Il coraggio di dire no.

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"Dai, stasera vieni in discoteca? È l'ultima notte, vorrei passarla insieme a te!" sussurra Marco di 5C all'unica ragazza di tutto l'istituto che frequenta a cui non dovrebbe chiederlo, lei gli sorride, poggiata alla parete accanto alla porta della propria stanza mentre lui le tiene le braccia ai lati del viso, per impedirle di scappare "No, non mi va, ci siamo stati l'altra sera, sai che non mi piace essere ripetitiva!" Marco non si lascia scoraggiare dal rifiuto "E se ti portassi a fare il bagno nella piscina coperta dell'hotel, a mezzanotte? Non ci vedrebbe nessuno!" la ragazza sospira "Certo, a mezzanotte? Si può fare, ci vediamo a quell'ora nei pressi della piscina, va bene?" Marco annuisce "Perfetto, a più tardi allora!" e si china per baciarla ma la ragazza volta il viso e lascia che quel bacio le colpisca la guancia, poi ammicca e sguscia via, lasciandolo solo in mezzo al corridoio.

Dopo cena Sara si guarda allo specchio della propria camera, è salita da sola con la scusa di dover andare in bagno, sta pensando ad un metodo efficace per dare buca a Marco quando sente bussare alla porta e salta su, allarmata, corre ad aprire e ce la mette tutta per non sbuffare quando se lo trova davanti, sorride in maniera forzata e tira su i capelli lunghi, fermandoli con un elastico "Marco, dimmi!".
Il ragazzo le sorride "Ehm, ho visto che sei salita in camera da sola e mi chiedevo se stessi bene..." e il povero malcapitato, non sa di averle appena fornito con queste parole la scusa perfetta per liquidarlo "...ehm, in realtà avrei un po' di nausea, ti dispiace se rimandiamo la serata romantica? Tanto abitiamo nella stessa città, vuoi che manchi l'occasione?" Marco sembra un po' dispiaciuto dall'imprevisto ma cerca di non darlo a vedere "Vuoi che resti a farti compagnia?" le chiede ancora, speranzoso, ma Sara scuote la testa, categorica "Ma no, vai e divertiti, poi mi racconterai!" Marco si guarda intorno, nervoso "Sei sicura?" Sara si trattiene dall'alzare gli occhi al cielo "Ssì, vai!" infine lui annuisce, sconfitto "D'accordo, a domani allora, riposa!" poi le bacia la fronte e va via ma prima che chiuda la porta, Sara lo sente salutare qualcuno appena incrociato in corridoio "Salve, professore, tutto bene?" e poi la sua voce, soffice come il velluto, più bella di qualsiasi melodia Sara abbia mai ascoltato "Certo, a te? Che ci fai da queste parti? La tua stanza non è dall'altro lato del corridoio?" e quel tono pacato che Sara conosce così bene sembra essersi improvvisamente velato di minaccia "Sì, sono venuto a vedere come sta Sara, non so se ha capito chi sia, è piccolina, bionda, è in terza..." Massimo lo ferma "Sì, credo di aver capito chi sia, mi pare di aver quindi inteso che sta poco bene, tu vai, come docente ho il dovere di starle accanto!" Marco annuisce "Se dovesse peggiorare, mi avvisi..." e Sara avverte il gelo solleticarle le ossa quando lo sente rispondere "Certo, se così dovesse essere, sarai certo il primo a saperlo!" sapendo che lo sta palesemente prendendo in giro.
Quando i passi di Marco si perdono in lontananza, Sara sente finalmente bussare la persona giusta, va ad aprire cercando di nascondere lo stomaco che le fa le fusa per la prima volta al pensiero di essere sola con lui ma quando se lo trova davanti non riesce a fare altro che rivolgergli uno sguardo languido e sognante "Ciao!" sussurra e gli fa segno di entrare, chiudendo la porta.
Massimo la fissa rigidamente, come se avesse qualcosa di imperdonabile da rimproverarle "Stai poco bene?" lei scuote la testa "Sto benissimo, volevo solo togliermelo dai piedi, mi seguiva come una piattola, che scocciatura!" Massimo incrocia le braccia al petto, severo "Sara, tesoro, ti dirò una cosa anche se sono sicuro che già la sai, se tu dai modo ad una persona di girarti sempre intorno, specialmente se interessata, questa lo farà sempre e di continuo, quindi..." ma si interrompe quando la vede sorridere "...ho detto qualcosa che non dovevo?" lei fa nuovamente segno di no, poi gli si avvicina, passandogli le braccia intorno al collo "Stai parlando di una cosa che dovresti conoscere più tu che io, no?" e quando lui afferra finalmente il nocciolo del discorso e apre la bocca per replicare, lei non gli da il tempo di pensare "Stasera io in discoteca non ci vado, non mi va, resti in albergo con me?" Massimo solleva le sopracciglia "A fare?" Sara ride e strofina il naso contro il suo "Mi fai morire, lo sai che adoro il fatto che non mi allontani più? Non replicare, sei arrossito, hai già detto tutto! E comunque c'è una piscina coperta, possiamo fare il bagno, se vuoi!" lui scuote la testa "Non ho portato il costume!"  e quasi gli sembra di soffocare quando la sente rispondergli "Nemmeno io, ne faremo a meno!" con tono pericoloso e arroventato, Massimo le poggia le mani sulle braccia per allontanarla ma Sara lo guarda negli occhi così intensamente che gli fa dimenticare persino il proprio nome, poi sussurra "No, stringimi per favore, odio passare intere giornate senza averti addosso!" lui sgrana gli occhi "Ma sei pazza?" e lei annuisce "Sì, e se fossimo in un film aggiungerei "di te!"...".

Le prigioni di Garibaldi.Where stories live. Discover now