4 Ottobre
Pov. Emma
Il silenzio assordante della casa mi svegliò. Solitamente a quell'ora, Zayn e Giorgia iniziavano a fare rumori di qualsiasi genere: pentole che sbattono, cellulari che squillano, risate causate dal solletico... Pff. "Solletico" pensavano che me la sarei bevuta? Bah, come se Giorgia non mi conoscesse. Ieri sera, quando Zayn non era in casa, le avevo chiesto cosa fosse successo e se ci fosse qualcosa sotto.
"Cosa? Io e Zayn insieme? Ma sei matta? Siamo troppo diversi, litigheremmo continuamente. Poi non credo che gli altri sarebbero d'accordo, soprattutto Liam. Durante il viaggio non ha fatto altro che ripetermi quanto fosse infantile." Un discorso del genere non era da lei. Le risposi "Scherzi, vero? Non staresti con lui perché agli altri non sta bene? Non ti riconosco più!" poi aggiunsi "Sai che a me puoi dirlo. Vi vedo sempre molto affiatati e lui cerca continuamente di eliminare ogni distanza fra voi."
"Lo fa per scherzare, non fa altro che farmi il solletico."
"E credi che lo faccia per disturbarti e non per toccarti? Oh ma andiamo! Apri gli occhi!"
Sospirò. "Emma, io e Zayn siamo troppo diversi. Non credo staremmo mai insieme, quindi scordatelo." e poi si alzò.
Scossi la testa cercando di togliermi quei pensieri dalla mente. Infilai le ciabatte ai piedi e uscii dalla mia camera, dirigendomi verso quella di Giorgia. Afferrai la maniglia e feci per girarla ma mi accorsi che non si apriva. Insistetti, pensando che fosse semplicemente bloccata, ma non conclusi niente. Era chiusa a chiave. Mi chinai per sbirciare dalla serratura e dopo vari tentativi la inquadrai. Anzi, li inquadrai: era a letto con Zayn, entrambi sotto le coperte, abbracciati.
«Non è possibile.» sussurrai. «Lo sapevo.» Ad un tratto li sentii parlare.
Pov. Zayn
Aprii gli occhi e Giorgia stava lì a guardarmi.
«Buongiorno, piccola.» dissi sorridendo.
«Buongiorno, dormiglione.» rispose ridendo.
«Hai dormito bene?» le chiesi spostandomi su un fianco.
Sorrise. «Si, molto bene. È stato strano dormire con qualcuno, è la prima volta che dormo con un ragazzo. » e se le prossime volte non dovessi esserci io, spero che sia l'ultima, piccola.
Le ricambiai il sorriso. Le guardai le labbra e mi venne in mente quello che era successo ieri sera. L'avevo baciata, non avevo resistito. Avevano un sapore particolare e questo pensiero mi fece venire di nuovo voglia.
Portai la mano sul suo viso e iniziai a giocherellare con il suo labbro inferiore. Mi avvicinai a lei attirandola a me, mi spinsi per baciarla ma lei mi bloccò.
«Zayn non può diventare un abitudine. Noi due non stiamo insieme.» in quel momento il mio cuore si fermò. Le sue labbra erano l'unica cosa che volevo adesso.
Chiusi gli occhi e mi allontanai. «Hai ragione. Non so perché l'ho fatto, scusami.»
Con le sue piccole mani, mi toccò il braccio. Mi piaceva quando lo faceva, era eccitante. Si avvicinò a me e si stese sul mio petto. Aveva addosso soltanto dei pantaloncini e una canottiera che la lasciavano mezza nuda.
«Hai sentito caldo stanotte?» mi chiese. Perché me lo chiedeva?
«Mmh, credo di no. Perché? » risposi confuso.
Abbassò lo sguardo. «Ti sei tolto i pantaloni mentre dormivi.» cercò di trattenere una risata. No, piccola. Non era caldo, ma solo una speranza che ti venisse voglia di spogliarmi e fare l'amore con me.
Mi finsi divertito. «Wow. Ehm, forse perché non sono abituato a stare a letto vestito.» cazzo hai detto, Zayn?
La sua espressione cambiò. «Oh. Intendi quando sei con le tua amiche.» fece una pausa. Io non sapevo che dirle. Poi riprese. «Vado in bagno a fare una doccia.» e si allontanò senza degnarmi di uno sguardo.
Zayn, sei un coglione!
17:00
Pov. Emma
Giorgia era chiusa in camera sua da ore e Zayn stava stranamente in giardino. Stavo iniziando a preoccuparmi. E se tra di loro fosse successo qualcosa di brutto?
Ad un tratto Giorgia piombò sul divano accanto a me, sembrava un po' giù.
«Tutto bene?» le chiesi alzando un sopracciglio.
«Non lo so e non chiedermi il perché.» disse giocherellando con le dita.
«Mmh, okay.» feci una pausa. «Posso chiederti una cosa? Adesso che Zayn non c'è. »
Iniziò a innervosirsi. «Certo, dimmi.»
«Stamattina sono venuta a cercarti ma la tua camera era chiusa a chiave.» le spiegai.
«Ehm, si. Ieri sera dopo aver messo il pigiama, mi sono addormentata e l'ho lasciata chiusa.» si affrettò.
Risi. «Giorgia, non mentirmi. So che eri con Zayn. »
Il suo viso s' impallidì. «Come?»
«Beh, potrebbe essermi caduto l'occhio dentro la serratura e potrei avervi visti. »
«Ci hai spiato?» stava alzando la voce.
«Beh, non proprio... »
«Ti rendi conto di cosa hai fatto? E non dirmi che non è niente di che!» mi sgridò.
«Okay, avrò sbagliato. Ma non sono io ad aver fatto l'amore con Zayn non dicendo niente alla mia migliore amica!» la rimproverai.
«COSA?» urlò lei.
«Vi ho visti a letto insieme!»
«Non abbiamo fatto niente del genere! Abbiamo solo dormito insieme!»
Scoppiai a ridere. «E pensi che ti creda? Cioè, vorresti dirmi che avete passato la notte insieme ma non avete fatto l'amore?»
Annuì. Mi sembrava assurdo. «Okay. Ma perché? »
«'Perché' cosa?» mi guardò confusa.
«Oh, mamma mia, Giorgia! Intendo 'Perché non avete fatto niente?'.»
«Emma, cosa avremmo dovuto fare? Io e Zayn non stiamo insieme.»
«Si, certo.» sbuffai buttandomi sul divano.
«Come fai a non credermi?»
«Beh, okay. Non state insieme. Ma non dirmi che non lo volete.» la guardai.
Non rispose. Poi disse. «Emma, ti prego.»
«Ecco! Lo sapevo!»
«Non entusiasmarti troppo! Non ti ho nemmeno detto di si!»
E che cazzo. Quando voleva era proprio noiosa. Sbuffai.
Quasi sussurrando poi mi disse: «Posso dirti una cosa?»
«Che genere?»
«Avrei dovuto dirtelo prima. »
«Spara.»
«Ieri sera, quando sono uscita dalla tua camera, ho sentito dei rumori provenire da qui e scesi a controllare. Trovai Zayn con una troietta sopra di lui.» fece una pausa. Sospirò. «Lui si accorse della mia presenza ma, prima che potesse dirmi qualcosa, tornai in camera mia. Mi affacciai alla finestra per provare a distrarmi ma piansi ugualmente. La porta era aperta e lui entrò chiudendola alle sue spalle. Gli chiesi di andare via ma lui non mi ascoltò. Iniziò a darmi spiegazioni anche se non le meritavo e mi chiese di perdonarlo. Accettai le sue scuse facendo una battuta alla quale risi soltanto io. Mi prese e mi avvicinò a lui baciandomi. Io mi sentivo, non lo so, ero felice di quel gesto e gli misi le braccia intorno al collo. Mi buttò sul letto e... Cavolo, stava provando a spogliarmi.»
Ascoltavo le sue parole a bocca aperta ed edo stupita. «Wow!!! Che bellooo!»
Sorrise. «Non sai quanto.»
«E poi?? » chiesi curiosa.
«L' ho fermato. Non voglio farlo con lui se non stiamo insieme. E poi non voglio spogliarmi davanti a lui, mi vergogno. Troppo.»
«Tu. Sei. Un. Idiota.» la guardai male.
«Oh, grazie tante per il conforto!» disse alzandosi e dirigendosi in cucina.
Scossi la testa pensando a quanto fosse stata stupida la sera prima. Avrei voluto prenderla a schiaffi.
Suonò il campanello.
«Emma!! Apri la portaa!» mi gridò la mia amica.
«Okaaaaaaay!» gridai.
Mi alzai dal divano e mi diressi alla porta. Girai la maniglia e la spalancai.
Mi ritrovai davanti un ragazzo dagli occhi color ghiaccio, dal fisico perfetto, dai capelli perfetti. Beh, era tutto perfetto. Quando mi resi conto di star sbavando, tornai alla realtà.
«Ciao bella.» cazzo. Mi aveva parlato. Aspetta, stava parlando con me? Mi guardai alle spalle. Si, stava parlando con me.
«Ciao.» sorrisi guardando il modello davanti ai miei occhi.
Era seguito da altri 3 ragazzi. Li invitati ad entrare.
Si sedettero sul divano.
«Siamo gli amici di Zayn. Io sono Niall.» disse un biondino dagli occhi azzurri.
«Io sono Harry.» si presentò il ricciolo.
«Io, Louis. Tu sei?» disse il ragazzo perfetto.
«Io sono Emma, la migliore amica di Giorgia.»
L'altro ragazzo disse: «Io sono Liam, il migliore amico della tua migliore amica. » ridemmo tutti.
«Ah si, Liam. Giorgia mi ha parlato tanto di te.»
«Ha fatto lo stesso con me. Emma di qua... Emma di là... Emma era ovunque.» rise.
Pov. Giorgia
Entrai spedita in soggiorno.
«Ragazzi!» dissi correndo ad abbracciarli.
«Piccola!» dissero in coro. Piccola. Come mi chiamava Zayn.
Mi voltai verso Emma: la vidi sbavare guardando Louis. Okay. Ne avremmo parlato dopo.
La porta si aprì e Zayn entrò.
«Siete già tornati?»
«Oh Zayn, ci sei mancato anche tu!» disse Harry. Ridemmo.
«Emma, hai già visto Londra?» chiese Louis alla mia migliore amica.
«Ehm, no.» balbettò lei.
«Ti va di andare a fare un giro?»
Spalancò gli occhi. «Certo!» esclamò balzando in piedi.
Louis la prese per mano e l'accompagnò fuori chiudendo la porta alle loro spalle.
«Io ho fame! » disse Niall.
«Ci avrei scommesso! » rise Zayn.
«Andiamo da Nando's. Vieni Liam?» disse Harry.
«Si. Voi?» chiese indicando me e Zayn.
«Ehm, no. Non ho fame. » risposi.
«Nemmeno io.» mi guardò. «Ti va di fare un giro?» mi chiese.
Guardai gli altri. Liam era un po' nervoso.
Mi rivolsi a Zayn. «Okay. Vado a prepararmi. Liam, vieni con me. Devi raccontarmi un po' di cose.»
Salimmo le scale e entrammo in camera mia. Si sedette sul letto.
«Che succede?» gli chiesi.
«Ehm, niente.»
«Non mentirmi. Quando Zayn mi ha chiesto di fare un giro, ti sei innervosito. »
«Non mi da fastidio che voi usciate, solo... Zayn ha un carattere particolare.»
«So cosa intendi. Non girarci intorno.» tagliai corto.
«Avrei preferito che non lo scoprissi.» abbassò la testa.
«Liam, Zayn è un bravo ragazzo.» provai a convincerlo.
Mi guardò. «Non dirmi che anche tu... Non dirmi che ti sei innamorata di lui.»
«Liam...»
«Lo sapevo! Sapevo che era una cattiva idea portarti qui!»
«Liam! Νοn ho detto questo! E ti ripeto: Zayn è un bravo ragazzo.»
«No, Giorgia. Lui è un bad boy, il bad boy. The Bradford bad boy.» Bradford? Bradford era il paese dal quale voleva che stessi lontana.
«Liam, ti prego ascoltami! »
«Basta, poi ne parliamo.» sospirò. Sembrava più tranquillo. «Sta tranquilla, poi ne parliamo. Vado con i ragazzi. Divertiti con Zayn. » sorrise. Mi abbracciò. «Ti chiedo solo di non fare stupidaggini. »
«Liam, so quello che faccio e con chi lo faccio. So qual è la cosa giusta.»
Mi baciò in fronte e se ne andò.
Mi voltai e vidi Zayn seduto nella poltrona. Sussultai. «Sei impazzito? Mi hai spaventata. »
Inarcò un sopracciglio, si alzò e si avvicinò a me. «Sono così brutto?» disse accarezzandomi la guancia.
«No. Non lo sei.» gli sorrisi maliziosa.