Voglia di gelato

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Erano le 11:30 di mattina ed Harry era zuppo. Completamente bagnato, dalla testa ai piedi, e non c'era traccia della macchina di suo padre, quella meraviglia con aria condizionata e bei sedili morbidi. Harry saltellava davanti all'ingresso di quello stupido parrucchiere che ovviamente doveva essere l'unico parrucchiere al mondo così stupido da fare uno stupido turno dalle fottute otto di mattina alle fottutissime undici e un quarto perché altrimenti Harry non era abbastanza sfortunato, per cui saltellava e probabilmente sembrava un pazzo, ma al momento non era quello il suo problema. Stava davvero morendo di freddo ed era più zuppo di pioggia ogni secondo che passava perché ovviamente perché mai mettersi a fare il parrucchiere in una strada normale, una con qualche negozio o un supermercato o un fottuto portico, quando possiamo farlo davanti ad un bellissimo parcheggio desolato? Solo un pazzo ci avrebbe pensato. Harry strofinò tra loro le mani inguantate e soffiò nei pugni chiusi. Quel freddo ad ottobre era più assurdo del parrucchiere nel parcheggio. Si guardò intorno, la sciarpa di lana rossa avvolta attorno al collo, mentre stringeva con i guanti - rigorosamente abbinati alla sciarpa - il caldo giubbottone di pelliccia. Dalle labbra socchiuse uscivano piccoli sbuffi di fiato che si condensavano formando delle nuvolette, ed Harry avrebbe voluto vedere cosa succedeva a metterci un dito dentro, ma aveva troppo freddo e non si mosse.

La jeep nera di suo padre sbucò dall'angolo più lontano del parcheggio e lì si fermò, spense gli abbaglianti e diede un colpo di clacson. Harry prese a saltare e a sbracciarsi come un matto, ma suo padre sembrava non vederlo. Diede altri due colpi di clacson ed Harry smise di saltellare e, maledicendo il mondo, corse sotto la pioggia fino allo sportello posteriore della macchina, lo aprì e ci si tuffò dentro.

Harry guardava fuori dal vetro oscurato della macchina. Stavano passando su una strada piccola e graziosa, di quelle che a Natale si riempiono di luci e sembrano ancora più piccole, ma ovunque ti volti trovi qualcosa di nuovo da guardare, dove tutti i negozi sono pieni di addobbi e dove puoi immaginare le persone sorridersi allegre. Da parte sua Harry preferiva le grandi strade o i centri commerciali, ma in ogni modo quel posto aveva il suo fascino, quando non era pieno di gente soffocante e soprattutto quando non ci diluviava sopra. In quel momento era deserta ma diluviava, quindi non gli sarebbe piaciuta comunque. Harry mosse lo sguardo in avanti, e notò una persona che camminava velocemente sotto la pioggia, con la testa china e qualcosa stretta tra le braccia. L'uomo - o donna che fosse - si fermò sotto un portico, si guardò intorno e le sue spalle si alzarono in un sospiro silenzioso, poi rafforzò la presa sull'oggetto che aveva in mano e riprese a camminare spedito. Nel momento in cui Harry si trovava esattamente accanto a lui il ragazzo si voltò ad osservare la macchina, ed Harry rimase sconcertato nel riconoscere i tratti delicati di Louis. Indossava solo una felpa blu, e le mani che stringevano l'oggetto – un pacco regalo con un enorme fiocco rosso - erano nude. Probabilmente stava gelando.

– Papà? Possiamo fermarci un attimo?

Suo padre lo guardò interrogativo attraverso lo specchietto, ma fermò la macchina. Harry lanciò un'occhiata a Louis, che ora fissava la macchina agitato, le sopracciglia inarcate e il pacco stretto saldamente tra le braccia.

– Quel ragazzo è, tipo, mio amico, posso chiedergli se vuole un passaggio? Si muore di freddo fuori.

Suo padre si girò verso Louis, che lo stava guardando intimorito, poi tornò a posare lo sguardo su Harry e – certo. – disse. Harry gli fece un lieve sorriso, poi aprì lo sportello e mise la testa fuori.

– Louis? – quasi urlò, perché lo sentisse attraverso il suono insistente della pioggia. Louis si voltò di scatto verso di lui, e i suoi occhi tesi si addolcirono non appena riconobbe il viso di Harry.

– Harry! – sospirò sollevato.

Harry gli fece un cenno con la mano. – Salta su, ti accompagno a casa!

Stairway to Heaven [l.s.]Where stories live. Discover now