19.

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Shireen

≪Søren! ≫

Aveva corso per diversi chilometri attraverso una delle scorciatoie che il warg le aveva indicato alcuni giorni prima. Non sapeva se fosse arrivata troppo tardi, ma dall'espressione dell'Alpha così non sembrava.

≪Reen! Ivie? Gli altri? ≫

Erano in una zona della foresta che non conosceva, gli alberi erano più radi in quel punto, ma più grandi. Uno solo di quei tronchi sarebbe bastato per nascondere due o tre uomini senza difficoltà.

≪È stata portata via da Marrok. ≫ Era da tanto che non correva in quel modo e quando fu abbastanza vicina da non dover urlare, si chinò in avanti cercando di riprendere fiato. ≪Quando me ne sono andata, Kelle e Daniel avevano le cose sotto controllo, stanno bene. ≫

Studiò velocemente il paesaggio circostante, era un luogo stranamente silenzioso. Gli uccelli non cantavano, i grilli non frinivano e neppure il vento pareva voler disturbare quell'innaturale staticità, notò però che le loro voci risuonavano in modo strano, come se l'aria le facesse circolare in tutte le direzioni rendendo più difficile individuarne la provenienza.

Si rialzò passando ad osservare il marito della sua migliore amica. Era preoccupato, glielo si leggeva in faccia.

Aveva seguito il piano che aveva ideato in caso avessero deciso di attaccare e rapire sua figlia. Non avrebbe mai pensato che Marrok...

≪L'hai visto? ≫

Distolse lo sguardo ≪sì ≫.

≪Era...? ≫

≪Sì ≫ ripeté. Sì, aveva l'aspetto di qualcosa che non aveva mai creduto che potesse esistere.

Notò il modo in cui Søren contrasse la mascella e lo sguardo si assottigliò. Non era una buona notizia.

≪Ora che l'ha portata via, l'unica cosa a cui dobbiamo pensare è di riuscire a fermare quel segugio. Ho provato a contattarlo tramite una delle mie sentinelle, è tornata indietro in fin di vita. ≫

≪Rea?! ≫ Si toccò le labbra sconvolta vedendolo annuire. Era stata una delle loro guardie durante i primi giorni, era gentile con una gran forza d'animo, senza di lei e le sue rassicurazioni sicuramente non sarebbe arrivata fino a quel momento così lucida. ≪Dov'è adesso? ≫

≪È stata portata d'urgenza nel nostro ospedale, Alasdair ha dovuto operarla, ma ora è fuori pericolo. ≫

≪Quando è successo? ≫

≪Tre giorni fa. ≫

Sorpresa, si trattenne dall'urlargli contro ≪Mi stai dicendo che Biast è nelle vicinanze da tre giorni? ≫

≪No ≫ lo vide in difficoltà, ma comunque mantenne gli occhi puntati su di lei. ≪È qui da quando vi abbiamo portato in quella casa. ≫

Gran parte del calore che aveva in corpo le salì alla testa rendendola pesante, le gambe vacillarono costringendola ad appoggiarsi all'enorme tronco.

≪Dovevi dirmelo. ≫

≪È stato meglio così. ≫

≪Dovevi dirmelo! ≫ l'urlo rimbombò in tutte le direzioni. I suoi pensieri andarono subito a Ivie, cosa avrebbe fatto se Biast gliel'avesse già portata via? Come avrebbe potuto vivere se non fosse riuscita a ritrovarla?

Si scostò bruscamente quando Søren provò a toccarla ≪non osare toccarmi. È di mia figlia che stiamo parlando, mia figlia! Avrei potuto portarla via da qui, avrei potuto proteggerla! ≫

HuldraWhere stories live. Discover now