Torte alla mela e altalene di legno

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Louis si stava annoiando tantissimo. Anzi, tantissimissimo. Era sicuramente il momento più noioso della sua vita. Zayn aveva deciso di uscire da quella classe per la prima volta in tutta la sua vita e Niall non arrivava, e Louis aveva appena deciso di inserire entrambi nella sua lista nera e di essere arrabbiato con loro per il resto dei suoi giorni. Annoiarsi era la cosa più brutta e noiosa che potesse capitare ad una persona che odiava annoiarsi, e Louis odiava annoiarsi con tutto sé stesso. Si annoiava talmente tanto che stava pensando di aprire un corso sulla differenza tra un elefante indiano e un elefante africano, perché gli elefanti erano importanti per lo sviluppo del pianeta ed era compito di chi ne sapeva diffondere la vera cultura. In realtà Louis non ricordava esattamente la differenza tra un elefante africano e uno indiano, ma gli elefanti gli piacevano molto e poi era sicuro che uno dei due avesse le orecchie più grandi dell'altro, anche se non sapeva bene quale. Gli venne in mente che forse la sua conoscenza degli elefanti era più limitata di quella sulle camelie, anche se un corso sulle camelie sarebbe stato un po' strano. In ogni modo decise che avrebbe reagito quell'orribile destino di solitudine, per cui si guardò intorno e sventolò una mano, sorridendo.

- Billy! Ehi Billyyy! Sai che ore sono? - urlò.

- Ciao anche a te Lou. - Bill scosse la testa e lanciò un'occhiata all'orologio che aveva al polso. - Sono le undici e... e ventisei.

- Grazie mille, Billino. - sorrise.

- Prego amico. Che ci fai ancora in classe?

- Sono stato abbandonato, - disse Louis in tono lamentoso. - Zayn se n'è andato e Niall non arriva, Billy! Zay non è mai uscito a ricreazione e oggi decide di andarsene e lasciarmi solo e mi sto annoiando a morte.

- Potresti, non so, andare a cercarli.

Louis lo guardò come se fosse matto e incrociò le braccia deciso.

- Neanche per sogno! Sono loro che devono venire a cercarmi, sono loro i traditori, mica io.

- Come vuoi tu, Lou. - Bill ridacchiò. Louis borbottò e saltò giù dal banco, andando verso la porta mentre il ragazzo lo guardava divertito.

- Ti arrendi?

Louis mosse il braccio un gesto molto drammatico.

- Giammai! Vado in bagno. Se arrivano digli che non voglio vederli mai più!

- Lo farò.

- Grazie Billie.

- Prego Lou.

Louis fece un inchino e uscì dalla classe. In realtà non ci doveva andare, in bagno, ma tanto per passare il tempo ci andò lo stesso. Quando uscì era ancora più annoiato di prima, quindi decise di entrare nella prima classe che sembrasse carina e vedere se c'era qualcuno simpatico e paziente disposto a fare conversazione con lui. Era indispensabile che fosse simpatico, perché Louis con le persone antipatiche non ci sapeva parlare, ed era super indispensabile che fosse paziente, altrimenti era sicuro che l'avrebbe cacciato via a calci e l'avrebbe denunciato per disturbo alla quiete privata - Louis non era sicuro che esistesse una denuncia simile. In caso non esistesse avrebbe fatto brevettare l'idea e ci avrebbe fatto milioni, anche se in realtà non era neanche sicuro che esistesse il brevetto per l'invenzione di denunce. Mentre pensava a come creare il brevetto per il brevetto per l'invenzione di denunce, si fermò davanti ad una piccola classe che sembrava la classe molto carina che stava cercando. Era stretta e lunga e luminosissima, le finestre alte e i muri chiari che riflettevano la luce bianca, con i banchi verdi e vecchi che Louis nella sua scuola aveva usato al primo anno e che gli erano sempre piaciuti tanto, e pochissime persone. Un ragazzo con la faccia scorbutica era seduto al primo banco accanto alla finestra e scriveva qualcosa su un libro azzurro e rovinato. Poco dietro di lui c'erano un paio di ragazze che bisbigliavano vicine vicine guardando qualcosa su un telefono con la cover a fiorellini. A Louis facevano venire in mente le sue Lottie e Fizzie quando Lots si era innamorata di Jean, passavano tutto il giorno a parlare di lui e a stalkerarlo su tutti i social e a ridacchiare per le sue foto. Nella fila centrale era seduto un ragazzo carino, con la testa china su un quadernino e una maglietta bordò che si adattava perfettamente alla forma della sua schiena larga e dritta. Non capiva bene se stesse leggendo o fissando il vuoto o nessuna delle due cose, ma non sembrava molto concentrato e Louis pensò che sembrava invece abbastanza simpatico e paziente da sopportare la sua presenza, quindi entrò nella classe e si mise a sedere accanto a lui.

Stairway to Heaven [l.s.]Where stories live. Discover now