Riley Jackson e gli Dei dell'...

Da tasheryt

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Come preannunciato poche settimane fa, malgrado la storia principale della fan fiction si è da poco conclusa... Altro

Annabeth viene rapita da una mucca
Larry si prende una cotta per una emo
Rachel coltiva piante carnivore
Jordan si inventa qualcosa
Riley non vuole avere corteggiatori
Sam da accidentalmente fuoco a tutto
Viene quasi giù l'Olimpo
Annabeth vuole la macchina del tempo
L'impresa di Michaela è incomprensibile
Billy deve ripagare un debito di cui non sa niente
Ian si da al giardinaggio
Sam si autoinvita all'impresa
Riley non la prende molto bene
Donovan scatena un'epidemia
La St. John diventa uno sciacquone cosmico
Esplode una serra nel centro di New York
Il terzo incomodo, la testa tagliata e la follia collettiva
Scarlett e Tony hanno davvero una brutta conversazione
Il signor D decide di intervenire
Riley e Annabeth stabiliscono una tregua
Il mistero di Scarlett viene svelato

Tony crea problemi

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Da tasheryt

Adam avrebbe decisamente preferito correre a riabbracciare Donovan come prima cosa, ma i suoi doveri di capo della casa di Ares venivano prima di ogni altra cosa. Inoltre, doveva ammettere che i suoi compagni lo avevano incuriosito, era da un bel po' che non si vedevano figli di Ares in giro.

Appena entrato nella capanna, trovò ad aspettarlo – compagni a parte – un ragazzo sudamericano sui quindici anni, non particolarmente alto ma ben proporzionato, con i capelli cortissimi, la pelle olivastra e gli avambracci pieni di tatuaggi. Sembrava non esattamente a suo agio lì in mezzo, ma era abbastanza naturale per un nuovo arrivato.

- Ah, bene, nuovo acquisto- disse Adam, sorridendo per cercare di dimostrarsi amichevole e metterlo a suo agio- io sono Adam Rodríguez, capo della nostra casa-

- Mi chiamo Antonio Delgado, ma preferisco Tony- rispose il ragazzo nuovo, stringendogli vigorosamente la mano- sei anche tu messicano per caso?-

- Oh, no, io sono americano! Però mio padre è di origini colombiane-

- Forte. Mi avevano detto che la casa di Ares non era proprio il massimo, ma tu sei, ehm... diverso-

Tony osservò i compagni, tutti abbastanza sulle loro. Adam rise.

- Sì, beh, per definizione i figli di Ares sono casinisti, attaccabrighe e poco amichevoli- spiegò- ma da quando sono io il capo, le cose vanno un pochino diversamente. Anche perché, non so se lo sai, io non sono figlio di Ares-

Tony sbatté le palpebre, alquanto perplesso.

- Non sei un semidio?-

- No, no, lo sono, ma sono suo nipote. Lunga storia che magari ti racconterò un altro giorno. Ti hanno fatto gli onori di casa?-

- Veramente no. Ho scoperto di chi ero figlio all'incirca un'ora fa-

Annuendo, Adam gli fece fare un piccolo tour della loro casa, mostrandogli dove poter dormire. Tony gli disse di aver parlato con Chirone e il signor D e di aver visto il filmato di orientamento, quindi non era proprio digiuno. Inoltre, i ragazzi della casa di Ermes con cui era stato i primi giorni gli avevano fatto fare il giro del campo. Adam ne fu sollevato, così doveva fare poca fatica a spiegare cose.

- Dai tempo ai ragazzi di abituarsi a te e ti troverai bene. In ogni caso, se qualcosa non va vieni da me, ci penserò io! Adesso andiamo più o meno d'accordo con tutte le case, ma ci sono vecchie ruggini con la casa di Apollo che a volte tornano fuori. Evita di litigare con loro, sono molti più di noi e, malgrado non sembri, sono anche pericolosi. È un attimo che ti ritrovi con una freccia nelle chiappe-

Tony sembrò divertito dalla cosa. Adam ne fu contento, pareva essere un ragazzo dal buon carattere e dallo spirito di adattamento molto elevato, qualità rare tra i discendenti del dio della guerra.

- Scusa, ora devo lasciarti- gli disse- ci vediamo più tardi per organizzare le nostre tabelle degli allenamenti-

Tony sembrò voler protestare, ma Adam schizzò via, lasciandolo alla casa di Ares. Si precipitò alla ricerca di Donovan e lo trovò che trasportava a riva con alcuni fratelli una delle canoe. Aspettò che fosse da solo, poi gli si fece incontro, tirandolo a sé prima di lasciarlo anche solo parlare, baciandolo.

- Bentornato. Non sapevo foste già qui!-

- Siamo qui da tipo dieci minuti, ma ho già avuto noie dai ragazzi. Nuovo arrivato-

- Sì, Tony. Lo ha portato Sam, sembra uno a posto-

- Persino simpatico! Non sono certo sia figlio di Ares-

Donovan rise.

- Ti sono mancato?- gli chiese Adam.

- Che domanda sarebbe! Ovviamente- rispose Donovan.

- Anche tu, non sai quanto-

Il figlio di Apollo sorrise, ma Adam intuì che qualcosa non andava, sembrava distratto, o meglio, preoccupato.

- Don, che succede?-

- Scusa, non sei tu... è che siamo tutti preoccupati da morire per Ian. Manca dal campo da più di una settimana e non riusciamo a contattarlo-

- Cosa?! Raccontami tutto, anzi, raggiungiamo Riley e Billy e spiegaci che succede-

Mano nella mano, i due si avviarono prima alla casa di Afrodite per recuperare Billy e poi alla casa di Poseidone per chiamare anche Riley. Si misero tutti in riva al mare, seduti sulla sabbia e Donovan spiegò loro dell'assenza ingiustificata di Ian.

- Michaela è distrutta, non sa più cosa pensare- disse, sospirando- i messaggi Iride non lo raggiungono, la magia di Ecate non riesce a localizzarlo-

- Oh, miei dai- fece Riley, allarmata- Ian è la persona più responsabile del mondo! Deve essere successo qualcosa-

- Ormai temiamo tutti sia così- confermò cupamente Donovan.

- Potremmo metterci a cercarlo noi- suggerì Billy, calmo- Michaela saprà di sicuro dove abita nel mondo mortale o che college frequenta! Possiamo partire da lì e vedere se troviamo tracce di lui-

Probabilmente avrebbero tutti concordato se delle grida non avessero attirato la loro attenzione. Sulla spiaggia arrivò di corsa una ragazza della casa di Afrodite.

- Adam, due ragazzi della tua casa stanno facendo a botte!- strillò.

Adam imprecò, ma si alzò, seguito dagli amici. Corsero tutti e quattro a vedere cosa stava succedendo.

- Mi rimangio tutto quello che ho detto- fece solo il nipote di Ares.

Proprio davanti alla casa di Ares, Tony e uno degli altri ragazzi se le stavano dando di santa ragione, rotolandosi a terra. Decisamente il ragazzo era un degno figlio del dio della guerra.

- Non li dividi?- chiese Billy.

- No, lascia che se la sbrighino- rispose Adam.

Dopo qualche secondo, i due ragazzi si separarono da soli come per magia. Semplicemente una forza misteriosa li fece volare in due direzioni diverse. Subito dopo comparve un annoiato Dioniso.

- Ma bene, abbiamo un altro piantagrane- sbadigliò- vedi di non farli litigare troppo, Arnold-

- Adam- lo corresse il nipote di Ares, a denti stretti.

Il dio liquidò la cosa con un irritante gesto della mano. Dietro di lui arrivò al trotto Chirone e aveva un'aria parecchio ansiosa.

- Eroi, radunatevi tutti qui nella piazza, per favore!- chiamò.

Ogni capogruppo corse a chiamare la propria casa. Riley dovette radunare la casa di Atena, dalla morte di David Miles faceva le veci di capo, dato che non era ancora stato scelto nessuno.

La casa di Efesto fu l'ultima ad arrivare ed era guidata da Martin Ford, un ragazzone con il collo taurino che sembrava avere vent'anni ma ne aveva solo quattordici. Erano tutti molto mogi.

- Purtroppo l'atmosfera natalizia verrà rovinata da questa notizia- esordì il centauro- ma avete il diritto di sapere. Abbiamo completamente perso i contatti con Ian Magnussen, capo della casa di Efesto-

Un forte singulto arrivò dalla casa di Ecate, dove Michaela se ne stava circondata dai suoi fratelli e sorelle, che tentavano di consolarla.

- Non sappiamo cosa sia accaduto, ma credo sia il caso di mandare qualcuno di voi- continuò Chirone e scambiò una bizzarra occhiata col signor D che nessuno riuscì a decifrare- ma lo faremo tramite un'impresa. Chi se la sente, venga a richiederla-

Riley alzò un sopracciglio. Perché un'impresa? Sarebbe bastato mandare anche una sola persona. Ovviamente nessuno si mosse.

- Noi della casa di Efesto vorremmo andare tutti- parlò alla fine Martin Ford- ma... credo sappiamo tutti chi sia la persona che ha il diritto di farlo-

E lasciò passare Michaela con un ampio gesto della mano. La figlia di Ecate lo ringraziò con un cenno del capo.

- Vado io a chiedere l'impresa- disse, con sicurezza.

- Molto bene mia cara, molto bene- le disse Chirone, dandole dei buffetti affettuosi sulla testa- Emeraude ti aspetta nella caverna dell'Oracolo. Vai pure, bambina-

Mentre passava, Michaela lanciò un'occhiata verso Riley e compagni e accennò un sorriso, come per rassicurarli. L'esperienza di Michaela con le imprese non era esattamente brillante, purtroppo, e ne era rimasta traumatizzata.

- Mi sembrava che fosse troppo bello questo periodo di pace- sbuffò a bassa voce Adam.

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