Stairway to Heaven [l.s.]

By LenaFairmark

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"Non credeva che fosse rimasto ancora qualcosa da insegnargli, ad Harry, né che qualcuno sarebbe davvero rius... More

Una strana nota di umiltà
Il vecchio Lucas
Neil, Nì, Nihal, Neal e Peter Pan
L'intelligenza dovrebbe essere un bene comune
Il guerriero con l'armatura più colorata del mondo
Vita di Livio, pagina 56
Era sicuro che fosse giallo
Balli felini
Un altro tassello del puzzle
Scimmie all'orizzonte
Torte alla mela e altalene di legno
AVVISO
Voglia di gelato
L'onestade ad ogn'atto dismaga
AVVISO2
Ti farò chiamare best man
Un wanton fritto
Anche i pinguini diventano gay
Ripiccante
AVVISO3
Un canguro bellissimo
Certo, fratellino
Yorktown
Faccia a faccia con il divano
Le pantofole non sono un indicatore d'intelligenza
Ventisei minuti e quarantasette secondi
BLOCCO
'Base segreta di Louis di cui nessuno sa niente perché è segreta'

Eterocefalo glabro

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By LenaFairmark

Harry aprì il cassetto della scrivania e tirò fuori un sottile computer e un paio di cuffie rosse, poi si lasciò cadere pesantemente sul letto. Sollevò lo schermo nero e fissò assente la barra azzurra che caricava lentamente, rigirandosi il filo delle cuffie tra le mani. Si alzò e si avvicinò alla libreria, le lanciò un'occhiata, tirò fuori un libro e tornò a sedersi. Inserì la password del computer e osservò le icone comparire tremolando una dopo l'altra. Prese il libro tra le mani e lo posò di nuovo. Si sdraiò sulla pancia e si tirò il computer davanti, poi aprì You Tube e iniziò a scorrere i video nella home. Aprì una strana parodia di Star Wars che comprendeva una tizia di un cartone animato che si chiamava come una qualche parte delle spade e lo fissò distratto.

Sospirò nel sentire un paio di colpi decisi battere sulla porta della stanza.

– Avanti. – disse annoiato, ricominciando a scorrere tra i video lasciando stare la donna-spada.

– Il mio bellissimo fratellino! – alzò lo sguardo quando due fastidiose braccia lo strinsero all'improvviso e un ammasso di capelli fastidiosi gli finì in faccia in modo davvero poco educato.

– E lasciami! – Harry spinse Gemma lontana e la fulminò con lo sguardo.

– Quanto sei poco garbato, fratellino. – Gemma scosse la testa e si scostò.

– Te lo meriti. – borbottò Harry. Gemma smise di scuotere la testa e puntò uno sguardo furbo negli occhi irritati di Harry. – Eppure con Louis sembri quasi una persona socievole... – canticchiò.

– Ovviamente è per questo che sei qui. – Harry alzò gli occhi al cielo. – Perché non rompermi un po' le scatole quando ho un attimo di pace? Lo troverei uno spreco.

– Anche io. – Gemma si sedette accanto ad Harry e lo fissò sorridendo entusiasta. – Vi sposerete?

– Gemma. – Harry alzò gli occhi al cielo senza degnarla di uno sguardo.

– Eddaaaai Harry, parlami delle tue affliggitudini amorose! – Gemma gli afferrò il braccio e lo strinse guardandolo supplichevole.

– Quella parola non esiste. – Harry guardò Gemma irritato e diede uno strattone al braccio. – Ma spero sinceramente che tu l'abbia fatto apposta.

– Quale parola?

– Affliggitudini.

– Ah. – Gemma si fece pensierosa e si sdraiò sulla schiena. – E come si dice?

– Afflizioni. – Harry aprì il video di un cane vestito da cowboy che faceva avanti e indietro su un cavalluccio a dondolo. Un cane bruttissimo, oltretutto.

– Oh, Harry, ti volevo chiedere, – Gemma si tirò su e nel farlo lanciò uno sguardo perplesso al video, poi tornò a guardare il fratello. – sei sicuro che Louis abbia diciannove anni?

– Perché non dovrebbe? – chiese Harry annoiato.

– Perché, ecco, sembra un po' più piccolo.

– Perché è basso?

Gemma storse la bocca. – Non lo definirei proprio proprio basso...

Harry inarcò le sopracciglia e si girò verso di lei. – È basso, Gemma. È tanto basso.

– Sì, vabbe', ma crescerà. È ancora piccolo.

– Ha quasi vent'anni.

– Voi maschi siete lenti. – Gemma scosse una mano con noncuranza. – Ma non dicevo perché e basso. E secondo me non è neanche basso. – Harry tornò a guardare il video con uno sbuffo. – È solo che si comporta come se... come se fosse più... piccolo.

– Come un bambino di tre anni. – Harry ridacchiò. Gemma non rispose. Harry inarcò le sopracciglia e si voltò verso di lei.

– Oddio. – alzò gli occhi al cielo quando incontrò due occhi adoranti che lo fissavano come se fosse l'esperimento più carino del mondo.

– Sei proprio cotto! – Gemma sorrise soddisfatta.

– Già, mi si sta cuocendo la testa a forza di sentire le tue cretinate. Tra un po' prenderò fuoco.

– Ti manca già, eh? – Gemma ridacchiò.

– Cos- ma che vuoi? Perché dovrebbe?

Gemma lanciò un'occhiata scettica alla cipolla poco divertente e molto stonata che cantava insieme ad un'armatura pazza sullo schermo del suo computer.

– Okay. – Harry chiuse il computer con un colpo secco. – Ma questo che c'entra?

– Ti stai annoiando. E se n'è andato da quanto? Dieci minuti?

– Un quarto d'ora. – rispose mentre si guardava intorno, cercando qualcosa da fare. – E poi che c'entra? Io mi annoio sempre.

– Puoi rigirarti le cose come vuoi tu, ragazzino, ma lo sappiamo tutti che ti piace. – Gemma lo guardò soddisfatta. – Anche mamma l'ha capito.

– Intanto, a mamma gliel'hai detto tu. E poi, Louis non mi piace. – il tono di Harry sfumò lentamente in un borbottio, e lui si alzò e tornò davanti alla libreria, tirando fuori una di quelle giganti enciclopedie sull'uomo che Gemma considerava profondamente noiose e sostanzialmente inutili.

– Non ci crede nessuno.

– Chiedi a Niall.

Gemma lo guardò sorpresa. – Non gliene hai ancora parlato?

– Non c'è niente di cui parlare, Gemma. – Harry alzò gli occhi al cielo con un mezzo sorriso. – L'unica cosa che ti ho mai detto è stata che è irritante, e tu ti sei fatta un milione di film.

– Potrebbe anche essere così, Styles. – Gemma scosse la testa convinta. – Ma quando vi sposerete, non dire che non te l'avevo detto.

– Come ti pare. – Harry si sedette sul letto e aprì l'enciclopedia, con l'intenzione di non prestarle più la minima attenzione. In quel momento Gemma si alzò e si diresse verso la porta.

– Arrivo subito, ragazzino. – disse mentre usciva.

– Ma figurati, non ti disturbare. – borbottò Harry, sfogliando le pagine per trovare qualcosa di interessante. Si fermò quando lesse "la ricezione delle informazioni", scritto a lettere cubitali sopra ad un paio di paragrafi con dei nomi abbastanza carini.

Il cervello riceve dai sensi una grande quantità di informazioni che devono essere selezionate prima di poter essere utilizzate. Una macchina fotografica mette a fuoco la luce come il nostro occhio, ma si limita a creare un'immagine che non è in grado di interpretare o di esperire. Analogamente un microfono non sa riconoscere se le onde sonore siano le note di una sinfonia o il pianto di un bimbo e un giroscopio non si accorge di essere capovolto, così come nessun rivelatore chimico può percepire il profumo di un fiore. Noi riusciamo a fare tutte queste cose. Il cervello umano è talmente abile nel trasformare gli stimoli sensoriali in esperienze che non apprezziamo abbastanza le straordinarie performance che esso esegue senza sforzo. 

Harry spostò l'attenzione su un piccolo paragrafetto arancione. IL NEGLET UNILATERALE. Esiste una rara condizione patologica chiamata "neglet", in cui una persona ignora del tutto una parte del mondo reale, di solito la sinistra. Una persona affetta da questo disturbo si rade solo la parte destra del volto...

– Tesoro! – disse - strillò - una voce squillante. Harry chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, cercando di recuperare la calma. – Come stai?

– Mamma. Sto leggendo. – disse, senza aprire gli occhi. Doveva iniziare a seguire un corso di meditazione, in caso gli fosse di nuovo salita casualmente la voglia di staccare qualche testa bionda.

– Gemma mi stava dicendo che oggi ti sei divertito molto!

– Non dovresti dare ascolto alle persone morte. – Harry si premette le mani sulle tempie. – Potrebbero contagiarti.

– E di quanto siete stati carini tu e Louis!

– Foste. – mormorò. – Anche se in questo caso potrei anche lasciartelo passare, ma solo perché foste è davvero orribile.

– E Louis è davvero, davvero adorabile! Non potevi scegliere meglio, amore.

– Avresti potuto. – Harry teneva gli occhi fissi sul bordo dell'enciclopedia in un modo che considerava parecchio inquietante. – Questo è grave.

– Un amore, davvero! È così rispettoso, mi ha fatto impressione. Sarà che convivo ogni giorno con questa sottospecie di mostriciattolo. – Anne scompigliò i capelli del figlio ed Harry prese un altro respiro molto profondo senza staccare gli occhi dal libro.

– Non. Mi. Toccare.

Anne si scostò e riprese con un tono disgustosamente adorante. – Ed è così timido ed educato, davvero un amore!

– Sì. Adorabile. Soprattutto quando mi butta giù dal mio letto.

– Oh sì! E sorride sempre, è sempre allegro, davvero impressionante!

– È la prima volta che lo vedi in tutta la tua vita. – Harry sbuffò esasperato. – e se continui così sarà anche l'ultima.

– Ed è anche gentilissimo, un vero galantuomo! Dopo aver pranzato non ha lasciato che sparecchiassi il suo posto e scommetto che avrebbe sparecchiato anche i vostri, se non te lo fossi tirato via. – Anne scosse la testa con aria sognante.

Harry distolse gli occhi dal libro e lanciò uno sguardo supplichevole a sua sorella, che gli dedicò un sorrisetto infame.

– Vai a chiedergli di sposarti. – Harry si alzò di scatto e spinse sua madre verso la porta. – Non vedo perché tu debba vederlo tanto bene con me, Gemma. Qui c'è qualcuno che lo ama profondamente.

– Aspetta tesoro, non mi spingere! Volevo solo dirti che è pronta la cena.

Volevi dirmi che è pronta la cena? – Harry spalancò gli occhi e con un'espressione che rasentava la disperazione si lasciò cadere teatralmente sulle ginocchia, le braccia abbandonate lungo i fianchi. – Perché, perché non potevi dirlo e basta?

– Come sei drammatico, Styles. – Gemma si avvicinò e lo tirò su per un braccio. – Comunque, dì al tuo amico che ci ha fatto piacere averlo qui fino a quest'ora, e che non ha disturbato per niente.

– Smettete di parlare di Louis! – Harry si stropicciò disperatamente la faccia con entrambe le mani. – Sto impazzendo. – gemette.

– Sì, d'amore! – esclamò Gemma dandogli un colpetto sul collo.

– Sto impazzendo per colpa vostra! Andate via! – Harry indicò perentoriamente la porta della sua camera e le due donne ridacchiarono prima di uscire insieme. – Tra due minuti scendi, mangiamo! – Harry sbattè la porta e ci appoggiò la fronte sopra, piagnucolando. Le immaginava già tutte conciate a borbottarsi milioni di complotti. Si girò appoggiò per un attimo la schiena alla porta, prese un profondo respiro e poi si tirò su. Afferrò il telefono e si buttò sul letto. Era quasi sicuro di avere il numero di Louis. Probabilmente aveva anche quelli di Zayn e di Liam, un paio di settimane prima se li erano scambiati tutti, ma in un modo così confuso che probabilmente se avesse provato a chiamarli gli avrebbe risposto un qualche maniaco tailandese.

Ehi Lou :) sono Harry. Sono stato incaricato di dirti che non hai disturbato affatto oggi, puoi restare sempre quanto vuoi, dicono. Io non ti voglio, ma fai un po' come ti pare. Basta che non mi disturbi troppo. Comunque, mia mamma è innamorata di te. Ti andrebbe di sposarla? È ancora una bella donna, dopotutto.

Harry abbandonò il telefono sul letto e si mosse verso la porta, poi si fermò. Lanciò uno sguardo al telefono, indeciso se scendere a mangiare o aspettare che Louis rispondesse. Nel dubbio, prese il telefono e se lo mise in tasca mentre scendeva le scale.

Aveva passato tutto il pomeriggio con Louis. Sua madre era venuta a prenderlo alle otto e un quarto, scusandosi energicamente e facendo un milione di complimenti a casa e famiglia, e nell'ultima mezz'ora Louis si era sentito talmente in colpa che aveva continuato a chiedere ad Harry a che ora mangiassero di solito e a scusarsi neanche gli avesse ucciso la progenie. Ma fino a quel momento Louis era rimasto segregato nella sua stanza a ridere e mangiare un'Haribo ogni mezz'ora, perché così se le gustava, aveva detto. E poi, dato che aveva iniziato a mangiarle alle quattro e mezza, avrebbe finito alle sei e mezza e le sei e mezza erano un orario abbastanza buono per finire di fare merenda - non aveva sveglie né niente, ma ogni mezz'ora alzava lo sguardo sull'orologio e metteva in bocca una caramella, sorridendo in uno sfavillare di denti bianchi. E a proposito, aveva una cognizione del tempo che Harry si sognava, sfortunatamente (e ne era davvero molto invidioso, cosa che gli aveva fatto presente offendendosi ogni mezz'ora, apparentemente senza motivo). E in teoria avevano davvero passato la giornata ad urlarsi insulti pesanti come "eterocefalo glabro" o "caffettiera brutta", ma era comunque stata una delle giornate più produttive che Harry avesse mai avuto con lui. Prima di tutto, c'erano state quelle due scenette strane, Zayn che si arrabbiava perché Harry e Gemma se lo litigavano e la strana diffidenza di Louis. E poi, Harry aveva conosciuto sua madre, e aveva scoperto da chi Louis aveva ripreso la sua genuina cortesia, la sua preoccupazione e soprattutto la sua assurda parlantina. Anche Johannah era stato un grande acquisto per casa Styles, a sentire Gemma e Anne. Sua madre ci si era trovata talmente bene che aveva deciso che il prima possibile li avrebbe invitati tutti a pranzare a casa sua, e aveva rincarato anche quando aveva scoperto degli altri... sei? Sei o cinque figli. Harry lo sapeva già, ma a sentire la donna elencarne tutti i nomi si era spaventato.

Quando, mentre mangiava una strana frittata verde, il suo telefono vibrò nella tasca, Harry fece un salto sulla sedia, tanto evidente che Gemma si avvicinò a lui e gli rubò il cellulare.

Harreeeeeeh! Ringrazia tantissimo Gemma e tua madre, sono state davvero super dolci! Come fai ad essere figlio di Anne? Lei è così carina! Non ti preoccupare, non ti disturberò, anche tu mi stai antipatico. Certo che voglio sposare tua madre :)

E ovviamente, Gemma lesse il messaggio ad alta voce, Anne si innamorò un po' di più ed Harry decise che seppellirsi non era poi una morte così dolorosa.

Questo è un eterocefalo glabro:

Harry sceglie i suoi insulti niente male, direi.
E questa è la prima cosa che esce quando scrivo caffettiera brutta:

Mi scuso per gli Juventini, ma dovevo provare. 

Buona giornata a tutte ♥ 

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