Teenage Dreams \\ Liam Payne

By lightvmischief

1.5K 75 15

"Ti serve qualcosa?" mi chiese insospettito. "Sai, per caso, cosa è successo ieri sera a Emily, al pub?" chie... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39

Capitolo 24

33 2 0
By lightvmischief

Mi svegliai a causa di tutto il trambusto che i miei coinquilini stavano combinando.

Ma io dico, si porta rispetto per una persona che sta ancora dormendo!!

E si deve portare rispetto facendo assoluto silenzio.

Esattamente il contrario di ciò che stavano facendo loro.

Riconobbi la voce di Kate in tutto quel trambusto, quindi era ritornata in camera.

Mi avrebbe fatto un piacere se sarebbe rimasta là dov'era per sempre.

Non sarei più stata costretta a vederla.

Che liberazione!!

Puoi dirlo forte.

In ogni caso, non c'era più alcun modo di farmi tornare a dormire.

Una volta che mi svegliavo, dopo era praticamente impossibile riaddormentarmi.

Aprii la porta con estrema lentezza, data la mia vitalità mattutina.

Mi sfregai una mano sugli occhi e chiusi la porta alle mie spalle.

"Ma che cosa state facendo?" chiesi assonnata e frastornata.

"Niente, torna a dormire." Mi congedò subito Liam.

"Non ci riesco."

"Non sono cazzi miei." Rispose acida Kate.

"Non stavo parlando con te." Risposi, altrettanto inacidita.

"Va bene, calmatevi." Intervenne Zayn.

"Vedo di tornare a letto. Buona giornata."

Zayn forse era l'unico dei tanti che metteva tranquillità in tutto quel trambusto.

In ogni caso, mi rimisi a letto, anche se, come già previsto, non riuscii a riprendere sonno.

Per ciò, mi alzai di nuovo e decisi di farmi una doccia tanto per darmi una rinfrescata e rivitalizzarmi.

Uscii dalla doccia e presi dall'armadio dei jeans chiari, un maglione a righe blu, rosa e bianche, una canottiera bianca, una sciarpa coloro carne e un beanie dello stesso colore e li indossai.

Visto che a breve sarei dovuta uscire con i miei genitori e mio fratello, mi misi direttamente anche un paio di converse basse bianche.

Uscii dalla mia camera e mi accorsi che tutti i ragazzi erano spariti.

Era appena arrivata la mia famiglia.

Perfetto.

"Ciaoo!" li salutai, andando loro incontro.

"Emily, come sei bella." Esclamò mio padre.

"Papà, per te sono bella anche con un sacco di patate addosso." Gli feci notare.

Scoppiarono a ridere.

"Usciamo?" chiese mia mamma.

"Ovvio."

"Okay, dove andiamo?" chiese Justin.

"Non ne ho idea. Non conosco molto bene Londra." Ammise mia madre.

"Potremmo andare in un bar." Propose mio padre, ovvero colui che trovava sempre una soluzione a tutto.

"Almeno facciamo colazione." Aggiunse.

Scegliemmo un bar molto piccolo, anche intimo se vogliamo, con i tavolini in legno e i divanetti.

Sembrava quasi un pub.

I miei genitori e il loro amore per l'Irlanda.

Mi andava bene però.

Mi faceva sentire un po' a casa.

I miei genitori ordinarono due caffè con qualche pasticcino, mio fratello un cappuccino con un cornetto alla crema e io una cioccolata fumante con dei biscottini di pastafrolla.

Almeno li avrei potuti intingere nella cioccolata, cosa che amavo fare, quando non la bevevo con la cannuccia.

"Sai, è strano vederti bere una cioccolata senza cannuccia." Ammise Jus.

"Come, come, come?? Tu bevi la cioccolata con la cannuccia??" chiese scioccata mia mamma.

"Eh già, quando andiamo da Starbucks lo fa sempre." Disse Jus.

"Ehi! È colpa tua se lo faccio! Sei stato tu a farmela scoprire!" dissi, incolpandolo.

"Ma stai zitta."

"Gne gne."

Arrivò la cameriera con le nostre ordinazioni.

Mi fece tanto ricordare me quando lavoravo al bar della scuola, per James.

Quanti ricordi.

Soprattutto quando avevo fatto cadere un bicchiere di birra su una ragazza, anche se non lo avevo fatto apposta se lo meritava.

Non do altri dettagli, sarebbe meglio non saperli.

Raccontai molte cose di ciò che stava succedendo al liceo ai miei genitori, con l'aiuto di Justin, che sembrava sapesse più cose di me.

Beh, d'altro canto gli raccontavo sempre tutto tramite Whatsapp.

Passammo la giornata a raccontarci cose e scherzare, girando per Londra, andando sul London Eye e facendo da guida turistica alla mia famiglia.

Tornata in camera, venni subito chiamata da Liam, che mi avvertì che la prof di canto ci voleva per provare la canzone dello spettacolo di Natale.

Mi dispiaceva il fatto che i miei genitori non sarebbero potuti esserci, ma forse era meglio così.

Un solo parente nella folla ti rende più nervoso ed emozionato di quanto può sembrare.

"Allora, com'è andata?" mi chiese Liam, mentre ci stavamo avviando verso l'aula magna, dove avremmo provato, come se fosse stato lo spettacolo.

"Benissimo! E qui?" dissi, facendo una risatina soffocata.

"Non mi ricordare che tu hai saltato le lezioni, potrei ucciderti in un secondo."

"Io sono andata in giro tutto il tempo a fare niente..." dissi, ridendo, prendendolo in giro.

Mi guardò male, prima di prendermi per le spalle e sbattermi contro il muro del corridoio, iniziando a farmi solletico.

"Non mi scappi, ormai so qual è il tuo punto debole, Emily." Disse, con uno sguardo sadico sulla faccia.

"Okay, okay, se mi lasci andare prometto che ti faccio i compiti per domani."

"Okay, andata."

"Non sapevo che ti lasciassi convincere così facilmente."

"Quando si tratta di non fare i compiti, mi va benissimo tutto."

"Ma io stavo scherzando."

Scappai dalla sua presa prima che mi potesse prendere di nuovo, correndo verso la sala.

"Avrò la mia vendetta, ma non ora. Quindi, smettila di correre."

"Mi devo fidare?"

"Ma come? Non ti fidi uno come me? Così affidabile, gentile, simpatico."

"Hai finito la lista dei tuoi aggettivi, signor Liam sono-la-modestia-in-persona Payne?"

"... figo, assolutamente affascinante, misterioso."

"Va bene, va bene, ho capito." Dissi ridendo.

"Avanti, apri la porta se non vuoi andarci a sbattere contro."

Scossi la testa ed aprii la porta, continuando a ridere.

"We're breaking free...!!" cantammo insieme, facendo finta di essere come Troy e Gabriella di High School Musical, tanto per scherzare un po' e per sfotterci da soli.

Facemmo balletti a caso, cercando di imitarli, continuando a ridere ogni qualvolta facevamo qualcosa di assolutamente idiota.

"Cosa diavolo state combinando voi due?" disse la professoressa, rientrando in aula.

"I due nuovi Troy e Gabriella." Disse Luke, con una voce effeminata.

Ci guardammo e scoppiammo a ridere, lacrimando quasi.

"Avanti coppietta felice, fateci sentire ciò che sapete fare." Detto questo, la professoressa ci lanciò due microfoni per iniziare a cantare sul serio.

"È stato fantastico." Disse ridendo Luke, che stava raccontando a Michael e Josh ciò che era successo durante le prove.

Io ero appena uscita dalla mia camera.

Mi ero cambiata di nuovo, sarei dovuta uscire con i miei genitori, mio fratello, Jake, Hailey, Liam e Kate – i quali erano stati invitati dai miei genitori – per andare a cena in un ristorantino prenotato da mio fratello come ultima, ma non ultima, cena assieme, prima che avrebbero preso il volo di ritorno in Irlanda e Stati Uniti.

Mi misi qualcosa di elegante: un maglioncino di lana color bordeaux, che faceva tranquillamente anche da maglietta, una gonna che arrivava a metà coscia nera, delle calze dello stesso colore e dei tronchetti, anch'essi neri.

"Wow, è bellissima, mademoiselle." Esclamò Harry, prendendomi per mano e facendomi fare un giro su me stessa.

"Grazie, Mr. Styles." Risposi appellandolo amichevolmente.

"Buona serata con Liam." Disse Karen.

"Non esco solo con Liam, ve lo volete mettere in testa?" risposi, quasi esasperata.

In fondo che vi aspettavate?

Appena gli avevo detto che sarebbe venuto anche Liam, avevano fatto salti di gioia.

Avevano tralasciato che sarebbe venuta anche Kate.

Cioè la sua ragazza.

Il che significava che non mi ero fatta bella per lui.

Okay, forse un pochino, ma questi erano solo dettagli.

In fondo, cosa potevo sperare?

Non potevo certo andare lì con la chitarra a cantargli You Belong With Me di Taylor Swift.

Era occupato e dovevo accettarlo in ogni caso.

Non avrebbe mai lasciato Kate per una come me.

Insomma, l'avete vista lei?

In confronto a me era assolutamente perfetta.

Cosa che io non ero per niente.

Ma ora non siamo qui a parlare di questo.

"Va bene, va bene. Ora andiamo che sennò arrivi in ritardo." Disse Zayn, prendendo il giubbotto e passandomi il mio.

Uscimmo dalla stanza e andammo nel parcheggio della scuola.

Aprì la sua macchina e ci sedemmo subito dentro.

Si era offerto di accompagnarmi lui – anche se in un certo senso era stato costretto dai miei – perché gli altri andavano insieme nelle loro macchine e i miei genitori stavano in un hotel vicino al ristorante, perciò avevano chiesto a Zayn se mi poteva portare lui.

"Sei così agitata?" chiese Zayn, lanciandomi un'occhiata veloce, per poi tornare a guardare la strada.

"Perché?"

"Ti tremano le mani."

"Cosa?! Non è vero."

"Ah no? Dammi la mano."

"Okay, va bene, lo ammetto. Si nota così tanto?"

"Abbastanza. Ma perché?"

"Non lo so, non ne ho idea. Forse il solo fatto di dover andare a cena sapendo che i miei dopo dovranno partire e non dovrò vederli più per qualche anno."

"O forse per Liam." Continuai.

"Liam?"

"Sì, Zayn, hai capito. Per Liam. E, boh, non lo so. Sono preoccupata e non so nemmeno per cosa, fantastico." Dissi sarcasticamente.

"Andrà tutto bene, non ti preoccupare." Disse, stringendomi una mano per qualche secondo, prima di far ritornare la sua sul volante.

Sospirai, sperando che ciò che aveva detto Zayn si fosse avverato.

Arrivammo al ristorante.

Zayn si offrì di accompagnarmi fino dentro.

Entrammo e venimmo accolti subito da una donna sulla quarantina, molto gentile.

"Buonasera, posso aiutarvi?"

"Buonasera, sono insieme a Frank Brooke." Dissi, citando il nome di mio padre, cosa che mi aveva raccomandato di fare lui stesso.

"Certo, vi accompagno subito." rispose sorridendo.

"Oh no, sono solo io." Le spiegai gentilmente.

"Allora, la accompagno subito." disse, non perdendo il sorriso.

"Grazie."

"Buona cena. E buona fortuna con Liam." Mi congedò Zayn, baciandomi una guancia e uscendo dal ristorante.

La signora mi fece strada su per delle scale ed arrivammo in una sala enorme, con ancora poche persone, ma vedevo che molti di quei tavoli erano prenotati, il che significava che a breve si sarebbe riempita.

Localizzai il tavolo a cui sarei dovuta andare a sedermi grazie alla signora, che mi spiegò le coordinate, prima di congedarmi e ritornare al piano inferiore.

Mi diressi verso il loro tavolo.

Justin fu il primo a notarmi e si alzò, seguito poi da mio papà, e mi vennero in contro.

Mio fratello mi prese una mano e me la baciò, accompagnandomi in questo modo fino al tavolo.

Emisi una piccola risatina soffocata per ciò che aveva appena fatto.

Dopo, mi lasciò andare la mano per farla adagiare su quella di mio padre, che mi tirò a se e mi abbracciò.

"Sei bellissima, tesoro." Mi sussurrò in un orecchio.

Appena mi lasciò andare, venni stretta nelle braccia di mia madre.

"Sei bellissima, bambina mia." Sussurrò anche lei.

Mi lasciò andare anche lei e ci sedemmo a tavola.

Liam's pov.

Ogni volta che la vedevo, mi sembrava sempre più bella.

Era appena arrivata al nostro tavolo e già non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso.

Mi riscossi quando Kate mi strinse la mano sotto il tavolo.

"Ciao." Salutò Emily, rivolgendosi a tutti.

Era in mezzo a Jake e suo fratello.

Ovvero, le persone più importanti della sua vita, in poche parole.

Nonché suoi migliori amici.

Kate, prendendomi contropiede, mi prese il viso tra le mani e mi lasciò una bacio sulle labbra.

Bacio che non rifiutai.

Certo che sei idiota.

In effetti.

Ero veramente idiota.

Non appena ci staccammo, notai Emily abbassare lo sguardo.

Dovevo essere veramente orribile.

Non mi dire!

Non potevo già rovinarle la serata.

Ma avevo una ragazza.

E non ci potevo fare niente se lei si era innamorata di me.

Ma potevo cercare di evitare queste effusioni in pubblico per oggi.

Tu ti fai di roba forte, amico.

"Abbiamo saputo che farete uno spettacolo a Natale, non è così?" chiese suo padre, appoggiando i gomiti sul tavolo e incrociando le mani, appoggiandoci sopra il mento.

"Sì." Annuii.

"Mi dispiace non esserci." Confessò sua madre.

"Mamma, per favore, non iniziare subito." disse Emily.

"Scusami, hai ragione."

"Grazie per averci invitati, questa sera." Mi sentii in dovere di ringraziare.

In fondo, la sera stessa si sarebbero dovuti salutare, pensavo volessero un po' di tempo per loro, dato che non si sapeva quando si sarebbero visti di nuovo.

"Ma figurati. Ci fa piacere conoscere alcuni dei nuovi amici di Emily." Rispose suo padre.

"Papà, detto così fa tanto minaccia di non avvicinarsi a lei." disse suo fratello, Justin.

Scoppiammo a ridere.

Eravamo arrivati a fine cena, scherzando, ridendo e parlando.

Era stato bello passare una serata diversa da tutte le altre.

Io e Kate salutammo e ringraziammo tutti quanti e cominciammo ad avviarci sulla strada del ritorno, in macchina ovviamente.

Emily's pov.

Liam e Kate se n'erano andati, ora con noi rimanevano Jake e Hailey.

"Okay, lo sapete che io vi amo troppo insieme, vero?" dissi a loro due.

Erano adorabili.

"Aw, grazie." Disse Hailey, abbracciandomi.

Dopo le vacanze di Natale se ne sarebbe dovuta andare pure lei.

Mi sarebbe mancata.

E mi sarebbero mancati loro due assieme.

"Comunque, mi accompagnate voi al liceo, dopo, vero?" chiesi, sorridendo angelicamente.

"Per forza, a piedi sennò muori sicuramente." Disse Jake, sarcasticamente.

"Davvero divertente." dissi, sorridendo sarcasticamente.

Vidi i miei genitori insieme a mio fratello tornare da dove erano andati – sicuramente e pagare -.

"È arrivato il momento di doverci salutare vero?" chiesi, tristemente.

"Eh già, sorellina."

Il primo ad abbracciarmi fu mio fratello.

Restammo così per vari minuti, stringendoci fortissimo.

"Salutami tutti a Boston, va bene?"

"Lo farò. Ci vediamo presto, Ems. Ti voglio bene." disse, staccandosi da me e lasciando spazio a nostro papà.

"Mi mancherai tanto, piccolina."

"Ti voglio bene. Prometto che riuscirò a venire a trovarvi."

Sarebbe stata una delle promesse per il prossimo anno, sicuramente.

"Mamma, non piangere, fai piangere anche me sennò." Dissi con gli occhi lucidi, quando vidi mia mamma, non appena io e mi papà ci lasciammo.

"Scusa, ma non ci riesco. Non riesco a non pensare di non vedere la mia bambina per altri anni." Disse abbracciandomi e affogando nelle sue stesse lacrime.

"Ve l'ho detto, vi verrò a trovare presto. È una promessa."

"Mi hai fatto piangere, mamma." Continuai, con le lacrime che scendevano dai miei occhi.

"Dobbiamo proprio andare ora." Disse mio fratello con riluttanza.

"Vi voglio bene." dissi, prima che sparissero dietro le porte del loro albergo.

Mi asciugai velocemente le lacrime, nonostante Jake e Hailey avevano visto tutto.

"Okay, andiamo." Dissi, con la voce ancora un po' incrinata.

Jake mi mise un braccio sulle spalle, senza dire niente.

Sapeva sempre cosa fare in questi momenti.

E lo ringraziavo mentalmente per essere sempre al mio fianco.

Continue Reading

You'll Also Like

8.1K 622 16
Ma se vuoi, ora ti porto a casa Un bacio sa di marijuana Addosso solo una collana Fuori è buio come l'ossidiana
15K 487 33
Un attimo di pazzia e un gesto di affetto verso una tifosa che faranno sbocciare un amore sincero,bello,genuino... La storia tra Asia Martinelli,una...
124K 6.9K 111
quando incontri la persona giusta poi è così difficile lasciarla andare, diventa il tuo punto di riferimento, la tua casa, il tuo tutto.
6.7K 582 25
"Che razza di nome è Duccio?" "Sai, come primo approccio non mi pare il massimo"