B L U E
"Ma che cazzo?" urlò Dylan vedendo me ed Harry a letto. Sgranai gli occhi per il colpo improvviso.
"Dylan ti prego ascoltami, posso spiegare." lo pregai.
"Spiegare?" gridò.
"Merda." Harry mormorò, sedendosi ai piedi del letto.
Presi fiato quando mi risvegliai di colpo.
Cazzo, era solo un sogno. Va tutto bene.
Chiudendo gli occhi, presi dei respiri profondi.
Era tutto okay.
E se quel sogno significasse qualcosa? In quel caso sarei stata nella merda totale.
"Cos'è successo?" Chiese Hanna ancora stonata dal sonno. Scossi la testa e mi stropicciai gli occhi.
"Niente. Ho solo fatto un brutto sogno." mormorai.
"Mmh, okay." sbadigliò, tornando immediatamente a dormire.
Sospirai. Non potevo ritornare a dormire dopo quel sogno spaventoso.
Non avrei saputo cosa fare se avessi perso Dylan per questa ragione, voglio dire... ugh.
Scesi silenziosamente dal letto, raccolsi una maglia a caso e la infilai.
Decisi di andare da Dylan. Guardai l'orario sul cellulare. L'una del mattino.
Probabilmente dormiva, ma... a questo che servono le sorprese, giusto?
Sistemandomi i capelli, aprii la porta, scesi le scale ed uscii dall'edificio.
La confraternita era ad un isolato e mezzo di distanza dal dormitorio, non molto lontano.
Le strade erano silenziose a quell'ora, si sentiva solo il rumore del vento. Incrociando le braccia al petto e abbassando lo sguardo notai di non avere neanche un paio di pantofole ai piedi.
Brava, questo è ciò che ti spetta per esserti alzata così presto.
Sorrisi vedendo finalmente l'edificio che cercavo. Salii le scale e trovai in pochi secondi la chiave che tenevano sotto lo zerbino. Solo i ragazzi della casa avrebbero dovuto saperlo, ma ero felice che Dylan si fidasse abbastanza da dirmelo.
Entrai senza far rumore, la casa era vuota e disordinata come sempre. Alzai gli occhi al cielo alla visione di spazzatura ovunque.
Tipici ragazzi universitari.
Salii silenziosamente le scale guardando le fotografie appese alle pareti.
Ce n'era una con me e Dylan alla vigilia di Natale.
Sorridendo, feci le scale dirigendomi alla sua camera. Continuai finché non udii qualcuno parlare debolmente dall'altro lato della porta.
Mi fermai, ed essendo la persona più curiosa del mondo, ascoltai la conversazione.
"E la tua ragazza, Blue?"
"Non ne saprà niente."
Aggrottai le sopracciglia.
Attraverso una fessura riuscii a vedere la schiena di una bionda e Dylan.
Un attimo dopo, le labbra di Dylan erano sulla bionda.
Portai una mano alla bocca, il cuore mi batteva furiosamente nel petto. Cosa? Lui mi stava.. mi stava tradendo?
Prima di rendermene conto avevo gli occhi lucidi, sentii le lacrime cadere.
Quello che faceva più male era il fatto che l'avesse baciata proprio come faceva sempre con me.
Guardai altrove per trattenere i singhiozzi. Mi voltai e lasciai finalmente la casa senza far rumore, nello stesso modo in cui ci ero entrata. Iniziai a piangere più forte, sentivo le ginocchia cedere sotto di me.
Per quale diavolo di motivo avrebbe dovuto tradirmi?
Cosa avevo fatto? Gli avevo dato fottutamente tutto e Dylan aveva buttato tutto nel cesso.
Corsi per le strade, passai tra le auto che mi suonavano il clacson dietro.
"Scusatemi." singhiozzai tirando sù col naso.
Scossi la testa, non riuscivo nemmeno più a muovermi. Volevo soltanto sedermi nel mezzo della strada e piangere.
H A R R Y
Stavo per addormentarmi quando sentii la suoneria del cellulare.
"Cazzo." Lanciai furiosamente un cuscino in aria.
Cercai il telefono nel buio e risposi alla chiamata portando l'apparecchio all'orecchio.
"Pronto?" risposi seccato, cercando di fare del mio meglio per sembrare educato... okay non è vero.
"Harry." Sentii Blue singhiozzare dall'altro capo del telefono.
Per un secondo sembrava stesse sul punto di morte.
"Oh ehi, Blue... stai piangendo?" chiesi esitando, aggrottai le sopracciglia.
"Cosa diavolo ti sembra? H-Harry dimmi solo dove sei e vengo lì."
"Sono in hotel ad un isolato dall'università, trentanovesimo piano, camera 304." feci una pausa. "Perché?"
La sentii continuare a piangere prima di riattaccare. Bene, probabilmente aveva il ciclo ed era così bipolare.
Cercai di convincermene, uscii dalla camera per non svegliare i ragazzi mentre l'aspettavo.
B L U E
Arrivata in hotel seguii le sue indicazioni, non curandomi degli sconosciuti che mi fissavano.
Lasciatemi piangere in pace, stronzi.
Invece no, ovviamente.
Entrai in ascensore asciugando il mascara colato con una manica, probabilmente peggiorando la situazione.
Ugh.
"Vaffanculo." sussurrai quasi tremando.
L'ascensore si fermò sul trentanovesimo piano abbastanza in fretta ed uscii lentamente.
Le lacrime ripresero a cadere quando immaginai nuovamente Dylan che baciava quella ragazza.
Harry, fino a quel momento seduto a terra mi notò e si alzò fissandomi.
"Che ti è successo? Sei stata travolta da un tornado?" sollevò un sopracciglio, abbassai lo sguardo e ricominciai a piangere.
Avevo solo voglia di sentire di nuovo tutte quelle sensazioni che mi procurava.
Ne avevo bisogno.
Piangendo, mi avvicinai a lui, posando con violenza le mie labbra sulle sue.
Lui già sapeva cosa cercassi, iniziò a mordere e succhiare la pelle appena sotto l'orecchio. Scese lentamente, continuando a succhiare.
Se qualcuno ci avesse visto avrebbe pensato fossimo due pazzi. Io piangevo senza sosta mentre lui continuava a baciarmi e a tenere le mie gambe sollevate intorno ai suoi fianchi.
Qualcuno avrebbe potuto pensare che mi stesse violentando.
"Blue, stai bene? Sono serio. Che diavolo è successo?" si fermò a guardarmi negli occhi, tenendomi su con le sue enormi mani. Tirai su col naso, singhiozzando.
Asciugai gli occhi colmi di lacrime e mi morsi il labbro quando capii che le lacrime non si sarebbero fermate.
I miei sentimenti erano fuori controllo.
"Io... parliamone dentro. Devo... ti prego." Cercai di spiegare, lui annuì. Mi fece scendere e portò una mano sul fondo della mia schiena. Aprì la porta alle sue spalle e mi accompagnò dentro.
"Dobbiamo cercare di non svegliare i ragazzi." Harry sussurrò quando fummo nella sua stanza.
Annuii, deglutendo.
"Magari vuoi rinfrescarti con dell'acqua fredda?"
"Sto bene." sospirai, provando a far uscire fuori delle parole. "Solo... vieni qui."
TRADUZIONE di ahngvst // @smellyboixx on Twitter
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