Dangerous Love

By clarinejay

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Caroline Night è una ragazza che deve lavorare per sistemare i danni del padre ormai scomparso da anni. Per... More

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Sequel
Healing Love
💜Nuova storia💜

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By clarinejay

"Perché ci fu un incidente"rispose John.

Un incidente? Che vuol dire?
Non ho tempo di chiedere che John ha già ripreso a raccontare.

"Ci incontrammo come sempre nella solita casa: ognuno aveva portato i propri bambini, vi lasciammo giocare nel giardino mentre noi entrammo nel salotto per i nostri affari.

Ci attaccarono proprio in quel momento.

Nessuno si era accorto di cosa stesse succedendo quando degli uomini fecero irruzione nella casa.
Erano tutti armati con i volti coperti, il mio primo pensiero e quello dei vostri genitori foste voi. Lanciai uno sguardo al giardino e non c'eravate.
Presero tutti i nostri documenti, tutte le prove che avevamo raccolto mentre ci intimorivano di finirla con le nostre ricerche"

"Che cosa aveva fatto il governo? Cosa avevate trovato? "chiedo curioso.

"Meglio lasciare questi affari sepolti. Erano giochi loschi, giri sporchi.. vi basta sapere che usavano i soldi dei cittadini per cause ingiuste e soprattutto all'insaputa di tutti. Avevamo raccolto prove schiaccianti che li avrebbero incastrati finalmente ma non so come ci scoprirono"

"E cosa è successo poi? Vi hanno fatto del male appena vi hanno scoperti?"chiede Melanie.

"A noi no, non ci toccarono.
Ma a voi si. Purtroppo vi rapirono mentre stavate giocando in giardino e da quel giorno il gruppo si sciolse: ciascuno era in pena per il proprio figlio. Avevamo tutti paura, eravamo terrorizzati.
Vi trovammo una settimana dopo in condizioni pessime: Melanie e Damon erano stati rinchiusi in un garage legati da delle catene.
Probabilmente avevate provato a scappare perché furono ritrovati anche dei graffi sui vostri corpi oltre al fatto che eravate pallidi e malnutriti. Quando vi chiesero cosa fosse successo, nessuno dei due voleva parlare e i vostri genitori preferirono coprire la faccenda e farvela dimenticare con una serie di sedute dallo psicologo. Piano piano vi dimenticaste tutto: anche il fatto che vi conoscevate.
Vi dimenticaste tutto quanto"

Melanie mi stringe più forte la mano.
Vedo la paura nei suoi occhi come se stesse cercando di calmare i suoi pensieri.

Cerco di dimostrarmi tranquillo anche se in realtà tutto questo mi sta devastando.

Non ricordo assolutamente nulla.

Non ho mai riconosciuto né Melanie, né Caroline, né Luke.

Mio padre sapeva di tutto e non ha mai detto niente. Non mi stupisce il fatto che ha cercato di farmi dimenticare tutto quanto, d'altronde fa sempre così. Cerca sempre di mascherare ciò che gli dà fastidio.

Non aveva il diritto di privarmi di questo episodio della mia vita.

"Questo spiega il perché dei miei incubi..."mormora Melanie interrompendo i miei pensieri.

"Quali incubi?"chiede Luke mentre la sua mano trema stretta nella mia.

"Quando sono troppo stressata sogno sempre di essere rinchiusa e di non riuscire a respirare"spiega con voce tremante.

"Ah, è un sintomo post traumatico.
È normale, vuol dire che il tuo corpo e la tua mente non hanno ancora rimosso del tutto questo episodio"interviene Luke.

Luke parla come se sapesse già tutto, come se per lui fosse successo ieri.

"Perché sembra che tu ricordi tutto?"chiedo insospettito.

"Perché non ho mai dimenticato"risponde sostenendo il mio sguardo.

"Aspetta... È per questo che continuavi a dirmi che ti conoscevo e che potevo fidarmi di te?"chiede Caroline riflettendo.

"Luke è l'unico che non ha cancellato i suoi ricordi"interviene John.
"Trovammo Luke e Caroline qualche giorno dopo aver trovato Melanie e Damon"

John fa una pausa sospirando, come se ciò che sta per rievocare è orribile.

"E? Cos'è successo?"chiede Caroline.

"Finisco io John- interviene Luke capendo che per John raccontare ciò forse è troppo doloroso - Ci trovarono e ci portarono subito in ospedale: io avevo la schiena piena di tagli e sangue visto che l'uomo che ci aveva imprigionato mi frustava ogni giorno, e Caroline invece aveva completamente perso i sensi"

Luke si alza dal divano e si toglie la maglietta mostrandoci la sua schiena.

Un brivido mi percorre il corpo.
Grosse cicatrici riempiono la sua schiena. Non immagino neanche quanto dolore abbia provato e quanta fatica abbia fatto ad accettare ciò nel tempo.

Melanie guarda la schiena di Luke con paura e tristezza negli occhi mentre Caroline ha distolto lo sguardo già da un po', persa nei suoi pensieri.

"Perché io non ricordo? Mi hanno fatto dimenticare il tutto?"chiede Caroline.

Luke si sistema la maglietta e sedendosi le risponde.

"Non c'è stato bisogno. Hai rimosso tutti i ricordi da sola. Il tuo cervello ha reagito in questo modo per il forte trauma che hai subito"spiega Luke.

"Esatto. Quando ti svegliasti in ospedale avevi rimosso tutti i ricordi da quando tutto era cominciato, è come se il tuo cervello fosse stato resettato a quando ancora non conoscevi i tuoi amici"continua John.

Caroline stringe la sua mano in un pugno abbassando lo sguardo.

Probabilmente ora si starà colpevolizzando da sola. La conosco, questi suoi piccoli gesti ormai li ho studiati e li percepisco.

"Non farlo, nessuno di noi ricorda. Non darti colpe Caroline" le dico facendo scattare l'attenzione di tutti su di me.

È la prima volta che le rivolgo la parola, e non mi sono neanche reso conto di averlo fatto finché non ho visto i suoi occhi incastrati nei miei.

Ha gli occhi lucidi, sta cercando di trattenere le sue lacrime. D'altronde ha di fronte il padre che tanto odia, Melanie e me.

Chiunque al suo posto impazzirebbe.

Sembra così fragile e esausta di tutto, vorrei consolarla e abbracciarla. Vorrei cancellare la stanchezza che vedo nei suoi occhi e ridarle l'allegria che tanto la caratterizzava... ma non posso. Non posso perché l'ho distrutta io.

"Se solo avessi ricordato, ti avrei potuto aiutare Luke. Mi dispiace averti dimenticato"dice spostando lo sguardo verso Luke.

I suoi occhi marroni pieni di lacrime e rimpianti guardano il ragazzo seduto davanti a me, il quale è colto alla sprovvista e non sa come rispondere.

Sembra essere ammaliato dalle lacrime pure e sincere di Caroline. Come biasimarlo. Caroline è un pozzo di sincerità: ogni sua emozione è vera e pura.

"Ti stai veramente incolpando come ha detto Damon?"chiede incredulo.

Che stupido, quanto ci vuole per capirlo?

"Come l'hai capito?"mi chiede Melanie a bassa voce indicando Caroline con lo sguardo.

Melanie mi guarda con sospetto attendendo una mia risposta.

Avrei voluto rispondere che conosco meglio Caroline di me stesso, che per me è un libro aperto: riesco a capire a cosa pensa in ogni istante.

"Era evidente... niente di che"rispondo.

"Caroline anche tu ne hai sofferto.
Io ho i tagli sulla schiena, ma tu dimentichi la tua paura per gli spazi chiusi. Quegli uomini frustavano me e rinchiudevano te in un armadio piccolissimo per ore. Una volta per punizione non ti fecero uscire tutto il giorno e quando uscisti eri senza forze e sembrava non riuscivi a prendere fiato."

La rabbia mi assale senza neanche accorgermene. La claustrofobia di Caroline è dovuta a questo?

Dove sono ora questi pezzi di merda?
Ho voglia di picchiare qualcuno.

"Non ricordi ma ogni notte mi bagnavi le ferite con dell'acqua e me le fasciavi. Una bambina di appena 4 anni che aveva una tale cura per le persone. Dopo le frustate volevo solo dormire, ma tu mi mantenevi sveglio e continuavi a cercare mille modi per scappare. Grazie a te le mie ferite non furono tanto gravi visto che guarirono abbastanza in fretta"

"Dove sono ora questi stronzi?"chiedo interrompendo l'aria romantica che si stava creando tra i due.

"Luke ha dato loro la caccia per anni e a quanto pare fanno parte del gruppo di Rick, l'ex tutore di Melanie"spiega John.

"Non è possibile"mormora Melanie.

Un motivo in più per odiarli.
La pagheranno cara tutti quanti.

Per aver fatto del male a tutti noi, non posso lasciar correre.

"Sono più in alto di Rick ma il giro è sempre quello. Sono i pesci più grossi nella loro cerchia"conclude Luke.

Saranno pure i più imbattibili in assoluto, ma dopo tutto il dolore che hanno arrecato alle nostre vite ora penso solo a una cosa.

Vendetta.

Pov's Caroline

Ancora Rick? Quest'uomo mi sa di schiaffi.

Sono dei mostri: fare tutte quelle cose a dei bambini. Come hanno potuto? Non hanno un cuore o una coscienza?

Ora comprendo il significato nascosto dei sogni che facevo a volte. Quei sogni che mi sembravano insensati.

Avevo sognato Luke che veniva frustato e io che mi chiudevo nell'armadio. Sembrava tutto così surreale e spaventoso che pensavo non avesse un senso.

Come deve aver vissuto Luke senza aver dimenticato tutto, con i ricordi vivi nella sua mente?

Un bambino di 6 anni con tutte quelle immagini nella sua mente e per di più con i suoi amici che non lo riconoscono.

Ora capisco il perché delle sue urla la notte. Non riesce mai a dormire e dà sempre la colpa a Dan che russa troppo. Laura mi ha poi spiegato che ha degli incubi che lo perseguitano da quand'è piccolo.

Ecco cosa voleva dire per 'incubi'.

"Se può aiutare i vostri ricordi vi chiamavate Dam, Luke, Naty e Cele"dice John.

"Cele sta per Celeste"dice Luke guardando Melanie.

"Melanie Celeste. È il mio secondo nome, ma non l'ho mai usato"risponde Melanie stranita.

La guardo cercando di realizzare il fatto che io già la conoscevo. Questa ragazza perfetta seduta accanto a Damon mentre gli stringe la mano.

Assurdo il destino.

Si diverte proprio a prendermi in giro. Si vede.

Osservo Damon perso nei suoi pensieri.

Ognuno di noi probabilmente sta realizzando l'insieme di informazioni che ha ricevuto.

Per quanto mi riguarda c'è ancora una cosa che non ho capito.

"Come mi chiamo io?"chiedo interrompendo il silenzio che si era creato.

"Tu sei Natalia Envair.
Caroline Night è un'identità che ho creato per far in modo che tu vivessi al sicuro dagli uomini di Rick"mi spiega quello che è mio padre.

Ah ecco. Perciò anche il mio nome era falso, non solo i miei ricordi.

Il mio nome, il mio passato, la mia vita.

"E il capo di cui parlavi Luke è John? Il capo della National Envair è veramente lui?"chiedo sperando in una negazione.

Luke annuisce chinando il capo.

Questo vuol dire che io sono l'erede della National Envair.

No, non può essere vero.

Mi alzo dal divano prima di scoppiare per tutte le emozioni che sto trattenendo.

La casa dove sono stata in questi giorni quindi è di mio padre.
L'azienda in cui lavora Luke, il cibo e i vestiti che mi hanno dato sono tutti di John.

"Ho capito"rispondo semplicemente.

"Cosa vuoi fare?"chiede Dan alzandosi accanto a me.

Mi ero quasi dimenticata che per tutto questo tempo lui era seduto con noi.

"Non ci pensare neanche"mi sussurra con sguardo severo.

Ha già capito le mie intenzioni. Voglio fuggire da tutto ciò che si può collegare con mio padre. E se anche questa casa, queste persone sono collegate a lui... vorrà dire che ritornerò alla mia vita di prima.

"Io lo odio"gli rispondo.

"Aspetta"mi risponde girandosi verso John e gli altri.

"Qua abbiamo finito vero?"chiede ottendendo un cenno di consenso.

Dan mi fa segno di seguirlo di sopra mentre si avvia per prima.

"Aspetta Natalia"

La voce di mio padre mi ferma.

Mi volto impassibile verso di lui.

"Mi dispiace... per tutto, spero potrai perdonarmi un giorno"aggiunge con le lacrime agli occhi.

Con che razza di coraggio chiede il mio perdono?

Lo guardo per qualche secondo. La mia rabbia verso quest'uomo sembra non poter mai finire.

Ho sempre aspettato questo momento.

Solo tanta amarezza e disprezzo.

"La tua punizione per tutto ciò che hai causato è il mio odio. Non ti perdoneró mai, non sei e non sarai mai mio padre, spero di non vederti mai più"rispondo con tutto l'odio che provo.

John abbassa il capo per nascondere le lacrime che rigano il suo volto.

Stranamente vederlo piangere non mi fa stare bene come speravo.

"Sei troppo severa con tuo padre"si intromette miss perfezione Melanie.

"Ragazze vi prego"dice Luke.

"Hai problemi di comprendonio? Quello non è mio padre.
Quello è solo un grande stronzo e tu se vuoi puoi essere sua figlia visto che ti piace così tanto"rispondo prima di andarmene.

"Ma come-"

Damon la blocca prima che possa rispondere. Si alza verso la mia direzione e mi guarda con uno sguardo pieno di premura.

Mi domando il perché ora mi guardi con affetto quando vorrei prendere a pugni qualcuno, tipo lui per esempio.

"Fai bene.
Ti prego, continua ad odiarmi e non perdonarmi mai, fatti una nuova vita e goditela al massimo. Non saltare i pasti come fai sempre e cerca di dormire abbastanza"

"Non ti perdoneró mai.
Ti odieró per sempre, stai tranquillo"

I suoi occhi per un secondo diventano bui, poi ritornano subito senza emozioni come suo solito.

" Se mai ci dovessimo incrociare da qualche parte, io non ti conosco e tu non mi conosci.
Prenditi cura di te stessa Caroline"

Queste furono le sue ultime parole in assoluto.

Damon si volta verso la porta e prima di uscire incurva le labbra in quello che sembra un sorriso.

Quel suo sorriso era vero e sincero, questo mi dà tremendamente fastidio. Che diritto ha dopo tutto quello che ha fatto di dirmi tutto ciò?

Che razza di senso ha?

Come dire che avrei voluto perdonarlo un giorno.

Non gli avevo neanche risposto: non sapevo cosa dire.
Cosa stava facendo? Era un addio?

Melanie lo segue a ruota ed esce anche lei. Lancio uno sguardo a John che sembra voglia aggiungere qualche parola ma prima che apra bocca corro in stanza dove so che mi aspetta Dan.

"Voglio andarmene da qua.
Odio tutti.
Odio John, odio Melanie, odio Damon e odio Luke che non mi ha detto la verità e odio-"

"Me?"chiede indicandosi.

"Esatto!"rispondo prendendo la valigia da sotto il letto.

La apro pronta per metterci dentro lo stretto indispensabile.

"Ti ho detto di non pensarci neanche"mi ripete chiudendo la valigia prima che possa metterci qualcosa dentro.

Non capisce: come potrei continuare a vivere qui se tutto questo appartiene a mio padre?

"So a cosa pensi ma scappare da qui non cancellerà il fatto che tu sei sua figlia"

"Si che lo farà. Andrò a casa mia da mia madre"rispondo prendendo dei vestiti dell'armadio.

"E pensi che tua madre non sappia che suo marito è tornato?"chiede bloccando ogni mio gesto.

La mamma lo sa?
Quando e come? Lei lo perdonerebbe subito: ne sono sicura.

"Si sono già visti e tuo padre passa da lei la maggior parte del tempo"mi spiega.

Lo guardo con le lacrime agli occhi.
Mi ha privato di ogni via di fuga da questo mondo troppo opprimente.

"Brutto bastardo-"

"Imprecare servirà a poco: se davvero vuoi fargliela pagare devi diventare forte. Avere più soldi di lui"

"Pensi che sia la protagonista di un film e che ora piovano soldi sul mio letto?"chiedo con la rabbia nelle mie parole.

"Nel senso che al posto di scappare dai soldi di John, sfruttali secchiona.
Hai un padre che è uno degli uomini più ricchi del paese, usa questa cosa a tuo vantaggio"

Uno degli uomini più ricchi: dovrei recitare la parte della figlia e usare i suoi soldi per mio interesse.

La cosa mi fa rabbrividire.

"Certo, così passo per la figlia viziata e devota"

"Viziata forse si, ma devota mai.
Non ti ho detto di correre tra le sue braccia ma di usare il suo potere.
Innanzitutto rimani in questa casa con noi almeno finché non troverai di meglio. Tanto tuo padre non abita qui, ci siamo solo io, Luke e Laura"

Mi siedo accanto a lui cercando di placare la mia rabbia e ragionare.

Non ha tutti i torti: la casa dove pensavo di andare è contaminata dalla presenza di mio padre e ora come ora non voglio andare dove c'è lui.

"Secondo: chi ti paga gli studi?
Da sola non riusciresti, per cui farai come noi: l'azienda di tuo padre paga tutte le spese. Ed è un tuo diritto avere gli studi pagati dopo tutta la tua fatica"

Alla scuola non avevo minimamente pensato. Ero già pronta a lavorare come un tempo e rinunciare ai miei studi.

"Poi ti puoi creare un piccolo spazio alla National, proprio come me e Luke. Si guadagna tanto, te lo consiglio"conclude.

Lavorare alla National, una delle aziende più ambite del paese, come figlia del proprietario... come Natalia Envair.

Questo vuol dire che andrò a scuola con tutti gli studi pagati, avrò un tetto su cui dormire e del cibo da mangiare.
Abiteró in questa casa che sembra una villa con Luke e Dan, mentre potrò studiare e lavorare.

Il prezzo di tutto ciò è essere Natalia Envair.

Avevo appena giurato a John che non l'avrei mai perdonato e ora sto addirittura pensando di usare il suo potere e la sua influenza a mio favore.
Così gli farei un torto, ma d'altronde qua sono sempre stata l'unica a soffrire e a rimetterci.

Perciò voglio usarlo, voglio recitare Natalia Envair.

"Mi hai convinta, hai ragione"rispondo a Dan.

"Solo diventando più forte, potrai rivendicare il tuo nome, o sbaglio?"

Non sbagli Dan.

Non esisterà più Caroline, la ragazza che tutti si divertono a far soffrire, quella che si fida sempre delle persone ma sarò Natalia.

Natalia Envair.















Fine primo libro

È in progetto il secondo libro di Dangerous Love, il cui titolo vi rivelerò col tempo.

Quando ho detto che mancava poco alla fine, intendevo che mancava poco alla fine di questo libro e non della storia.
(Non ho voluto dirvi nulla apposta)

Ho sempre pensato a due libri, non uno solo. Perciò tenetevi pronti: questa non è la fine.

Avrei una cosa da chiedervi: scrivete nei commenti quello che più vi è piaciuto di Dangerous Love. Può essere un personaggio o un capitolo, quello che volete.

Leggerò ogni commento e cercherò di rispondere a tutte voi. Penso sia bello scambiarsi opinioni e pareri in comune.

Per il resto oggi è il mio compleanno e caso vuole che oggi ho completato i capitoli.

Vi auguro tanta felicità!

Restate connesse per sapere quando inizierà il secondo libro.

Grazie di tutto.

S

eguitemi anche su instagram: rokia.nacer

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