Vita di Livio, pagina 56

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Louis tornò solo per la fine della ricreazione. Il ragazzino biondo era arrivato a razzo quando la campanella a stento era suonata, com'era ormai da tre giorni, e lui e Lou avevano preso a parlare con il loro solito, assurdo entusiasmo. Era come quello di Louis, ma duplicato, tra l'uno e l'altro. In realtà l'entusiasmo del biondino - Norman, forse - non era paragonabile a quello di Lou. Mancavano un'esperienza, un amore che lo rendessero ugualmente straordinariamente vivo. Ma d'altronde, nessuno era come Louis. Entrambi avevano provato varie volte ad inserirlo nei loro strani discorsi, Lou in particolare, ma al fatto che parlasse poco si aggiungevano anche cambi di discorso ogni due parole, e non era proprio cosa da lui. Non gli piaceva troppo, il ragazzo biondo. È pur vero che a Zayn Malik piacevano davvero poche persone; era una persona terribile da conquistare, ci volevano un impegno e una costanza che nessuno avrebbe mai avuto la pazienza di impiegare. Per di più, amava i rapporti esclusivi, e ciò comportava che una volta trovato un amico, non lasciasse più avvicinare nessuno. Qualcosa in questi atteggiamenti si era un po' ammorbidita, negli anni, grazie all'influenza di Louis, ma relativamente.

In ogni modo ad un certo punto, dopo innumerevoli discorsi che Zayn non aveva neanche provato a seguire, il biondo aveva preso Louis per un polso e lo aveva trascinato con sé verso la porta. Lì era sopraggiunto il massimo livello di antipatia disponibile per quell'uomo. Zayn li aveva guardati uscire. Louis era voltato verso di lui, tentava di fargli capire a gesti dove stava andando, perché nella confusione non riusciva a sentirlo, ma aveva una sola mano disponibile e non ci era riuscito molto bene. Così Zayn aveva scosso la testa, aveva sorriso e fatto cenno di andarsene poco prima che Louis sparisse dietro l'angolo, indirizzandogli un sorriso luminoso.

Louis era tornato per la fine della ricreazione, quando la campanella già era suonata, e si era lanciato al suo posto appena un momento prima che la professoressa facesse il suo ingresso.

La mattinata era finita in un attimo, se si esclude il fatto che - per due ore filate - Louis aveva continuato a battere il piede a terra, e a guardare l'orologio. Era così ansioso, che ad un certo punto era venuta anche a Zayn un po' d'ansia. Suonata l'ultima ora, Louis era saltato su come una molla, e aveva preso a tirare Zayn per la manica della felpa nera, strillando "andiamo andiamo andiamoooo" come un pazzo, ma ormai vi erano abituati tutti. Il che era ironico, essendo Louis e Zayn arrivati appena una settimana prima, ma Louis aveva l'abitudine di farsi conoscere in fretta, ovunque andasse.

Louis l'aveva trascinato di corsa in cortile, e al cancello si era fermato all'improvviso, tanto all'improvviso che Zayn gli era finito addosso. Louis si era voltato e gli aveva offerto un sorriso di scuse, poi era tornato a guardare dritto davanti a sé. Sembrava cercasse qualcuno. Zayn gli si era affiancato, guardando divertito la sua espressione concentrata, poi aveva mosso uno sguardo disinteressato per il parcheggio.

- Che cerchi?

- Ssssh.

Zayn si era accigliato.

- L...

- Ssssssssh!

Zayn si era voltato verso di lui, per trovare sul suo viso il consueto sorriso sbarazzino, lo sguardo ostinatamente puntato dritto davanti a sé.

- Lo trovi divertente, Lou? - aveva chiesto, ironico. Louis si era girato, aveva piantato i propri occhi nei suoi, poi aveva sorriso.

- Sssssh.

Zayn aveva lanciato le mani in aria, nascondendo un sorriso.

- Sei proprio matto. Sono sicuro che la gente che ti vede ti prende per pazzo davvero.

Louis sorrideva soddisfatto, e ancora non aveva smesso di guardarsi intorno.

- Si può sapere che diamine stai guardando?

Stairway to Heaven [l.s.]Where stories live. Discover now