A White Blanket~thiam

By Effijimie

17.5K 1.3K 188

Spesso mi chiedevo se fossimo davvero così diversi, e se quello strano momento in cui ci siamo Incontrati fos... More

Prologo
Capitolo 1 - Niente più per sempre
Capitolo 2 - ho rovinato tutto?
Capitolo 3-tutto ok.
Capitolo 4-il suo sorriso
Capitolo 5-un bacio
Capitolo 6-l'inizio della fine
Capitolo 7- noi due, Bianco e Nero
Capitolo 8-bugie
Capitolo 9-senza di te il buio mi fa paura
Capitolo 10-Blackout
Capitolo 11-buco nero
Capitolo 12-tutta la storia
Capitolo 13-ciao
Capitolo 14-andare avanti
Capitolo 15-il mio tutto
Capitolo 16-dichiarazione d'amore
Capitolo 17-non è un errore
Capitolo 18-non è giusto, ma va bene
Capitolo 19-Dio, ti prego
Capitolo 21-e tu, chi sei?
Capitolo 22-raggiungere la cima
Capitolo 23-la mia canzone preferita
Capitolo 24-essere felici
Capitolo 25-se mi ami, dimostramelo
Capitolo 26-lettere
Capitolo 27-Caro Theo,..
Capitolo 28-solo due angeli

Capitolo 20-bisbigli

242 19 0
By Effijimie

Era mattina.
Mi svegliai, mi preparai e scesi di sotto.

Le facce erano le stesse.
Gli stessi sguardi.
Gli stessi "tu sei sbagliato" che uscivano dagli occhi di mio padre.
Bene.
Dissi tra me e me.
Tu sei importante.
Perché pensare agli altri.
Forse perché gli altri ti condizionano.
Mi sembra di aver letto qualcosa su questo, una tesi di sociologia.
Tu sei ciò che gli altri vogliono che tu sia.
Tu non sei davvero tu, sei solo il frutto di anni e anni di bugie.
Tutto ciò che fai, la fai perché c'è qualcuno che ti dice di farlo.
Quindi tu continui a vivere, e senza neanche rendertene conto, non stai neanche vivendo davvero.
Poi, però, appena capisci che qualcosa non va, appena non sei più felice di non poter essere te, ti ribelli e beh, la gente ti giudica.
Quasi scontato.
Come se la gente dovesse farlo.
Si perché potrebbe essere etichettata anche lei.
Quindi continui a vivere mentre dietro di te ci sono bisbigli e borbottii.
Bella la società.
-buongiorno-
Dissi piano.
Mio padre abbassò la testa sul suo caffè.
Lo guardai per un po'.
Quanto può essere forte il volere della società? Tanto da non poter più dire buongiorno al figlio?
Mia madre si avvicinò a me e mi baciò la guancia.
-vuoi qualcosa?-
Sorrisi.
Poi ritornai a guardare mio padre.
Se ne stava lì a girare con il cucchiaino quel poco caffè che era rimasto nella
tazzina.
-no, no grazie vado a mangiare con i miei amici...-
Non che ci andassi davvero, mi ero allontanato da loro, di nuovo.
Non volevo sapere il loro giudizio su theo.
Non volevo sapere ciò che pensavano di me, ora che tutto il mio gruppo sapeva.
Quindi c'ero io.
Da solo.
Un'altra volta.

Presi il mio zaino e uscii dalla porta.
Cuffiette alle orecchie, passo veloce, cercavo di andare a scuola sperando di non vedere nessuno.
-hey-
Qualcuno mi chiamò.
Non riconobbi immediatamente la voce, perché il suono delle cuffie ovattava i rumori circostanti.
Mi voltai.
-hey-
Era mason.
-ora non mi aspetti più per andare a scuola con te?-
Risi.
-andiamo dai..-
Lo spintonai.
Mi mancava ridere con il mio migliore amico.

La scuola quel giorno era diversa.
C'erano strani pettegolezzi.
Ma né io né mason riuscivano a capire quali fossero.

Una volta agli armadietti scott si avvicinò a me.
-hai sentito?-
-cosa?-
Dissi confuso.
-theo ha lasciato la bionda.. ha detto che gli piace un'altra persona-
Potevo essere io quella persona?
-la bionda era talmente arrabbiata, che gli ha spaccato la moto..-
Disse malia, aggiungendosi alla nostra conversazione.
-fonti quasi certe dicono che il nome della persona non era femminile..-
Arrivò lidya.
Erano stati carini a cercare di tirarmi su, ma sembrava tutto una montatura.

Poi, theo fece il suo ingresso a scuola, capelli perfetti, occhi perfetti.
Ero talmente occupato a guardarlo che non notai neanche le risatine e i bisbigli degli altri.
Loro sapevano.
Sapevano davvero.
Ma a lui non importava, continuò a camminare come se nulla fosse.
Si girò un secondo verso di me e mi sorrise.
Ma uno di quei sorrisi che si fanno ad una persona che non conosci quando non vuoi sembrare maleducato.
Così continuai a fissarlo, sperando che i nostri sguardi si incrociassero, ma lui continuava a camminare, con quella sua aria da arrogante, e quei suoi occhi senza paura.
Ora tutti sapevano.
Lui era stato coraggioso.
Io non lo ero stato.

La campanella suonò, e cominciarono le lezioni.
Il professore spiegò, ma non ricevette la mia attenzione.
Pensavo a theo.
Alzai la mano.
-posso andare in bagno?-
-si ma sbrigati che perdi la spiegazione-
Come se in quel momento fosse la mia priorità.
Aprii la porta del bagno.

Lo sapevo.

Continue Reading

You'll Also Like

853K 25.6K 45
"Sei mia mezzosangue, mia e di nessun'altro." Mi faceva male, era sbagliato per me, eppure era l'unico in grado di curare le mie cicatrici. Isabel Sm...
13.6K 922 20
Torino, stagione 2024/2025 L'allenatore Thiago Motta arriva con le sue figlie. Vittoria - la più grande - segue gli allenamenti della squadra con co...
60.7K 1.6K 81
Martina, diciassette anni e il cuore spezzato da quello che credeva essere l'amore della sua vita... Kenan che non ha mai provato il vero amore... Un...
8.6K 685 23
Beatriz Murano , studentessa di scienze sportive , si trova a fare parte del team di allenamento del Barcellona