The Bradford bad boy.

By _zayninmyheart

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Giorgia Austin è una ragazza di 17 anni. "Timida, insicura e non abbastanza per gli altri", ecco come si desc... More

Primo giorno di scuola.
Preparativi.
Manca poco.
Il viaggio.
Holmes Chapel.
The rainbow after rain.
Un bravo ragazzo.
La mia felicità.
Impossibile resistere.
Colpo di fulmine.
E se fosse amore?
Ricominciare da zero?
Baciami.
Una sorpresa.
Little things.
He's my boyfriend, I'm his girlfriend.
Nothing can come between.
Avrò cura di te.
È un segreto.
You & I.
Il ritorno.
A beautiful day.
La prima volta.
Happy birthday Emma!
La verità.
Fortuna che ci sei.
Happy Birthday, Lou!
Buon Natale!
Merry Christmas.
Parigi? Arriviamo!
La città dell'amore.
• Messaggio Autrice •
Happy birthday, my love!
Happily.
Ciao, ciao, Helen.
Delusione.
La fine?
Un incidente.
Sangue.
Ricordi?
Ancora litigi.
Discoteca.
Sex.
Come prima.
•Non è un capitolo•
Ultimo capitolo.

Zayn Malik un disastro.

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By _zayninmyheart

Pov. Zayn

Certo, devo ammettere che l'amica di Liam non era niente male. Giorgia. Mi è sempre piaciuto quel nome.

Stava in silenzio davanti a me, l'imbarazzo si era impossessato di nuovo di lei. Così, quando mi accorsi che la stavo già fissando da tanto tempo, decisi di parlare.

«Devi scusarmi, questa prima era la mia stanza e non sapevo che Liam fosse già arrivato, né che sarebbe venuto con la sua fidanzata.»

«Oh, non sono la sua fidanzata.» Bingo. «Sono la sua migliore amica.» sorrise. Aveva un bel sorriso, denti bianchi e perfetti. Cazzo, Zayn, basta! La stai fissando di nuovo!

«Oh capisco. Beh, è strano che il tuo fidanzato ti abbia lasciato partire con un altro ragazzo.» decisi di provocarla. Volevo capire che tipo di ragazza era: in sostanza, volevo capire la percentuale di possibilità che avevo per portarmela a letto.

«Non ho un ragazzo.» rispose abbassando gli occhi. Li alzò leggermente e fissò i tatuaggi delle mie braccia.

«Ti piacciono?»

«Si, tanto.» sorrise non smettendo di guardarli. Sembrava non riuscisse a guardarmi negli occhi.

«Tu non hai un tatuaggio?»

«Ehm, no. Non mi piacciono sul mio corpo.» abbassò nuovamente gli occhi. «Non mi piace principalmente il mio corpo.» sussurrò, sperando sicuramente che non la sentissi.

«Non ha niente che non vada, proprio niente. » lei, finalmente, mi guardò negli occhi. Erano più belli di come li avevo notati prima. Le feci l'occhiolino.

«Grazie.» arrossì.

Se l'avessi detto alla ragazza con cui sono stato ieri notte, mi avrebbe già buttato sul letto.

«Scendi a mangiare?» cambiai discorso.

«Oh, si. Sistemo le ultime cose e scendo. Sai, vorrei evitare che qualcun altro trovi la mia biancheria intima in giro.» rise.

«Già, credo che sia un' ottima idea.» risi. «Vuoi che ti aiuti?» sorrisi malizioso.

Spalancò gli occhi. «Ehm, no. Non credo sia una buona idea.» mi fermò cercando di guardarsi intorno.

«Come vuoi.» dissi baciandole la guancia e uscendo dalla sua stanza.

La mia presenza la innervosiva e questo mi piaceva.
Pov. Giorgia

Che figura di merda. Giuro che non lascerò mai più i miei reggiseni nemmeno sul letto. Non smettevo di fissare i suoi tatuaggi, mi ricordavano qualcosa. Oltre al fatto che attraevano da morire. E quando mi ha salutato, spero non si sia accorto dei brividi.

Presi mutande e reggiseni e li infilai dentro i cassetti del mio comodino.

Recuperai il mio giubbino e trassi fuori dalla tasca il mio disegno. Mi sedetti alla scrivania e lo posai davanti a me. Lo fissavo, non capivo come mai avessi fatto quel disegno, tanto meno quel sogno.

Sentii una voce chiamarmi.

«Giorgiaa! Scendi, il pranzo è pronto!» gridò Louis.

«Arrivo!» rispose Niall.

«Niall! Dicevo a Giorgia, non a te!»

Risi. Quei ragazzi erano troppo divertenti!

«Arrivo, Louis! » lasciai il disegno e scesi le scale. Non vidi l'ultimo gradino e caddi su Zayn, che mi afferrò per i fianchi.

«Anche se ti mancavo, non c'era bisogno di dare tutto questo spettacolo.» disse ridendo.

Cavolo, che figura. «Scusami.» dissi sorridendo imbarazzata.

Avvicinò la bocca al mio orecchio. «Figurati, piccola.»

Un altro brivido. Questo ragazzo mi faceva sempre sentire in imbarazzo.

Quando si allontanò, sbucò dalla cucina Harry con una padella gigante in mano che avanzava verso il tavolo, seguito da Niall che si leccava i baffi e Louis che cercava di tenerlo fermo.

«Giorgia, siediti pure. » mi invitò Harry.

Accettai l'invito. Non vidi il mio migliore amico. «Dov' è Liam?»

«In bagno.» rispose Louis.

Annuii. Un minuto dopo, venne a sedersi accanto a me. «Scusatemi, problemi di stomaco.»

«Non ci interessavano i dettagli!» dissi ridendo ma allo stesso tempo disgustata.

Mi fece una pernacchia.

Zayn si sedette davanti a me.

«Per inaugurare il vostro arrivo dall' Italia, un piatto italiano: pasta alla carbonara!» esclamò Harry.

«Nonchè il mio piatto preferito!» aggiunse Louis leccandosi le labbra.

«È anche il piatto preferito della mia migliore amica Emma!» aggiunsi sorridente.

«Anche il mio!» disse Niall.

«Sono tutti i tuoi piatti preferiti, Niall!» scherzò Liam. Ridemmo tutti.

«Ah, Giorgia. Lui è Zayn.» disse Liam indicando il ragazzo di fronte a me. Avrei voluto dirgli che ci eravamo già conosciuti e che lui aveva già conosciuto anche la mia biancheria intima. Zayn prese parola.

«Sa chi sono. Ci siamo già incontrati sopra e abbiamo scambiato due chiacchiere. » disse per poi guardarmi. Gli sorrisi ringraziandolo mentalmente per non aver raccontato tutto.

«Ah, bene.» sorrise Liam.

Mangiammo e chiaccherammo a lungo. Poi mi ricordai della torta e mi alzai dal mio posto per raggiungere il frigorifero.

«Scusatemi, devo prendere una cosa.»

Corsi, aprii il frigo e presi la torta. Quando mi girai, vidi Zayn davanti a me. Sussultai.

«Mi hai spaventata!» dissi rimproverandolo.

«Sono così brutto?» disse facendo la faccia da bimbo offeso.

No, cazzo. Non lo sei affatto, è questo il problema.

«Un po'...» decisi di prenderlo in giro.

Spalancò gli occhi, non si aspettava questa risposta.

«Beh, dato che sono brutto, non chiedermi mai di venire a letto con te.» disse girandosi.

«COSA?» parlava sul serio?

«Hai sentito bene, non pregarmi.»

«NON VOGLIO VENIRE A LETTO CON TE!» lo guardai male.

Si girò. «Per ora.» disse, poi voltandosi se ne andò dagli altri.

«Sei un idiota!»

Okay, iniziava a farmi paura ma allo stesso tempo mi faceva incazzare.

Scossi la testa e entrai in sala da pranzo. Zayn era sul divano.
Pov. Zayn

Sbucò dalla cucina. Mi guardò e io le feci l'occhiolino, ma spostò subito lo sguardo.

Raggiunse il tavolo e mi girai per guardare.

«UNA TORTA!» gridò eccitato Niall.

«È stata un'idea di Giorgia. Quando ha saputo che ti piace mangiare, mi ha subito proposto di comprarla!» disse Liam.

«Giorgia, sei mia!» eh no, Niall. Prima ci sono io.

La guardai e vidi che rideva.

«Un minuto! Dobbiamo prima darvi una cosa!» disse Liam spuntando con dei pacchetti. Ne diede uno anche a me.

Ognuno trasse fuori dal proprio un regalo e io feci lo stesso con il mio: una giacca di pelle nera. Wow. Le amavo.

«È stupenda! » urlai. «Liam, non sapevo avessi ottimi gusti!» lo presi in giro.

«Spiritoso! Comunque lo ha scelto Giorgia!»

Guardai la ragazza. Fece finta di non aver sentito e mi avvicinai a lei.

«Grazie per la giacca, mi piace tanto. »

«Sono contenta.» disse senza troppo entusiasmo.

Mi avvicinai al suo orecchio. «Beh, ci ho ripensato: se vuoi puoi ancora farmi quella proposta.»

«Quale proposta? »

Le misi la mano sul fianco e lei capì subito. Andò in corridoio e io la seguii. La tirai per la mano e si girò.

«Sei scemo?»

«No, perché? » dissi ridendo.

«Perché mi sembri abbastanza coglione!»

Non mi piaceva il suo tono. «Modera il linguaggio, piccola.»

«Io dovrei moderare il linguaggio? Mi dici che vuoi che venga a letto con te e poi io dovrei moderare il linguaggio? Ti rendi conto di quanto sei ridicolo?»

«Io non ti ho mica offesa.»

«Zayn...»

«Si, piccola?»

«Stavo iniziando a volerti bene prima che iniziassi a fare il maniaco.»

Eh no, maniaco no. «Non sono un maniaco.» risposi freddo.

«Allora smettila.» disse per poi raggiungere i miei amici. Andai anche io, tornai sul divano. La guardai e vidi che stava già scherzando con Harry.

Mi girai a guardare la televisione. Ero già abbastanza irritato. Non trasmettevano niente di decente: i soliti programmi di cucina, telenovele, show pomeridiani. Una noia terribile. Vidi che mi osservava con la coda dell' occhio e mi faceva incazzare di più. Allora decisi si tornare in camera mia.

Mi buttai sul letto, quando ricevetti una chiamata: era Lexi, la ragazza con cui ero stato la notte precedente. Risposi.

«Cosa c'è Lexi?»

«Zayn,hai da fare stasera?»

«Non lo so.»

«Non verrai?» credeva davvero che sarei stato con lei tutte le notti?

«Non lo so.»

«Cosa significa "non lo so"? Non dirmi che hai già un'altra ragazza?!»

«Lexi, noi due non stiamo insieme!»

«Ah no?! Sei proprio un puttaniere, Zayn!»

«Allora, considerando che sei venuta a letto con me, tu sei una puttana.»

«Stronzo!» disse prima di chiudere la chiamata e prima che bussassero alla porta.

«Avanti.»

La porta si aprì e Giorgia entrò con un piattino in mano. Si avvicinò al mio letto.

«Vuoi un po' di torta?» fece un piccolo sorriso.

«Non ho fame.» dissi freddo senza guardarla. I suoi rifiuti mi facevano impazzire.

«Posso sedermi?» mi chiese sussurrando.

Le feci un segno di approvazione.
Pov. Giorgia

Posai il piattino sul comodino e mi sedetti sul suo letto.

Non mi guardava.

Misi una mano sul braccio tatuato e girò la testa di scatto guardando il mio gesto.

«Zayn, forse abbiamo iniziato con il piede sbagliato. Abbiamo esagerato, non è da me litigare con gli altri. Io...» mi interruppe.

«È da me però provarci con tutte le ragazze.»

«Credo che si possa risolvere questo.» provai a consolarlo.

«No. Io non cambierò mai. Questo sono io. Continuerò a disturbarti e tu continuerai ad odiarmi.»

«Io non ti odio.»

Non rispose.

Non sapevo che dirgli.

«Trova una soluzione, perché non so che fare. Torno dagli altri!» risposi agitata.

Mentre mi giravo, lui mi prese la mano e mi tirò a sé. Caddi sul suo petto. Faceva uno strano effetto stargli così vicino ma allo stesso tempo era piacevole, visto da lì era anche più bello. Riuscivo a sentire il suo profumo e il calore del suo corpo. Mi guardava e io stavo immobile. Ad un tratto mi alzai, presi un po' di torta con le dita e, avvicinandomi a lui, le impiccicai sulla sua faccia. Saltò in piedi e ricambiò il gesto. La torta finì sulle nostre facce anziché nel suo stomaco. Mi aveva messa al muro e continuava a sporcarmi il viso mentre io lo imploravo di fermarsi. Poi mi prese e mi buttò sul suo letto poggiandosi su di me. Urlavo senza fiato a causa del troppo ridere quando smise di sporcarmi. Incastrò la testa tra la mia e la mia spalla e iniziò a baciarmi il collo. Prima un semplice bacio, poi mi accarezzava con la lingua e succhiava la mia pelle.

Lo respinsi e gli diedi uno schiaffo. Cadde a terra e io mi alzai scoppiando in lacrime.

«Pensavo che avessi capito! Pensavo che avessimo risolto tutto! Che ci stessimo divertendo tirandoci la torta in faccia! Ma tu devi sempre rovinare tutto!» gridai con tutta la mia forza, prima di scappare verso la mia camera, due camere distanti dalla sua.

«Piccola, perdonami!» lo sentivo gridare dietro di me.

Mi chiusi a chiave e mi gettai sul letto. Sporcai le federe del cuscino con il trucco.

E mi addormentai così, con un nodo in gola.

23 settembre

Ero riuscita a litigare con qualcuno il primo giorno del viaggio. Sono un' idiota!

Vedevo Zayn come un ottimo amico, invece ho rovinato tutto. Ho iniziato ad insultarlo e lui ha pensato che lo odiassi. E adesso... Questo. Lui che... Non posso pensarci. Ho già sbagliato io, Zayn, perché vuoi continuare a rovinare tutto? Eppure ieri mattina sembrava così gentile. Invece non ha perso tempo a farsi conoscere. Squillò il mio cellulare: un numero sconosciuto. Risposi. «Pronto?»

«Ehi...» pensavo di conoscere quella voce.

«Chi sei?»

«Se te lo dicessi chiuderesti subito la telefonata, piccola.»
Piccola. Mi ci volle poco per capire che era Zayn.

«Non devi chiamarmi. » dissi cercando di mantenere un tono tranquillo per poi riattaccare.

Come faceva ad avere il mio numero? Era inspiegabile. Tutto di lui era inspiegabile.
Pov. Zayn

Sapevo che avrebbe riattaccato. Mi alzai dal letto per andare verso la camera di Liam a lasciare il suo cellulare, dal quale avevo preso il numero di Giorgia.

Non voleva parlarmi e aveva ragione. Ma era più forte di me.

Decisi che dovevo sfogarmi, dunque presi il telefono.

Squillava.

«Cazzo vuoi, Zayn?»

«Lexi non c'è bisogno di farne una tragedia!»

«Sono arrabbiata con te, troppo!» stette in silenzio per una trentina di secondi, poi, non inaspettatamente, mi disse. «Magari potresti venire qui da me a scusarti. E per farti perdonare...» lo sapevo.

«Sto arrivando.»

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