KANGSHINMU 강신무

By AkaneYuki7

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Potrebbero mai le leggende occidentali intrecciarsi in maniera indissolubile con quelle orientali? Tre ragaz... More

PROLOGO
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87
Capitolo 88
capitolo 89
Capitolo 90
Capitolo 91
Capitolo 92
Capitolo 93
Capitolo 94
Capitolo 95
Capitolo 96
Capitolo 97
Capitolo 98
Capitolo 99
Capitolo 100
Capitolo 101
Capitolo 102
Capitolo 103
Capitolo 104
Capitolo 105
Capitolo 106
Capitolo 107

Capitolo 79

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By AkaneYuki7

< Taehyung sei pronto per passare la serata migliore della tua vita con il tuo fantastico e perfetto migliore amico... Oh merda > esclamò quella persona, facendo cadere il sacchetto che aveva tra le mani e andandosi a coprire subito i suoi occhi puri e incontaminati.

Il chiamato si paralizzò di colpo e subito si staccò dal bacio di Jungkook, cercando di prendere nel frattempo più fiato possibile.

Non si era accorto che già da un po' di tempo i suoi polmoni richiedevano aria.

Si accorse di trovarsi sdraiato sul moro tra le sue gambe, imbarazzato subito si alzò da lui e poi scese dal letto, cercando nel contempo di sistemare la sua maglietta e i suoi capelli.

< Che diavolo ci fai qui Jimin? > la sua voce uscì più stridula di quanto volesse, ma davvero l'imbarazzo lo stava divorando.

< Tua madre mi ha chiamato dicendo che eri solo e di farti compagnia, avevo pure portato il gelato > esclamò l'arancio, scuotendo il sacchetto che aveva fatto accidentalmente cadere.

< Bene adesso che sai che non è da solo puoi sparire, qui siamo impegnati > esclamò all'improvviso Jungkook, ancora sdraiato sul letto di Taehyung, ma con la testa stavolta appoggiata alla testiera del letto, le mani erano andate a sostare dietro alla sua nuca e sul volto si era posizionato un cipiglio, che non prometteva nulla di buono.

Jimin, quando guardò Jungkook, si ricordò improvvisamente di qualcosa e subito prese per un braccio il biondo e lo spinse dietro di sé.

< Taehyung non posso dirti il motivo, ma lui è una persona davvero pericolosa, mi dispiace dirtelo, ma non puoi uscire con lui >

< Cosa? > chiese Taehyung stranito.

< Fidati di me, Tae > disse l'arancio, guardando fisso negli occhi il biondo, come per cercare di convincerlo con la mente.

Una risata cristallina si propagò nella piccola stanza e i due migliori amici guardarono dalla parte del moro, il quale aveva abbandonato da tempo quel cipiglio, in cambio di un piccolo sorriso divertito.

< E così Yoongi ha finalmente avuto le palle di parlarti della sua vera natura... Ecco perché era così depresso e sentiamo ti ha anche raccontato di come è diventato così? >

< Certamente e non ti permetterò più di avvicinarti di nuovo al mio migliore amico > esclamò l'arancio, stringendo di più il braccio del biondo, che lo guardava ancora sconvolto.

< Ah si? E sentiamo come potresti impedirlo? > il sorriso di Jungkook se poté si ampliò a dismisura.

Peccato che non era quel sorriso caldo e confortevole che Taehyung aveva imparato ad apprezzare, no era molto più oscuro e crudele e la sua voce era così gelida e distaccata, che per un attimo fece rabbrividire il biondo, non più abituato a quel comportamento.

Taehyung subito abbassò lo sguardo e vide come la mano che stringeva il suo braccio tremava febbrilmente.

Sapeva che il comportamento sicuro dell'amico era solo una facciata.

< Jungkook smettila > mormorò piano Taehyung, ma il moro lo ignorò.

< No dai, sono davvero curioso di sapere cosa intende fare. Lui un inutile e misero umano contro di me, un vampiro millenario >

< Jungkook lo stai spaventando, piantala > ripeté Taehyung, ma sembrava come se il moro fosse diventato improvvisamente sordo.

< Eh allora? È giusto che lo sia, soprattutto ora che sa cosa siamo. E poi, lo devo ammettere, era da un po' di tempo che ti stava tremendamente appiccicato e se si staccasse... >

< Jungkook va via > la voce di Taehyung tremò un poco.

< Scusa? > il moro interruppe il suo monologo e guardò sconvolto il biondo.

< E' lui quello che se ne deve andare, ci ha interrotto > il moro iniziò a contestare come se fosse un bambino.

< Devo parlare con Jimin da solo, ora questo ha la priorità >

< Ne sei davvero sicuro? > il moro assottigliò gli occhi in due fessure.

< Si >

< Bene > esclamò Jungkook senza un minimo di calore nella voce e subito scomparve dalla stanza.

< Sei sicuro che vada bene farlo arrabbiare così? > chiese cauto Jimin.

< Massi, nonostante tutti gli anni che si porta dietro, alla fine Jungkook si comporta come un bambino, si infastidisce quando qualcuno non gli da le attenzioni che vuole e non reputa che nessuno possa venire prima di lui, quindi non preoccuparti come gli è venuta, gli passa > rispose tranquillamente il biondo.

< Ma quindi Tae lo sapevi già? > chiese Jimin sconvolto.

< Certo che lo sapevo, l'ho scoperto per sbaglio quando erano appena arrivati un anno fa, e per questo ero stato costretto a vivere con loro per qualche mese >

< Come hai potuto non dirmi niente, brutto deficiente sai quante volte Yoongi si è nutrito di me e poi ha cancellato la mia memoria? > chiese Jimin, mentre iniziò a picchiare il povero amico, che non centrava assolutamente nulla.

< Io cosa ne potevo sapere? Guarda che io rischiavo la vita ogni giorno in quella casa >

< Non mi interessa, ero il tuo migliore amico come hai potuto tenermi nascosta una cosa del genere >

< Non potevo dirtelo >

< Invece avresti dovuto >

< L'ho fatto per il tuo bene > sbottò il biondo stufo di essere malmenato.

< Eh? > le botte di Jimin iniziarono a diminuire.

< Pensavo che non dicendoti niente, tu potessi conservare il tuo sorriso > borbottò in imbarazzo il biondo, voltando la testa da un'altra parte.

Gli occhi di Jimin subito si addolcirono e subito strinse l'amico a sé.

< Se era così me lo potevi dire subito stupido >

< Ci ho provato, ma tu non mi lasciavi il tempo di finire la frase e poi era imbarazzante >

< Ssh va tutto bene > disse l'arancio, accarezzandogli la testa.

< Mollami mi stai soffocando >

Il biondo cercava di allentare la presa che l'arancio aveva intorno al suo collo, mentre l'altro non faceva altro che stringerla ancora di più.

La lotta si interruppe quando si sentì un rumore sinistro echeggiare in quelle quattro mura, subito Jimin mollò la presa e si guardò intorno spaventato.

< Cosa è stato? > chiese cauto l'arancio.

Taehyung abbassò in imbarazzo la testa e poi senza dire una parola indicò il suo stomaco.

< Non mangio da oggi a pranzo >

< Mi hai fatto prendere un colpo, non fare mai più una cosa del genere >

< Non è che l'abbia fatta apposta, eh? > ribatté irritato il biondo.

Jimin alzò gli occhi al cielo, poi prendendo per mano Taehyung, lo condusse in cucina, dove trovarono la cena già preparata dalla madre del biondo e loro, più precisamente Jimin, dovettero solo scaldarla.

Per motivi di sicurezza a Taehyung era stato categoricamente proibito di toccare qualsiasi utensile che potesse causargli alcun male.

Quando Jimin posò le pietanze sulla tavola a Taehyung si illuminarono gli occhi e felicemente iniziò a mangiare con l'amico quei piatti cucinati con tanto amore.

< Jimin non dovresti tornare a casa? > chiese Taehyung con la bocca piena.

< Nah ho la divisa nello zaino, oggi dormo qui >

< Mi fa piacere che tu l'abbia deciso senza neanche chiedermi il permesso >

< Ti ricordo che è stata tua madre a mandarmi in missione e per poco i miei occhi puri non venivano contaminati da qualcosa di indecente >

< Cosa stai dicendo, non stavamo facendo assolutamente niente > mormorò il biondo, bevendo l'acqua per non incontrare lo sguardo annoiato dell'amico.

< Si certo niente, va bene farò finta di crederci, comunque credo che tu abbia qualcosa da raccontarmi dico bene? > chiese Jimin, ritornando serio.

Taehyung abbassò la bacchetta e l'appoggiò sul piatto.

< E' giusto che tu sappia tutto quello che è successo da quando sono comparsi la prima volta quei tre vampiri... Però prima di dirtelo, mi devi promettere che non ne farai parola con nessuno, non voglio che ti succeda qualcosa, Jungkook è come una cane ringhia, ma non morde, mentre so benissimo di cosa è capace Yoongi >

< Oh, ma a Yoongi l'ho già promesso, sarò muto come un pesce, comunque non ti devi preoccupare di lui, non è così cattivo come appare, soffre solo di solitudine e mancanza di affetto tutto qui > rispose tranquillamente Jimin.

< Seh certo, come no >

< No dico sul serio, non è colpa sua se è diventato così >

< Ah povero piccolo innocente immagino già quel brutto uomo cattivo che lo ha trasformato così > mormorò sarcastico Taehyung, alzando gli occhi al cielo.

< E' stato Jungkook, lui l'ha fatto diventare quello che è ora >

Taehyung rimase senza parole per qualche secondo, poi lentamente riprese la parola.

< Sembra che anche tu abbia qualcosa da raccontare >

Per la prima volta da ormai tanto tempo i due ragazzi si dissero finalmente tutto quello che passava loro per la mente, non vollero più avere segreti l'uno con l'altro, non più.

Quando finirono di raccontarsi erano quasi le due di notte, la vaschetta di gelato era stata abbandonata vuota a un lato del divano e loro si erano addormentati accucciati l'uno contro l'altro, con una coperta a coprirli fino al mento.

Sapevano che il giorno dopo si sarebbero svegliati con i dolori per quella scomoda posizione, ma era da davvero troppo tempo che non passavano un po' di tempo insieme come ai vecchi tempi e quindi non ci badarono.















< Taehyung alzati siamo in ritardo > gli urlò Jimin dalla cucina.

< Mamma ancora cinque minuti > mormorò il biondo, nascondendosi di più nella coperta.

< A proposito di tua madre sarà qui tra poco e se ci vede a casa, ci ammazza entrambi, alzati > urlò di nuovo l'arancio e questo fu abbastanza per far scattare sull'attenti Taehyung.

< Dove sono? Chi sono? > borbottò con la bocca ancora impastata dal sonno e gli occhi mezzi chiusi. Una mano lo spinse giù dal divano e lo fece rotolare per terra.

< Ma che cazzo Jimin, il mio povero sedere > esclamò il biondo, finalmente svegliò, massaggiandosi la zona colpita. 

< Vai a lavarti, ho preparato la colazione, in dieci minuti dobbiamo essere fuori di casa >

Taehyung ancora dolorante, spostò lo sguardo sull'orologio appeso alla camera e per poco non saltò dallo spavento.

< Perché cavolo non mi hai svegliato prima? > urlò di rimando, iniziando a correre per raggiungere camera sua e agguantare la divisa, fiondandosi subito in bagno.

< Forse perché mi sono svegliato anch'io qualche minuto prima di te, muoviti > gli rispose dal primo piano.

Non si sa con quale miracolo Taehyung si preparò in cinque minuti e subito si diresse in cucina dove il suo amico stava già divorando la colazione.

< Lasciala un po' anche a me, Jimin > si lamentò il minore.

< Parla di meno e mangia di più > borbottò con la bocca piena.









< Non so come, ma ce l'abbiamo fatta > mormorò a fatica il biondo con le mani appoggiate al suo armadietto delle scarpe, mentre cercava di riprendere fiato.

< Allora i miracoli esistono > ribatté invece il suo amico, con la schiena completamente appoggiata al muro, anche lui con il fiatone.

Dopo essere tornati a respirare regolarmente si cambiarono le scarpe e poi si diressero a passo sostenuto verso la loro classe. Sulla porta dell'aula si salutarono e poi ognuno si diresse al proprio posto.

< Buongiorno Kim, vedo che oggi stai meglio, sono felice che tu ti sia ripreso > esclamò allegra la sua compagna di classe. 

< Lascia perdere per colpa di Jimin mi sono svegliato tutto dolorante > sbottò Taehyung senza pensarci molto, ma subito sentì un gridolino da dietro, che lo fece voltare sconvolto. 

"Se pensano di urlare così tutte le mattine, credo che le farò tacere prima" pensò tra sé Taehyung infastidito dalle sue compagne di classe. 

< Taehyung oppa mi hai profondamente deluso > esclamò la sua compagna di banco. 

< Eh? Che ho fatto? > chiese sorpreso il ragazzo.

 < Scherzavo, non mi aspettavo altro > disse la ragazza, prima di girarsi in direzione delle amiche. 

< Ragazze dove sono i miei ventimila won >

< Kim per colpa tua Choe continua a spillarci soldi, cerca di non farti sottomettere troppo, noi crediamo in te > dissero le due ragazze alle sue spalle.

 < Uh? Grazie? > rispose Taehyung insicuro, non capendo i loro discorsi.

"Meglio non chiedere" si decise alla fine lui, voltandosi nella direzione della cattedra, pronto per sorbirsi un'altra giornata noiosa di scuola, ma sempre meglio di quello che gli sarebbe prospettato dopo di essa. 






Spazio autrice:

E così Taehyung ha fatto arrabbiare Jungkook... Secondo voi come si comporterà quest'ultimo?

E secondo voi Taehyung ha fatto bene o no a mandare via a quel modo Jungkook?

Aaah ancora ritardo speravo di riuscire ad aggiornare prima, ma siccome sono una capra, sono immersa negli esami di settembre, quest'anno non ho neanche visto le vacanze 😢

Per farmi perdonare ecco una foto dei nostri piccoli maknae versione baby boy

Anche se hanno rispettivamente due e quattro anni più di me, per me saranno sempre piccoli, teneri e carini 😂

Immagino vi stia annoiando la storia, sta annoiando anche a me non vedo l'ora di finirla, ma allo stesso tempo mi ci sono troppo affezionata e continuo a fare capitoli inconsistenti per allungarla... Dentro di me combattono ogni giorno due forze contrastanti 😥

Prometto che però la finirò.

(Speriamo) a presto ~~

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