KANGSHINMU 강신무

By AkaneYuki7

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Potrebbero mai le leggende occidentali intrecciarsi in maniera indissolubile con quelle orientali? Tre ragaz... More

PROLOGO
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87
Capitolo 88
capitolo 89
Capitolo 90
Capitolo 91
Capitolo 92
Capitolo 93
Capitolo 94
Capitolo 95
Capitolo 96
Capitolo 97
Capitolo 98
Capitolo 99
Capitolo 100
Capitolo 101
Capitolo 102
Capitolo 103
Capitolo 104
Capitolo 105
Capitolo 106
Capitolo 107

Capitolo 4

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By AkaneYuki7

"..." = discorso pensato
<...> = discorso parlato

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Sbatté le palpebre più volte, sforzandosi di mettere a fuoco la stanza in cui si trovava.

Per quanto ci provasse non riusciva a tenere gli occhi aperti e con fatica tentava di respirare, annaspando in cerca di un po' d'aria.

Stava sudando.

Sentiva il suo corpo bagnato sotto le coperte, chiedere un po' di refrigerio, da tutto quel caldo soffocante.

< Resisti ancora un po' figlia mia, manca davvero poco >

< Non ce la faccio più a resistere padre, sento la testa scoppiare >

Dalla sua bocca uscirono queste parole, del tutto scollegate dal suo cervello.

Non era certo questo che voleva dire.

< Lo so bimba mia, ma ti sei esercitata tanto. Cerca di fare un ultimo sforzo e vedrai che diventerai quello che abbiamo sempre sognato >

A quelle parole si sentì un po' sconfortato.

"E' davvero questo che ho sempre sognato?"

Questi pensieri non appartenevano di certo a lui, l'unica cosa che voleva sapere era cosa diavolo stava succedendo e come ci era finito in questa situazione.

Le palpebre si fecero sempre più pesanti.
Lentamente si assopì e tra uno stato di sonno e di veglia sentì due persone parlare tra di loro.

< Allora come sta procedendo il Naerim-gut? >

< Il rito di iniziazione sta procedendo benissimo, la Shinbyeong (malattia dello spirito) è quasi finita, è da un po' di giorni che non ha più allucinazioni o insonnia e la febbre sta scendendo rapidamente >

< Per fortuna il Gangshinje ha fatto effetto >

< Si infatti >

< Quale sarà il suo animale guida? >

< Una furba e agile volpe e presto la mia bambina, non più piccina, diventerà una bellissima Mudang >




Taehyung spalancò gli occhi e si alzò di scatto dal letto respirando a pieni polmoni.

Si guardò intorno e riconobbe la sua piccola stanza.

Con un sospiro di sollievo si ributtò a peso morto sul letto e cercò di fare mente locale su quello che era successo.

Un altro sogno, solo un altro semplice e fottuto sogno.

Stavolta però era diverso.

Il sogno o l'incubo, come piaceva chiamarlo a lui, era cambiato.

Si era reso conto di trovarsi dentro al corpo di una ragazza malata, ma poi non ci aveva capito più niente.

Gli erano rimaste impresse alcune parole sentite nel sogno: Naerim-gu, mudang, Gangshinjie...

Velocemente prese un foglio dal comodino di fianco al letto e se le annottò come se non le volesse scordare.

Non sapeva di certo cosa volessero dire, ma una parte di lui sentiva il bisogno di ricordarsele.

Dopo averle scritte però si sentì un emerito idiota, accartocciò il foglio e lo lanciò in un angolo della sua stanza.

Perché doveva rimanere così sconvolto da un semplice sogno? Cosa c'era che non andava in lui?

Seccato guardò la sveglia alla sua destra e lesse le tre del mattino.

"Perfetto" pensò lui sdraiandosi stanco sul letto.

Era convinto che non sarebbe più riuscito a dormire, invece come l'altra sera, appena appoggiò la testa sul cuscino si addormentò subito, ormai stanco morto, e riuscì finalmente a fare un sonno tranquillo e per una volta senza sogni.



Intanto a qualche chilometro di distanza da Haneul, due figure sinistre stavano banchettando con una coppia di malcapitati.

< Non è giusto, perché a me è capitato il ragazzo, il suo sangue fa schifo, è pieno di fumo e alcool > si lamentò il primo.

< Impara ad essere più rapido la prossima volta > disse il secondo, affondando ancora più in profondità i suoi denti nel collo della povera vittima.

In poco tempo i due umani furono dissanguati e i corpi vennero gettati con noncuranza nel bosco.

< Ci penseranno gli animali della foresta a finire i corpi > continuò il secondo.

< Non capisco perché gli umani si ostinino a venire a campeggiare nei boschi. Non si rendono conto di quanto possono essere pericolosi? > sorrise malizioso l'altro, pulendosi le ultime tracce di sangue rimaste sulle labbra.

< Yoongi vuoi che ti aiuto a pulirti? >

< Non azzardarti a toccarmi con quelle luride mani Jungkook >

< Non dovresti trattarmi così, sono pur sempre più grande di te > rise spensierato il primo.

Yoongi lo guardò con un sorrisetto di scherno:< Solo di qualche secolo... peccato che, nonostante questo, tu non dimostri più di quindici anni >

< Non credo che tu abbia il diritto di parlare visto che sei alto un metro e tanta voglia di crescere... Oh, ma aspetta, tu sei già morto, quindi rimarrai per tutta la vita con questa altezza, quanto mi dispiace >

Yoongi fece finta di non ascoltarlo, lentamente si abbassò e prese un rametto di un albero caduto e con un rapido movimento lo lanciò contro il compagno, andandosi a conficcare nel petto di Jungkook.

< Come siamo permalosi >

Lui non emise neanche un gemito di dolore, guardò il rametto nel suo petto, quasi ridendo per il comportamento infantile dell'amico e con un gesto secco, lo tolse dalla sua carne e lo buttò per terra.

< Mi hai bucato la maglia stronzo > si lamentò Jungkook.

< La prossima volta mirerò dritto al cuore e vedrai che non sarà solo la maglia ad essere rovinata > ribatté Yoongi, ignorandolo.

< Lo vedremo chi sarà più veloce >

< Ma perché ogni volta che vi lascio soli, anche solo per cinque minuti, finite per litigare? > chiese una terza figura spuntando da uno dei cespugli.

< Era buono il cerbiatto? > chiese il minore.

< No aspetta Yoongi, forse anche quello ha dei sentimenti, rifacciamo la domanda: era buono il piccione? > continuò Jungkook.

I due si guardarono per un attimo negli occhi e poi scoppiarono a ridere.

< Mi fa piacere che siate tornati ad andare d'accordo, deridendo la mia dieta. Sono sicuro che un giorno però, anche voi capirete quanto sia crudele e meschino uccidere dei poveri esseri umani e vi pentirete per quello che avete fatto fin'ora > esclamò Jin.

< Si, certo > dissero in coro i due, schernendolo.

< Jin è una catena: il cerbiatto mangia l'erba, il carnivoro mangia il cerbiatto, gli umani mangiano il carnivoro e noi mangiamo gli umani, non c'è niente di sbagliato in tutto ciò > spiegò paziente Jungkook.

Jin sospirò, sapeva che non sarebbe riuscito a cambiare, tanto facilmente, idea a quei due idioti, ma ogni giorno ci provava lo stesso, fallendo miseramente.

Voltò la testa e vide i due cadaveri abbandonati al suolo:< Non mi avevate promesso che non avreste ucciso nessuno? >

< No, noi ti abbiamo promesso che non avremmo ucciso nessuno entro i confini di Haneul e come vedi, in questo momento siamo distanti delle ore da quella città > ribatté subito Jungkook.

< Almeno potevate sotterrare i corpi > si lamentò il castano.

< Nah troppa fatica, ci penseranno le bestie a divorarli > esclamò annoiato Yoongi.

< Tu comunque, non pensi di aver mangiato troppo? Prima la ragazza di questa mattina e adesso quest'altra... >

"In realtà c'era anche quell'altro ragazzo nel cimitero" pensò Yoongi, ma di certo non lo avrebbe detto ad alta voce.

< Cosa? Intanto che io mi annoiavo a morte a scuola, tu ti stavi divertendo alle mie spalle? > sbottò infuriato Jungkook.

< A me non sembravi tanto annoiato, visto che quando sei tornato avevi una faccia così pensierosa e sconvolta che quasi non ti riconoscevo. Cosa è accaduto a scuola? > chiese curioso Yoongi.

Il ragazzo moro si fece silenzioso all'improvviso e guardando da un'altra parte borbottò:< Niente di che, non sono affari tuoi... Me ne vado a casa >

E dicendo questo sparì nella boscaglia.

< Sospettoso non trovi? > chiese Yoongi rivolto a Jin.

Osservandolo però, notò che anche lui era perso nei suoi pensieri.

< Ehi Jin mi stai ascoltando? > sventolò una mano di fronte al maggiore per farlo riprendere.

< Eh? Ah si, scusami stavo solo pensando, credo che sia tempo di tornare anche noi a casa >

< Tu mi stai nascondendo qualcosa vero? Conosci il motivo per cui Jungkook ha avuto quello strano comportamento? > chiese Yoongi sospettoso.

< Come si è fatto tardi, dobbiamo sbrigarci,non vorrai mica perderti anche il secondo giorno di scuola, vero? >

"Sta tentando di cambiare discorso per indurmi a non fare più domande e a non pensarci più? Mi crede davvero così idiota?"

In un primo momento Yoongi pensò questo, però alla parola scuola gli tornò in mente il suo adorabile giocattolino e il buonissimo sangue che avrebbe assaggiato di nuovo a breve.

In conclusione era davvero un povero idiota, perché si dimenticò completamente di tutto la faccenda precedente e si immerse nei suoi pensieri, impaziente di iniziare il suo primo giorno di scuola.

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