Hurricane - Paulo Dybala [IN...

Von LaviniaMorgante

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Noemi è una ragazza testarda, ambiziosa e determinata che ha sempre saputo ciò che vuole dalla vita ed ha lot... Mehr

➳ cast
Prologo; paura del buio
Capitolo uno ; spazio vitale
Capitolo due ; non mi piace la carbonara
Capitolo tre ; le promesse vanno mantenute
Capitolo quattro ; le serate di gala non sono il mio forte
Capitolo cinque ; ricominciare da zero
Capitolo sei ; lascia stare la mia privacy
Capitolo sette ; primi passi
Capitolo otto ; impariamo le parole Norvegesi
Capitolo nove ; non sono mia sorella
Capitolo dieci ; io so di non sapere
Capitolo undici ; non mi piace l'inglese
Capitolo dodici ; come bruciare i popcorn
Capitolo tredici ; la casa non è in disordine
Capitolo quattordici ; come si dedicano i goal?
Capitolo quindici ; mangiare zucchine per una settimana
Capitolo sedici ; viva Instagram
Capitolo diciassette ; non sei un fottuto cliché
Capitolo diciotto ; hai della bava vicino la bocca
Capitolo diciannove ; copriti che fa freddo
Capitolo venti ; io ti aspetterò
Capitolo ventuno ; rovino relazioni come regalo di Natale
Capitolo ventidue ; io non posso più farlo
Capitolo ventitrè; è meglio Dubai o Torino?
Capitolo ventiquattro ; godt nytt år, Noemi
Capitolo venticinque ; tornare alla normalità
Capitolo ventisei ; preferisco la pizza
Capitolo ventisette ; paura dei giornali
Capitolo ventotto ; conoscere nuove persone
Capitolo ventinove ; egoista, manipolatore ed egocentrico
Capitolo trenta ; discorsi con occhi lucidi
Capitolo trentuno ; non sono come le altre
Capitolo trentadue; sessione invernale
Part II
Capitolo uno ; paura della solitudine (II parte)
Capitolo due ; rimanimi vicino
Capitolo tre ; Oslo
Capitolo quattro ; desiderio
Capitolo cinque ; ciò che non uccide fortifica
Capitolo sei ; quello che non dico
Capitolo sette ; la paura di perdere tutto
Capitolo otto ; sorprese inaspettate
Capitolo nove ; non è tutto oro ciò che luccica
Capitolo undici ; come fare la sorella
Capitolo dodici ; rivelazioni delle due di notte
Capitolo tredici ; una ragazza diversa
Capitolo quattordici ; amor vincit omnia
Capitolo quindici ; non ti fidi di me
Capitolo sedici ; andrà tutto bene
Capitolo diciassette ; minuto per minuto
Capitolo diciotto ; la verità
Capitolo diciannove ; perdono o no?
Capitolo venti ; coperte e cuscini
Capitolo ventuno ; cosa ci riserva il futuro?
Capitolo ventidue ; il silenzio fra due persone che si amano
Epilogo
Ringraziamenti ಌ
extra - parigi (missing moment)
extra - amélie e isak
extra - anniversario
red cheeks ➴

Capitolo dieci ; il passato che ritorna

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Von LaviniaMorgante

Mentirei a me stessa se dicessi che l'Argentina e i suoi colori non mi erano mancati per niente.

-Sei così concentrata perché stai annusando l'aria?- Paulo interrompe il flusso dei miei pensieri.

Io, in tutta risposta, gli faccio la linguaccia -Come sei simpatico-

Il numero dieci ghigna ma poi, senza che io nemmeno me ne accorga, mi prende per mano. Le sue dita si intrecciano alle mie mentre sento il mio cuore perdere almeno mille battiti.

Mi fa sempre lo stesso effetto. Non so nemmeno se se ne renda effettivamente conto, ma ogni volta che le nostre pelli si anche solo sfiorano, il mio corpo è pervaso da brividi. È solo lui si riesce. Solo Paulo.

-Sei pronta a conoscere il resto della mia famiglia?- mi domanda mentre saliamo su un taxi diretti verso casa sua, la casa dov'è cresciuto e dove dormiremo questi quattro giorni.

-Lo spero- rispondo quasi mormorando.
Sono in ansia e mi tremano le mani.

Paulo mi stringe a sé mentre dà alcune indicazioni in spagnolo al conducente del taxi per prendere una scorciatoia ed arrivare prima.

Io sorrido involontariamente nel sentirlo parlare la nostra lingua madre. Mi sembra molto più rilassato, molto più tranquillo, ora che siamo qui, a casa sua, nella sua Argentina (perché ormai ho capito che anche se ci sono nata, io non potrò mai definire l'Argentina la mia patria, non dopo essere stata in Norvegia).

Quando scendiamo, la casa che mi ritrovo di fronte non è per niente come quella che mi aspettavo.
Non ha niente a che vedere con l'appartamento enorme di Paulo a Torino: è una villetta di media grandezza, ma non molto grande e i colori che la caratterizzano sono vivaci e allegri, come il giallo, l'arancione e l'azzurro.

Il numero dieci bussa alla porta in legno una e poi due volte.

-Quién es?- è Alicia. È la mamma di Paulo. Riconosco subito la sua voce.

-Mamá soy yo- risponde.

La porta si spalanca immediatamente e la madre del ragazzo al mio fianco praticamente ci assale come se non ci vedesse da due anni. Non è cambiata per niente dall'ultima volta che l'ho vista a dicembre, a Natale; sembra la stessa donna gioiosa e saggia di sempre.

-Como te eché de menos, mi Paulito!- abbraccia prima lui ed in seguito avvolge anche me con le sue braccia esili.

-Y a ti también, Noemi! Soy muy feliz que al final quedaste juntos! Mi hijo me ha dicho que sois novios!-

È così felice di rivedere suo figlio (e a quanto pare anche me) che non si ricorda nemmeno di parlare in italiano. Ma fortunatamente, nonostante io abbia frequentato un liceo mezzo italiano mezzo inglese, a casa ho sempre parlato in spagnolo, quindi non l'ho mai dimenticato e capisco tutto ciò che ci dice, anzi, urla dalla gioia.

-Eravate destinati a mettervi insieme. Io l'ho sempre saputo!- esclama, con la voce di una persona saggia che ne ha sempre saputo più di tutti.

-Allora hai sempre avuto ragione, mamá- Paulo le sorride e la stringe di nuovo a sé.

Entriamo dentro la villa e Paulo poggia le valigie all'ingresso, lasciandole lì e dicendo che le avremo riprese dopo e portate nelle nostre stanze di sopra prima di coricarci a letto.
Da qui si sente un grande vociare provenire da quello che presumo essere il salone, dove credo ci stia aspettando il resto dei famigliari del numero dieci.

-Di là ci sono i tuoi fratelli, zio, zia e Lautaro. Sono arrivati qui due ore fa e vi stavano aspettando- dice, guardando amorevolmente sia Paulo sia me.

Non sembra per niente arrabbiata per il fatto che suo figlio si sia messo con la sorella della sua ex, anzi. Pare così felice che io sia la nuova ragazza di Paulo, quasi più contenta di quando stava con Oriana, e la cosa non fa altro che stupirmi.

Mentre attraversiamo il corridoio, Alicia mi passa un braccio intorno alle spalle e mi dà una piccola stretta, per attirare la mia attenzione.

-Sono felice che Paulo sia riuscito a seguire il suo cuore- mi sussurra, visto che il ragazzo dagli occhi verdazzurri è ancora al mio fianco, dall'altro lato, e mi sta stringendo la mano. -E che anche tu lo abbia fatto-

Spontaneamente, le regalo uno dei sorrisi più ampi e più veri che io abbia mai fatto in tutta la mia vita. -Sono felice anch'io-

Il sorriso sulle sue labbra diventa ancora più grande e così anche gli angoli della mia bocca si alzano ancora di più verso l'alto.

-Sono contenta che abbia trovato la ragazza giusta e che quella sia tu- mormora. -Sono certa che il resto della nostra famiglia ti adorerà. Ti posso chiamare mi hija? -

-Certo che può, Alicia. Sarei molto contenta se lo facesse-

*

La famiglia di Paulo è la più allegra, vivace e chiacchierona che io abbia mai conosciuto.

Sembrano tutti così felici di conoscermi e mi abbracciano come se già ci conoscessimo.

-Non vedevamo l'ora di vederti! Insomma, le foto su Instagram e sul giornale non rendono per niente. Sei ancora più bella dal vivo!- dice Lautaro.

Arrossisco immediatamente mentre Paulo mi stringe con gelosia contro il suo petto, avvolgendomi con le sue braccia muscolose e fulminando con lo sguardo suo nipote.

-Lautaro non dirlo mai più- lo rimprovera mentre le mie guance non fanno altro che andare a fuoco maggiormente, diventando del colore di due pomodori maturi.

-Nora, tesoro- si intromette nella nostra conversazione, uno degli zii di Paulo, sbagliando però, a pronunciare il mio nome  -il nostro Paulito ti ha fatto diventare un peperone!-

-Zio è Noemi non Nora- gli spiega il ragazzo accanto a me ridacchiando e dunque facendo sorridere involontariamente anche me.

-Oh, voi donne con origini straniere! Siete tutte così belle però avete dei nomi così impronunciabili. Come faremmo ad andare avanti noi uomini argentini senza voi nella nostra vita? Come fidanzate o come amanti non import- -

-mamá, dónde está Mariano?- lo interrompe subito Paulo, facendomi scoppiare a ridere sotto i baffi per come rimane bloccato all'improvviso suo zio.

-È in cucina, amore.- risponde Alicia che intanto sta finendo di apparecchiare la tavola per cenare, la quale ha posizionato in salone dove stiamo adesso tutti. -Credo ci sia qualcuno con lui perché prima ho sentito la porta della cucina, quella sul retro, aprirsi e poi Mariano ha iniziato a parlare con qualcuno-

-Ah okay va bene, forse è qualche suo amico che ha inviato per fargli compagnia questa sera, dato che io sono con la mia ragazza-

Sentire quelle parole uscire dalla bocca di Paulo mi fa ancora uno strano effetto ed è come se uno stormo di farfalle si liberasse nel mio stomaco all'improvviso.

-Ora io e Noemi andiamo un attimo in cucina allora, così gliela presento subito, che sennò qui, la mia norvegese mi muore d'ansia. Ha addirittura smesso di parlare per quanto è nervosa- dice Paulo e poi si volta verso di me, sempre col sorriso sulle labbra. -La mia piccola Nora vuole l'approvazione di Mariano o altrimenti rimarrà in silenzio tutta la serata- ride.

Usciamo dal salone e mi guida per il corridoio fino ad arrivare a quella che presumo essere la cucina di casa Dybala.

Ma prima che il numero dieci apra la porta, quest'ultima si apre da sola e Mariano esce da essa.

-Hola! Ehi ciao! Probabilmente sai già chi sono o lo hai intuito- inizia a parlare a raffica. Sembra in ansia. -Sono Mariano, il fratello maggiore di Paulo e tu devi essere Noemi, la sua nuova ragazza. Sono molto felice di incontrarti, finalmente-

Mi rivolge un sorriso, ma è uno tirato, nervoso ed inoltre si posiziona di fronte la cucina con fare ansioso, come se all'interno stesse nascondendo un tesoro.

-hermano, tutto bene?- domanda infatti, Paulo.

Silenzio.
-Ho invitato una persona, questa sera a cena. O meglio, si è autoinvitata- dice, dopo un po'. -E voi la conoscete. Vi prego di non picchiarmi-

Mariano apre la porta della cucina ed io mi ritrovo davanti a due occhi verdi da gatto che mai avrei pensato di rivedere così presto.

sono tornata
Ho portato il telefono a riparare (l'ha portato mio papà perché io non trovavo mai un buco di tempo in mezzo a tutti gli impegni che ho, ahhaaha) e niente, adesso la mia sacro santa tastiera dovrebbe finalmente funzionare e così sono potuta tornare a scrivere dal telefono! E cavolo quanto mi era mancato! Mi trovo veramente molto meglio (ogni volta che usavo il computer dovevo connetterlo all'hotspot perché io a casa non ho il Wi-Fi, ed era un parto ahahah).

Comunque dai, parliamo di cose serie, ve lo aspettavate questo ritorno?
Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti!
Un grande bacio e un abbraccio a tutte/i!❤️
Lavinia.

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