Un tenero bambino di sei anni stava inseguendo un piccolo gatto randagio che veloce stava cercando di seminare quella piccola peste.
La madre aveva chiuso gli occhi solo per pochi minuti, ma con il suo lavoro da infermiera, i suoi turni pazzi e il suo iperattivo figlio, non ci volle poi molto che cadesse nel sonno più totale, in una panchina del parco, mentre suo figlio era intento a giocare con altri bambini della sua età.
Il piccolo essere però ben presto perse interesse nel giocare con i suoi coetanei, a causa del cosiddetto gattino, e così ignorando il resto del mondo decise di seguire quell'animale.
Si era presupposto come obbiettivo di prenderlo e portarlo a casa, infondo era così carino, ma più il bimbo cercava di raggiungerlo più il gatto camminava veloce, facendo allontanare sempre di più il bambino dalla propria madre.
< Gatto, gatto fermati > continuava a ripetere il bambino, ma l'animale sembra come non volerlo ascoltare e il bambino sbuffò per l'ennesima volta contrariato.
"Eppure nei cartoni animati gli animali parlano sempre, perché questo non mi vuole ascoltare" pensò il bambino offeso dal comportamento del gatto.
Il felino accelerò il passo e le piccole gambe del bimbo dovettero iniziare a correre, per stare al passo di quell'animale.
< Dai gatto vieni > provò a richiamarlo il bimbo, ma ancora niente.
< Aspetta non correre >
Vide il gatto sempre più lontano, ma il bambino non voleva arrendersi, voleva quel gattino, aveva già ideato un nome perfetto per lui, figurati.
All'improvviso però il gatto si bloccò di colpo, annusò l'aria intorno a sé, si guardò intorno e poi si volse nella direzione del bambino, iniziando a correre verso di lui, il bambino felice si bloccò e spalancò le braccia, pronto ad accoglierlo, ma all'ultimo momento l'animale deviò il bambino e riprese la sua folle corsa come se fosse stato spaventato da qualcosa.
Il bambino rimase per un po' in quella posizione scioccato per quello che era successo, era pronto ad inseguirlo di nuovo, ma in quel momento si rese finalmente conto di non sapere dove fosse finito.
Si guardò intorno e vide che era circondato da pochi alberi che via a via che camminava aumentavano sempre di più e le case del suo piccolo paesino iniziavano a diventare sempre più rade, davanti a lui invece si trovava un fiumicello con un piccolo ponticello mezzo sgarrupato che aveva fatto fermare il gatto, unico mezzo che separava la città dalla fitta foresta che si stagliava all'orizzonte.
Il bambino voleva tornare indietro, stava iniziando a spaventarsi, era rimasto tutto solo, forse si era allontanato troppo dalla mamma, ma all'improvviso portò il suo sguardo oltre quel ponte e si accorse che al limitare della foresta c'era una cosa strana di colore arancio-rossiccio accovacciata contro un albero.
"Cos'è cos'è?" si chiese all'improvviso il bimbo curioso, avvicinandosi di più al ponticello.
"Sei ancora piccolo non puoi allontanarti da tua madre" le parole di sua mamma gli tornarono improvvisamente alla mente e subito si bloccò, con il piede destro già su un'asse di legno.
< Ma è stato tanto tempo fa, ora sono grande > si convinse il bambino, quando in realtà la madre glielo aveva detto appena quella mattina.
Così ignorò il suo buon senso e velocemente mise anche l'altro piede sul ponte, il quale produsse un rumore sinistro, ma che il bambino decise di ignorare.
Più si avvicinava a quella cosa più il sorriso che aveva sulle labbra si ampliò a dismisura.
"Uuuh è un gatto più grosso, che bello, così si impara quel traditore di gattino" pensò tra sé, felice di aver trovato in poco tempo un nuovo animale da compagnia.
< Devo fare piano piano, sta dormendo > si disse tra sé, mettendosi nel contempo una mano davanti alla bocca per farsi silenzio da solo.
Il bambino si avvicinò più lentamente all'animale e si accorse che più si avvicinava più il gatto aumentava le sue dimensioni.
"Non ho mai visto un gatto così grande" pensò tutto emozionato.
Quando distava solo pochi centimetri dall'animale, il bambino si bloccò di colpo.
Le orecchie dell'animale si erano mosse appena, come per captare i suoni circostanti, poi una delle suo code si alzò leggermente e iniziò a volteggiare leggiadra nell'aria, seguita subito da un'altra.
< Due code? > non poté che esclamare il bambino sorpreso.
Attirato da quella nuova scoperta subito si diresse dietro l'animale, di sfuggita portò lo sguardo su una delle zampe posteriori dell'animale e si accorse che c'era uno strano cordoncino di spago con attaccato un ciondolo di legno scolpito, che aveva la forma di un piccolo animale, ma in quel momento a Taehyung poco importava. Velocemente riportò la sua attenzione alle code e cercò di acchiapparne una, ma essa come se fosse dotata di vita propria si spostò appena in tempo e lui riuscì solamente a sfiorarla.
< Morbida > mormorò il bimbo ancora.
Insieme alle altre due se ne alzò un'altra e poi un altra ancora.
< Cento code > esclamò felice il bambino, tentando di afferrarne almeno una.
Non erano così tante in realtà, ma il bambino aveva appena imparato a contare e in quel momento era più impegnato a catturarle.
Dopo un po' stufo della situazione fece un piccolo saltello e aprendo più di quanto poteva le braccia, riuscì a prenderle tutte insieme.
Subito ci affondò dentro la testa e velocemente la strofinò contro le code, trovandole più soffici dello zucchero filato che gli comprava sempre la mamma.
< Morbidissime > esclamò ad alta voce.
All'improvviso però sentì un basso grugnito, che fece bloccare il bimbo nella posizione in cui si trovava, curioso fece sbucare la sua testa tra le tante code dell'animale e portò i suoi grandi occhi color del cioccolato a rispecchiargli in due molti più oscuri e spaventosi.
Il grosso gatto, o anche chiamato comunemente volpe, aveva la testa voltata nella sua direzione e lo stava guardando minacciosamente, mostrando nel contempo i lunghi denti affilati.
< Gatto > esclamò allora ad alta voce il bambino, semi nascosto da tutte quelle code.
L'animale provò a sottrarle dalla sua presa, infastidito da quella presenza, ma il bambino le tenne strette a sé, deciso a non staccarsi per nessuna ragione, ormai quell'animale era suo e di certo non lo avrebbe lasciato scappare come il gattino di prima.
La volpe spazientita provò ad alzarsi in piedi, sperando così di far cadere il bambino, ma lui si aggrappò saldamente al suo pelo e rimase per qualche secondo a volteggiare nell'aria, attaccato a quelle code.
< Volooo > rise tra sé il bimbo, facendosi oscillare avanti e indietro con le gambe.
La volpe grugnì di nuovo dal dolore, visto che il bambino si era appeso alla sua folta pelliccia.
< Più in alto, più in alto > urlò il bimbo divertito, ma come se l'animale avesse voluto fargli un dispetto, si risiedette a terra con un forte tonfo, facendo sprofondare il bimbo nelle sue numerose code.
< Su su > continuò a ripetere, ma la volpe lo ignorò deliberatamente.
Il bambino pensò che non lo avesse sentito, così decise di arrampicarsi sul suo dorso e avvicinarsi a un suo orecchio.
< Gatto dormi? > chiese curioso, aggrappato al manto dell'animale, con le piccole gambine ai due lati della schiena, ma l'animale sembrava come non volergli dare le attenzioni che desiderava, così, offeso dal suo comportamento, decise di tirare uno dei peli del suo manto arancione, finendo per strappare un'intera ciocca con le piccole mani.
L'animale cacciò un urlo ben poco bestiale e velocemente si alzò in piedi, ma così facendo sentì il bambino ridere spensierato, perché finalmente aveva ottenuto quello che voleva, mentre teneva tra le mani un piccolo ciuffetto di peli.
< Sono in altooo > urlò felice.
< Come ti sei permesso tu piccolo umano? > mormorò a bassa voce la volpe infuriata.
< MA ALLORA PARLI > esclamò il bambino , spalancando gli occhi e la bocca sorpreso, ma soprattutto entusiasta per la sua nuova scoperta.
Lo sapeva che la televisione non mentiva mai.
La volpe si accorse dell'errore commesso e così iniziò a ringhiare, ma il bambino sembrava immune a quel suono e semplicemente si lasciava oscillare avanti e indietro sulla sua schiena, felice di essere tornato in alto.
Si sentiva un piccolo principe a cavallo del suo destriero.
< Parla ancora ancora ancora > esclamò felice il bambino, continuando a tirare i peli del manto, avendo appena scoperto che quello era il punto debole dell'animale.
< Scendi subito da lì mostriciattolo > rispose la volpe minacciosa, mentre cercava di scollarsi di dosso quell'umano irritante, che l'aveva interrotto nel pieno del suo sonno.
< Non sono un mostriciattolo, io sono Taehyung > esclamò il bimbo offeso.
< Oh si che lo sei, sei il bambino più fastidioso che io abbia mai conosciuto... Aspetta hai detto che ti chiami Taehyung? Kim Taehyung? > rispose scioccata la volpe.
< Presente > esclamò il bambino felice che la volpe aveva smesso di muoversi, per non cadere aveva dovuto ancorarsi al suo collo, che era molto più grande delle sue piccole braccine e così aveva fatto una fatica immensa per rimanere attaccato.
La volpe voltò la testa e si trovò il viso del piccino a pochi passi da lui, lentamente avvicinò il suo muso al collo dell'umano e inspirò forte l'odore di quella creatura.
< Sei proprio tu > bisbigliò la volpe sconvolta.
< Così mi fai il solletico gatto > ridacchiò il piccolo, allungando una manina e accarezzando il dietro delle orecchie di quell'animale.
Il gatto, o per meglio dire la volpe, cosciente di chi fosse, si lasciò toccare e dalle sue labbra uscirono dei piccoli mormorii di apprezzamento.
< Come è bravo questo gattino, che nome dovrei dargli? > si chiese Taehyung, mentre continuava ad accarezzare una delle sue orecchie.
La volpe si riprese presto da quel tocco e subito scosse la testa, per allontanarla dalla mano dell'umano.
< Non sono un gatto, sono una volpe, non riesci a distinguerlo da solo? Stupido umano >
A quelle parole il bambino bloccò la sua mano e il suo labbro inferiore iniziò a tremare leggermente, gli occhi si appannarono e la voce perse tutta quella allegria avuta fino ad ora.
< M-ma i-io volevo un g-gattino > iniziò a balbettare, mentre tentava di trattenere le lacrime.
< Oh quanto mi dispiace > mormorò sarcastica la volpe, per nulla toccata dai lamenti del più piccolo.
Allora il bambino lasciò finalmente scendere le sue lacrime e disperato iniziò a piangere come se lo avessero picchiato o fatto alcun male.
< Sei cattivo, cattivo, cattivo > iniziò a lagnarsi, tirando con tutte le sue forza il pelo sotto di lui.
< Aaah smettila, smettila, ti prego, va bene sono un gatto, un gatto, ma adesso smettila di tirare >
La volpe sentiva il suo orgoglio sgretolarsi sempre di più, mentre con voce disperata pregava un semplice bambino di sei anni di non fargli del male.
Le lacrime del bambino cessarono come per magia e subito sul suo volto spuntò un bellissimo sorriso.
< Gatto > esclamò felice, affondando la faccia in quella morbida superficie, sdraiandosi sul suo manto.
< Sei davvero un bimbo malefico Taehyung > mormorò la volpe ormai stanca, pronta a scrollare il bambino dal suo dorso, ma da quell'essere non sentì alcuna risposta.
< Ehi mostriciattolo ci sei ancora? > chiese, mentre voltava di nuovo la testa in direzione del bambino, ma vide i suoi grandi occhi castani scuri essere coperti da due folte ciglia nere e sentì provenire dalle sue piccole labbra piccoli e regolari sospiri.
La volpe dovette ammettere che quel bambino, se non fosse stato un vero diavoletto, era davvero adorabile, e non vedeva l'ora di scoprire come sarebbe diventato una volta cresciuto.
< Adesso ti riporto dalla tua mamma, ma non ti preoccupare, presto ci vedremo ancora Kim Taehyung >
Il bambino non si era addormentato ancora del tutto, quando sentì quelle parole.
Non si sa come, appena aveva visto la volpe, aveva avvertito una forte stretta al petto e subito era nato un moto di affetto verso l'animale, in modo del tutto irrazionale.
Così non era stato molto difficile per lui fidarsi di lei e lasciarsi trasportare chissà dove, addormentandosi profondamente sul sul morbido e soffice manto arancione.
Spazio autrice:
Ehi ciao a tutte come va?
Ne è passato di tempo da quando ho aggiornato, ma sono piena di esami dall'inizio di giugno quindi cercate di perdonarmi, mi sento già abbastanza in colpa a scrivere ahahah
Ho già scritto due o tre capitoli, quindi non preoccupatevi proverò ad aggiornare una volta a settimana, è tutto quello che riesco fare.
Parlando della storia... E così pare che Taehyung abbia già conosciuto la kumiho eh? Peccato che era così piccolo che si è dimenticato di quell'incontro voluto dal destino oppure è stato fatto apposta?
I prossimi capitoli saranno molto di passaggio, ma in mia difesa posso dire che tornerà un personaggio credo/spero molto amato 😄
Piccolo spazio per pubblicità personali che potete tranquillamente ignorare: ho finalmente finito di scrivere tutte le storie (solo due ahah) che avevo lasciato in sospeso per davvero troppo tempo, quindi se vi va andate a dare un'occhiata 😊
Ora la mia attenzione sarà concentrata solo su questa e forse per una nuova che lentamente sta nascendo ahahahah
Alla prossima :)