Huldra

By Elsyll

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Terza storia della serie Warg's Blood. Cosa fareste se il vostro peggiore incubo venisse a bussare alla vostr... More

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Epilogo
Sono stata intervistata!

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By Elsyll

Shireen

Marrok era davanti a loro, ma era come se non fosse più lui.

Alle sue spalle, due cacciatori li tenevano sotto tiro con delle pistole calibro 45, appena fuori, sul porticato si vedevano i corpi degli altri due warg che facevano loro da guardia.

Kelle e Daniel erano tenuti in scacco in un angolo alla loro destra, poteva vedere la rabbia arrossare le guance della warg, il corpo teso pronto a mettersi in mezzo tra Deirdre e le pallottole se necessario. Il fidanzato accanto a lei la tratteneva per un braccio cercando di tenerla il più possibile accanto evitando che facesse qualche mossa avventata.

≪Marrok... ≫

Le sfuggì il sussurro dalle labbra attirando l'attenzione su di sé. Percepì Deirdre irrigidirsi accanto a lei e non sentì più i bambini parlottare tra di loro. Il silenzio che era caduto era nauseante, così pesante che se non ne fosse stata certa, avrebbe creduto che avrebbe finito per schiacciarla da un momento all'altro.

≪Marrok! ≫ Il grido di Ivie le fece cadere il cuore nelle viscere. Non fece in tempo a voltarsi che se la vide sfrecciare davanti, correre verso il warg e lanciarglisi addosso.

D'istinto si alzò, fece un passo per raggiungerla, gli occhi spalancati e una mano tesa, ma il click funesto delle pistole la fece desistere. Sapeva che se avesse fatto di testa sua non sarebbe uscita viva da lì e questo non poteva permetterselo. Doveva rimanere calma, ma soprattutto viva se voleva anche solo una possibilità di salvare la bambina.

Il maschio non si scompose, parve quasi non accorgersi della presenza della piccola se nonché, qualche attimo dopo che le si era attaccata alla vita, aveva preso ad accarezzarle i capelli e osservando quello spettacolo capì cosa vi fosse di tanto diverso in lui.

La paura e la sorpresa non le avevano permesso di vedere, ma ora che l'adrenalina stava aumentando e la paura era sotto controllo sì.

Furono le sue mani a farglielo notare, a farle vedere cosa stesse accadendo al corpo dell'uomo. La pelle aveva preso complessivamente un colorito pallido, tendente al grigiastro, le dita era innaturalmente lunghe, le unghie erano cresciute ed erano di colore scuro. L'epidermide che le rivestiva era tesa al punto da sfregare contro le ossa e mettere in evidenza i tendini che parevano sul punto di spezzarsi. Il collo aveva un aspetto simile e pure il viso iniziava ad esserlo, ma per il momento l'unica cosa di anomala oltre al colorito erano gli occhi.

Anche se era ad alcuni passi di distanza, riusciva a vedere bene le pupille dilatate, così dilatate che avevano fagocitato quasi del tutto le iridi verdi. Lo sguardo era gelido, privo di sentimenti o empatia, come se qualcuno gli avesse prosciugato l'anima.

≪È quella la bambina? ≫

La domanda del cacciatore numero uno le fece tremare le gambe e il suo cervello finalmente connesse quello che stava accadendo: Biast le aveva trovate.

≪Non lascerò che Biast me la porti via ≫ l'istinto materno, più forte di qualsiasi cosa, la portò ad imporsi. La voce non le tremò neppure rendendosi conto di quanta rabbia avesse dentro. ≪Mi ha già portato via fin troppo, non lascerò che mi porti via anche lei! ≫

Cercò di raggiungerla, uno sparò risuonò nell'aria col pianto terrorizzato di Kilian. Deglutì voltandosi a vedere come stava Deirdre, il figlio le si era stretto addosso, mentre lei cercava di rassicurarlo teneva lo sguardo fisso sui tre all'entrata, mantenendo un perfetto controllo.

Lo stesso controllo che doveva riacquistare ≪ok ≫ si decise. Fece un passo indietro tenendo le mani basse. ≪C'è una donna incinta all'ottavo mese e un bambino che non c'entrano niente con questa storia. ≫

Guardò Marrok in cerca di un qualche supporto, sempre che nello stato in cui si trovava poteva percepire la sua richiesta, ≪siete qui perché Biast vuole Ivie, prendeteci e lasciateli stare. Loro non c'entrano nulla ≫.

Non sapeva che fare se avessero accettato, ma era sicura che ad Ivie non sarebbe accaduto nulla di male e voleva che nulla accadesse di male neppure alla sua nuova famiglia. Perché in fin dei conti questo erano, la sua famiglia: Deirdre, Søren e il piccolo Kilian, Rosemary, Lilias, Kelle e persino Daniel. Non poteva permettere che gli accadesse qualcosa.

I due umani si guardarono per un momento, forse indecisi sul da farsi.

≪No. ≫ A parlare fu il warg, ma come per l'aspetto, anche la voce, per quanto simile fosse, era cambiata.

≪Lui vuole solo lei. ≫ Più gutturale, ma anche più viscida quando le sillabe si scontravano fra loro, come l'abbaiare di un grosso cane con la bocca grondante di saliva. Continuava ad accarezzare la testa di Ivie, più per noia che per calmare la piccola credeva lei, ma gli occhi erano puntati su Reen. Due pezzi di carbone gelido che lasciavano spazio al nulla.

Era di questo che aveva sempre avuto timore? Era di questo che le aveva parlato subito dopo la partenza di Elise e Fenris? Se così fosse stato, ora poteva capire meglio la sua paura.

≪Come puoi averlo fatto? ≫ Kelle si mise in mezzo tallonata da Daniel che in tutti i modi cercava di tenerla ferma. Pareva messa peggio di tutti loro, era sotto shock e il rossore del viso era svanito del tutto. Non lottava e non aveva l'aria di una che voleva attaccare, se ne stava semplicemente dritta accanto al warg-non-warg, il capo sollevato cercando un contatto anche solo visivo.

≪Alla fine aveva ragione quel figlio di puttana: la mela non cade mai troppo lontano dall'albero. ≫

Quello forse fu la cosa che le fece più male. Sapeva di cosa Kelle stesse parlando. Lo stava paragonando al padre, ma lei sapeva che non era così, non poteva essere così!

≪Marrok, tu... ≫

≪Noi ce ne andiamo ≫ La interruppe. Sollevò Ivie con un gesto meccanico, poco fluido, come se indossasse degli abiti troppo stessi.

Lo guardò uscire dalla porta con sua figlia e non ebbe più tempo di pensare. Si lanciò in avanti spingendo il cacciatore sulla sinistra contro la porta, il secondo premette il grilletto, ma Daniel lo bloccò appena in tempo facendo finire il colpo su soffitto. Kelle corse in suo aiuto disarmando il primo, mentre con il cuore che pompava a mille guardò il warg che amava portare via sua figlia, inspirò una volta e rilasciò quel vecchio potere che aveva imparato a controllare e si preparò. Era il momento di correre.

Kelle

Non riusciva ancora a credere a quello che era appena accaduto. Quando lo aveva visto entrare lo aveva capito subito, aveva già visto qualcuno in quello stato e non era successo nulla di buono.

Era delusa, era consapevole che in quel momento l'unica cosa a tenerla in piedi era l'adrenalina perché vedere Marrok, il suo Marri, in quello stato e schierato con i nemici l'aveva distrutta. Lui che era sempre stato il più giudizioso di loro, li aveva traditi. Beh, era un gran bello schifo.

Assestò una gomitata nello stomaco al cacciatore che stava cercando di soffocarla, lui allentò la presa e fu libera di tirargli una testata ben centrata sul naso.

Diede un'occhiata a Daniel, ma se la stava cavando meglio di lei. Per ironia della sorte, sorrise. Se mai avesse deciso di sposarlo, avrebbe voluto Marrok come testimone, ma pensò che ormai quel desiderio era inesaudibile.

≪Brutta... ≫

Un pugno le arrivò dritto sulla tempia stordendola e facendola vacillare, con la vista annebbiata vide l'uomo dirigersi verso Deirdre, sentì l'urlo di Kilian, ma prima che riuscisse a riprendere l'equilibrio il cacciatore era al tappeto, l'essere umano che amava l'aveva steso e dopo essersi velocemente accertato che stessero bene, si avvicinò a lei tirandola in piedi.

≪Sei sempre la solita, ti butti nella mischia senza pensare. ≫

≪Sta zitto ≫ voleva essere più acida, ma lui le stava sorridendo e lei non aveva proprio voglia di scherzare.

Marrok era loro nemico ora e non sapeva che fine avesse fatto Reen. Per non parlare della sorte di Ivie.

≪C'è ancora Søren e gli altri, non ci siamo solo noi. Ora quello che dobbiamo fare è tenere al sicuro Deirdre e... ≫

≪Non muovetevi! ≫

Si irrigidirono all'istante. Sulla porta vi era un nuovo cacciatore, ma questa volta pareva più esperto degli altri due. I polsi erano fermi mentre puntava la pistola e gli occhi non avevano nessun cenno di dubbio su quello che doveva fare.

≪Vedo che avete messo fuori gioco questi due idioti ≫ scavalcò il primo corpo e si avvicinò pericolosamente a loro e tolse la sicura ≪tanto meglio per me. ≫

Lo vide già a premere il grilletto, ma si fermò improvvisamente ≪Aindreas? ≫

Fece vagare lo sguardo tra la sua migliore amica e il cacciatore: era lui quell'Aindreas che aveva sparato a Søren?

≪Come... È impossibile. ≫

Pareva sconvolto nel vederla in quella casa, il viso si era fatto pallido e aveva iniziato a sudare freddo. ≪La casa... La casa è bruciata e tu... ≫

≪Søren mi ha impedito di gettarmi tra le fiamme. ≫

Ricordava quella storia. Durante l'anno della sua assenza una sera Søren, forse per il troppo dolore o forse perché voleva liberarsi di un ricordo, glielo aveva raccontato.

Aindreas non pareva più così sicuro, la vista della ragazza che un tempo aveva amato e creduta morta era davanti a lui e lei colse l'occasione per alzarsi. Provò ad avvicinarsi per disarmarlo, ma lui la intercettò riposizionando l'arma.

≪Quel mostro?! ≫

Vide Kilian sobbalzare e stringersi alla madre, ≪Quel mostro, come lo chiami tu, mi ha salvato la vita. ≫ Lo strinse a sé, nascondendolo tra le braccia mantenendo il contatto visivo con l'uomo, ≪ potrai anche avere il coltello dalla parte del manico, ma non ti permetterò di fare di nuovo del male alla mia famiglia. ≫

≪C-cosa? ≫ sorrise fra sé vedendo la sua reazione scioccata, aveva già visto Deirdre comportarsi così ed usare quel tono. Lo aveva usato contro di lei e ricordava benissimo il brivido che le era sceso lungo la schiena. Poteva non essere una warg, ma era pur sempre la nipote di un Alpha e quello nessuno poteva negarlo.

≪Metti via quella pistola, non vedi che stai dando la caccia a un bambino e a una donna incinta? ≫

Daniel provò ad intermediare e per qualche strana ragione sembrò funzionare, l'altro fece un passo indietro, pur mantenendo la pistola alta, e l'espressione sicura e maligna stava lasciando spazio alla confusione e all'incertezza.

≪Io... ≫

≪Mamma! ≫

Deirdre si era improvvisamente raccolta su sé stessa mandando in allarme il piccolo.

Kelle ignorò totalmente le urla del cacciatore che le intimavano di stare ferma e le si avvicinò ≪che succede? ≫

L'amica buttò fuori l'aria tra i denti e cercò di rimettersi dritta ≪lo stomaco ≫, appena riuscì a guardarla in viso capì che era qualcosa di più complicato di un semplice dolore di stomaco.

La preoccupazione si stampò sul suo viso e mentre un'altra contrazione faceva piegare l'umana, guardò senza fiato il suo ragazzo cercando di capire che fare.

≪Non puoi partorire Deirdre! Non qui, non con quel tizio qui! ≫

In tutta risposta lei le urlò contro, urlò è basta spaventando ancora di più Kilian.

≪Ok. Ok. Elise alla fine lo aveva detto, no? Dannate vilie e la loro mania di creare scompiglio! ≫

Presa totalmente alla sprovvista fece l'unica cosa che le pareva più sensata, o almeno quella che le varie puntate di E.R. le avevano fatto credere che fosse la più sensata. La sistemò come meglio poté sul divano, l'aiutò a tenersi su con diversi cuscini e spiegò gentilmente a Kilian quello che stava accadendo e che avrebbe avuto bisogno di lui. Anche se il bambino aveva solo cinque anni, la capì molto meglio dell'adulto che teneva ancora la pistola puntata su di loro e corse a prendere degli asciugamani in bagno.

≪Che diavolo sta succedendo? ≫

A quella domanda perse la pazienza ≪secondo te cosa sta succedendo, sapientone? Ora hai due possibilità: o continui a fare il coglione e ti uccido oppure rimani, chiami un'ambulanza e dai una mano, qui sta per nascere una bambina e tu mi stai facendo incazzare e fidati: a nessuno piace vedermi incazzata. ≫

≪Kelle! ≫

Tornò a concentrarsi su Deirdre, l'aiutò a svestire la parte inferiore del corpo e le sistemò uno dei grossi asciugamani che Kilian era riuscito a trasportare fin lì.

≪Daniel, prendi Kilian, cerca di rassicurarlo ≫ sistemò altri asciugamani a portata di mano ≪Qui servirebbe dell'acqua bollente e un paio di forbici, dannazione cacciatore! Datti una mossa! ≫

E il perfido Aindreas che tanto odiava i warg, forse impietosito dalle urla dell'unica persona che aveva amato o forse ancora intontito dalla sconvolgente scoperta, lasciò che una di loro gli desse degli ordini e fece come gli era stato detto.

≪Ok, purtroppo dovrai accontentarti di me finta warg, ma ti prometto che farò del mio meglio, anche perché Søren mi ucciderebbe se vi accadesse qualcosa, d'accordo? ≫

≪D'accordo. ≫

≪Bene. ≫

Le acque le si erano rotte solo pochi minuti prima, ma le contrazioni erano troppo ravvicinate per essere solo una fase di preparazione.

≪Deirdre? Da quanto tempo hai le contrazioni? ≫

Cercò di trattenere l'urlo che le stava strappando la gola per non spaventare il figlio nell'altra stanza, poi riprese faticosamente fiato ≪Dalle cinque ≫.

≪Un'ora fa? ≫

≪No. ≫ Strinse di nuovo i denti contraendo il corpo nel disperato tentativo di sopportare meglio il dolore.

≪Da stamattina?! Dovevi dircelo! ≫

≪Non pensav- ≫ si interruppe mordendosi a sangue un labbro. Kelle la pulì e le diede un piccolo asciugamano nel caso avesse sentito di nuovo il bisogno di mordere qualcosa.

≪Ok, la situazione allora potrebbe muoversi molto velocemente. Dov'è quell'acqua?! ≫ Urlò la domanda e come per magia, l'umano posò la pentola bollente accanto a lei. Quasi non si accorse che era rimasto lì, dritto in piedi accanto all'amica, a guardarla urlare con gli occhi pieni d'ansia, così inappropriato per un cacciatore davanti alla sposa di un warg.

Controllò in che situazione stavano e per poco non le si rivoltò lo stomaco. Non era pronta per vedere la testa della bambina, lei non era un'ostetrica, lavorava in banca per l'amor del Cielo! Con tutta la sua forza di volontà impedì allo stomaco di contorcersi, prese un altro asciugamano e si preparò a quello che sarebbe successo da lì a poco.

≪Manca poco! Qualche spinta e sarà tutto finito! ≫

≪Non ce la faccio! ≫ Era stremata, anche se le pareva che fossero passati solo pochi secondi, dovevano essere passate già decine di minuti e lei era da più di dodici ore che era in travaglio. Era incredibile che nessuno se ne fosse accorto e ancora più incredibile che non avesse detto niente a nessuno.

Le spinse le gambe in modo d'aiutarla il più possibile e urlò con lei ≪hai fatto nascere Kilian! Ora fai nascere tua figlia! ≫

≪Voglio Søren! ≫

≪Søren ora serve di più a Ivie e Shireen, tu hai me! Siamo amiche Deirdre, anche se ci abbiamo messo del tempo, sei quasi una sorella per me, non ti lascerò mollare proprio adesso! Søren arriverà presto, ma ora hai me! ≫

Riuscì a malapena a pronunciare l'ultima parola che un'ultima e forte contrazione la irrigidì e il pianto di un bambino risuonò nell'aria.

Sconcertata, sbatté le palpebre guardando verso il basso, non se n'era nemmeno accorta presa com'era ad urlare, ma ora tra le braccia aveva la creatura più straordinaria che avesse mai visto.

Era piccola, ricoperta di sangue e muco e urlava come una disgraziata, ma era perfetta.

La strinse tra le braccia avvolgendola nell'asciugamano cercando di pulirla il più delicatamente possibile, le accarezzò una guancia e quando la boccuccia a cuore si aprì in un profondo sbadiglio, si innamorò.

≪Ciao, Yulene. ≫

-Spazio Autrice-

Sono cattiva? Sì? No? Forse?

A voi i commenti!

MOLTO IMPORTANTE

Io ed altre due ragazze abbiamo aperto un profilo instagram sulle storie dove pubblichere citazioni, curiosità ed altro. Pubblicheremo anche delle fan made quindi, se avete un'idea precisa di come possano essere i personaggi, il materiale è ben accetto!

NOME PROFILO: elsyll_

Chiunque voglia mandarci delle fanmade da pubblicare, potete mandarcele direttamente nei direct del profilo instagram. :D

Inizieremo a pubblicare a breve! Grazie a tutti quelli che ci seguiranno!

Curiosità

Per scrivere questo capitolo ho dovuto ricorrere al potere dei My Chemical Romance.

La mela, nell'antichità, era simbolo di fertilità. Se rossa, dell'amore.

Nell'antica Grecia, lanciare una mela era pari ad una dichiarazione d'amore o a un invito per un appuntamento.

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Se non sapete cosa fare, andate a dare un'occhiata alle storie di @rossomando!

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