L'oscuro mondo di Amelie 2 (C...

By giadawrites

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-SECONDO LIBRO. Vi consiglio di leggere il primo- La vita di Amelie è cambiata radicalmente: ora deve fare i... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Epilogo
Ringraziamenti

Capitolo 15

256 24 5
By giadawrites

Il covo è in subbuglio, come se tutti si aspettassero un imminente attacco da parte dei vampiri ribelli. L'agitazione insieme all'adrenalina scorre veloce in ogni corpo che abita questo edificio. Vogliono prepararsi, essere pronti qualunque cosa accada. Troppo spesso ho imparato che al momento giusto non si è mai preparati a nulla. Ti predisponi fisicamente e psicologicamente, ore e ore di allenamento per poi farti trovare impreparato. Sto aspettando Piers in biblioteca, è l'unico posto qui in grado di donarmi pace e tranquillità, l'unico luogo in cui nessuno si reca. Ho come l'impressione che i vampiri considerino i libri solo come un ammasso inutile di carta. Vogliono essere forti, capaci nel combattimento, ma senza allenare la mente. Come pensano di riuscire ad affrontare tutto senza organizzare il cervello? Piers è in ritardo, non che possieda un orologio per verificarlo, ma ho imparato a contare i minuti le ore anche senza il suo ausilio. Ripenso a questi nostri incontri "segreti", se così si possono chiamare. Kian, ovviamente, è all'oscuro di ogni cosa. Non potrebbe capire. Ho paura che anche lui sia della stessa idea di tutti gli altri vampiri. I libri sono solo qualcosa "in più" e non un vero e proprio aiuto su cui basarsi. Sono tre giorni che non ci incontriamo, so che è qui al covo, da qualche parte, ma non riusciamo ad incrociarci. Vicini, ma lontani. Troppo presi da tutto ciò che potrebbe succedere, troppo presi a voler prevenire le azioni altrui.
- Ei eccoti qua - è la voce famigliare di Piers.
- Sei in ritardo - gli rispondo sbrigativa.
- Uh siamo di cattivo umore vedo -. Sbuffo al suo commento e mi tuffo con la testa nella pagina del libro che stavo esaminando.
- Avanti dimmi cosa avevi scoperto - lo sollecito. Prende posto al mio fianco e afferra uno dei tanti libri che mi circondano. Percepisco la sua vicinanza con molta intensità, vorrei scostarmi ma non risulterebbe educato. Cerco di fare finta di niente.
- Ho letto parecchi libri e mi sono imbattuto in un'informazione molto interessante - fionda i suoi occhi nei miei che sfuggono subito dal suo sguardo.
- Ebbene? - questo fare misterioso mi da i nervi.
- I vampiri ribelli sono comandati da un capo cosiddetto "Assoluto". Sono praticamente devoti a lui e tutto ciò che quest'ultimo dice per loro è un ordine. Si piegano alla sua volontà perché credono che possa portarli verso la strada corretta -
- Ovvero ucciderci tutti quanti? -
- Volevo essere più poetico, ma si in poche parole -.
- E' il loro punto debole, senza il loro capo sarebbero persi e privi della loro guida - aggiunge poco dopo.
- Dobbiamo trovarlo! - esclamo decisa.
- Frena Amelie. Il capo non si scomoda mai. Non verrebbe mai a tenderci un'imboscata e non si immischierebbe tra i vampiri ribelli durante la lotta -
Resto pensierosa per un po'.
- Dove può essere allora? - guardo Piers interrogativa. Piers non mi risponde subito, resta in osservazione del mio viso per qualche secondo. L'imbarazzo è più forte di me e mi volto nuovamente verso il libro che stavo leggendo.
- Questo dobbiamo scoprirlo insieme -
"Insieme".
Perché questa parola mi spaventa?
- Dunque mettiamoci al lavoro - dichiaro fermamente. Gli mostro i libri che ho già letto e riletto e invece quelli che non ho ancora nemmeno aperto. Il silenzio ci fa compagnia per un'ora buona. Analizziamo ogni singola frase lavorando ognuno per conto proprio. Qualche volta mi permetto di alzare gli occhi verso la sua figura ricurva sulle pagine. In queste brevi pause cerco di studiarlo. Nonostante ciò che sia successo tra di noi è un ragazzo volenteroso che non si arrende facilmente. Il suo sguardo scorre veloce parola per parola senza demordere. Scruto i suoi lineamenti scoprendo, forse per la prima volta, che sono graziosi e armoniosi. I capelli, leggermente in disordine, gli donano un aspetto selvaggio. La bocca, senza emettere alcun suono, legge le frasi scritte sui fogli ingialliti. Aguzzo la vista e riesco a vedere ogni sillaba che esce dalle sue labbra, senza però essere pronunciata. E' come se stessi leggendo anch'io con lui. Piers alza improvvisamente la testa e mi becca in fragrante. Sono paonazza.
- Tutto bene? - mi domanda, lievemente ironico.
- Certo, continuiamo a cercare - abbasso la nuca, sperando che non si faccia strane idee sul mio conto. Dopo due ore finalmente i miei occhi si illuminano.
- Ho scoperto qualcosa! - urlo quasi. Piers con uno scatto è al mio fianco ed analizza ciò che ho davanti. Le informazioni che ho scovato non sono stampate, ma scritte a mano sottoforma di appunti, come se qualcuno avesse voluto annotarsele dopo averle scoperte.
- Questi appunti dicono che i vampiri ribelli hanno tutti una stessa base centrale che li accumuna tutti. In questa base centrale probabilmente abita il loro capo Assoluto - affermo decifrando poco alla volta la scrittura di questa persona sconosciuta che, inconsapevolmente, ci sta dando un grosso aiuto. Piers indica un altro appunto e si avvicina al libro per riuscire a leggere meglio. Così facendo si avvicina i più anche a me. Sento dei piccoli brividi. Credo che l'abbia fatto apposta; noi vampiri possiamo vedere anche da grandi distanze e, perciò, non gli serviva accostarsi in quel modo.
- Questa base si troverebbe in un bosco chiamato "Dei Sentieri"-
- Sai dove si trova questo bosco? - chiedo speranzosa.
- No Amelie - si sofferma un attimo di più sui miei occhi. Distolgo nuovamente lo sguardo, come sto facendo da due ore.
- Sembra tutto una metafora, spero che questi appunti siano veri - mormoro un po' demoralizzata.
- Continueremo a cercare - dice sicuro.

Ci apprestiamo a salutarci, decidendo che per oggi abbia già fatto abbastanza.
- Quando ci troviamo ancora? - mi chiede inseguendo i miei occhi sfuggenti.
- Non lo so -
- Vuoi prima riferire di questi incontri al vice? -
Strabuzzo gli occhi e mi appresto a negare.
- No per ora facciamo come se nulla fosse - Piers sembra contrariato. Non lo capis
co.
- Tanto non avresti modo di vederlo per riferirglielo -
Questa affermazione mi fa imbestialire, cosa vuole supporre?
- Cosa insinui? -
- Lasciamo perdere Amelie -
- No invece! - alzo il tono.
- Vi vedete a malapena e lui pretende di avere comunque il controllo su di te -
Piers è molto alterato, quasi mai l'ho visto di questo umore.
- Lui non ha il controllo su di me - mi sbrigo a precisare.
- Va bene pensala come vuoi. Ci troviamo tra due giorni qui alla stessa ora di oggi. Ciao Amelie - e in un lampo mi si accosta e mi lascia un bacio sulla guancia prima di sparire nel buio oltre la biblioteca. Mi sfioro la guancia confusa e trepidante.

Domani mi devo vedere nuovamente con Piers per le nostre ricerche. Non ho partecipato agli allenamenti serali e ho passato il mio tempo a leggere. Durante la mia solitudine penso in continuazione. Non posso fare a meno di correre verso Angie e Lane, con i pensieri. Mi mancano molto e ho bisogno di vederli, anche da lontano. Di sapere che stanno bene e che stiano continuando a vivere la loro vita. E' quasi mezzanotte, ho contato più volte il tempo per esserne certa. Di solito a quest'ora dormivano già da parecchio. Sgattaiolo via dal covo, come un gatto silenzioso. Attraverso il bosco, incurante dei numerosi pericoli che potrei incontrare. Il mio istinto mi indica la strada. Eccomi fuori dal bosco e dalla mia nuova casa. Il mio istinto mi guida ancora. La casa di Angie e Lane non è tanto distante dal bosco, non ci metto molto a raggiungerla. La osservo sorpresa, non è cambiato nulla. Di solito Angie, di notte, lasciava sempre una finestra leggermente aperta per fare passare un po' di aria. Dovrebbe chiuderla e stare più attenta a chi potrebbe intrufolarsi in casa approfittando di questo dettaglio. Nonostante questo sono felice che anche questa notte l'abbia lasciata aperta. E' facile raggiungerla e aprirla del tutto. Faccio "irruzione" in quella che un tempo era casa mia. Senza fare il minimo rumore mi avvio verso la loro camera matrimoniale. La porta è aperta e loro sono sdraiati uno di fronte all'altra. Dormono ignari della mia presenza. La nostalgia prende il sopravvento, il mio animo vampiro e oscuro non riesce a tenerla a bada. Mi lascio andare a un pianto silenzioso mentre mi appoggio allo stipite della loro porta. Mi asciugo le lacrime con il palmo mentre delle altre ne scendono di continuo. Devo andarmene prima che si sveglino. Mi dirigo verso la "mia cameretta". E' ancora tutto intatto, come se fossi via per una breve vacanza e stessi per tornare. Sono tentata di sdraiarmi su quello che era il mio letto e lasciarmi andare a un sonno tranquillo privo di preoccupazione, vampiri ribelli, battaglie e allenamenti. Cerco di contenermi e di far prevalere la mia parte razionale. La mia attenzione viene rubata dal pc che è appoggiato sulla mia scrivania. Al covo non possediamo apparecchiature tecnologiche e perciò le ricerche procedono a rilento. Lo accendo e aspetto che lo schermo si illumini. Devo tentare. Apro la schermata del browser. Digito velocemente "Bosco dei Sentieri". Incrocio le dita e attendo che carichi la pagina. Ci sono parecchie informazioni al riguardo e mi annoto su un foglio quelle più rilevanti. Spendo il pc e mi affretto a tornare al covo.

Ho infilato il foglietto come segnalibro in un libro che ho in camera. Spero che ci possa portare da qualche parte. Non ho sonno e così decido di allenarmi con il pugnale; all'inizio mi sento un'incapace, ma poi sembro migliorare. Forse con mezz'oretta al giorno riesco a diventare bravina. Il sonno non ne vuole sapere di arrivare. Sono indecisa se fare ciò che ho in mente, ma stasera mi seno intrepida così deciso di avventurarmi. Salgo le scale e vado verso la sua stanza. E' da troppi giorni che non ci scambiamo nemmeno una parola. La porta è semi chiusa e in corridoio non c'è nessuno. Faccio un bel respiro e la apro un po' di più, giusto quale tanto per riuscire a sbirciare all'interno. Kian non sembra esserci. Dove potrà essere a quest'ora? Poi dei rumori portano il mio sguardo verso il suo bagno. Ne esce qualcuno... Kian. Ha solo un asciugamano intorno alla vita e nient'altro. Deve aver appena finito di farsi la doccia. Ho beccato proprio il momento meno opportuno. Dovrei darmela a gambe ma resto inchiodata al posto con gli occhi incatenati alla sua figura. Fa qualche passo verso la finestra e lascia cadere l'asciugamano. E' girato di spalle e, per fortuna, non riesco a vedere anche il davanti. Il mio cuore si ferma e sento di prendere fuoco, di bruciare il legno della porta che stringo tra le mani. E' completamento privo di qualsiasi tessuto che possa coprirlo, è la prima volta che posso osservare il suo corpo in questo modo. Guardo ogni sua forma e non posso che restare basita. Sembra perfetto. Il cuore non smette di battermi e un calore fortissimo si propaga in ogni centimetro della mia pelle infuocata. Riesci a bruciarmi anche senza guardarmi. In questo periodo ci siamo avvicinati, ma è come se lui fosse comunque irraggiungibile. Su un piedistallo che io posso osservare sempre e solo da una certa distanza. Seguo i suoi muscoli delineati e vorrei entrare nella stanza per sfiorarli uno ad uno. Mi sento avvampare ancora di più, questi pensieri mi stanno divorando. Forse non sono così intrepida come credevo. Sono di nuovo nella mia stanza e me ne sono andata in punta di piedi per non farmi accorgere. Mi lascio cadere sul letto. Il sonno arriva, tormentato e pieno di sogni.

Sogno lui, lui che entra piano nella mia stanza e, mezzo nudo, mi incendia con i suoi occhi. Queste fiamme si trasformano in qualcos'altro. C'è una battaglia e due fazioni che non la smettono di scontrarsi. Poi la scena cambia ancora. Ora c'è Barn, spaurito e tutto solo. Poi c'è qualcuno con lui, una donna. E' Sophie. Urla, Barn si avventa su di lei e l'azzanna al collo. Mi sveglio con la testa in frantumi. Mi duole e non riesco a respirare tranquillamente. Forse le visioni sono tornate a farmi visita, o forse sono solo incubi. Kian non è nella mia stanza e posso solo ricordare le sue immagini tentatrici. Era solo un sogno.

Ciao lettori! La nostra Amelie è tra due "fuochi". Quale scegliereste voi? 😏
A presto un bacio Giada 💛

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