[corsivo = passato]
H A R R Y
Entrai in macchina sospirando, aveva iniziato a piovere e sfregai le mani per il freddo improvviso. Azionai l'aria calda e feci lo stesso con i tergicristalli.
Mentre sedevo lì in silenzio, non potetti evitare di pensare a quello che Blue mi aveva detto.
Mi appoggiai al sedile, non potevo che ricordare quella notte, ed era l'ultima cosa che avrei voluto.
"Harry... sto per risposarmi."
Le parole mi colpirono come pesanti mattoni, il mio cuore perse un battito.
"Ma... che ne sarà di papà, mamma?" scossi la testa, non presi molto bene la notizia.
"Harry, ci ha lasciati. Aveva cose migliori da fare che stare con noi. E' complicato, okay? Mi dispiace..."
"Complicato? Ci stai passando sopra come se niente fosse... sai che odio quest'uomo, mamma. Stai per sposarlo, e tutto quello che fa è abusare di te! Cazzo, mamma è un coglione. Dovresti capirlo." alzai la voce, lei mi diede uno schiaffo sulla guancia.
"Non dire queste cose... ci sta aiutando."
"Come puoi essere così cieca?!" urlai passandomi una mano tra i capelli frustrato, occhi offuscati dalle lacrime.
"Harry! Smettila di gridare alla mamma." mi zittì Gemma correndo al mio fianco.
"Non dirmi che sei dalla sua parte." sussurrai chiudendo gli occhi.
"Hai diciassette anni Harry. Hai un'intera vita davanti a te. Non dovresti preoccuparti di lei." sospirò lei, prendendo le mie mani nelle sue.
"Io ho finito, se non riesci a stare lontana da quel bastardo, allora me ne vado." sputai, oltrepassandole.
Sentii mia madre piangere debolmente in cucina, Gemma provò a fermarmi.
"Gem, lasciami andare." dissi tra i denti.
"Harry ti prego, no... abbiamo bisogno di te."
"A nostra madre ovviamente non importa cosa ho da dire riguardo tutta questa faccenda. Ho bisogno di un fottuto padre, Gem. Non di quel bastardo." piansi, ma asciugai velocemente gli occhi.
Strattonai via il braccio dalla sua presa e corsi via.
Non avevo intenzione di tornare.
B L U E
Stavo per addormentarmi con della musica leggera in sottofondo, finalmente potevo prendermi una pausa dopo tutto lo studio che avevo fatto, gli esami finali erano vicini.
E avevo bisogno di passarli.
Anche assorta nei miei pensieri, riuscii a sentire un forte colpo alla finestra che mi fece spaventare.
"Cazzo." sussurrai alzandomi, i miei occhi si spalancarono.
Camminai verso la finestra e la aprii sistemandomi i capelli.
Harry sembrava diverso.
Aveva un cappello in testa ed evitava di incrociare il mio sguardo. Potevo sentirlo tirare su col naso ed aggrottai le sopracciglia.
Wow, stava piangendo?
"Ehm.. ehi." dissi lentamente, inclinai la testa in modo da poterlo vedere meglio.
"Cazzo, Blue." pianse.
"Che... che è successo?" balbettai, lo aiutai ad entrare e poi chiusi la finestra dietro di lui.
Lui sospirò, seguì un silenzio. "Non so perchè diavolo sono venuto qui... non capiresti mai."
Prima che si girasse per andarsene mi lamentai. "Aspetta."
"Cosa?" scattò, aveva ancora le lacrime agli occhi.
"E' solo che... non ho mai visto questo lato di te. Ed è nuovo per me. Ma sai che posso provare a capirti." ridacchiai debolmente, guardandolo seria.
Harry annuì. "Bene."
Prese velocemente la mia mano e mi fece sedere sul letto, lui prese posto accanto a me.
Harry Styles che piangeva? Era probabilmente qualcosa di serio.
MI cadde addosso e spalancai gli occhi.
Lo sentii piangere molto forte, io presa alla sprovvista gli accarezzai la schiena.
"Okay, sta diventando fottutamente strano. Che è successo?" sospirai, forzandolo a guardarmi.
Harry iniziò a spiegare brevemente quello che era successo, io in qualche modo lo ascoltavo.
Non sapevo molto della sua famiglia, quella era la prima volta che ne sentivo parlare da lui.
"E sono andato via di casa, mia madre sta per sposare un uomo molto... violento, è terribile. Non sa nemmeno di che è capace."
Annuii. "I tuoi genitori sono divorziati, giusto? Mi dispiace..."
"No, va bene... mio padre mi ha lasciato quando avevo forse sei anni. Ma non... non sono mai stato davvero arrabbiato con lui per questo. Era comunque un padre per me."
Annuii ancora. "Mi dispiace."
"Non farlo. Sto bene." scosse la testa.
Non parlammo per un po', la mia musica era l'unica cosa che si sentiva in sottofondo.
"Pensi che quello che sto facendo è giusto? Sii sincera..."
Alzai le spalle.
Se avessi detto quello che pesavo davvero, probabilmente avrebbe pensato che non lo stessi aiutando per niente.
"So che ti senti come se a tua madre non importasse di te... ma sai che se fossi al tuo posto, farei di tutto solo per supportare la mia famiglia. Sono sicura sia solo un'incomprensione."
"Tu non sai cosa..." balbettò.
"Lo so, stavo solo dicendo cosa ne penso..." mi schiarii la gola, pizzicando il retro del collo.
Era così imbarazzante. Non avevamo mai fatto tutto questo prima, fino a quel momento ovviamente. Stava solo succedendo tutto troppo in fretta.
H A R R Y
Non appena ricordai quel momento il mio cuore perse un battito, perché mi sarebbe piaciuto ammettere, che quello fosse il miglior momento mai avuto con una ragazza. Il migliore di sempre.
Non ci stavamo succhiando la faccia a vicenda, e non stavamo nemmeno facendo qualcosa di male...
Eravamo seduti lì, parlavamo con il cuore in mano. Anche se nessuno sapeva di quella notte, era stata una delle mie peggiori e allo stesso tempo migliori notti mai vissute.
Sedevo nella mia macchina, incapace di smettere di pensare a quel particolare giorno. C'era un'altra cosa che lei mi aveva chiesto di fare... e mi faceva uno strano effetto.
"Harry..." mi chiamò mentre ero ancora tra le sue braccia.
"Mhm." mormorai.
"Non diremo mai a nessuno di questo, giusto?"
"Abbiamo mai detto a nessuno quello che succede tra noi?" ridacchiai guardandola.
Lei scosse leggermente la testa. "Ehi, mi dispiace molto per tua madre. Sono sicura che ne uscirai."
"Già... non credo comunque di ritornare a casa molto presto." risposi lentamente, le nostre mani erano l'una sulla altra.
Era la prima e l'ultima volta che l'avremmo fatto. Lo giuro.
"Dovresti cercare di perdonarla. So che da qualche parte nel profondo della tua anima da idiota puoi farlo." Risi.
"Forse."
Nel silenzio, ci guardavamo entrambi, l'unico suono presente era la musica del suo cellulare.
"Uhm... potresti baciarmi? Tipo... come farebbe un ragazzo con la sua ragazza?" chiese.
Non seppi cosa risponderle per un po', in qualche modo accettai. "Sì, certo."
Entrambi ci girammo intorno e finimmo per sederci l'uno di fronte all'altro.
Lei arrossì e si morse il labbro. "Non posso credere che stiamo facendo questo..."
"Sai, sei una persona carina quando non mi tormenti 24 ore su 24." sussurrai, le mie dite le accarezzavano gentilmente la guancia e sorrise, abbassando lo sguardo.
"Okay, uhm... baciami."
Obbedii non appena lo disse, le mie labbra incontrarono gentilmente le sue.
Non mi sarei aspettato niente di tutto questo, ma sentii il mio corpo irrigidirsi alla sensazione del tutto estranea.
Che cos'era?
Blue ricambiò velocemente il bacio, sembrava venir fuori da uno di quei film romantici. Una di quelle cose da ragazzini.
Ci staccammo entrambi lentamente, la stessa mia espressione sul suo viso.
Deglutii. "Andava bene come quello di un fidanzato, o..."
"Sì." sussurrò, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Wow."
Sghignazzai.
Ma non potevo che chiedermi cosa fosse la strana sensazione che sentivo mentre la baciavo in quel modo.
Forse avrei dovuto riprovarci e vedere cos'era. Sì, l'avrei fatto.
Aggrottai le sopracciglia, ero stato seduto in macchina per dieci buoni minuti, pensando al giorno in cui lasciai mia madre, e a quando io e Blue ci baciammo.
Decisi di tornare in camera sua.
L'avrei provato di nuovo.
B L U E
Sospirai tra le braccia di Hanna. "Così ci siamo urlati contro, eravamo entrambi incazzati l'uno con l'altro e ugh..."
"Ma tesoro... perché t'importa?"
"Non m'importa." dissi velocemente. "Sono solo davvero seccata da lui. Perché deve fare la parte della fottuta ragazzina mestruata?"
In quel momento ricordai di aver parlato di sua madre prima, in quell'occasione ci baciammo, solo per fare nuove esperienze, ovviamente.
Qualcuno bussò alla porta, entrambe ci girammo verso di essa.
"Non andrò io." Hanna sollevò le sopracciglia.
Mi lamentai portando la testa fra le mani. "Bene."
Mi alzai e andai verso la porta, girai la maniglia e la aprii lentamente.
Harry era lì con una strana espressione sul viso.
"Sto per baciarti." disse brevemente prima di avvicinarsi lentamente, le nostre labbra si piantarono gentilmente le une sulle altre.
Ricambiai il bacio, congelandomi sotto il suo tocco. Cosa diavolo era quella morsa allo stomaco?
Ci staccammo, avevo gli occhi spalancati. Lui infilò casualmente le mani nelle tasche.
"Avevi promesso che non ci avremmo mai riprovato di nuovo." sibilai, guardandomi attentamente intorno.
"Scusa."
Sollevai un sopracciglio.
"Prova a ricordare quel giorno per me, Blue." Annuì.
Senza parole, lo guardai semplicemente andarsene.
Ma. Che. Diavolo.
TRADUZIONE di ahngvst // @smellyboixx on Twitter
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