Il mio posto dov'è? Il mio posto sei te.

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 Quando Sara arriva in ospedale, trafelata, sono da poco passate le otto del mattino, la sera prima -anche se tutti loro si sono precipitati sul posto per vederlo dopo che la notizia del repentino risveglio aveva fatto il giro- non li hanno lasciati entrare, i medici li hanno rispediti a casa dicendo che dovevano fare ancora degli accertamenti e che, se tutto fosse andato per il meglio, avrebbero potuto salutarlo solo in mattinata e lei li ha preso in parola, mentre si reca in reparto, salendo i gradini a due a due, si scontra con qualcuno che sta uscendo da esso e che evidentemente non si aspetta di veder arrivare una persona nei corridoi a quest'ora: il Dottor Mariani. Sara fa un passo indietro, scusandosi ripetutamente, il Dottore le sorride "Signorina, ma cosa ci fa qui? Lo sa che non è ancora orario di visita?" Sara solleva le spalle "Non importa dottore, so che è presto, ma preferisco aspettare, non ce la facevo a restare a casa, mi dica, come è possibile che si sia svegliato da solo? Se non ricordo male, il risveglio era in programma nei prossimi giorni!" Guido Mariani la guarda con una strana tenerezza negli occhi, vedere quella piccola donna così preoccupata gli ha provocato una stretta al cuore ogni giorno, lui ha una bimba nata da poco e capisce perfettamente quanto possa essere grande la sua preoccupazione, per cui decide di dirle tutto quello che sa, anche solo per premiarla del fatto che non abbia mai dato ascolto alle continue richieste di lasciare il reparto, caparbia e decisa a stare accanto a quell'uomo anche se non fisicamente. "Dunque, ieri sera abbiamo fatto degli accertamenti, il paziente parla, capisce tutto quello che gli viene chiesto e risponde alle domande in maniera pertinente, la sua vista è ottima e muove autonomamente tutta la parte superiore del corpo, ha accettato di essere operato alla spina dorsale e auspica ad una pronta guarigione quindi stia tranquilla, troverà una persona sana nella stanza in cui entrerà, per quanto riguarda il repentino risveglio, siamo giunti alla conclusione che il ridotto dosaggio di farmaci, pari quasi a zero, abbia fatto sì che il paziente prendesse lentamente coscienza del proprio corpo, successivamente una forte scarica di adrenalina ha contribuito al suo risveglio, tutto chiaro?" Sara annuisce, è confusa "Certo, la ringrazio per quello che ha fatto dottore, senza le sue informazioni mi sarei sentita persa!" Guido Mariani le poggia le mani sulle spalle "Si figuri, mi auguro che tutto vada a finire come spera, signorina, ora vado a casa, il mio turno è terminato, quando sarà orario di visita, i miei colleghi verranno a chiamarla!" poi la saluta con un breve cenno del capo e va via, lasciandola sola in un reparto in cui regna un assoluto silenzio. Sara si reca ai distributori automatici per prendere un caffè e decide di aggiornare sua sorella sulle condizioni di Massimo, è molto preoccupata da quando ha saputo quanto lui conti per lei, avrebbe voluto accompagnarla a Roma per starle accanto ed aiutarla a spiegare tutto alla loro madre quando sarebbe stato il momento ma non ha potuto a causa dell'ultimo esame da sostenere prima della laurea, così si lascia cadere sulla solita sedia, accavalla le gambe e tira fuori dalla tasca il cellulare mentre soffia sul caffè per non scottarsi quando lo berrà, infine sospira, le ultime ore che la separano dal riabbracciare finalmente Massimo non passeranno mai, se lo sente.

E' passata un'ora dal suo arrivo e Sara non ha ancora avuto notizie di Massimo, qualche infermiere è passato davanti a lei e sembra averla riconosciuta ma nessuno le ha rivolto un sorriso o una parola che le permettesse di intavolare un discorso e sta quasi pensando di alzarsi e andare da lui senza permesso, quando dal fondo del corridoio li vede comparire tutti, una alla volta, in parata: Alice, mano nella mano con Diego, i gemelli Daniele ed Alessandro, con la maglietta dello stesso colore e lo stesso taglio di capelli, praticamente indistinguibili, accompagnati dai propri genitori e infine Aurora, a braccetto tra sua madre e suo padre, Andrea, suo fratello, ancora una volta non c'è e Sara si ritrova a pensare che l'amore è anche distruttivo, a volte, se ti porta ad allontanarti anche da quello che sembra importante per gli altri, quando gli altri sono i tuoi genitori. Sara li saluta e lascia che le si accomodino accanto, Diego le si arrampica sulle gambe ed Aurora la stringe mentre le dà un bacio sulla guancia, Alice le sorride speranzosa e Daniele fa finta di non averla vista, Marcello le lancia un'occhiata carica di sottintesi e Pietro le fa un cenno con il capo, stanco, mentre li osserva Sara pensa che chi più, chi meno, in un modo o nell'altro sono tutti lì per la stessa ragione, sono tanti e sono tutti pronti a festeggiare la guarigione di Massimo ormai prossima, con un'alzata di spalle e un piccolo sorriso realizza finalmente che nonostante la bugia madornale che le ha raccontato, alla fine non si è mai sbagliata sul suo conto, Massimo è davvero l'uomo buono che ha sempre pensato fosse e improvvisamente si rende conto che avercela con lui le è servito solo a capire successivamente, con una sferzata inaspettata e dolorosa, che forse, se avesse lottato ancora un po' prima di andare via, se avesse approfondito un po' i suoi dubbi e avesse fatto delle opportune ricerche, se ne avesse parlato con qualcuno, lei e Massimo ce l'avrebbero fatta e lì non ci sarebbero nemmeno, che stargli lontana l'ha portata solo ad amarlo più forte e a volerglielo finalmente ribadire senza rabbia, senza rancore e senza tanti giri di parole, adesso che sta per rivederlo. Un dottore con grandi baffi e l'aria provata si avvicina improvvisamente alla loro postazione e li guarda, fa un respiro profondo, notando anche lui che sono tanti, come chi ha paura di essere travolto da una mandria immediatamente dopo l'informazione che sta per dare, infine decide di parlare, perchè tanto non può tenere per sè quello che ha da dire e non sarebbe nemmeno giusto "Bene, signori, il paziente Lombardi è sveglio, ha superato la notte senza complicazioni, ha bisogno di tranquillità e di riposo ma se volete, potete andarlo a salutare, uno alla volta, con calma e senza creargli stress, chi entra per primo? Suppongo la figlia!" Sara si alza immediatamente, poggiando Diego sulle gambe di Alice e sorride "Sì, entro io!" mentre nota con la coda dell'occhio che tutti si scambiano diverse occhiate senza proferire parola, il medico le sorride e le poggia una mano sulle spalla "Bene, venga, l'accompagno!" poi si allontanano lungo il corridoio, lasciando soli. Quando Sara e il medico sono finalmente spariti, dal gruppo si leva una voce che fa voltare tutti i presenti nella stessa direzione: la voce di Pietro. "Scusate, ma perchè avete detto ai medici che Sara è la figlia di Massimo? Non capisco!" Alice guarda la moglie di Marcello che le indica con gli occhi che anche la moglie di Pietro sa la verità ma che se non lo ha detto a Pietro, deve esserci un motivo, Daniele scuote impercettibilmente la testa e Alessandro solleva le sopracciglia senza farsi vedere da suo padre, conoscendo il suo carattere tendente allo scaldarsi facilmente, così Alice decide di mentire ancora una volta, per il bene del loro gruppo. "Era l'unico modo per fare in modo che i medici ci dessero informazioni certe, se fossero stati convinti di parlare con sua figlia, non avremmo avuto problemi ad apprendere immediatamente le sue reali condizioni, non credi?" per un secondo Pietro sembra riflettere su quello che ha appena ascoltato, facendo tremare i presenti, poi decide di crederci e infine annuisce e sorride "Sì, avete fatto bene, io avrei detto la stessa cosa! Volete il caffè? Vado a prenderlo al bar!" e tutti annuiscono, scambiasi  ora sguardi sollevati e sorridendogli, consapevoli che a volte le bugie, se dette a fin di bene, possono solo servire a non fare disastri. 

Le prigioni di Garibaldi.Where stories live. Discover now