Adrenalina e segreti.
Mi sentivo a casa, l’aria di adrenalina, la voglia di ascoltare quelle voci meravigliose e sentirli così vicini alle fan, era questo che mi faceva sorridere e allo stesso tempo sentire triste. Perché se con Niall sarebbe finita avrei provato solo pura malinconia e dolore. Non avrei più provato emozioni del genere trovandomi ad un loro concerto anche se sarebbero rimasti sempre i miei idoli. Mi alzai e mi incamminai per andare nei camerini a rilassarmi su uno dei divanetti. Passai il resto del tempo lì fino a quando entrò Harry con una fascia fra i capelli e la bottiglietta d’acqua mezza vuota.
“Ehi piccola! Che ci fai qui?”- chiese sedendosi accanto me. Io gli sorrisi e lo abbracciai forte e lui ricambiò.
“Stavo solo pensando che fino a qualche mese fa ero nelle condizioni di quelle fan lì fuori, desiderosa di incrociare il tuo sguardo o di poter avere una semplice foto con te, e invece adesso sto abbracciando uno dei miei idoli e mi sento così felice.”- dissi sentendo la stretta di Harry farsi più forte. Harry era la persona più forte del mondo anche se a volte non lo dava a vedere e faceva lo sbruffone. Nell’ultimo periodo conoscendolo meglio, ho capito che mai lascerebbe un amico solo e in difficoltà, aveva un cuore d’oro.
“E io sono felice di poterti stare accanto. Sai ci sono milioni di fan con un cuore grande come il tuo e vorrei conoscerle una per una, ma non è possibile. Niall ha fatto una delle cose migliori a mettersi con te, almeno ho potuto conoscere la persona magnifica che sei.”- disse lasciandomi un bacio sulla fronte prima di staccarsi e guardarmi negli occhi per sorridermi con le sue dolci fossette. Tornai ad abbracciarlo ma venimmo interrotti dalla porta che si aprì. I ragazzi fecero il loro ingresso e continuarono a parlare tra loro senza accorgersi di noi.
“Ehi Hazza tieni le mani a posto dalla mia ragazza!”- disse Niall avvicinandosi a me, provò a darmi un bacio sulle labbra ma io mi voltai porgendogli la guancia. Mi guardò perplesso poi ricordò la nostra breve conversazione sugli spalti. Mi guardò negli occhi e io feci lo stesso alla ricerca di qualcosa da leggere in quelle iridi azzurre.
“Nialler verrai stasera con me e i ragazzi in quel locale che diceva Josh? Puoi venire anche tu Abby!”- disse Harry interrompendo lo scambio dei nostri intensi sguardi.
Volevo davvero andare davvero fino in fondo e scoprire come si comportava Niall senza di me? Volevo davvero perdere tutto questo? Sarebbe stato difficile superarlo, ma ancora di più fare finta che non fosse accaduto niente quella notte a Stoccolma, perciò presi la mia decisione.
“Non mi sento bene… ho mal di testa e non credo reggerei altra musica dopo il concerto. Ma Niall può venire lo stesso!”- dissi toccando con la mano una tempia. Niall scosse la testa e si mise a sedere accanto a me. Louis e Zayn capirono all’istante e si scambiarono uno sguardo.
“Amore puoi andare, stai tranquillo ti aspetterò in camera.”- dissi sorridendo rivolgendomi a Niall. Ultimo finto sorriso della giornata. Liam alla fine lo convinse e tutti e cinque decisero dopo il concerto di andare direttamente al locale, dopo avermi lasciata in albergo.
Il concerto andò alla grande: le fan erano fantastiche e dimostravano il calore del loro amore in ogni canzone che cantavano insieme ai loro idoli; i ragazzi invece erano sempre e solo loro, apparivano per come erano veramente, liberi, felici e sorprendenti. Fu un onore trovarmi quella sera in quello stadio anche se nel backstage, dove Niall mi aveva chiesto di non farmi vedere dai paparazzi. Quando scendevano dal palco per cambiare i vestiti, erano così entusiasti per quello che stava succedendo e il loro sorriso era imparagonabile. In quel momento sentii solo l’esigenza di urlare e cantare con loro, come al primo concerto in cui potei realizzare il mio sogno. Quando i ragazzi salutarono le fan prima di scendere dal palco, queste ultime urlarono con tutta la voce che avevano dentro di loro, lo chiamerei un grido di gioia e ringraziamento per la meravigliosa serata trascorsa.
“WOW! E’ stato grandioso!”- urlò Liam un volta dentro il camerino. I ragazzi acconsentirono e velocemente si cambiarono per uscire dallo stadio. Io li aspettai fuori dal camerino e quando Niall mi raggiunse per un attimo dimenticai tutto quello che era successo. Il suo sorriso era raggiante e non smetteva di raccontare quello che era successo sul palco. Mi abbracciò e io lo strinsi a me sentendo il suo profumo con un misto di sudore. Quando mi allontanò raggiunse Josh dandogli un “cinque” con tutta la forza che aveva nella mano. Urlavano e ridevano sentendo ancora che scariche di adrenalina. Era bellissimo vederlo così era davvero una delle cose che non avrei mai e poi mai dimenticato, così come la stretta al mio polso e la corsa verso un luogo dove non c’era nessuno, la spinta brusca che mi diede per incollare le mie spalle a qualcosa di freddo e baciarmi con tutte le forze che aveva. Non era stato uno dei soliti baci, calmo e pacato, ma più rude e lussurioso. Amavo questa aggressività. E come detto dimenticai completamente che sarebbero andati al localo proprio come un mese fa a Stoccolma. Ci separammo da quel bacio quando delle voci chiamarono il biondo.
“Non abbiamo mai un momento per noi!”- sbruffò allontanandosi del tutto da me. Mi prese per mano e ripercorremmo la strada fatta all’andata e quando fummo abbastanza vicini agli altri, Niall mollò la mia mano e sentii un enorme senso di vuoto. E in quel momento tutto mi tornò in mente.
“Andiamo a portare la vostra amica in hotel e poi prendiamo la strada verso il divertimento!”- urlò uno dei ragazzi della band. Tutti erano entusiasti di andare a questo party post concerto e durante il tragitto in macchina mi isolai del tutto, guardando fuori dal finestrino i palazzi che scorrevano veloci. Quando arrivammo Niall mi diede un bacio sulla guancia dicendomi che sarebbe tornato il prima possibile, mentre Louis scese dalla macchina trovando una scusa per seguirmi all’interno dell’edificio, ovviamente dal retro visto che ancora c’erano fan per le strade.
“Abby ci penso io stasera, tranquilla.”- disse salendo i primi gradini delle scale per correre al mio fianco. Bene, Louis non aveva capito cosa avrei fatto quella sera. Mi fermai di colpo e mi voltai verso la sua direzione.
“No, Lou anche se la verità fa male, io voglio affrontarla. Verrò anche io al locale ma nessuno lo sa a parte te.”- Louis assunse un’espressione tra lo stupore e il conforto fraterno, forse per paura che quella notte sarebbe successo qualcosa.
“Sei sicura di volerlo fare?”- mi chiese guardandomi dritto negli occhi visto che era un gradino più giù rispetto a me. Annuii e mi spinsi tra le sue braccia sospirando pesantemente.
“Ci vediamo dopo.”- dissi salendo di corsa le scale per arrivare in camera. Mi cambiai in fretta indossando degli short in jeans, una canotta nera scollata sulla schiena con sopra il giubbotto di jeans che avevo al concerto e le converse nere. Una volta sistemati i capelli mossi in una coda alta, presi la borsa e uscii correndo per il corridoio e mi ritrovai a imprecare contro l’ascensore che tardava ad arrivare a quel piano. Optai nuovamente per le scale e quasi caddi inciampando sui miei stessi piedi. Uscii dall’hotel senza fare caso a quelle poche fan che aspettavano il rientro dei ragazzi, e chiesi al portinaio di chiamare un taxi. La mia voce era debole e frettolosa, l’uomo accorgendosi della mia rapidità chiamò il taxi con un fischio e questo si fermò davanti a noi. Mi aprì lo sportello e salii dettando al tassista l’indirizzo che mi aveva scritto Louis per messaggi. Durante il breve tragitto, visto che il locale non era molto lontano dall’albergo, iniziai a pensare al peggio: se davvero Niall era con un’altra ragazza, che avrei fatto? Le scenate non facevano per me, ma sarei andata sicuramente a dargli uno schiaffo sulla pelle già rossa delle sue guance. Ma ce l’avrei fatta? Sarei riuscita ad affrontarlo? Cosa gli avrei detto, che sarebbe finita? Milioni di domande mi frullarono in testa e l’unica cosa che riuscì a dire fu un “grazie” al tassista mentre gli porgevo le banconote. La macchina infatti era posteggiata di fronte al locale in cui si trovano le risposte alle mie domande.
Timorosa presi un respiro profondo e attraversai la strada e sotto gli sguardi di ragazzi che facevano la coda da ore per poter entrare, mi avvicinai all’uomo alto e vestito di nero che aveva in mano una lista di nomi. Louis mi aveva detto che si sarebbe occupato lui di questa questione e in effetti quando diedi il mio nome all’uomo, mi fece entrare senza esitazione. Attraversai un corridoio molto stretto che mi condusse in una stanza grandissima dove potei percepire nell’aria l’odore di alcool e di fumo, accompagnati dall’intensa musica e dal gioco di luci nell’ambiente. Il locale era diviso in due piani: in quello superiore c’era un bar e tanti tavoli con divanetti, dove erano seduti ragazzi e anche uomini e donne mature; al piano inferiore invece, c’era solo l’armonia dettata dalla musica e ragazzi di ogni età che ballavano tutti incollati, sentendo l’adrenalina e il sudore bagnare i loro corpi. Mi avvicinai alla barriera che divideva i due piani e mi sporsi alla ricerca dei ragazzi che però non riuscii a vedere, perciò decisi di incamminarmi alla destra della grande stanza dove c’era una scala che conduceva al piano inferiore.
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Salve a tuttii♥ sono tornata con un nuovo scoppiettante capitolo! Hahahaha
Secondo voi cosa succederà adesso? Abby verrà scoperta da Niall o non si accorgerà di nulla? Bhe questo lo scoprirete il prossimo capitolo!!♥
Molto probabilmente non riuscirò a postarlo prima del concerto perciò per tutte coloro che saranno ai concerti: divertitevi e godetevi il momento perchè sarà uno dei ricordi più belli che avremo. Per coloro che purtroppo non potranno esserci vorrei solo dire che anche se è difficile, tenete duro e un giorno arriverà anche il vostro momento♥
Concludo con la solita domanda di fine capitolo: da quanto siete directioner? Io quasi 3 anni♥
Alla prossima meraviglie e buon divertimento♥
A.