Capitolo 6

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Musica, alcool e...

Il calore nel mio corpo aumentò drasticamente quando mi intrufolai tra quei corpi stretti e sudaticci, così fui costretta a togliere il giubbotto di jeans e lo misi all’interno della borsa che era abbastanza capiente da contenere il mondo intero. Quando salii su un soppalco per poter osservare meglio la situazione, mi bloccai di colpo vedendo una zona in cui c’erano divanetti e alcuni ragazzi fra cui Zayn che rideva con un tizio e Niall. Era seduto sul divanetto lilla con un drink in mano e una ragazza dal capelli rossi fuoco seduta sulle sue gambe.

Sentii la musica sparire e il battito del mio cuore divenne accelerato, mentre la massa di persone sparì come per lasciarmi una visuale più decente per osservare quella scena. Mi preparai a trattenere le lacrime pronte a scendere dai miei occhi, soprattutto quando vidi la ragazza sussurrare qualcosa all’orecchio di Niall. Lei si alzò e lo prese per mano trascinandolo sulla pista, ma Niall si divincolò dalla presa sussurrando a sua volta qualcosa all’orecchio della rossa e si allontanò tornando ai divanetti. Prese il cellulare in mano e osservò il display prima di scrivere qualcosa.

Nell’arco di un minuto sentii il mio cellulare vibrare nella tasca degli short e mi affrettai a prenderlo leggendo il suo nome sul display. Cavolo se ero nei guai. Non potevo rispondere, ma se non l’avessi fatto si sarebbe preoccupato, perciò senza pensarci un secondo di più, scesi dal soppalco e urlai a un tizio, che si sfregava a una ragazza, dove fossero i bagni e una volta indicati feci una corsa assurda, spintonando più volte qualcuno fino ad entrare nel bagno e chiudere la porta alle mie spalle con un forte tonfo. Almeno qui la musica si sentiva di meno rispetto a prima. Entrai in una delle cabine e abbassai la tavoletta del wc prima di sedermi e rispondere cercando di prendere fiato.

“Ehi Niall!”- dissi sembrando il più possibile tranquilla, ma appena sentii la sua voce con un misto di musica a tutto volume, mi fu difficile trattenere le lacrime.
“Amore, mi stavo preoccupando! Che stavi facendo?”- mi chiese urlando per farsi sentire.
“Ero sotto la doccia, tu che fai?”- domanda pessima! Non mi avrebbe di certo detto “sono con una ragazza che ci prova con me”, al massimo mi avrebbe detto che si stava divertendo e aveva bevuto molto.

“Stavo per andare a fare quattro salti sulla pista, ma senza di te non è lo stesso. Come ti senti? Abs, cos’è questa musica di sottofondo?”- chiese con tono insospettito. Ci pensai due volte prima di rispondere e trovai una scusa per attaccare la chiamata mentre con una mano asciugavo le lacrime che scendevano dai miei occhi.
“E’ la televisione, comunque non molto bene…”- risposi ma poi mi venne in mente che non avrei dovuto farlo preoccupare.

“Vuoi che torno in albergo?”- appunto restava sempre il ragazzo premuroso di sempre nonostante commettesse degli errori imperdonabili.
“No, tranquillo starò bene. Ci vediamo dopo, divertiti.”- dissi e attaccai senza aspettare risposta visto che iniziai a singhiozzare. Portai le gambe al petto e le lacrime iniziarono a scendere più veloci di prima.

Quando sentii la porta del bagno aprirsi, restai in silenzio con i piedi sulla tavoletta del wc e le gambe strette a me che avvolgevo con le braccia esili. Quando la persona che era entrata uscì, mi alzai e mi imposi di non piangere più perché così non avrei risolto nulla. Uscii dalla cabina e mi guardai allo specchio: presi un pezzo di carta igienica e bagnandola la portai sulla parte inferiore dei miei occhi per togliere il mascara che aveva ricoperto le mie guance. Perché Niall aveva scelto me? Perché mi aveva chiamata? I sensi di colpa si facevano sentire o l’aveva fatto solo perché non ero a Londra ma lì ad Amsterdam? Sospirai e presa la borsa in spalla uscii dal bagno sentendo rimbombare nella testa la musica alta. La serata era rovinata e non avrei retto un’altra scena come quella di prima, perciò salii al piano di sopra e mi sedetti al bancone aspettando un drink che mi avrebbe fatto dimenticare quella serata in fretta. Quando sentii qualcuno toccare la mia spalla e avvicinare le labbra al mio orecchio trasalii.

Secret loves || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora