KANGSHINMU 강신무

By AkaneYuki7

382K 36.5K 23.9K

Potrebbero mai le leggende occidentali intrecciarsi in maniera indissolubile con quelle orientali? Tre ragaz... More

PROLOGO
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87
Capitolo 88
capitolo 89
Capitolo 90
Capitolo 91
Capitolo 92
Capitolo 93
Capitolo 94
Capitolo 95
Capitolo 96
Capitolo 97
Capitolo 98
Capitolo 99
Capitolo 100
Capitolo 101
Capitolo 102
Capitolo 103
Capitolo 104
Capitolo 105
Capitolo 106
Capitolo 107

Capitolo 45

3.7K 336 406
By AkaneYuki7


Quando Taehyung tornò a casa, non trovò nessuno.

Pensò di poter entrare in camera di Jungkook, ma davvero non sapeva quando o se sarebbe tornato e di certo non voleva farsi beccare, già l'altra volta aveva avuto fortuna, non voleva sfidare la sorte una seconda.

Andò in cucina e con una grande forza di volontà provò a cucinarsi qualcosa, ma non si sa come, si dimenticò una pattina vicino alla pentola sul fuoco e così rischiò di incendiare l'intero angolo cottura.

Aprì velocemente la finestra e poi uscì rapido da quella stanza maledetta.

Ci aveva provato, ma aveva fallito.

Nessuna novità quindi.

"Speriamo che tornino presto, voglio del cibo verooo"

Senza Jin era sicuro che sarebbe morto di fame in breve tempo.

Guardò per qualche ora la televisione, ma ancora i vampiri non erano tornati.

"Con il tempo che ho sprecato in sala, avrei potuto leggere quel racconto almeno cinque volte" pensò lui stufo di aspettare.

Annoiato a morte, spense la televisione e si diresse in camera sua, cercando di non posare troppo lo sguardo sulla porta accanto alla propria.

"Arriverà il momento giusto, devo solo aspettare con pazienza"

Passò il tempo a studiare e a disegnare, era da tanto che non lo faceva e davvero gli mancava.

Riguardò i suoi disegni e trovò il ritratto della ragazza dei suoi sogni con la collana a forma di volpe intorno al collo.

"Volpe... Era il suo animale guida la volpe, aveva detto suo padre nel sogno. Poi quella collana sono sicurissimo di averla già vista da qualche parte e anche quella ragazza, adesso che la guardo meglio, non assomiglia a qualcuno... Aaaaah troppe domande, senza nessuna risposta!" rimuginò tra sé esausto.

I suoi pensieri poi vennero interrotti dalla vibrazione del suo cellulare, che gli indicava l'arrivo di un nuovo messaggio.

Velocemente lo aprì, ma appena lo lesse un piccolo broncio gli spuntò lieve sulle labbra.

Non era davvero lui che si aspettava di sentire.


Ehi Taehyung come va?
Volevo chiederti se giovedì ti andava di venire a casa mia, così magari ti posso presentare pure la mia Eomma.

- Jinhong


Taehyung ripensò all'occhiata minacciosa che gli aveva riservato Hognseob e davvero non aveva l'intenzione di rivederlo e sicuramente andando a casa del moro, non era un ottimo stratagemma per evitarlo accuratamente.


Che ne dici invece di uscire fuori e prendere che ne so, un gelato?

- Taehyung

Va beneeee voglio andare al parco, al parco!
Ci vediamo domani a scuola Tae
- Jinhong


Per i gusti del biondo, Jinhong si prendeva troppe libertà, per chiamarlo pure con un nomignolo, infondo era lui il più grande, no?

Ma poi ignorò l'accaduto e ancora sdraiato nel letto si addormentò con il cellulare tra le mani.

Non lo avrebbe mai ammesso ad anima viva, ma per tutto il pomeriggio aveva aspettato un suo messaggio o una sua chiamata.

Dire che era preoccupato era poco.

"Cosa diavolo sta facendo quell'idiota ora?"




Jungkook o anche soprannominato idiota, ormai da ore, stava osservando tutte le mosse dell'umano, seduto comodamente su un ramo di un albero.

La stanza del biondo si affacciava su un albero abbastanza grande e Jungkook, nascosto dalle fronde, poteva osservarlo senza essere notato.

Il suo piano stava procedendo senza nessuna interferenza.

Aveva visto l'occhiata speranzosa che l'umano aveva rivolto al suo cellulare e poi quella delusa, perché non era la persona che aveva sperato.

"Già gli manco così tanto?" pensò il moro, con un piccolo ghigno sul volto.

Di proposito ieri si era comportato così gentilmente e poi era sparito, senza dargli alcuna spiegazione.

Sapeva quanto l'umano era curioso e vederlo struggersi per cercare di capire lo "strano" comportamento che aveva avuto il moro nei suoi confronti, era quasi diventato uno dei passatempi preferiti del vampiro.

Presto lo avrebbe fatto diventare dipendente dalla sua sola presenza, ma ancora per quello c'era tempo a sufficienza, anche se i sintomi già si stavano ripercuotendo in quel preciso momento.

Jungkook si riscosse dai suoi pensieri e ritornò a fissare il biondo, che in quel momento si era appena addormentato nel letto con ancora la divisa addosso e il cellulare stretto tra le sue mani.

Rapido entrò nella stanza dalla finestra e chiuse gli infissi alle sue spalle, per non far entrare l'aria gelida di fine marzo.

"Ancora la brutta abitudine di tenere la finestra aperta" pensò il moro, scuotendo la testa.

"Avrebbe almeno potuto cambiarsi"continuò il moro, prima di avvicinarsi all'umano e togliergli la giacca e la cravatta.

Gli sbottonò i primi bottoni della camicia, tentando di non indugiare troppo lo sguardo su quel collo ambrato, sul rumore del suo sangue che scorreva rapido nelle vene e sul suo profumo che lo stava letteralmente mandando fuori di testa.

Velocemente cercò di darsi un contegno, facendo dei profondi respiri, se il biondo si fosse svegliato in quel momento lo avrebbe di certo preso per un maniaco.

"In realtà credo che sarebbe davvero divertente vedere la sua reazione" pensò il moro, ridendo sommessamente.

Prese Taehyung tra le braccia come se fosse una piuma e poi con una mano sollevò le coperte, che ricoprivano il letto.

Più delicatamente di quanto si fosse immaginato, Jungkook adagiò il biondo sul materasso e poi lo ricoprì con il piumone.

Sentendo il calore improvviso, dal dormiente Taehyung provenne un mormorio di apprezzamento, che fece sorridere inconsciamente il moro.

Senza pensarci, Jungkook accarezzò lievemente una sua guancia.

< Guarda quanto sei carino quando stai zitto, se ti comportassi sempre così, io potrei essere anche più gentile nei tuoi confronti > mormorò il moro, prima di lasciare la camera.

Uscito dalla stanza si trovò davanti i suoi due "fratelli", che lo fissavano uno con sguardo adorante e l'altro schifato.

< Cosa avete da guardare voi due? > chiese, cercando di mantenere la sua espressione indifferente.

< Aww, il piccolo Junkookie si vergogna dopo aver dato la buonanotte alla sua principessina > mormorò Yoongi, schernendolo.

< Yoongi non prendelo in giro, sono così teneri insieme > continuò Jin, ridendo.

< Smettetela voi due di sparare cazzate e adesso spostatevi devo andare nella mia stanza >

< Ooh sembra che qualcuno si sia offeso? > mormorò il vampiro dai capelli argentati.

Jungkook lo ignorò e superandoli, si diresse nella sua camera, ma una mano gli bloccò una spalla.

Il moro si voltò annoiato e pronto a prendere a calci Yoongi, ma quello che si ritrovò davanti, al contrario di quanto aveva pensato, fu il volto contrariato e preoccupato di Jin.

< Jungkook so quanto somiglia a lei, ma ti prego di non fare stronzate >

Il moro fu preso in contropiede dall'improvvisa serietà del castano.

< Non so cosa intendi dire > cercò di cambiare discorso il moro.

< Quello che intendo dire è di non giocare con i suoi sentimenti, non se lo merita >

< Ripeto, non so di cosa tu stia parlando > mentì Jungkook, sentendo nel profondo in colpa per ingannare il suo più caro amico.

< Lo spero per te, perché alla fine l'unico che verrà ferito maggiormente sarai solo e unicamente tu > esclamò Jin, prima di andarsene via.

Jungkook guardò per un momento l'ampia schiena di Jin e cercò di non pensare alle sue parole.

< Ehi, ma di cosa stavate parlando? Chi assomiglia a chi? > chiese Yoongi ad un certo punto.

< Fatti i cazzi tuoi > non poté che ribattere Jungkook, con l'umore sotto ai piedi dopo il discorso col vampiro.

< Come siamo acidi sta sera, io me ne vado a cena, a presto stronzetto >

Jungkook si rinchiuse nella sua camera, ignorando il vampiro dai capelli argentati.

Yoongi era l'unico che non sapeva niente del suo passato, infondo era l'ultimo arrivato.

Jin lo aveva scoperto casualmente un giorno, perché  Jungkook aveva lasciato accidentalmente in vista il ritratto e Jin lo aveva trovato, così era stato costretto a raccontargli tutto, ma una cosa del genere non sarebbe più dovuta ricapitare.

Nessuno doveva vedere il suo volto.







La camera da letto era immersa nel buio, non un rumore turbava quella quiete.

L'unica luce che risplendeva era quella della luna che, con i suoi raggi, illuminava la figura giacente nel letto.

Ovviamente non stava dormendo, era troppo preoccupata per poter chiudere occhio, ma quando sentì la porta della sua stanza aprirsi e poi chiudersi velocemente, fece finta di dormire.

Percepì la persona appena entrata, provare a fare il meno rumore possibile, mentre cercava di cambiarsi i vestiti e mettersi più comodo velocemente.

La figura distesa poi sentì il suo materasso abbassarsi e un piccolo corpo freddo, accoccolarsi contro la sua schiena.

< Dove sei stato per tutto questo tempo Jinhong? > chiese il ragazzo dai capelli rosa, girandosi subito nella direzione del nuovo arrivato.

Il moro spalancò gli occhi, sorpreso di essere stato scoperto e per un po' non seppe cosa rispondere.

Ancora sdraiato si allontanò un po' dalla persona e abbassò lo sguardo sulle sue mani, sentendosi tremendamente in colpa.

Lo sguardo della sua Eomma bruciava su di lui come non mai.

< Allora? > chiese ancora Kisu.

< Sono stato con Hongseob > Jinhong decise di dire una mezza verità.

< Dove e soprattutto, perché non mi avete avvisato? Lo sai quanto ero preoccupato >

Jinhong si morse le labbra pronto ad inventare qualche bugia, ma sapeva che Kisu lo avrebbe di certo scoperto.

< Fuori da Haneul > pronunciò alla fine sconfitto con un filo di voce.

< Fuori? Lo sai che il mondo è pieno di persone crudeli, che potrebbero approfittarsi di te. Con quale coraggio Hongseob ti ha portato fuori? Appena lo vedo, gliela faccio pagare >

< Eomma sono un vampiro non mi succederà niente, non ti devi preoccupare > cercò di mitigare il moro.

< Niente? Ti devo ricordare cosa è successo alla nostra famiglia? Ti ricordo che anche loro erano tutti vampiri, ma questo non ha fermato quei mostri dallo sterminarci tutti >

< Eomma mi dispiace, non lo farò più... Mi puoi perdonare? >

< No, mi dispiace Jinhong, adesso sono troppo arrabbiato anche solo per guardarti. Vai in camera tua >

< No ti prego, fammi dormire con te, lo sai che da solo ho gli incubi >

< Avresti dovuto pensarci prima, alle conseguenze delle tue azioni e adesso sparisci. Eomma in questo momento non vuole vedere il suo tesoro >

< Ti prego non mi cacciare, farò tutto quello che vuoi, ma non voglio dormire da solo >

< Sei davvero sicuro di quello che chiedi? > un bagliore scarlatto passò per le iridi scure del maggiore.

< Si assolutamente > annuì vigorosamente il moro.

< Non ho sentito tornare Hongseob, dove si è cacciato? > chiese indifferente Kisu.

< Ha detto che sarebbe tornato domani mattina >

Il maggiore non gli rispose e per un po' non si sentirono rumori.

Jinhong pensò di essere riuscito a farsi perdonare e lentamente chiuse gli occhi, pronto per addormentarsi, ma all'improvviso sentì una mano, sbatterlo malamente contro una parete della stanza.

Tutta la scena avvenne in un millesimo di secondo, se Jinhong fosse stato un semplice essere umano non si sarebbe neanche reso conto di quello che era successo e si sarebbe ritrovato la schiena distrutta, ma ovviamente lui non era umano.

L'unica cosa che uscì dalla sua bocca fu un mugugno di sorpresa.

< Chi ti ha detto che potevi dormire? > chiese Kisu, mentre teneva una mano stretta sul collo di Jinhong.

< P-pensavo che mi avessi perdonato > chiese con un filo di voce Jinhong.

< Hai per caso fatto qualcosa per ottenere il mio perdono? > chiese il maggiore, stringendo la presa sull'altro.

< N-no >

< Esattamente... Quindi come pensi di rimediare? > chiese il maggiore con gli occhi di fuoco.

Jinhong delicatamente scostò la mano dal suo collo e lentamente si avvicinò al ragazzo, dandogli un piccolo bacio sulle labbra.

< Sono perdonato? > chiese innocentemente Jinhong.

Kisu lo guardò annoiato.

< Spiegami cos'era quella cosa Jinhong. Ti conosco molto bene, puoi fare meglio di così >

Sul volto del minore si formò un piccolo ghigno, che andò a rovinare quei tratti tanto dolci e innocenti.

Il moro prese per le spalle Kisu, rapido lo sbatté contro la parete opposta della stanza e senza perdere tempo si abbatté su quelle rosee labbra tentatrici, che per tutto il giorno aveva avuto il desiderio di assaggiare.

Lo baciò con una rabbia famelica e insaziabile, come se la sua vita dipendesse da quel tocco. Senza alcuna cura, morse il labbro inferiore del maggiore e si nutrì del suo sangue, che rapido stava colando da quelle labbra, tutto questo mentre guardava negli occhi Kisu, che ancora non aveva pronunciato un sola parola.

Quando si fu saziato a sufficienza, provò ad approfondire il bacio, ma Kisu lo prese per i fianchi e invertì le posizioni.

< Adesso? > chiese innocentemente il moro.

< Sei sulla buona strada, ma ancora non ci siamo >

Neanche finito di parlare, che fu lui stavolta a baciare famelico il minore, assaporando quelle labbra che avevano il sapore del suo stesso sangue. Lentamente ci passò la lingua sopra, contornando quella bocca tentatrice e poi, senza avvisare o chiedere in alcun modo, ci infilò la lingua con prepotenza non trovando impedimento alcuno.

Quello che ne uscì fuori fu un groviglio di lingue, una corsa per avere il completo dominio sull'altro, ma entrambi sapevano che presto sarebbe andato al maggiore, che mano a mano che il bacio si stava prolungando ,stava diventando sempre più impaziente.

Velocemente Kisu portò le mani sotto la maglietta di Jinhong e si accorse di come il moro aveva evitato accuratamente di mettersi i pantaloni, indossando solo una semplice maglia lunga che gli mettevano in risalto le gambe lattee.

< Avevi già pianificato tutto piccola peste, vero? >

< Non capisco di cosa parli Eomma > esclamò Jinhong nel modo più innocente possibile.

< Mi toccherà sistemare la stanza prima del ritorno di Hongseob >

< Perché invece non lasci che veda? > chiese ghignando il moro.

< Odio il modo in cui ogni volta tu voglia ottenere tutte le attenzioni >

Prese per i glutei il minore e gli fece attorcigliare le gambe intorno alla sua vita. 

Jinhong senza farsi aspettare riprese a baciare le labbra della sua "Eomma".

Indistintamente si sentì scaraventare sul letto e la sua maglia velocemente sparì dal suo corpo, lasciandolo solo in mutande.

< Eomma vuoi che ti aiuti con quel piccolo problema? > chiese Jinhong, mentre indicava il rigonfiamento appena accentuato nei pantaloni del maggiore.

< Non ci pensare neanche. L'unico che godrebbe di più della situazione, saresti solo e unicamente tu >

< Non sono abbastanza bravo da soddisfare la mia Eomma? > chiese con un filo di voce il minore.

< Anche troppo e adesso taci, la tua punizione non è neppure cominciata >

E quella fu l'ultima parola che si scambiarono prima di riprendere quello che avevano incominciato.

I corpi si sfregavano, le bocche si cercavano, le mani si sfioravano.

Il loro rapporto era così sbagliato, così malato, ma allo stesso tempo così dannatamente giusto.

L'unico testimone di quella notte di passione e forse anche di amore, fu la luna che indifferente illuminava quei corpi ormai diventati un tutt'uno.





Spazio autrice:

La mia prima quasi/inesistente smut che ho scritto... oddio spero sia andata relativamente bene ahahah

Ne ho lette così tante, ma non ne so scrivere mezza, quindi non aspettatevi chissà cosa quando o se ci sarà.

Spero abbiate capito la relazione che intercorre tra i tre. Ho cercato di essere più chiara possibile, ma se avete problemi chiedete pure io sono a completa disposizione ahahah

A prestooo

Continue Reading

You'll Also Like

26K 456 84
Due ragazzi lui diciottenne con il sogno di diventare un giorno un cantante di successo lei diciassettenne con il sogno di diventare un giorno una gr...
144K 4.7K 37
❝Sei diversa, Mack, sei speciale. Il futuro dell'umanità dipende da te e dai tuoi amici.❞ [The Maze Runner: Il Labirinto] [LIBRO 1] © written by alie...
10K 606 23
Lil e Sarah, amici di Maria de Filippi.. eh niente leggetela 😝
28.1K 873 60
Emily da Silva è la tipica ragazza bella da togliere il fiato, testarda e che dalla vita ottiene tutto ciò che desidera. Suo fratello, Danilo, è il c...