Dangerous Love

By clarinejay

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Caroline Night è una ragazza che deve lavorare per sistemare i danni del padre ormai scomparso da anni. Per... More

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Sequel
Healing Love
💜Nuova storia💜

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By clarinejay

Pov's Caroline

Damon ha insistito ad accompagnarmi fino alla mia stanza.
In realtà avrei dovuto raggiungere le altre e aiutarle con il lavoro, ma non me l'ha permesso.

Ha detto di riposarmi un po', anche se non ne ho bisogno. Anzi, dovrei aiutare e cercare di fare qualcosa per l'azienda.

Non voglio vedere né pensare a quell'ipocrita spara bugie.

Solo l'idea di lui, mi fa venire i brividi.

È così strano.

Non so il perché ma da un certo punto di vista, con lui mi sento al sicuro. Come se lo conoscessi da tempo, anche se so che non è così.
Forse è fatto così, forse sa mettere a loro agio le persone e non solo me.

Qualunque cosa sia, la scoprirò.

Decido di chiamare mamma, è da tanto che non la sento e l'ultima volta che l'ho chiamata non mi ha rassicurato affatto.

Il telefono squilla per qualche secondo.

«Pronto?» dice una voce debolmente.

«Mamma? Sono io, Caroline»

«Caroline! Come stai tesoro? Va tutto bene lì?»chiede.

«Va tutto bene, e tu? Come stai?
La tua voce è strana...»affermo preoccupata.

«Oh, è solo un po' di raffreddore. Mi viene sempre in questo periodo, ricordi? Mi passerà tra qualche giorno!»risponde.

«Prendi le medicine mi raccomando e non saltare i pasti! Appena ne avrò l'occasione ti manderò un po' di soldi, okay?»

«Caroline, me ne hai mandati già tanti la settimana scorsa! Non devi darmi tutto, lascia un po' per te stessa tesoro»dice tossendo verso la fine della frase.

Il che mi fa preoccupare ancora di più.

«Manderò qualcuno a controllare che tu stia prendendo le medicine.. so che non ti piace prenderle e preferisci dormire piuttosto che prenderle, ma ti prego fallo per md» dico ricordando il passato.

«Va bene, se ti farà stare meglio. Tu non preoccuparti e mi raccomando non sovraccaricarti tesoro»

Decido di chiederle se lei sa qualcosa di Naty, forse è una bambina che mi assomigliava molto da piccola e mamma la conosceva. Decido di provare a chiederle se la conosce.

«Natalia?»chiede cambiando tono.

«Si, sai qua ho incontrato un po' di persone che dicono che ci assomiglio»spiego cercando di essere il più precisa possibile.

«Hai detto a loro di non essere lei, vero?»chiede.

«Ovvio..
D'altronde è la verità giusto?»chiedo percependo un po' di strana tensione nella sua voce.

«Sei sempre stata confusa con questa bambina, l'importante è che tu chiarisca che non sei lei. E se qualcuno te lo chiede, spiega loro che siete simili e che vi hanno sempre confuso fin da piccole»precisa.

Io non ricordo niente del genere però.
Qua c'è qualcosa che non mi convince.

«Va bene mamma, ma-»

«Devo andare, ti chiamo domani va bene? Mi raccomando, chiarisci sempre che non sei tu»dice prima di chiudere la chiamata velocemente.

Non mi ha dato neanche il tempo di chiedere meglio, o di capire.
La sua voce non mi ha rassicurato affatto.

Sbuffo sopraffatta dai miei pensieri.

Che mamma sappia qualcosa e non me lo sta dicendo?

E se Luke avesse ragione?

E chi è Natalia Envair? Perché dovrei essere io questa ragazza?
Cosa ne sa Luke?

E il tipo dell'azienda che mi ha confusa con Naty allora? Sembrava davvero convinto. Il suo sguardo metteva paura, come se stesse guardando qualcuno che potrebbe portargli via qualcosa.

E l'accordo con i Piers?
Arriveranno davvero al punto da essere indebitati per colpa mia?

E... Damon?

Già, Damon. Tra tutti i pensieri rimango sopraffatta dal suo.
La sua voce, il suo volto, il modo in cui oggi mi ha trattata... come se avesse paura di perdermi per davvero, come se gli importasse di me.

Che lui stia provando qualcosa per me?
Al solo pensiero sento il battito del mio cuore accelerare di un poco.

No, impossibile.
Cosa sto dicendo, lui sta cercando Melanie. Concentrati Caroline, non perderti in sciocchezze.

I miei pensieri vengono interrotti da una Jennifer che spalanca la porta come solo lei sa fare.

"Sai la porta si apre anche se non la butti giù ogni volta"le faccio notare appena entra.

"Non puoi capire"mormora rossa in volto.

Si siede davanti a me, sul suo letto mentre cerca di prendere profondi respiri.

"Cosa? Aspetta- dico intuendo già tutto- Edward?"chiedo.

"Si nota tanto?"chiede con un sorriso enorme sulle labbra.

"Sai com'è, hai buttato giù la porta, sei rossa come un pomodoro e a momenti non respiri... o è Edward o stai avendo un attacco cardiaco" spiego.

"Beh, si hai ragione"dice con voce stridula sdraiandosi sul letto.

"Cosa è successo?"chiedo sorridendo alla vista della sua espressione persa in qualche pensiero.

"Non lo so neanche io"risponde sorridendo come un ebete.

"Okay, parti dal principio"suggerisco.

"Piatti.. sapone.. acqua.. bacio...appuntamento"dice con gli occhi chiusi.

"Mi stai dicendo che hai lavato i piatti baciandoli con acqua e sapone e poi hai fissato un appuntamento con loro?"

"Si"dice persa nei suoi pensieri.

"Che sapore avevano?"

"Non lo so, mi ha baciato sulla fronte"

"Il piatto?"

"Cosa? No! Edward"

"Ahhh, ora tutto torna.
E...?"chiedo.

"Mi ha dato appuntamento a stasera!! Cosa metto?"chiede cambiando subito umore.

Signori e signori ecco a voi una Jennifer in completa crisi tra tre, due, uno...

"NON HO NULLA DA METTERE"urla buttando tutti i suoi vestiti per terra.

"Scherzi? Ma se metà di questa roba non l'hai mai messa"dico prendendo alcuni vestiti a terra.

"Morirò me lo sento. Non posso andare, non posso. Non trovo nulla, è un segno. Non devo andare"inizia a blaterare cose senza senso per circa cinque minuti e a buttare vestiti in giro per la stanza.

"Dove ti porta?"chiedo cercando di calmarla un po'.

"Non lo so, non glielo chiesto"dice preoccupata.

"Okay, vestiti normale"propongo.

Jennifer mi guarda male.
"Normale?
Dovrà essere a bocca aperta"

La prendo per mano e la faccio sedere sopra il letto accanto a me.

"Mi spieghi cosa ti prende?"chiedo.
"Capisco che tu sia in ansia, e che finalmente questa sarà la tua occasione... ma non puoi avere tutta questa paura e insicurezza"

"È facile per te"mormora abbassando lo sguardo.

"Cosa?"

"Tu sei bella, davvero bella.
Ogni volta a scuola tutti non fanno altro che guardarti e tu non te ne accorgi neanche. Sei stata capace di parlare ed essere amica dei ragazzi più intoccabili della scuola, e tutto questo senza andare a letto con loro come fa la maggior parte.
Per non parlare del fatto che sei intelligente e i tuoi voti non fanno altro che salire sempre più"dice tutto d'un fiato senza darmi tempo di assimilare ciò che sta dicendo.

Pov's Jennifer

Caroline mi fissa impassibile.

"Nelle faccende che ti assegna Anna sei sempre veloce e impeccabile, anche se ti dà i lavori più pesanti  riesci sempre a farli alla perfezione!
Inoltre riesci a socializzare con tutti, non sei né troppo timida e né troppo sfacciata. Sei intelligente, buona e brava. E sei anche bella"aggiungo.

Non riesco a guardarla negli occhi.

Sento il suo sguardo suo di me, mentre nervosamente gioco con una ciocca dei miei capelli.

"Tu staresti bene con qualunque cosa, anche con un pigiama riusciresti ad essere super sexy e attraente" mormoro abbassando il capo.

"Jennifer"dice prima di abbracciarmi forte a sé.

"Non puoi davvero pensare questo, non puoi né devi sminuirti"mi dice.

Caroline si alza dal letto e raggiunge il suo armadio. Lo apre e dopo qualche minuto torna da me con un vestito grigio in mano.

"Alzati forza"ordina porgendomi il vestito.

"Provalo, vado a prendere una cosa"dice prima di scomparire  completamente.

Decido di fare come dice e lo indosso.
È bellissimo e sembra fatto a mano.
Arriva fino ai piedi ed ha una scollatura dietro alla schiena a forma di cerchio.

È bellissimo nella sua semplicità.

Strano che non lo abbia mai messo. È così bello e comodo allo stesso tempo.

"Eccomi!"esclama entrando in stanza di nuovo.
"Girati verso lo specchio"mi ordina.

Mi volto come dice e appena lo faccio mi scioglie i capelli e inizia a pettinarli.

"Perché non l'hai mai messo?"chiedo riferendomi al vestito.

"Perché non tutte le persone lo sanno portare, tipo me. Io non sono portata per quel vestito"risponde mentre incomincia a farmi delle trecce.

"E perché no? È stupendo"

"Vedi Jen, ogni persona ha qualcosa di bello. Bisogna solo valorizzarsi per bene. E questo vestito valorizza la tua personalità"dice prima di mettermi una collana stupenda con un ciondolo a forma di luna.

"Questa collana era di mia madre sai.
Gliela rubavo quando volevo sentirmi per un po' bella come lei"spiega.

"In che senso?"chiedo voltandomi verso Caroline ammaliata dai suoi racconti.

Sono poche le volte in cui parla del suo passato, e se lo fa parla unicamente di sua madre.
Quando ne parla, capisci quanto possa essere importante per lei.

"Mia mamma è sempre stata desiderata da molti uomini.
Ha sempre avuto tanto fascino, ma lei ha sempre rifiutato tutti perché aspettava il ritorno di un uomo che però non tornò mai" dice con guardo triste.

"Ad ogni modo, c'erano giorni in cui volevo davvero sentirmi bella e amata come lei.. perciò rubavo di nascosto la sua collana e la mettevo quasi sempre"continua.

"E lei non se ne accorse?"chiedo.

"Si, e mi disse che la bellezza è una cosa che si costruisce con pazienza. Non è qualcosa di materiale, o di irraggiungibile"risponde.

Caroline mi prende per mano e mi accarezza i capelli.

"Ma tu non devi costruire la tua bellezza, perché ce l'hai già Jennifer.
Devi solo rendertene conto e smetterla di guardare gli altri.
Chi  altro può avere degli occhi verdi prato e dei capelli rossi fuoco?
Sei unica nella tua bellezza, devi solo vederla meglio e proteggerla"

Queste sue parole così dolci mi fanno riflettere immensamente.

Come può capire sempre ogni mio problema?
Come può vedere così chiaramente le cose che a me sembrano solo un mare di confusione?

Cerca sempre di mostrarsi impassibile e forte di fronte a tutti senza mai mostrare le sue debolezze.

Mi ha dato il suo vestito e la sua collana dicendomi di credere in me stessa.

Prima che possa ringraziarla noto che se n'è già andata velocemente di sotto.

Sorrido guardando il mio riflesso allo specchio. 

È sempre capace di farti vedere il lato bello delle cose in qualsiasi situazione.

"Grazie Caroline"mormoro tra me e me.

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