Pov's Luke
"Possiamo dire che non hai visto un gradino e sei rotolato giù dalle scale"propone Dan.
"Certo perché sono nato ieri. E poi tutti questi tagli nella mia faccia sembrano pugni e non di certo dovuti a una scalinata"gli dico sospirando.
Siamo arrivati davanti a casa dopo essere stati all'ospedale. Mi hanno bendato con una fascia la testa perché mi si erano formati dei lividi enormi e mi hanno disinfettato dei tagli sulle guance.
Inoltre non sento più l'occhio destro e da quel che dice Dan, sembro un mostro deforme.
Il suo primo commento è stato: "Amico, guarda il lato positivo: ora puoi partecipare a un film horror"
Incoraggiante e soprattutto molto rassicurante direi.
"Okay allora io torno dell'idea dello scoiattolo impazzito"ripete per l'ennesima volta.
Siamo davanti a casa e non riusciamo ad entrare perché siamo bloccati dalle domande che Laura o Caroline faranno sul mio stato fisico.
Non possiamo dire a Caroline che Damon ha dato di matto sfogandosi sul mio corpo, una volta saputo che è stata lei a venire da me e che non voleva più sentir parlare di loro.
E poi come glielo spiego che si è completamente trasformato.
Ha iniziato a sferrare pugni all'impazzata come se volesse essere colpito a sua volta. Mi spingeva cercando di essere spinto.
In poche parole stava cercando di essere picchiato da qualcuno.
Ma non sono stato al suo gioco, ho ricevuto passivamente tutti i suoi colpi per vedere cosa aveva in mente. Per non dargli alcuna soddisfazione.
"Senti, tu non hai mai visto uno scoiattolo affamato.
Credimi. È peggio di Damon"mi dice Dan con l'aria più seria possibile.
"E come ci sarebbe finito uno scoiattolo in azienda?"chiedo esausto delle sue stupide idee senza senso.
"La Wwf ha sbagliato luogo della consegna, ovvio"alza gli occhi al cielo manco mi stesse mostrando le tabelline.
Ma perché negli affari e in azienda è così dannatamente intelligente mentre quando mi servono scuse fa talmente schifo che la verità è meno imbarazzante?
"Cosa c'è? Non credi nel potere della Wwf??"esclama inorridito.
"Non credo nella presenza del tuo cervello, idiota"
"Questo ferisce i miei sentimenti"si asciuga una falsa lacrima dalla guancia.
"Cosa fate voi due lì impalati, entrate!"dice Laura spalancando la porta.
Io e Dan ci guardiamo spaventati.
Quella donna è inquietante, capisce sempre se c'è qualcuno fermo davanti alla porta a caso.
"Oh mio dio, santo cielo cosa ti è successo Luke?!"urla accorrendo verso di me con aria spaventata.
"Oh ciao anche a te Laura" sorride Dan.
"Cosa, come, quando, dove e chi?"chiede tutto d'un fiato mentre mi trascina dentro casa scrutando il mio volto.
Mi fa entrare in cucina e si siede sulla sedia guardandomi impietosita.
"Allora? Chi mi racconta cosa è successo?"
Dan guarda me, io guardo Dan e Laura guarda tutti e due.
"Oh non ricominciate e fissarvi per mezz'ora senza spiccare parola eh!"
Di solito funziona sempre così e ormai Laura questo lo sa benissimo.
Quando combiniamo qualcosa di grosso, stiamo mezz'ora a fissarci senza sapere cosa dire a Laura.
Alla fine Dan spara una cavolata, Laura si esaspera e io spiego la realtà dei fatti.
"Okay te lo spiego io"dice Dan guardandomi tristemente.
"Ma Dan non-"
"Shh- mi appoggia una mano sulla spalla- è un mio dovere da amico"
"Laura devi sapere che.."
Dan sospira per un secondo guardandomi con gli occhi lucidi.
Ma che cosa sta succedendo?
"È tutta colpa della Wwf!"escalma fingendo di piangere.
Mi sbatto una mano sulla fronte prevedendo le sue parole.
"In pratica hanno sbagliato luogo della consegna e Luke ha ricevuto un pacco contenente uno scoiattolo affamato"
Dan racconta tutto con grande teatralità aggiungendo dettagli e assurdità che i fantasy si avvicinano soltanto. Mi sembra di vedere un film per quanto sembra credibile.
"E tu sai cosa fa uno scoiattolo che ha fame?"
"Cosa fa?"chiede Laura presa completamente dal suo racconto.
"Non lo so, speravo lo sapessi tu"
Mi sbatto una mano sulla fronte per la piega assurda che sta prendendo il tutto.
"Comunque sia è stato veramente tragica la cosa"conclude guardandomi commosso.
Laura si riprende dall'assurdità che sta dicendo Dan e lo guarda come a volerlo strangolare da qualche parte.
"Okay, Luke ora mi diresti cosa è successo nella realtà e non nel mondo di Dan??"
Decido di raccontarle la verità in modo sintetico per farla finita.
"Ecco... è stato Damon Piers, è venuto in azienda e-"
"E ti ha ridotto così"conclude Caroline entrando in cucina.
Mi osserva attentamente con sguardo afflitto e pieno di sensi di colpa.
"Ecco ciò che non doveva succedere"sento mormorare Dan vicino a me.
"Noi due vi lasciamo soli, vieni Laura finisco di raccontarti io" Dan prende con sé Laura mentre escono dalla cucina lasciandoci da soli.
Caroline si avvicina a me sedendosi sulla sedia su cui prima c'era Laura.
"Cosa è successo?"chiede guardandomi con i suoi grandi occhi marroni.
"Damon è impazzito appena gli ho detto che tu sei venuta qui e che non hai intenzione di vedere nessuno di loro. Gli ho detto che non vuoi avere più nessun rapporto o contatto con i Piers e ha iniziato a prendermi a pugni"spiego.
"Capisco.. e tu?"
"Io cosa?"
"Sei rimasto fermo a ricevere pugni e botte?"chiede incredula.
"È una cosa strana, ma mi stava picchiando per essere picchiato. Non so se mi spiego, ma sembrava volesse essere picchiato a sua volta.."
Caroline sorride come se avesse già compreso tutto.
"Tipico di Damon"mormora con sguardo afflitto guardando in basso mentre si tortura il labbro inferiore.
"Lo sai che non devi darti la colpa di ciò vero?"
"Come faccio a non farlo? Guardati sei pieno di tagli e lividi... Mi stai ospitando qui e l'unica cosa che ricevi in cambio sono pugni di Damon"
Mi alzo in piedi ignorando le sue auto-accuse.
"Io e Damon non andiamo d'accordo da prima di te"le ricordo mentre apro il frigo cercando di ignorare le fitte alla gamba.
"Ti aiuto io"dice Caroline piombando accanto a me in neanche mezzo secondo.
Stavo per dire che non ce n'era bisogno ma il suo impegno nel riscaldarmi il pranzo sembra alleggerire i suoi sensi di colpa nei miei confronti. Così la lascio fare, anche quando mi aiuta a spostarmi sulla sedia.
"Chiamo Dan, neanche lui ha mangiato"dico cercando di alzarmi ma Caroline mi ferma.
"Faccio io, tu stai pure seduto"
In meno di due secondi Dan è in cucina con Caroline accanto.
"Che si mangia?"chiede.
Caroline intanto mi porta il mio piatto di pasta davanti a me con le posate e l'acqua.
Prendo la forchetta con la mano sinistra perché quella destra è fasciata e faccio fatica a prendere per bene la pasta.
Caroline notandolo si siede accanto a me, mi toglie la forchetta di mano prendendola e iniziando a imboccarmi lei stessa.
"Apri la bocca"ordina con la forchetta sospesa davanti alle mie labbra.
"Non c'è bis-"
Stavo parlando per spiegarle che potevo fare da solo e mi ritrovo la bocca piena di pasta.
Così passo tutto il pranzo a farmi imboccare da Caroline e non so il perché ma il cibo sembra ancora più buono del normale.
"Devo farmi picchiare anch'io dai Piers per avere questo trattamento o cosa?"chiede Dan mentre mangia da solo in un angolo guardandomi invidioso.
Caroline non lo ascolta e continua a imboccarmi stando attenta a ogni minima cosa. Non so come ma capisce che ho sete e mi riempie il bicchiere d'acqua, portandolo alle mie labbra lentamente.
Il suo viso è vicinissimo al mio e posso notare alcune lentiggini appena visibili sulle sue guance. Sono piccole e poche ma si intonano perfettamente con i suoi occhi marroni.
La guardo mentre bevo dalle sue mani perso nella bellezza del suo volto.
"Aspetta ti sei sporcato qui"dice notando un po' di pomodoro sul mio labbro.
Prende il tovagliolo e lo avvicina al mio labbro.
Inizia a pulire delicatamente come se avesse paura di rompere qualcosa.
La osservo sorridendo per il fatto che piano piano vedo le sue guance tingersi di rosso, rendendola dolcissima.
"Perché non mi guardi?"chiedo soffiando queste parole sulle sue labbra.
Caroline alza piano piano gli occhi su di me diventando più rossa di prima.
Il mio sguardo divertito dalla sua reazione deve averla messa in soggezione perché non l'ho mai vista così rossa in vita mia.
"E certo già che ci sei portalo a fare pipì"
Dan rovina atmosfera pt 1.
Laura gli dà una gomitata mentre ci guarda ammaliata, manco stesse vedendo un film romantico.
"V-vuoi qualcos'altro?"chiede timidamente.
"Penso che ora andrò a riposarmi nella mia stanza"
"Ti accompagno"dice Caroline velocemente prendendomi sotto il braccio cercando di spostarmi.
Dan guarda tutto ciò molto allibito e Laura lo intima di stare zitto e di non sparare un'altra cavolata delle sue.
Guardo Caroline mentre mi aiuta a camminare fino alla mia stanza e non posso fare a meno di notare che non è cambiata affatto.
La mia Naty.
Testarda, coraggiosa, timida e dolce.
È un miscuglio di contraddizioni che in lei sembrano vivere tranquillamente.
Ha una dolcezza tutta sua e solo il modo in cui guarda una persona può trasmettere mille emozioni.
Non conosce limiti, fa di testa sua e prima di capire che una cosa è sbagliata deve sbattere la testa contro il muro mille volte.
Ma è proprio questa sua assurda determinazione a renderla speciale.
Perché la rende capace di leggere le anime più buie.
Perché può trasformare il nero in grigio e il grigio in bianco.
Ora capisco un po' della rabbia di Damon nell'aver perso il suo unico antidoto. La sua unica cura.
L'ho capito dalle voci che giravano: Damon ha una nuova ragazza.
Una ragazza diversa da Melanie? Assurdo. Quasi impossibile.
Mi ricordo la prima volta che ho visto Melanie.. sembrava un angelo per quanto sembrava perfetta.
E tutti invidiavano Damon per essere riuscito a fare innamorare una come lei.
Perciò o la sua nuova ragazza era una usa e getta o una sosia identica di Melanie.
Invece è una persona diversa.
È una ragazza normale con degli occhi troppo grandi e scuri e non azzurri e piccoli.
Dai capelli biondi e non d'oro.
Dalla risata contagiosa e non ammaliante.
Sono due persone totalmente diverse ma dal destino intrecciato.
Forse è per questo che Damon si è innamorato di Caroline. In Caroline ha visto la luce che Melanie gli ha strappato.
Nonostante ciò il loro amore non era destinato a durare, e lui lo sapeva benissimo. Era il suo piano e non poteva lasciare che i sentimenti lo distraessero.
Era un amore più grande di tutti e due, un amore totalmente sbagliato.
A dangerous love