Dangerous Love

Oleh clarinejay

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Caroline Night è una ragazza che deve lavorare per sistemare i danni del padre ormai scomparso da anni. Per... Lebih Banyak

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Sequel
Healing Love
💜Nuova storia💜

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Oleh clarinejay

Pov's Antony

"Non riesco a sentire cosa dicono"sussurra Damon.

"Magari si stanno limonando"

Damon mi fulmina con lo sguardo.

"Oppure no"concludo.

"Perché cazzo vuole parlarle?"continua a ripetersi questa frase mentre cerca di origliare qualcosa.

Edward arriva con il mio e il suo cappuccino in mano.

"Sta ancora cercando di origliare?" chiede consegnandomi il mio amato cappuccino.

"Non si è staccato dalla porta da quando siamo usciti da lì"

"Oh santo cielo"mormora sorseggiando la sua bibita.

"Cosa faremo ora?
Damon a parte, dobbiamo organizzarci meglio per prevenire tutto quello che potrà succedere in azienda"dico riflettendoci.

"Marcus sta già cercando delle soluzioni"risponde Edward.

"Non possiamo permetterci di dare l'azienda a quel montato lì"dice Damon.

"Certo, l'azienda"dico mettendo un po' più di forza nell'ultima parola.

"Si, l'azienda"risponde a sua volta.

Non faccio in tempo a rispondere che la porta dell'ufficio si spalanca, rivelando una Caroline dallo sguardo infastidito.

"Siete ancora qua?"chiede mascherando le sue vere emozioni con un falso sorriso.

"Il signorino non si è staccato dalla porta neanche un secondo"dice Edward indicando Damon, il quale lo fulmina immediatamente.

"Cosa ti ha detto? Ti ha fatto qualcosa di brutto?"chiede Damon ignorando le frecciatine continue di Edward.

"Niente di che, ha praticamente ripetuto ciò che ha detto all'assemblea"risponde sorridendo.

"Davvero?"chiedo sospettoso.

Caroline mi guarda e posso vedere i suoi occhi urlare 'no' mentre la sua bocca dice il contrario.

"Certo, che altro potrebbe dirmi"risponde.

Damon mi guarda. Ha capito anche lui che sta mentendo ma da come si comporta sembra volerle lasciare del tempo.

"Allora andiamo"dice Damon prendendole la mano come a volerla rassicurare.

Iniziamo ad avviarci fuori dall'azienda mentre Marcus è rimasto nel suo ufficio per compilare alcuni moduli.

Spero che questa situazione si risolvi al più presto.

Pov's Edward

"Sei sicuro che non se ne sia accorta?"chiedo.

"No, l'ho accompagnata fino alla porta della sua stanza io stesso"risponde Damon.

"Allora che si fa?"chiede Antony.

"Dobbiamo assolutamente incominciare a prevenire tutto quanto"dico.

"Troppo tardi"mormora Marcus togliendosi gli occhiali.

"Cioè?"chiede Damon.

"Si stanno già togliendo alcuni dei nostri clienti, di questo passo domani mattina avremo il 50% dei clienti abituali"

"Com'è possibile? Si sta già avverando ciò che ha detto Luke?"chiede Antony.

Marcus guarda Damon, come se avessero già capito tutto.

"È un gioco di merda. Non ci stavano avvisando, ci stavano minacciando.
La notizia di papà si sarebbe dovuta spargere tra qualche giorno... ora loro l'hanno volutamente messa in giro prima per non permetterci di fare nulla"spiega Damon.

Oh cazzo.

"Siamo nella merda"dice Antony.

"Non ancora"mormora Damon.
"Se ognuno di noi comincia a vendere a una parte di ciò che ha, e uniamo i soldi-"

"Mamma ha bloccato il conto di ognuno di noi"dice Marcus.

"COSA HA FATTO?"esclamiamo tutti e tre.

Segue un breve momento di silenzio.

"Stai scherzando?"chiede Antony realizzando il tutto.

"Ora siamo fregati"dico.

"È tutto troppo organizzato"mormora Damon. "Devo riflettere, intanto non date alcun segno di tutto questo davanti a Caroline" ci intimorisce.

"Perché?"chiede Marcus con l'intento di infastidire Damon.

"Perché si darebbe la colpa, so com'è fatta"

"E perché ti interessa così tanto?"continua.

"Perché sono cazzi miei"risponde uscendo dallo studio, sbattendo la porta.

Esco dallo studio anch'io per prendere un po' d'aria e chiarirmi le idee. Passo per il salone e prima di uscire vedo Jennifer in cucina mentre lava i piatti e canta a bassa voce.

Ha le cuffie bianche e i capelli raccolti in un cucù che fanno risaltare il suo collo chiaro, in totale contrasto con il rosso acceso dei suoi capelli e delle sue lentiggini.

Rimango incantato a fissarla da dietro la porta. Muove la testa a ritmo di musica mentre insapona i piatti.

Involontariamente sorrido.
Non me ne accorgo neanche.

Mi dimentico totalmente di tutto, e la mia testa sembra svuotata da ogni pensiero e ipnotizzata da lei.

Mi avvicino a lei piano piano, senza che se ne accorga e la guardo canticchiare.

È bellissima. Davvero penso di non aver mai visto qualcosa di così bello.

All'improvviso si volta nella mia direzione e smette di canticchiare togliendosi le cuffie.

Arrossisce di colpo e con un timido sorriso mi saluta.

"Le serve qualcosa?"chiede osservandomi.

"Si dei guanti, ti aiuto a finire i piatti"rispondo.

"Oh, non ce n'è assolutamente bisogno-"

"Non te lo sto chiedendo, è un ordine"dico per convincerla.

"O-okay"risponde porgendomi timidamente un paio di guanti.

Li indosso sorridendole.
"Io insapono e tu li sciaqui va bene?"chiedo prendendo la spugna dei piatti.

"S-si"dice sorridendo.

Comincio a insaponare i piatti abbastanza velocemente, e li metto tutti nel suo lato così può sciaquarli subito.

Jennifer comincia a ridere da sola.

"Cosa c'è?"chiedo.

"No, niente"dice aprendo il rubinetto e sciaquando i primi piatti.

"Sono sicuro che non ridevi per niente"le dico.

"È solo che... è buffo vederla lavare i piatti. Non pensavo ne fosse capace"dice senza guardarmi negli occhi.

"Perché? So fare tante cose"rispondo.

"Si ma questa cosa non è da... insomma.. lascia stare"

"Non è da Piers?"dico.
Jennifer alza lo sguardo verso di me annuendo.

"Ci sono molte cose che non sai di me, non sono nato con il cucchiaio d'oro in bocca.. al contrario dei miei fratelli"racconto.

"Come mai?"chiede curiosa.

"Perché io sono stato adottato"dico stupendo più me stesso che lei per la velocità con cui ho risposto.

Per la prima volta mi viene facile dire la verità, per la prima volta vorrei raccontare tutto a qualcuno e non tenermi dentro ogni singola cosa.

Per la prima volta non vedo la solita reazione compassionevole, ma solo un sorriso.

"Figo"dice stupendomi completamente.

"Figo?"chiedo del tutto stupito dalla sua risposta.

Di solito tutti rispondono con un 'mi dispiace' oppure 'com'è stato? Devi aver sofferto'.

"Si, mi piace. Ti rende diverso e ora capisco il perché vedo tanta umiltà nei tuoi occhi. È una bella cosa, ti rende speciale"dice facendo battere il mio cuore all'impazzata.

Ogni sua parola entra dentro di me e continua a rimbombare dolcemente.

Sento il mio battito cardiaco aumentare quando di asciuga le mani e mi sorride dicendo "Per me è una bella cosa, vorrei tanto sapere di più"

Sorrido sinceramente.

"Vuoi davvero sapere di più su di me?"chiedo accorciando le distanze tra me e lei.

"Si, vorrei davvero conoscerti meglio Edward"sorride con sincerità arrossendo un po'.

In questo momento vorrei baciarla, abbracciarla e poi ancora baciarla.

"Ti va di conoscermi meglio stasera?"chiedo.

"Con molto piacere"risponde.

Sorrido e mi avvicino al suo volto con un forte desiderio di baciarla e di far scontrare le nostre labbra.

Vedo che appena mi avvicino Jennifer chiude gli occhi tremando.

Rido per quanto è buffa e dolce.

Voglio baciarla, lo voglio davvero. Ma lo farò quando vedrò che sarà più tranquilla, non voglio correre.

Voglio custodirla, non distruggerla velocemente.
Voglio darle tutto il suo tempo.

Mi sposto dalle sue labbra e le bacio la fronte.

"A stasera dolcezza".








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