Le prigioni di Garibaldi.

Oleh albachiara95

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Massimo è un professore universitario tutto d'un pezzo, che ama il suo lavoro e che il tempo ha un po' scolor... Lebih Banyak

Prologo
Il nemico che attacca di notte
Primi incontri e cose in chiaro.
E fuori nevica.
Una giornata quasi romantica
Inaspettate consapevolezze
Un amore che dura una vita.
Il Romeo sbagliato...?
Solo per te
Il coraggio di dire sì
Sbagliare è umano, perseverare...?
Non tutti i mali vengon per nuocere
2 a 0, palla a centro!
E alla fine vince il cuore!
Il coraggio di dire no.
Il fuoco sotto la cenere, brucia le foreste.
Prendere o lasciare.
Ed ogni volta è sempre un colpo all'anima.
Un destino che sembra essere segnato.
Lolita.
Scacco al re.
Tana!
Buon compleanno, Max!
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.
Quando l'eternità per me sei tu.
Senza infamia e senza lode.
Sarà perchè ti amo.
Come si cambia, per non morire.
Doloroso come la verità.
A un passo da te.
Scacco matto.
Insieme, fino alla fine.
In ginocchio da te.
Epilogo

Il mio posto dov'è? Il mio posto sei te.

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Oleh albachiara95

 Quando Sara arriva in ospedale, trafelata, sono da poco passate le otto del mattino, la sera prima -anche se tutti loro si sono precipitati sul posto per vederlo dopo che la notizia del repentino risveglio aveva fatto il giro- non li hanno lasciati entrare, i medici li hanno rispediti a casa dicendo che dovevano fare ancora degli accertamenti e che, se tutto fosse andato per il meglio, avrebbero potuto salutarlo solo in mattinata e lei li ha preso in parola, mentre si reca in reparto, salendo i gradini a due a due, si scontra con qualcuno che sta uscendo da esso e che evidentemente non si aspetta di veder arrivare una persona nei corridoi a quest'ora: il Dottor Mariani. Sara fa un passo indietro, scusandosi ripetutamente, il Dottore le sorride "Signorina, ma cosa ci fa qui? Lo sa che non è ancora orario di visita?" Sara solleva le spalle "Non importa dottore, so che è presto, ma preferisco aspettare, non ce la facevo a restare a casa, mi dica, come è possibile che si sia svegliato da solo? Se non ricordo male, il risveglio era in programma nei prossimi giorni!" Guido Mariani la guarda con una strana tenerezza negli occhi, vedere quella piccola donna così preoccupata gli ha provocato una stretta al cuore ogni giorno, lui ha una bimba nata da poco e capisce perfettamente quanto possa essere grande la sua preoccupazione, per cui decide di dirle tutto quello che sa, anche solo per premiarla del fatto che non abbia mai dato ascolto alle continue richieste di lasciare il reparto, caparbia e decisa a stare accanto a quell'uomo anche se non fisicamente. "Dunque, ieri sera abbiamo fatto degli accertamenti, il paziente parla, capisce tutto quello che gli viene chiesto e risponde alle domande in maniera pertinente, la sua vista è ottima e muove autonomamente tutta la parte superiore del corpo, ha accettato di essere operato alla spina dorsale e auspica ad una pronta guarigione quindi stia tranquilla, troverà una persona sana nella stanza in cui entrerà, per quanto riguarda il repentino risveglio, siamo giunti alla conclusione che il ridotto dosaggio di farmaci, pari quasi a zero, abbia fatto sì che il paziente prendesse lentamente coscienza del proprio corpo, successivamente una forte scarica di adrenalina ha contribuito al suo risveglio, tutto chiaro?" Sara annuisce, è confusa "Certo, la ringrazio per quello che ha fatto dottore, senza le sue informazioni mi sarei sentita persa!" Guido Mariani le poggia le mani sulle spalle "Si figuri, mi auguro che tutto vada a finire come spera, signorina, ora vado a casa, il mio turno è terminato, quando sarà orario di visita, i miei colleghi verranno a chiamarla!" poi la saluta con un breve cenno del capo e va via, lasciandola sola in un reparto in cui regna un assoluto silenzio. Sara si reca ai distributori automatici per prendere un caffè e decide di aggiornare sua sorella sulle condizioni di Massimo, è molto preoccupata da quando ha saputo quanto lui conti per lei, avrebbe voluto accompagnarla a Roma per starle accanto ed aiutarla a spiegare tutto alla loro madre quando sarebbe stato il momento ma non ha potuto a causa dell'ultimo esame da sostenere prima della laurea, così si lascia cadere sulla solita sedia, accavalla le gambe e tira fuori dalla tasca il cellulare mentre soffia sul caffè per non scottarsi quando lo berrà, infine sospira, le ultime ore che la separano dal riabbracciare finalmente Massimo non passeranno mai, se lo sente.

E' passata un'ora dal suo arrivo e Sara non ha ancora avuto notizie di Massimo, qualche infermiere è passato davanti a lei e sembra averla riconosciuta ma nessuno le ha rivolto un sorriso o una parola che le permettesse di intavolare un discorso e sta quasi pensando di alzarsi e andare da lui senza permesso, quando dal fondo del corridoio li vede comparire tutti, una alla volta, in parata: Alice, mano nella mano con Diego, i gemelli Daniele ed Alessandro, con la maglietta dello stesso colore e lo stesso taglio di capelli, praticamente indistinguibili, accompagnati dai propri genitori e infine Aurora, a braccetto tra sua madre e suo padre, Andrea, suo fratello, ancora una volta non c'è e Sara si ritrova a pensare che l'amore è anche distruttivo, a volte, se ti porta ad allontanarti anche da quello che sembra importante per gli altri, quando gli altri sono i tuoi genitori. Sara li saluta e lascia che le si accomodino accanto, Diego le si arrampica sulle gambe ed Aurora la stringe mentre le dà un bacio sulla guancia, Alice le sorride speranzosa e Daniele fa finta di non averla vista, Marcello le lancia un'occhiata carica di sottintesi e Pietro le fa un cenno con il capo, stanco, mentre li osserva Sara pensa che chi più, chi meno, in un modo o nell'altro sono tutti lì per la stessa ragione, sono tanti e sono tutti pronti a festeggiare la guarigione di Massimo ormai prossima, con un'alzata di spalle e un piccolo sorriso realizza finalmente che nonostante la bugia madornale che le ha raccontato, alla fine non si è mai sbagliata sul suo conto, Massimo è davvero l'uomo buono che ha sempre pensato fosse e improvvisamente si rende conto che avercela con lui le è servito solo a capire successivamente, con una sferzata inaspettata e dolorosa, che forse, se avesse lottato ancora un po' prima di andare via, se avesse approfondito un po' i suoi dubbi e avesse fatto delle opportune ricerche, se ne avesse parlato con qualcuno, lei e Massimo ce l'avrebbero fatta e lì non ci sarebbero nemmeno, che stargli lontana l'ha portata solo ad amarlo più forte e a volerglielo finalmente ribadire senza rabbia, senza rancore e senza tanti giri di parole, adesso che sta per rivederlo. Un dottore con grandi baffi e l'aria provata si avvicina improvvisamente alla loro postazione e li guarda, fa un respiro profondo, notando anche lui che sono tanti, come chi ha paura di essere travolto da una mandria immediatamente dopo l'informazione che sta per dare, infine decide di parlare, perchè tanto non può tenere per sè quello che ha da dire e non sarebbe nemmeno giusto "Bene, signori, il paziente Lombardi è sveglio, ha superato la notte senza complicazioni, ha bisogno di tranquillità e di riposo ma se volete, potete andarlo a salutare, uno alla volta, con calma e senza creargli stress, chi entra per primo? Suppongo la figlia!" Sara si alza immediatamente, poggiando Diego sulle gambe di Alice e sorride "Sì, entro io!" mentre nota con la coda dell'occhio che tutti si scambiano diverse occhiate senza proferire parola, il medico le sorride e le poggia una mano sulle spalla "Bene, venga, l'accompagno!" poi si allontanano lungo il corridoio, lasciando soli. Quando Sara e il medico sono finalmente spariti, dal gruppo si leva una voce che fa voltare tutti i presenti nella stessa direzione: la voce di Pietro. "Scusate, ma perchè avete detto ai medici che Sara è la figlia di Massimo? Non capisco!" Alice guarda la moglie di Marcello che le indica con gli occhi che anche la moglie di Pietro sa la verità ma che se non lo ha detto a Pietro, deve esserci un motivo, Daniele scuote impercettibilmente la testa e Alessandro solleva le sopracciglia senza farsi vedere da suo padre, conoscendo il suo carattere tendente allo scaldarsi facilmente, così Alice decide di mentire ancora una volta, per il bene del loro gruppo. "Era l'unico modo per fare in modo che i medici ci dessero informazioni certe, se fossero stati convinti di parlare con sua figlia, non avremmo avuto problemi ad apprendere immediatamente le sue reali condizioni, non credi?" per un secondo Pietro sembra riflettere su quello che ha appena ascoltato, facendo tremare i presenti, poi decide di crederci e infine annuisce e sorride "Sì, avete fatto bene, io avrei detto la stessa cosa! Volete il caffè? Vado a prenderlo al bar!" e tutti annuiscono, scambiasi  ora sguardi sollevati e sorridendogli, consapevoli che a volte le bugie, se dette a fin di bene, possono solo servire a non fare disastri. 

Il medico la lascia davanti alla porta della stanza di Massimo e fa un passo indietro "Bene signorina, mi raccomando, non lo stressi!" ribadisce, poi si allontana velocemente e Sara resta sola con quella porta che sta per portarla dritta tra le braccia di una vita che credeva di aver messo da parte, una vita che adesso le sembra di non aver mai abbandonato, sta per poggiare una mano sulla maniglia ma all'ultimo secondo si morde il labbro per trattenere una risata e bussa, passa qualche secondo di silenzio, poi ecco la sua voce, rauca e un po' debole, ma chiara "Avanti!" Sara fa un respiro profondo ed entra nella stanza chiudendosi la porta alle spalle, sono soli, si guardano negli occhi un secondo, poi Massimo si apre in un sorriso incredulo e divertito allo stesso tempo e scuote la testa "Dai, è uno scherzo!" dice poi "Sto avendo le allucinazioni, di sicuro! Lo sapevo che avevo preso una bella botta!" Sara si trattiene dal dirgli che la botta sta per prenderla ancora più forte se non chiude quella bocca, poi anche lei gli sorride, nonostante tutto "E invece, vedi? Certo che potevi anche simularlo l'incidente, sarei tornata ugualmente, non c'era bisogno di rischiare di morire sul serio solo per rivedermi!" Massimo alza gli occhi al cielo mentre non riesce a togliersi dalla faccia quel sorriso assurdo "Qualcosa mi dice che non sei qui per farmi da infermiera!" le dice poi, Sara piega la testa di lato "Cosa te lo fa pensare?" e lui solleva le spalle "Il cipiglio, sembri più una che è venuta a soffocarmi piuttosto che a vedere come sto!" e Sara vorrebbe mettere il broncio e dargli ragione ma non ci riesce "Bhe, deve essere così allora, dato che non mi pare che sia la voce dell'innocenza a parlare! In ogni caso, come ti senti?" e fa un passo verso di lui, Massimo si blocca mentre sta per parlare e osserva quel movimento con un guizzo negli occhi, quando si accorge che lei non ha intenzione di avvicinarsi ulteriormente, però, prosegue "Come se mi fosse passato sopra un camion, a parte questo, bene!" Sara scuote la testa "Bhe, ci sei andato vicino, era un autobus turistico, sei vivo per miracolo!" Massimo spalanca gli occhi "Davvero? E come stanno gli altri? Ci sono stati morti?" Sara alza le mani "Calma, sei l'unico sfortunato, stanno tutti bene, quello in macchina eri tu eh!" e lui annuisce, sollevato "Meglio..." poi sembra pensare a qualcosa di estremamente importante e quando torna a guardarla, il cuore di Sara accelera i battiti "Sara..." lei trattiene quasi il respiro "Sì?" e lui, stringendo gli occhi, le chiede "Ma alla fine ti sei diplomata?" poi quasi le scoppia a ridere in faccia quando nota la sua espressione scocciata, Sara inizia a pensare che tornare sia stato un grosso errore, così sbuffa "No, non mi sono diplomata e non ho intenzione di farlo! Comunque, vedo che stai bene se riesci ad essere così ironico anche in una situazione del genere, mi sono sincerata del fatto che te ne andrai in giro ancora per un po', adesso posso andare!" e fa per girargli le spalle, quando le sua voce la inchioda sul posto "Aspetta!" si volta lentamente verso di lui "Dimmi..." Massimo fa un respiro profondo "Lo so, sono un'idiota, scusami, rimani ancora un po', ti va?" Sara si esibisce in uno dei sorrisi amari che Massimo conosce a memoria "Per fare cosa? Per farmi sbeffeggiare? Massimo, forse non ti rendi conto che io sono venuta da Milano credendo che stessi per morire, ho lasciato in stand by la mia vita per te che francamente nemmeno te lo meriti dopo la bugia che mi hai raccontato, perchè lo so che Diego non è tuo figlio, come potrebbe? Così dolce com'è! Sinceramente pensavo che fossi cambiato ed ero anche pronta a perdonarti ma vedo che pungi ancora e io non ho più la forza di sopportare altre punture, veramente! Stavolta l'hai fatta grossa e non so nemmeno perchè tu lo abbia fatto, ma sai una cosa? Non lo voglio nemmeno sapere, sappi solo che sei stato fortunato che io non ti abbia ucciso durante il coma quando ho scoperto la verità, questo sì che te lo meritavi, avrei avuto l'ergastolo ma almeno mi sarei tolta una bella soddisfazione! Comunque adesso non ha più importanza perchè sono andata avanti, spero che l'intervento alla spina dorsale vada bene, adesso lasciami andare, ne ho abbastanza di essere presa in giro!" e fa nuovamente per andare via quando lui la ferma ancora "Aspetta, aspetta, lo so, non posso che darti ragione su ogni cosa, ma devi sapere perchè l'ho fatto, mi ascolti un attimo? Ti prego, non posso alzarmi per fermarti, mi concedi l'ultimo favore? Ascolteresti le parole di un uomo che probabilmente passerà il resto della sua vita in sedia a rotelle?" Sara si acciglia, chiedendosi se faccia sul serio, poi giunge alla conclusione che no, non fa sul serio, si sta prendendo gioco di lei come al solito, data la risata che gli legge infondo alle iridi, ma è curiosa, così si ferma e incrocia le braccia al petto "Bene, sentiamo, perchè lo avresti fatto?" e questa volta non c'è ilarità sul volto di Massimo quando inizia a parlare, torna serio, torna stanco, torna vero "Sara, parliamoci chiaro, tu vivresti accanto ad un vecchio, nel fior fiore dei tuoi anni? Lo sai che quando avrai la mia età e sarai ancora una donna bellissima e piacente, io avrò ottant'anni? Riesci a capire questa cosa? Riesci ad immaginarla? Chi lo vuole un marito così vecchio, accanto? Chi ti dice che ad ottant'anni io sarò ancora quello che sono adesso? Magari potrei aver perso la ragione! Magari potrei essere morto, Sara potresti rimanere vedova a nemmeno cinquant'anni, lo sai? Ma che vita ti aspetta con me? Nessuna! Guardati, sei meravigliosa e sei giovanissima, salvati, per favore, ora che puoi, salvati!" Sara spalanca lentamente la bocca e lo ascolta ad occhi sgranati, infine fa un passo indietro "La sai una cosa? Forse io tutte queste cose le ho pensato prima che tu me le sbattessi in faccia e le ho pensate quando ancora cercavo di trovare un motivo per non innamorarmi di te, ma, sorpresa: è accaduto comunque! Quindi niente di quello che mi dirai ha senso per me, non sono stupida, sono solo innamorata, ancora, dopo due anni, senza più sapere che fine avessi fatto, sono innamorata, ho rifiutato corteggiatori, sono fuggita da situazioni che avrebbero potuto aiutarmi a stare meglio, ho snobbato messaggi e telefonate davvero carine, ad oggi resti l'unico uomo che mi abbia mai toccata! Quindi nessuna delle tue ragioni è valida per me, tu sei abituato a scegliere per gli altri perchè fai il professore ma con me non funziona così, io non sono una delle tue studentesse universitarie, io sono una persona reale che avrebbe voluto solo che le andassi incontro se anche tu lo volevi e invece no! Hai scelto per me, al posto mio, pensando che mi avrebbe resa felice e invece, altra sorpresa: mi hai solo distrutta di più! Quindi scusami ma non capisco, stavolta non capisco e non voglio capire e ti dirò di più, adesso che stai bene, io me ne vado e non ne voglio sapere più niente di te, torno a Milano perchè devi sapere che scegliere al posto mio comporta delle conseguenze, conseguenze che di solito non sono mai piaciute a nessuno! Ti auguro di rimetterti presto, addio Massimo!" poi si dirige verso la porta mentre lui resta in silenzio ma prima di sparire si volta con un guizzo di quei capelli  di nuovo biondissimi che lui ama alla follia "Ah, un'ultima cosa, lo sai come si chiamano quelli che mettono le chiacchiere degli altri prima della propria felicità? Falliti! Pensaci e non fare lo stesso errore, in futuro!" poi lo lascia solo e quando la porta si chiude su quella bambina che non si è mai impegnato veramente a dimenticare, Massimo capisce che deve essere operato e anche subito, che deve riacquistare l'uso delle gambe e che deve rimetterle in funzione presto, perchè adesso che lei è andata via sul serio, si rende conto di essere arrivato fino a questo punto per giungere alla conclusione che deve fare una cosa che non ha mai fatto per nessuna donna, perchè la vita è troppo breve per avere dei rimpianti, un giorno ci sei e quello dopo potresti non esserci più e allora è arrivato il momento di saltare nel vuoto e correre il rischio di essere felice, come diceva Giulia, e ora lui quel rischio lo vuole correre, ora che non averlo corso prima gli sembra una grandissima stupidaggine, ora che sa perfettamente cosa fare, ora che deve rimboccarsi le maniche, ora che è pronto a farlo, ora che è sicuro più che mai della strada da imboccare, l'unica per realizzare il suo grande desiderio di renderla felice: andarsela a riprendere. 

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