10.

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Shireen

Se ne stava seduta in disparte. Il giardino era stato addobbato in modo delizioso: un gazebo era stato tirato in piedi e piccole lucciole dai colori più svariati trasmettevano allegria alla festa. Tavoli e tavolini erano stati posizionati vicino al buffet e lampade riscaldanti erano state messe tutte intorno per allontanare il freddo frizzante della sera. Era fine maggio, festeggiavano il compleanno di Ivie e anche se aveva avuto una festa con tutti gli amichetti di scuola solo il giorno prima, Rosemary e Lilias avevano insistito per organizzarne una esclusivamente per i "parenti". Cercò di trattenere un sorriso, riuscendoci scarsamente. Era incredibile come quelle donne l'avessero prese sotto la loro ala. Le trattavano davvero come membri della propria famiglia e questo non faceva altro che commuoverla e rendere euforica Ivie.

Proprio in quel momento la vide saltellare in mezzo alla piccola pista da ballo trascinando un povero Søren imbronciato nel tentativo di convincerlo a ballare. Sentiva Deirdre ridere per la scena che aveva davanti e non poté trattenersi dal ridere neppure lei quando lo vide eseguire gli ordini della bambina. Søren era grande e grosso e poteva fare davvero paura delle volte, ma aveva un cuore tenero. O almeno così era con la sua famiglia.

Il sorriso le si spense. Erano passate quasi tre settimane ormai. Venti giorni senza avere uno straccio di notizia su Marrok. Dopo quello che era accaduto e dopo che Søren aveva ritirato l'ordine di esilio, il secondo in comando era sparito nel nulla. L'Alpha non ne voleva parlare, ancora troppo nervoso per l'accaduto, ma a sentire Deirdre doveva trovarsi da qualche parte a Nord in viaggio con Aonghus. Le aveva raccontato che l'ex Alpha l'aveva chiamata due giorni dopo l'accaduto e nel chiedergli chi lo avesse informato, lui le aveva risposto solo ≪Marrok ≫. Non erano sicure che viaggiassero insieme, ma Shireen sperava che fosse così.

L'aveva visto quel giorno. Era entrata in casa e lo aveva visto. L'aveva trovato sconvolto, in preda ad un attacco di panico come mai ne aveva visti prima. Riverso a terra, con lo sguardo spiritato e il corpo percorso da forti tremori non l'aveva nemmeno riconosciuta.

Anche se Søren non era d'accordo con lei, Shireen sapeva non le avrebbe fatto del male. Aveva cercato di farla allontanare ad un certo punto. L'aveva sentito pregare l'Alpha di portarla al sicuro. Sapeva che l'aveva riconosciuta, glielo aveva letto in faccia, ma il capo branco comunque le aveva ordinato di stargli alla larga e l'aveva rispedita alla clinica. Solo la notizia sulla buona salute di Deirdre e la bambina le aveva risollevato il morale.

≪Stai pensando a lui, non è vero? ≫ Tornò alla realtà e si sistemò meglio sulla sedia voltandosi verso la voce. Deirdre la guardava con comprensione e le sorrideva mentre si stringeva nella giacca che Søren le aveva messo sulle spalle prima di uscire. Tirò le labbra e si lasciò cadere sullo schienale osservando Ivie che ora era riuscita ad arrampicarsi sui piedi del warg e convincerlo a saltellare a ritmo di musica.

≪Sono solo preoccupata. L'ultima volta che l'ho visto non era nel suo stato migliore. ≫

≪Søren mi ha detto che ha avuto un attacco di panico, ma quando provo a chiedergli qualcosa di più specifico svia sempre il discorso. Dice che non ne vuole parlare, ma conosco mio marito e so che non è dovuto al fatto che sia ancora arrabbiato con lui. ≫

Aggrottò la fronte pensierosa. Anche a lei era parso un attacco di panico coi fiocchi, non aveva mai ragionato sul fatto che potesse esserci qualcos'altro sotto. ≪Credi che ti nasconda qualcosa? ≫

L'umana annuì. ≪Credo che entrambi ci nascondano qualcosa. Non conosco Marrok bene come Søren, ma lo conosco abbastanza per dirti che è la prima volta che sento una cosa del genere. Pure Kelle, che lo conosce da sempre, si è trovata in difficoltà con questa storia. ≫

HuldraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora