Pov's Anna
Sento che siamo vicini.
Manca poco e finalmente potrò riabbracciarla.
"Dormiremo qui stanotte"dice Damon dandomi la chiave della stanza.
"Una sola stanza?
Sei un Piers, potresti comprarti l'intero motel"commento.
"Non dobbiamo dare nell'occhio soprattutto ora che siamo così vicini"
Ovvio. Gli uomini di Rick, il tutore di Melanie, ci stanno sempre dietro.
Quando siamo usciti dal nascondiglio di J, ci siamo messi in marcia verso la traccia che avevamo rilevato.
È anni che tutte le piste che troviamo si rivelano false oppure addirittura trappole.
Questa volta sento che è diverso e niente può bloccarci.
Mi sdraio sul letto cercando di riposarmi un po' dopo il lungo tragitto.
"Cosa fai?"chiedo notando che Damon è indaffarato con il telefono.
"Mando un messaggio a Caroline"risponde in modo sciolto e naturale.
"E perché?"
"Perché voglio. Problemi?"dice scocciato appoggiando il telefono sul comodino.
Si accende una sigaretta e guarda fuori dalla finestra immerso nei suoi pensieri.
Mi siedo sul letto scrutandolo.
Non si sarà veramente innamorato di Caroline?
Damon il ragazzo che dopo Melanie ha usato le ragazze solo per divertirsi, nulla di serio... ora scrive a una ragazza?
"Non rovinare nulla"lo ammonisco.
"Era parte del piano e basta, nulla di serio perciò ora che abbiamo avuto quello che stavamo cercando devi lasciarla perdere"
"Non sono cose che ti riguardano.
Sto adempiendo alla mia parte del piano come d'accordo perciò ora stai al tuo posto e non ficcanasare"
Lo guardo allibita mentre mi avvicino a lui.
"Questo non sei tu. Stai andando oltre al semplice piano"dico osservandolo.
"Piantala di sparare stronzate. È solo grazie a quello che ho scoperto se siamo a questo punto"dice spegnendo la sigaretta contro al muro.
La rabbia mi assale completamente.
Sa benissimo quanto ho sacrificato per questo piano. Quanto ho perso per fare in modo che tutto andasse secondo gli schemi.
E ora?
Ora salta fuori una cotta per una ragazzina che può rovinare tutto?!
"Cosa dirai a Melanie?
Eh?"comincio dando sfogo ai miei pensieri.
"Scusa amore mio, ma sai com'è non c'eri più e anche se sono sicuro ti hanno maltrattata, umiliata e scambiata come merce per colpa di mia mamma... mi sono preso una cotta e ora non conti più"dico cattivamente.
"Anna-"
"Oh ma non preoccuparti amore, sai cosa? Mi scopo per bene Caroline e poi se vuoi torniamo a parlare dei nostri sogni come un tempo"
Damon scatta in avanti verso di me.
Tutta la rabbia e amarezza di prima lasciano spazio alla paura.
Paura di come ora reagirà Damon.
Lo conosco e l'ho visto molte volte in azione senza alcuno scrupolo per nessuno.
È capace di fare cose terribili se lo si ferisce.
Se c'è una cosa che ho imparato lavorando con lui è che non bisogna mai prenderlo alla leggera.
Odia le bugie e soprattutto odia quando la gente gli manca di rispetto.
"Non sparare stronzate cara Annina
Ringrazia il cielo che mi servi viva affinché il piano funzioni, sennò ti avrei già sistemata per bene e sai pure tu che non scherzo"sorride nel modo più rilassato e tranquillo in assoluto mettendomi i brividi.
Esce dalla stanza sbattendo la porta, lasciandomi impalata completamente terrorizzata e allo stesso tempo furiosa.
La rabbia torna a farsi sentire.
"Tutta colpa di Caroline"dico stringendo le mie mani in un pugno.
All'improvviso il telefono di Damon vibra attirando la mia attenzione.
"Cerca di finire presto, qua non c'è nessuno a farmi sentire strana"
Caroline
Sorrido al pensiero di un piano perfetto per far scomparire Caroline dalla vita di Damon.
Digito il numero di Caroline al telefono e proprio in quell'istante Damon entra in stanza.
Nascondo il telefono dietro al mio braccio cercando di non farlo vedere.
"Ma dov'è finito?"lo sento dire mentre cerca il suo telefono dappertutto.
Lancio uno sguardo al telefono e vedo che Caroline ha risposto alla chiamata e che è in ascolto.
"Promettimi almeno che glielo dirai a Caroline che è solo la parte di un piano studiato da noi"chiedo.
Damon sospira irritato.
"Sai quanto è importante Melanie per me. Lo sai quanto mi ha aiutata, non voglio che rovini qualcosa per colpa di Caroline"dico colpendo il suo punto debole.
Sa più di me che sono molto legata alla sua Melanie e che darei di tutto per lei.
"Quando sarà il momento, ora ci serve ancora"risponde velocemente mentre cerca sotto ai cuscini il suo telefono.
"Hai già rubato i documenti di suo padre, scoperto dove si stava dirigendo quando ha preso Melanie.. non ci serve più.
Puoi dirle tutta la verità anche in uno di questi giorni"
"Lo sai meglio di me che gli uomini di Rick la tengono sott'occhio e anche quelli di suo padre.
Perciò ci serve ancora"sentenzia spostandomi per cercare il suo telefono.
"Poi glielo dirai?
Sei sicuro che ne avrai il coraggio?"
"Non mi sono fatto scrupoli ad avvicinarla e a fare in modo che si aprisse a me. Non ci è voluto tanto.
Con la stessa facilità le farò capire che lei era il mio scalino per arrivare a Melanie.
Contenta?"dice scocciato.
"Lo farai veramente?
C'è stato un periodo in cui stavate sempre attaccati e sembrava davvero che tu provassi qualcosa per lei"rispondo.
"Dovevo farmi notare dagli uomini di suo padre, John. Te l'ho già detto che la controllano sempre.
Ora se permetti piantala con le tue domande del cazzo, sai anche te che il mio obbiettivo è Melanie"
Annuisco girandomi verso la parte opposta alla sua di modo da poter guardare il telefono che ho in mano.
Chiamata ancora in corso.
Riattacco la chiamata e la cancello dalle liste delle chiamate effettuate.
Sorrido vittoriosa.
Caroline ha ascoltato per tutto questo tempo.
Butto il telefono sopra alla sedia senza farmi notare da Damon e mi sdraio sul letto rilassata.
"Stai cercando il tuo telefono? È lì"lo indico.
Damon guarda sopra alla sedia ed è piuttosto confuso.
"Pensavo di averci già visto"lo sento dire.
Sorrido pensando che ora Caroline non sarà più un problema.
È sempre stata solare, brillante e buona con tutti.
Non capivo mai la sua volontà ad essere sempre così umile, sempre così perfetta da dar fastidio.
Tutti i fratelli Piers l'hanno subito notata, quando a me c'è stato bisogno di anni per far ricordare loro solo il mio nome.
Ma ora che ha incontrato un'anima sporca come quella di Damon che l'ha solo sfruttata e raggirata, non potrà fare a meno di cambiare.
Stavo quasi per addormentarmi tranquilla sul letto quando Damon sedendosi sulla sedia con lo sguardo perso pronuncia le parole che più non mi sarei mai aspettata.
"È un peccato.
Tra tutte le persone è un peccato che sia proprio Caroline"mormora.
"Non è colpa tua"rispondo sapendo a cosa si sta riferendo.
"Io l'ho usata anche se per una giusta causa... l'ho usata"dice con una voce strana e profonda.
Diversa da quella di prima.
"Non è colpa tua.
Gli uomini di Rick la seguivano già dall'inizio, noi abbiamo solo colto l'occasione per avere ciò che ci serviva"dico vedendolo per la prima volta in vita mia pentito di qualcosa.
"No invece, lei non sa niente.
Niente neanche di se stessa"
"Che vuoi dire?"chiedo portando il mio sguardo su di lui.
Non può non sapere ciò a cui sto pensando.
Non può veramente non saperlo.
"Lei non sa di essere Natalia Envair"
Merda.