KANGSHINMU 강신무

Από AkaneYuki7

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Potrebbero mai le leggende occidentali intrecciarsi in maniera indissolubile con quelle orientali? Tre ragaz... Περισσότερα

PROLOGO
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87
Capitolo 88
capitolo 89
Capitolo 90
Capitolo 91
Capitolo 92
Capitolo 93
Capitolo 94
Capitolo 95
Capitolo 96
Capitolo 97
Capitolo 98
Capitolo 99
Capitolo 100
Capitolo 101
Capitolo 102
Capitolo 103
Capitolo 104
Capitolo 105
Capitolo 106
Capitolo 107

Capitolo 27

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Από AkaneYuki7

Taehyung si buttò con poca grazia sulla panchina nel cortile della scuola, respirando a pieni polmoni.

Si guardò intorno e, non vedendo nessuno, sorrise vittorioso.

In questi giorni Jungkook non lo aveva abbandonato un attimo, lo seguiva dovunque andava.

"Pure in bagno" pensò lui sconvolto.

"È un paranoico, crede che appena non mi veda, io vada a spifferare a tutti il suo dannato segreto" continuò il filo dei suoi pensieri imbronciato, mordendo un pezzo del suo panino.

Era l'ora di pranzo e grazie al gruppo di ragazze della sua classe, che aveva placcato Jungkook, lui era riuscito a scappare dalla sua vista e a comprare qualcosa da mangiare.

Con sé aveva portato anche il suo blocco da disegni.

Era da diversi giorni che voleva ritrarre quella volpe, che aveva sognato e ora, che era finalmente solo, lo poteva fare con tutta tranquillità.

Era un pensiero fisso che lo tormentava dalla prima volta che aveva fatto quel sogno.

"Sun-hi l'aveva chiamata Kumiho mi sembra" pensò, mentre con una matita tracciava il profilo di quello strano animale e disegnava le sue nove code.

Avendo le mani impegnate, tenne il panino tra i denti, mentre velocemente finiva quello schizzo grossolano.

Era così concentrato nel suo disegno, che non si accorse di una figura a pochi passi da lui, che si accomodò sulla sua stessa panchina.

< Ehi Taehyung >

Il ragazzo nominato saltò dalla spavento e fece cadere il suo panino per terra.

< No, il mio pranzo > disse lui, piagnucolando.

< Scusami Tae, non volevo spaventarti > disse il ragazzo con un sorriso angelico dipinto sulle labbra.

< Oh, guarda chi ha deciso di rivolgermi la parola... > esclamò Taehyung, mentre riprendeva a disegnare.

< Eh? > chiese Jimin sorpreso.

Il biondo non gli rispose e il ragazzo, appena apparso, provò con un altro approccio.

< Tae cosa stai facendo? >

< Sto disegnando, non ti pare? >

< Posso vedere? >

< No > disse il biondo, dando le spalle all'amico.

< Sei per caso arrabbiato con me? > chiese Jimin, mettendo il broncio.

"Oh ma guarda, se n'è accorto" pensò sarcastico Taehyung.

< No, figurati > 

< Ah, meno male > sospirò di sollievo l'amico.

< Ma sei stupido? > domandò Taehyung, voltandosi nella direzione dell'arancio e guardandolo fisso negli occhi.

< È ovvio che sia arrabbiato con te, finalmente ti sei reso conto che esisto anch'io e non solo quel cretino >

< Quale cretino ? >

< Ovviamente sto parlando di Jungkook. Non capisco come tu possa passare del tempo con uno come lui. È così egocentrico, arrogante e menefreghista >

< Perché dici così? Con me è sempre così dolce e gentile >

< Gentile? Dolce? Stiamo parlando dello stesso Jeon Jungkook? >

< Certo, e non capisco perché te la stia prendendo tanto per niente >

< Non me la sto prendendo! > esclamò infuriato il biondo.

Jimin rimase per un attimo sconvolto dalla sfuriata dell'amico, ma poi non riuscì a trattenere una risata.

< Cosa c'è di così divertente? > chiese Taehyung imbronciato.

< Sei geloso perché passo più tempo con Jungkook che con te? >

< No, non è quello. E' solo che tu sei una persona molto ingenua e non vorrei che quello lì, si approfitti della tua gentilezza e ti faccia soffrire >

"E poi anche per il motivo che hai detto tu" ma non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce.

< Che carino che sei a preoccuparti per me, ma ormai non ho più bisogno che tu mi difenda dagli altri ragazzi, sono cresciuto > disse buttandosi a peso morto sul biondo.

"Oh si che ce n'è bisogno, visto che hai deciso di diventare amico, proprio con un vampiro" pensò il biondo scocciato.

< E poi è ovvio che preferisca stare con te, che con un ragazzo appena conosciuto > continuò Jimin.

< Spostati sei pesante > esclamò il biondo imbarazzato, mentre tentava di staccare il suo amico da sé.

Per qualche minuto rimasero in silenzio, con Jimin appiccicato a Taehyung e l'altro che continuava a disegnare, nascondendo il foglio dalla vista dell'arancio.

< Allora mi fai vedere cosa stai disegnando? > chiese Jimin di nuovo.

< No >

< Daiiii >

< NO >

< Per favoreeeee >

< E va bene, come sei fastidioso. Te lo mostrerò, solo se mi prometti di non prendermi in giro > Taehyung acconsenti, ormai sconfitto dall'insistenza dell'amico.

< Te lo prometto. Se vuoi possiamo stringere i mignolini come facevamo da piccoli >

< Che cosa stupida > disse Taehyung, avvicinando il blocco da disegni al viso dell'amico.

Jimin guardò attentamente lo schizzò, aggrottò le sopracciglia e poi fissò intensamente negli occhi il biondo.

Per un momento non ci furono suoni a disturbargli, fino a che non fu proprio Jimin a spezzare quel silenzio.

< Ma che roba è? > chiese confuso l'arancio.

< Mi hai fatto prendere un colpo, sembravi così serio all'improvviso > rise Taehyung.

< Scusa stavo cercando di capire cosa avevi disegnato, sembra uno scarabocchio > si difese Jimin, alzando le braccia.

< Ah ah ah come sei spiritoso, è ovvio che sembra una volpe > esclamò Taehyung offeso.

< Massi stavo solo scherzando non te la prendere per così poco, ma perché ha così tante code? Una, due, tre... Nove? >

< In realtà non lo so bene neanch'io il motivo. L'ho sognata un paio di notti fa e il mio subconscio gli ha dato il nome di Kumiho, nonostante non sappia nemmeno cosa voglia dire quella parola... Pensi che io sia strano? > chiese Taehyung, abbassando la testa.

< Si che lo sei Taehyung > gli rispose sinceramente l'arancio.

< Ah > il biondo abbassò di più la testa, cercando di nascondere il fatto che quelle parole lo avevano davvero ferito.

< E questo è uno dei motivi principali per cui sei il mio migliore amico > continuò Jimin, scompigliando affettuosamente i capelli color del grano di Taehyung.

< Dai, lo sai che mi da fastidio > esclamò il biondo, non riuscendo a trattenere comunque un piccolo sorriso, che gli spuntò naturale sul volto.

< Comunque sei davvero bravo a disegnare Tae, dovresti andare ad un'Università di disegno o qualcosa del genere >

< Ma no, non credo di esserlo, è solo un hobby per passare il tempo... Adesso andiamo che la campanella è quasi suonata > disse Tahyung, alzandosi e dirigendosi verso l'edificio scolastico.

< Agli ordini > esclamò Jimin, ridendo e seguendo l'amico.









Oggi Yoongi aveva un'altra lezione molto noiosa da evitare. Purtroppo non avrebbe potuto dormire tranquillamente sul suo banco, visto che per quell'ora dovevano cambiare aula, così si diresse velocemente verso la porta della classe, per andarsene prima che arrivasse l'insegnante a impedirglielo.

Jin lo aveva già avvertito, che non avrebbe potuto manipolare la mente dei professori, perché lui lo avrebbe saputo.

"Come se avessi paura di Jin" pensò scocciato Yoongi, ma intanto non si era ancora azzardato a disobbedire alle parole del maggiore.

La sua corsa per la libertà fu bloccata sul nascere, quando un braccio si posizionò davanti al varco di uscita della classe.

"Vediamo chi è l'idiota che desidera morire giovane" pensò Yoongi, sbuffando annoiato.

Lentamente si voltò, per trovarsi di fronte un ragazzo dai corti capelli rossi, che lo guardava imbronciato.

"Hoseok? Ma non mi dire, giuro non me lo sarei mai immaginato" pensò sarcastico il vampiro.

< Sentiamo ora cosa c'è? > provò ad essere il più cordiale possibile, ma davvero quell'umano era in grado di mandare letteralmente all'aria tutto il suo grande bagaglio di autocontrollo.

< Stavolta non ti lascerò scappare così facilmente Yoongi. E' già la terza volta che salti una lezione e la scuola è appena cominciata >

Yoongi riconobbe che Hoseok era un ragazzo davvero fortunato, per diversi motivi.

Uno: che aveva conosciuto il vampiro dopo che lui aveva fatto quello stupido giuramento con Jin, dove affermava che non avrebbe ucciso nessun umano all'interno di Haneul.

Due: che ogni volta che parlava a Yoongi, si trovavano sempre in classe con moltissimi ragazzi attorno e Yoongi non avrebbe mai potuto usare i suoi poteri per far tacere quell'umano, non davanti a così tante persone.

Yoongi sospirò pesantemente e poi cercò di sembrare il più cordiale possibile.

< Sei davvero gentile a preoccuparti per me, ma come ti ho già detto, non ho bisogno delle lezioni di storia >

< Per quanto tu possa essere intelligente, non puoi sapere già tutto il programma di storia >

< Oh e invece si > rispose Yoongi con un piccolo sorrisetto di scherno a incorniciargli il volto.

Hoseok sospirò esasperato.

< E va bene, quello te lo lascio passare, ma adesso abbiamo arte, quale altro motivo hai adesso per andartene? >

< Penso che sia una materia ancora più inutile di storia >

Hoseok sollevò le braccia in segno di resa e Yoongi pensava di avere vinto, quando vide entrare la professoressa.

< Buongiorno ragazzi, come state? > esclamò allegra lei.

< Hai blaterato fino ad adesso solo per farmi perdere tempo e aspettare così l'arrivo dell'insegnante? > chiese scioccato Yoongi.

Come risposta ottenne da Hoseok un grande sorriso di rivincita.

< Ragazzi prendete le vostre cose e dirigiamoci nell'aula di arte, oggi è il giorno dei ritratti. Ognuno di voi scelga un compagno e provate a ritrarre l'uno la faccia dell'altro, avanti >

< Ti odio > esclamò a denti stretti il vampiro, ferito nell'orgoglio per essere stato fregato da un semplice umano.

< Lo so, che in realtà io ti piaccio > esclamò Hoseok, mantenendo il suo sorriso.

Poi fece una cosa che sconvolse Yoongi ancora di più della sua frase.

Il rosso prese un polso del vampiro e lo trascinò con sé verso l'aula di arte.

< Oggi sarai il mio compagno e non accettò un no come risposta > disse il rosso tutto felice.

Mentre Yoongi fissava quella mano aggrappata al suo polso, immaginando ogni modo possibile per fargliela staccare "Forse potrei semplicemente tagliargliela? No, troppo semplice, gli stringo la mano fino a quando ogni più piccolo osso di essa non sarà disintegrato o meglio, gli schiaccio il polso così forte da non far passare più il sangue nella mano così gli va in cancrena e muore tra atroci dolori, si credo farò così" ripensò al fatto che Hoseok fosse davvero un ragazzo fortunato, troppi occhi indiscreti li stavano guardando, quindi per sfortuna di Yoongi, non avrebbe potuto fare niente di quello che stava pesando.









< Sono a casa Eomma > esclamò il ragazzo dai capelli neri, aprendo la porta ed entrando in casa.

< Come è andata a scuola Jinhong? > chiese un ragazzo, entrando nel salotto, per salutare il nuovo venuto.

Era molto alto, con corti capelli rosa e occhi color della nocciola.

< Benissimo, pensa che mi sono fatto pure un nuovo amico > esclamò il ragazzo, correndo ad abbracciare la sua "Eomma".

< Oh, sono felice per te, ma senti Jinhong dov'è tuo fratello? >

< Io non sono il fratello proprio di nessuno, comunque sono appena arrivato > esclamò un altra persona dai corti capelli corvini e occhi neri come l'ossidiana.

< Perché non siete tornati insieme? Lo sapete che Eomma si preoccupa >

< Smettila di comportarti da mammina Kisu, mi fai venire i brividi... E comunque è colpa di Jinhong, è scappato via da scuola senza aspettarmi >

< Non è vero, sei tu che sei troppo lento > esclamò Jinhong offeso.

< Adesso basta ragazzi, non litigate. Chi vuole la cena? > chiese il ragazzo soprannominato Eomma dal più piccolo.

< Io la voglio eomma, io > disse Jinhong, saltellando qua e là tutto felice.

< Quando la smetterai di comportarti come un bambino? > esclamò il nuovo venuto.

Jinhong incrociò le braccia e mise il broncio.

< Io non sono un bambino. Oggi sei più antipatico del solito Hongseob, credo che non ti rivolgerò più la parola >

< Fai pure come vuoi, a me non interessa >

Nonostante all'apparenza si mostrasse freddo e impassibile, dentro soffriva moltissimo per il comportamento di Jinhong.

Era sempre un Eomma qua, Eomma là, lui non veniva mai considerato e ogni volta finiva col prenedersela con il più piccolo solo per attirare la sua attenzione.

< Chi vuole un po' di 0 negativo? > chiese Kisu, interrompendo l'aria tetra che si era creata in soggiorno.

Jinhong abbandonò subito il broncio e corse dal ragazzo, per strappargli dalle mani la sacca di sangue e berla come se fosse l'ultima goccia d'acqua in mezzo al deserto del Sahara.

Intanto Kisu lanciò l'altra sacca che aveva tra le mani a Hongseob, che mormorando un piccolo grazie, si mise anche lui a bere senza protestare.

< Eomma > disse Jinhong con ancora l'attaccatura della sacca tra i denti.

< Che c'è piccolo Jinhong? > chiese Kisu, accarezzando i capelli del ragazzo.

< Quando andremo a prendere del sangue fresco? > chiese il ragazzo, mentre seguiva la sua eomma sul divano.

Quella scena dava sempre il voltastomaco a Hongseob, era sempre così, dovunque andavano. Ogni mossa che Kisu faceva, Jinhong lo seguiva come un cagnolino fedele. Velocemente si voltò, per non vedere quella scene, salì le scale e si chiuse nella sua stanza, ascoltando comunque la conversazione tra i due, grazie al suo udito finissimo.

< Ti ho già spiegato che qui non possiamo dare nell'occhio, questa città è piccola, si noterebbe subito un corpo scomparso >

< Ma i due signori che ho conosciuto ieri, mi hanno detto che potevo bere il sangue dell'amico, che mi sono fatto oggi >

< Quali due signori? >

< Uno era alto e indossava un cappellino, mentre l'altro era un po' più basso e portava degli occhiali da vista, mi hanno detto di fingere di essere attaccato da un gruppo di ragazzi, così sarei potuto diventare amico della mia prossima preda >

< Sei stato attaccato? Ti hanno fatto del male? > chiese Kisu preoccupato.

< Eomma tranquilla, mi hanno detto di fingere. Loro sapevano che dei semplici umani non mi avrebbero fatto niente > disse il ragazzo felice, che la sua Eomma si preoccupasse per lui.

< Jinhong conosci il nome delle due persone che hai conosciuto? >

Il ragazzo fece di no con la testa e l'altro sospirò, chiedendosi chi diavolo fossero quei tipi e come facessero a conoscere la vera natura di Jinhong.

< Gli hai detto tu che sei un vampiro? >

< Certo che no! Non metterei mai in pericolo la vita di Eomma > disse, prima di sedersi sulle gambe di Kisu.

Il ragazzo dai capelli rosa lo lasciò fare, troppo impegnato a pensare a cosa fare.

Era il caso di trasferirsi di nuovo? Jinhong era in pericolo?

< Non ti preoccupare Kisu, ci penserò io a difendere Jinhong > esclamò una voce, che proveniva alle loro spalle.

Sia Kisu che Jinhong si voltarono e trovarono Hongseob contro un muro del salotto.

"Guardalo lì, che vuole atteggiarsi a gran uomo per fare colpo" pensò Kisu, trattenendo una risata.

< Va bene, allora lo affido a te > pronunciò ad alta voce.

< Invece tu Jinhong, deve evitare il più possibile quei tizi e se succede qualcosa di strano vieni subito da me o da Hongseob, ci siamo capiti? >

< Si Eomma > rispose Jinhong, sistemandosi meglio sulle gambe di Kisu.

Hongseob cercò di ignorare quella scena, nonostante dentro stava trattenendo ogni possibile fibra del suo essere, per non strappare il suo Jinhong, dalle braccia di quello là.

Intanto l'unica cosa che Jinhong stava pensando in quel momento, non erano gli avvertimenti della sua eomma e nemmeno gli sguardi di fuoco che vedeva arrivare da Hongseob senza un apparente motivo, ma al fatto che non vedesse l'ora di rincontrare il suo nuovo amico.

"Non mi nutrirò subito di lui, voglio prima divertirmi e recitare ancora per un po' la parte del innocente dongsaeng" pensò lui tutto eccitato.

"Che i giochi abbiano inizio Taetae"





Spazio "autrice":

Finalmente sono apparsi tutti i nuovi personaggi che vi dicevo.
Come ho già detto nella trama ogni personaggio ha un carattere completamente diverso dalla realtà.
Purtroppo ho dovuto stravolgere completamente il piccolo Hongseob, poverino...

E adesso passiamo alla presentazione dei personaggi:

Shim HongSeob, nato 8 gennaio 1998

Fa parte del gruppo 24k

Così è come dovrebbe apparire nella storia, ma nella realtà è un palla di felicità tenera e coccolosa ahaahah



Choi Kisu, nato 2 ottobre 1991

Fa parte anche lui del gruppo 24k

Il mio amore dopo Jinhong ahahaha


Come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto, vi ringrazio moltissimo per i voti e i commenti, non sapete quanto mi renda felice sapere che qualcuno la sta apprezzando 😘

A prestooo ~~

Συνέχεια Ανάγνωσης

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