue
Capitolo cinquantatrè
Capitolo cinquantaquattro
Capitolo cinquantacinque
Capitolo cinquantasei
Capitolo cinquantasette
Capitolo cinquantotto
Capitolo cinquantanove
Capitolo sessanta
Capitolo sessantuno
AVVISO SEQUEL

Capitolo 34

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By ahngvst

 [✨Tyler nella sidebar ]

B  L  U  E

Ci abbracciammo prima che me ne andassi, ero stata lì quasi l'intera giornata. Avevi imparato di più di quanto avessi bisogno su di lui

"Tyler?" sussurrai triste sul suo petto mentre le mie mani restarono su di esso.

"Starò bene."

Annuii, trattenni le lacrime cercando le sue mani, le presi tra le mie e le strinsi per rassicurarlo. "Mi assicurerò che tu stia bene."

Lui annuì, sorridendo speranzoso."Grazie Blue... sono felice di averti incontrata."

Mi abbracciò ancora una volta, sollevandomi leggermente da terra e sorrisi debolmente, portandogli un braccio dietro al collo. "Sono felice anch'io di averti incontrato."

Cercai di evitare un nuovo crollo proprio davanti a lui, così lo salutai e mi allontanai dal suo appartamento.

Mentre camminavo per le strade, non potetti evitare di iniziare a piangere al pensiero di quanto poco gli rimanesse da vivere.

Le lacrime si trasformarono presto in singhiozzi rumorosi e incrociai le braccia al petto, chinando la testa.

Tirando su col naso, cacciai il mio cellulare dalla tasca per chiamare Liam. Era l'unico che potessi chiamare dato che Niall ed Hanna non avrebbero risposto. E non mi sentivo in vena di parlare con Harry, quindi l'avrei evitato.

Lessi comunque il suo messaggio e aggrottai le sopracciglia. Saremmo partiti in due giorni? In più saremmo andati a New York per il nuovo anno... Quanto c'avremmo messo?

Impiegai un attimo per calcolare mentalmente i giorni. Circa quattro o cinque giorni.

Ma... non volevo lasciare Tyler.

Aveva così poco tempo, avevo paura che se me ne fossi andata sarebbe successo qualcosa di brutto.

"Liam." piansi incontrollabilmente quando rispose.

"Blue? Stai bene?" chiese preoccupandosi.

"No, ehm..." mi morsi il labbro, scuotendo la testa mi asciugai le lacrime. "Potresti venire a prendermi?" gli spiegai dove fossi.

"Bene, ho capito. Sarò lì in 5 minuti."

"Mi sedetti tremando sul marciapiede, posando lo sguardo sulle mie mani. Desideravo ci fosse un altro modo... qualcosa che avesse salvato Tyler. Avevo appena... l'avevo appena conosciuto.

Quando un'auto mi si avvicinò, non ci pensai due volte e salii sul sedile del passeggero, ancora piangendo.

"Liam, mi--"

"Blue." lì c'era Harry, con gli occhi iniettati di sangue, e sembrava più distrutto che mai.

Feci silenzio, irrigidendomi. "Dove diavolo è Liam? Pensavo che--"

"No, gli ho detto che sarei venuto a prenderti io."

"Non voglio avere a che fare con te al momento." dissi debolmente. "Se hai qualche stronzata da dire, per favore sta' zitto."

"Blue, mi dispiace per essere stato una testa di cazzo. Io... sono un disastro. Lo so, so che ogni cosa che faccio ferisce le persone che mi stanno vicine. Tu sei una di queste. Voglio che tu sappia che non avevo intenzione di ferirti. E se tu... se non vorrai venire più a letto con me, mi starà bene. Voglio solo che tu sappia che mi dispiace."

"Così... scegli Kendall, allora." annuii, lanciandogli un'occhiataccia.

"Sì... voglio stare con lei quando sarà finito il nostro contratto. Voglio essere felice con lei." annuì, sorridendo leggermente.

Sì, certo... sarebbe stato il contrario di felice quando avrebbe scoperto che a Kendall lui non piaceva affatto. Era solo un gioco.

Invece, non dissi niente.

"Quelle lacrime sono per me?" chiese, restai impassibile, guardando fuori dal finestrino mentre lui guidava per la strada da cui ero venuta.

Scossi leggermente la testa. "Ho... ho incontrato qualcuno."

"Oh." sembrò strano, mi guardò di sfuggita. "È un bene, immagino."

Annuii. "Harry, lui è... è diverso. È così carino, e sai... è la persona più ottimista che abbia mai conosciuto, nelle sue condizioni."

Quando ci fermammo ad un semaforo, mi guardò. "Va bene. Dimmi di più su questo ragazzo. Sarà meglio che non sia Dylan o lo prenderò a pugni."

Increspai le labbra. "Sono ancora arrabbiata con te, se pensi che sia tutto okay, allora ti sbagli."

"Lo so, ma non significa che non posso parlarti, vero?"

Alzai le spalle.

"Bene, continua."

"È malato." l'espressione di Harry si ammorbidì e mi guardò attentamente.

"Già" sussurrai. "So di averlo appena conosciuto, ma sembra che lo conosca da sempre. Non posso andarmene, non posso lasciarlo." scossi la testa.

"So che non vuoi andartene, ma..." fece una pausa, sospirando. "Non c'è davvero altra scelta."

Annuii, sapendolo. "Lo so... ma gli rimangono solo pochi giorni." sussurrai.

Harry annuì comprensivo. "Troveremo un modo. Un modo in cui tu possa aiutarlo."

"Lo stai dicendo solo perchè vuoi che ti perdoni?"

"No, lo intendevo davvero stavolta... Lo prometto, Blue. Lo vedrai di nuovo."

"Okay." mormorai.


H  A  R  R  Y

Aveva davvero fatto tutte quelle cose mentre era via? Aveva incontrato un ragazzo, ed era come caduta in una trappola. Lui era malato, molto malato. Era depresso.

Sapevo che fosse una cosa seria, quindi cercai di essere serio.

Quando parcheggiai la macchina di fronte all'università, lei stava ancora piangendo silenziosamente e sospirai.

Le strinsi il braccio per rassicurarla, lei mi guardò con occhi tristi. "Mi dispiace, a te non importa, giusto?" disse amaramente.

Non dissi niente, sapevo esattamente cosa intendeva. Ed era per questo che aveva ogni singolo diritto per essere incazzata con me.

"Voglio solo che ti prenda cura di te stessa, va bene?" sussurrai.

Lei mormorò in risposta, annuendo.

Senza un'altra parola, uscì dall'auto e aspettai che entrasse nell'edificio prima di andarmene.


B  L  U  E

Avevo smesso di piangere, ma questo non significava che mi sentissi meglio dentro.

Non sentivo niente, era come se il mio cervello avesse perso tutte le energie.

Tastai le mie tasche per trovare le chiavi, le trovai nelle tasche posteriori e le inserii nella serratura.

Aprii la porta, trovando Niall ed Hanna sul suo letto mentre si baciavano.

I miei occhi volarono da loro alla porta e la chiusi noncurante dietro di me.

Quando sentirono la porta chiudersi, si staccarono e mi guardarono ad occhi spalancati.

"Blue?" Hanna capì immediatamente che qualcosa non andava, le bastava guardarmi.

"Non sono dell'umore giusto adesso." mormorai. Lanciai le chiavi sul bancone e mi feci immediatamente strada verso il mio letto.

Non sentivo neanche il bisogno di mangiare, tutto quello che mi serviva era il mio letto.

"Blue, che succede?" mi chiese Niall, guardandomi preoccupato.

"Niente. Buonanotte." risposi con voce ovattata portandomi le coperte sulla testa.

Due giorni dopo, io ed Harry eravamo seduti in aeroporto, aspettando il nostro volo per Londra. Una volta arrivati a Londra avremmo preso un treno per Holmes Chapel. Troppi viaggi in un giorno solo.

E in più, non volevo neanche andare via.

Mandai un messaggio a Tyler dicendo che dovevo partire nonostante sapessi di non volerlo fare, e sospirai.

"Niente Kendall?" alzai le spalle, chiedendo. L'ultima cosa di cui Kendall si sarebbe preoccupata era salutare Harry. Lo faceva solo per soldi, nonostante fosse già fottutamente ricca.

Ero stanca di lei.

Avevo salutato Hanna e i ragazzi prima di venire qui, Hanna mi aveva augurato buona fortuna.

Sapeva che non volevo farlo.

"No, ha detto di essere impegnata, non può venire. Ma l'ho già salutata per telefono." Harry sospirò.

Desideravo potergli dire 'a lei non fotte un cazzo.'

Ma così avrei infranto le "regole". Sempre se esistessero davvero delle regole per il management e i giornalisti.

Giocai ansiosamente con le dita, speravo davvero che Tyler riuscisse a raggiungermi prima della partenza, volevo salutarlo adeguatamente.

Iniziai a sentirmi molto stanca, poggiai la testa sulla spalla di Harry e lui avvolse un braccio intorno alle mie spalle.

"Tra quanto dovrebbe arrivare l'aereo?" mormorai.

"Tra circa dieci minuti."

Sospirando, aprii leggermente gli occhi per dare un'occhiata ai paparazzi che si tenevano a distanza da noi mentre scattavano fotografie.

Cercai di proposito la sua mano, stringendola.

"Oh, Blue." la voce di Harry mi destò dal mio stato.

"Sì?"

"Beh, penso che tu abbia una visita." disse per provocarmi, alzai di scatto la testa e guardai tra la folla.

Tyler stava passando per l'entrata, mi guardai attentamente intorno prima di andare da lui dove non c'erano paparazzi.

Dopo aver controllato a destra e a sinistra se tutto fosse okay, andai ad abbracciarlo.

Le sue braccia si accomodarono attorno alla mia vita e desiderai restare in quel modo per sempre. Avevamo solo cinque minuti.

Dovevo muovermi altrimenti i paparazzi avrebbero notato la mia mancanza e sarebbero venuti a cercarmi.

"Tyler." sorrisi, guardandolo negli occhi.

"Ehi." ricambiò il mio sorriso e cercò la mia mano per poi stringerla debolmente.

Le sue mani erano fredde... nonostante fuori splendesse il sole.

Sapevo fosse un sintomo.

Presi il suo viso tra le mani per osservarlo e iniziai a sentire delle lacrime formarsi.

"Ehi, ehi." scosse la testa. "Sto bene, okay? Lo prometto."

Scossi la testa. "Non funziona con me. So che non è così." sussurrai. "Posso vederlo sul tuo viso."

Era diventato pallido, e non sembrava più splendente come quando lo avevo incontrato due giorni prima.

"Sono preoccupata. Mi sento così male per dovermene andare." Sussurrai, sentendo ancora una volta le lacrime che minacciavano di scendere.

"Guardami, Blue." mi disse, sollevandomi leggermente il mento. "Non voglio vederti piangere. Non voglio mai che tu pianga. E cosa più importante, non voglio che tu pianga quando morirò."

Mi morsi il labbro. "Non lascerò che succeda. Non ti lascerò morire." sbattei le palpebre tentando di fermare le lacrime.

"Ti prego resta." sussurrai. La mia piccola figura tra le sue braccia, lo sentivo respirare.

"Non sono la persona giusta per te, Blue."

"Non dirlo. Sì che lo sei." squittii. Una lacrima mi rigò la guancia e cercai la sua mano per incrociare ancora una volta le nostre dita.

Scosse leggermente la testa. "Ci sarà qualcun altro per te, okay... lo so. Non importa quanto voglia restare con te, ma arriverà il momento in cui dovrò andarmene."

Rabbrividii alle sue parole, chiusi gli occhi e nascosi il viso sul suo petto. Strinsi la sua maglietta in un pugno e iniziai di nuovo a piangere.

"Tornerò, lo prometto." sussurrai tremando, guardandomi intorno ancora una volta.

"Che c'è che non va?" Sapeva che avessi fretta per qualche motivo.

"Posso spiegartelo per telefono. Ma adesso non è importante. Tutto quello che voglio adesso sei tu. Ti voglio vivo, e felice, e--"

Mi fermò avvicinandosi lentamente, fermandosi solo quando le nostre labbra erano ad un paio di centimetri di distanza.

I suoi occhi mi chiesero il permesso e non riuscii più ad aspettare.

Annullai la distanza piantando le mie labbra sulle sue.

Il bacio fu fantastico, era il momento più dolce che potesse esistere.

Piansi abbracciandolo ancora una volta. "Non osare lasciarmi, Tyler." sussurrai e lui annuì rassicurandomi.

"Ti aspetterò." sorrise debolmente. "Ora ti prego, smettila di piangere."

"Ci sto provando." dissi debolmente, cercando di eliminare le lacrime. "Ci vediamo presto, lo prometto." sospirai e lui sorrise, lasciandomi un bacio sulla guancia.

"Beh, ho un taxi da guidare."

Ridacchiai leggermente e strinsi la sua mano, prima di lasciarlo andare.

"Ciao." sussurrai e agitai la mano prima di girarmi e ritornare al mio posto accanto ad Harry.

Gli sorrisi ancora una volta prima che sparisse definitivamente dietro le porte.

"Com'è andata?" Harry chiese.

Scrollai le spalle. "Bene."

"Hai gli occhi lucidi... hai pianto?"

"Piango per alcune cose. Sono umana. Tu no?"

"Piango quando lo sento necessario." Sbuffò

"Che sarebbe un mai" ridacchiai leggermente.

Alzò gli occhi al cielo e controllò l'ora sul suo cellulare.

"Penso sia ora di avvicinarsi al gate."

Annuii e guardammo entrambi il gruppo di paparazzi che ci osservava prima di incrociare forzatamente le mani e dirigerci verso il nostro aereo.

Una volta oltrepassate le porte e saliti sull'aereo, Harry prese il suo posto e gli passai davanti per sedermi accanto al finestrino.

Quando passai, riuscii a sentire il suo sguardo su di me e sospirai. "Potresti non guardarmi il culo, per favore."

Ridacchiò. "Scusa."

"Sei uno stupido, lo sai?"

"Sì." Esattamente la risposta che mi aspettavo.

"Salve signore, desidera da bere?" un'hostess venne verso di noi sorridendo timidamente.

Porca puttana, allarme troia.

"Sì, uhm, potrei avere una--"

"A dire il vero speravo in qualcosa di diverso." ammiccò e mi sentii nauseata.

"Penso sia apposto." mi intromisi, sorridendo falsamente.

"No, in realtà vorrei una birra." ridacchiò.

"Oh certo, nessun problema." mi fulminò con lo sguardo, aprendo una birra e porgendola ad Harry.

Finchè non la girò di proposito e la versò sulle mie gambe.

Rimasi a bocca aperta e spalancai gli occhi. "Oh cazzo, no." strinsi i denti.

"Oops." boccheggiò prima di sorridere ad Harry ancora una volta.

Fece ondeggiare i fianchi mentre si faceva strada lungo il corridoio dell'aereo e imprecai.

Vedete, queste erano il tipo di cose che mi facevano incazzare.

Harry spalancò gli occhi. "Merda, quella era la mia birra."

Sbuffando, gemetti frustrata. Stronzo.

"Sto scherzando." rise. "Ora andiamo, seguimi."

Lo guardai mentre si alzava e mi faceva cenno di seguirlo.

Lo guardai assottigliando gli occhi e lui sorrise.

"Che c'è, non sto per violentarti."


TRADUZIONE di ahngvst

© COPYRIGHT by BritishBums

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