Teenage Dreams \\ Liam Payne

By lightvmischief

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"Ti serve qualcosa?" mi chiese insospettito. "Sai, per caso, cosa è successo ieri sera a Emily, al pub?" chie... More

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Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39

Capitolo 23

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By lightvmischief

Emily's pov.

Le lezioni erano finite da qualche ora e stavo facendo i vari compiti per i prossimi giorni.

Tra due giorni sarebbe stata domenica e i ragazzi avevano detto che ci sarebbe stata una sorpresa.

Non avevo idea di ciò che stavano parlando.

In ogni caso, oggi Liam chiedeva ai suoi genitori se potevo soggiornare da loro, contro la mia volontà.

Non volevo essere di disturbo, inoltre Kate mi avrebbe ucciso.

Mi avrebbe dato fuoco, letteralmente.

Dovevo ancora chiamare i miei genitori per avvisarli della casa.

Si sarebbero preoccupati tantissimo, ma mi avevano raccomandato di dirgli qualsiasi cosa che riguardava la casa.

Finito l'ultimo esercizio di inglese, presi il cellulare e composi il loro numero.

Scattò la segreteria telefonica ed attaccai.

Allora decisi di inviargli un messaggio, spiegandogli tutto ciò che dovevano sapere, almeno non li avrei disturbati.

Non avevo altro da fare, così mi alzai dalla sedia del tavolo della cucina, con il cellulare in mano, decidendo di andare a fare una visita a Niall e Harry.

Sempre che fossero in camera entrambi.

O che ci fosse almeno qualcuno.

Tutti gli altri erano andati fuori per Londra, dato che 'avevano voglia di divertirsi', avevano detto.

E mi andava bene così, era da un po' che non lo facevano.

Uscii dalla camera e, neanche a farlo apposta, mi scontrai con Niall.

Ultimamente mi ero scontrata con troppe persone.

Dovevo smetterla.

"Ehi! Ti stavo venendo a cercare, mi hai letta nel pensiero!"

"Anche io. Quei brutti idioti ci hanno lasciati soli." Disse imbronciato.

Scoppiai a ridere e lui si unì a me.

"Okay, ma ora che facciamo?"

"Ah non lo so, eri tu che stavi venendo a cercarmi." Disse ridendo, entrando in camera.

"Bello addossarmi tutte le colpe, vero?" dissi incredula, ridendo.

"Carina questa chitarra." Disse, mentre analizzava attentamente la chitarra messa in un angolino, che avevo portato in camera questa mattina, dopo la fine delle lezioni, prima di andare in mensa, per provare qualcosa.

"Lo so che sai suonarla, eh." Dissi, andandogli incontro e prendendo la chitarra in mano, andandomi a sedere sul divano, appoggiando quella sulla mia coscia destra.

"So suonare anche quella elettrica!" esclamò esaltato, venendo a sedersi al mio fianco sul divano.

"Allora Karen è davvero fortunata ad avere un ragazzo che gli può suonare una serenata." Ironizzai, ridendo.

"A proposito di canzoni e chitarra, io e Abbie abbiamo iniziato a scrivere qualcosa, te lo faccio sentire?"

"Certo."

"Io vado, Ems." Mi salutò Niall, uscendo dalla porta.

Avevano tutti preso la mano a chiamarmi così, mi faceva piacere.

In ogni caso, dovevo trovare qualcos'altro da fare.

Magari un giro nel giardino della scuola mi avrebbe fatto bene.

Andai in camera e presi un maglione bianco, uno di quelli pesanti pesanti che ti fanno restare al caldo.

Me lo infilai e, arrivata all'attaccapanni, presi il mio giubbotto, uscendo dalla stanza con cellulare e chiavi in mano.

Liam's pov.

E anche sabato era passato.

Era domenica mattina e ci eravamo svegliati tutti presto per fare la famosa sorpresa ad Emily.

Non si sarebbe mai aspettata ciò che stavamo per fare.

Inutile dire che oggi era il suo compleanno e si meritava un regalo del genere.

Dopo tutto ciò che aveva passato se lo meritava eccome.

"Ragazzi, sta ancora dormendo. Evitate di fare casino se non volete rovinare tutto." Ci informò Zayn, riprendendoci allo stesso tempo.

"Ha ragione! Sono solo le 9 di mattina, come potete pretendere che una persona sia già sveglia alle 9 di domenica mattina?!" chiese sottovoce Jade, sconvolta.

"Ricordati che lo stai facendo per Ems." Le ricordò Abbie.

"Sì, Abs, tutto quello che vuoi." le rispose Ally, sbadigliando.

"Oggi fa i diciannove, giusto?" chiese Harry.

"Sì. È l'ultima che compie gli anni tra di noi." Disse Jake.

"Se escludiamo Louis." Aggiunse Josh.

"Ho sentito un rumore." Disse Michael.

"Vado a controllare, voi zitti, mi raccomando." Disse Zayn.

Attendemmo qualche secondo, prima di sentire Zayn salutare Emily.

"Cazzo, non mi aspettavo si svegliasse così presto!" imprecò Jake.

"Okay, calma. Qualcuno di noi deve uscire, per non dare troppo nell'occhio." Propose Luke.

"Usciamo noi tre." Disse Abbie, sorridendo al suo ragazzo ed indicando Ally e Jade.

"Okay, grazie." Le sorrise Luke.

"Ora. Alcuni vanno in salotto e si mettono a parlare di cose a caso." Suggerì Jake.

"Vengo con te." Rispose Hailey, la sua ragazza.

"Altri?" chiese.

Si aggiunsero Harry, Niall, Karen e Josh.

"Perfetto. Noi andiamo in cucina." Disse Michael.

Io e Louis lo seguimmo in cucina.

"Sarà felicissima non appena scoprirà ciò che le abbiamo fatto." commentò felice Michael.

"Ancora mi sembra tutto così strano, Zayn." Sentimmo la voce di Emily arrivare, allora cambiammo argomento.

"Tranquilla, avevano solo voglia di venire a farsi una chiacchierata qui, niente di che." Disse il moro alzando le spalle con non-chalanche.

Avevamo la visuale sulla porta aperta della cucina, vedevamo ogni singola cosa che faceva, sia Emily sia Zayn.

Si stavano dirigendo proprio in cucina.

"Ma non posso proprio tornare a do... ciao, ragazzi, anche voi qui?" si interruppe, non appena ci notò.

"Ehi, come va?" le chiesi, andandole in contro e abbracciandola.

"Come mai questa dolcezza improvvisa?" chiese, leggermente in imbarazzo, da quanto potevo capire dalla sua voce.

"Niente, avevo voglia di abbracciarti. È da molto che non lo faccio." Mi giustificai, sorridendo e facendo l'occhiolino a Zayn, facendogli intendere che ci avrei pensato io a lei, ora.

Quindi avevano via libera per preparare tutto quanto.

"Che ne dici se andiamo giù al bar a prendere qualcosa?" proposi, quando ci staccammo dall'abbraccio.

"Certo." Rispose sorridendo.

"No, aspetta."

"Cosa?" chiesi, mentre la portavo fuori dalla cucina.

"Sono ancora in pigiama."

"Anche io, quindi non sarai l'unica idiota che scende al bar con ancora indosso il pigiama alle 9 di domenica mattina." Scherzai, facendola ridere.

Uscimmo dalla porta d'ingresso e sperai con tutto il cuore che sarebbe andato tutto per il verso giusto.

Emily's pov.

Okay, sono confusa.

Che sta succedendo?

Zayn che mi sveglia dolcemente, la maggior parte dei miei amici riuniti nella mia camera del dormitorio a parlare come se non ci fosse un domani e come se quello fosse l'unico posto disponibile.

Ma soprattutto... Liam che mi abbracciava spontaneamente e che mi portava al bar a fare colazione.

Anche se la cosa più strana era che non c'era Kate insieme a lui.

Eravamo completamente soli.

Senza Kate nei paraggi.

Soli.

E continuava a sorridere, continuando a farmi venire le farfalle nello stomaco ogni volta, facendomi andare il cervello in tilt.

"Ems! Ma che ci fai ancora in pigiama? Vieni su con me che ti aiuto a prepararti!" esclamò Ally, non appena mi notò tra la folla del bar.

La vidi fare un occhiolino sospetto a Liam.

Un'altra cosa da appuntare alle cose strane di questa mattina.

"Non ho voglia di vestirmi, sono così comoda nel mio bel pigiamone caldo." Mi lamentai.

"Avanti, non fare la bambina cattiva e vieni con me." disse ridendo.

Senza nemmeno lasciarmi rispondere, mi prese per un braccio e mi trascinò fino alla mia camera, che, stranamente, ora era di nuovo completamente vuota.

Ma che cazzo stava succedendo?

Stavo per caso facendo uno dei miei soliti sogni?

Eppure sembrava tutto così reale.

Forse proprio perché era reale.

E fu così che la mia confusione aumentò notevolmente.

"Sei una meraviglia!" esclamò Ally.

Mi aveva costretto, nel vero senso della parola, ad indossare un vestito bianco che non avevo mai messo in vita mia, e che forse giaceva da fin troppo tempo nel mio armadio, con un cardigan pesante sul color cappuccino e delle calze.

Il risultato era magnifico, ma non su di me.

Insomma, non mettevo molto spesso abitini di questo genere proprio perché non me li vedevo indosso.

Intendo dire che su una di loro sarebbero stati molto meglio.

Avrebbe risaltato di più.

Continuai per vari minuti ad osservarmi allo specchio, anche quando lei se ne fu andata, dicendomi che sarebbe arrivato Jake, tra qualche secondo.

"Smettila di trovare ogni piccolo tuo difetto davanti a quel pezzo di vetro, perché sei assolutamente perfetta." Disse, cogliendomi alla sprovvista, proprio Jake.

Lo guardai dallo specchio.

"Non sto mentendo." Precisò.

E lo potevo vedere benissimo dai suoi occhi, sinceri come non mai e di un azzurro così intenso da non farti pensare ad altro.

"Andiamo a fare un giro per Londra, ti va?" chiese, vendendomi più vicino e sorridendo.

"Scusa, te lo devo proprio dire... ma che succede oggi a tutti quanti? Io non vi capisco." Dissi confusa, provocando l'ilarità di Jake.

Mi lasciai trasportare da lui fino in centro, dove non fece altro che farmi ridere per tutto il tempo.

Liam's pov.

"È tutto pronto?" chiese Michael.

"Sì, tranquillo, andrà tutto bene." lo rassicurò Jade.

Le sorrise dolcemente e le circondò le spalle con un braccio.

"Sono curioso di sapere come reagirà." Disse Luke, sorridendo.

"Stanno arrivando! Tutti pronti, ragazzi." Ci avvisò Hailey.

"Liam, spegni la luce!" ordinò Louis.

La spensi appena in tempo, prima che entrassero Jake e Emily.

Emily's pov.

Entrammo in camera.

Era tutto buio.

Accesi la luce.

"Sorpresa!!!"

La mia faccia doveva essere un qualcosa di indefinibile.

"Auguri, Ems!!" dissero all'unisono tutti i miei amici, compreso Jake, che si era unito a loro, nel preciso istante in cui eravamo entrati.

Me ne ero completamente dimenticata.

Era il mio compleanno.

"Oddio, grazie!! Me ne ero completamente dimenticata!!"

Andai ad abbracciare tutti, uno per uno.

"Auguri, bellissima." Sentii, quando finii di abbracciare Louis.

Alzai lo sguardo.

Pensavo di essermi immaginata quella voce.

E, invece, tutti loro erano proprio lì, davanti a me, che mi sorridevano felici.

"Non ci posso credere." Dissi, portandomi le mani alla bocca.

Una lacrima di gioia scese fuori dal mio controllo.

Non ci potevo credere.

La mia famiglia era lì, di fronte a me.

Mia mamma, mio papà e mio fratello Justin.

Ero quasi paralizzata sul posto, anche se non vedevo l'ora di poterli abbracciare tutti.

Mi batterono sul tempo e lo fecero loro per primi, stringendomi in un caloroso abbraccio.

"Ma quanto sei bella, bambina mia?" esclamò mia madre, in lacrime anche lei.

"Aspettate, fermi tutti." Disse Justin, ad un certo punto.

"Cosa?" chiesi, asciugandomi le lacrime e non smettendo di sorridere.

"Stai indossando un vestito! Non ci credo! Gente, da segnare al calendario!" scherzò, prima di abbracciarmi individualmente.

"Spiritoso." Scherzai.

Mi staccai dall'abbraccio e mi voltai.

Era solo grazie a loro che erano riusciti a venire qui.

"Ragazzi... grazie, grazie mille. Questo era il regalo più bello che mi avreste mai potuto fare ed è anche il migliore. Grazie veramente."

"Hai degli amici veramente fantastici." Disse mio padre.

"Ancora non mi sembra vero, scusate." Dissi, ridendo.

E la 'festa' – sempre se così si poteva chiamare – iniziò.

Non ero mai stata più felice in vita mia.

Era un giorno perfetto.

I miei amici, mio fratello e i miei genitori.

Tutte le persone più importanti della mia vita erano lì con me, a festeggiare il mio compleanno.

I ragazzi non potevano nemmeno capire quanto gli ero riconoscente.

Erano veramente fantastici.

Ora eravamo sul divano a guardarci un bel film di animazione insieme, che mi riportava indietro nel tempo.

Presto sarei crollata, me lo sentivo.

Ma, nonostante tutto, potevo dire di essermi goduta a pieno tutta la giornata.

Domani non sarei andata alle lezioni, i miei genitori sarebbero restati fino a domani sera e non volevo assolutamente perdermi l'occasione di poter passare un po' di tempo con loro.

La maggior parte dei ragazzi era andata ai propri dormitori, dicendo che gli dispiaceva andare via così presto, ma si erano alzati ad un orario inconcepibile – come avevo detto io – per la domenica mattina.

Quindi eravamo rimasti io, mio fratello, i miei genitori, Liam, Zayn, Jake ed Hailey.

Quei due erano inseparabili.

Bussarono alla porta.

"Vado io." Dissi, alzandomi dalla mia postazione vicino a Justin, srotolandomi dalla coperta.

Andai ad aprire la porta.

"Buon diciannovesimo compleanno."

"Ora me ne vado subito, tranquilla. Non ho intenzione di rovinare il tuo giorno." Concluse Paul, con mia sorpresa.

Non avrei mai pensato che si potesse presentare in questo modo, senza insistere.

E non pensavo nemmeno che si sarebbe ricordato del mio compleanno.

D'altro canto, nemmeno io me l'ero ricordata.

In ogni caso, ne fui felice.

Non c'era ombra di tristezza nel mio sguardo.

Nessuno sarebbe riuscito a rovinarmi la giornata.

E, in ogni caso, ormai mi ero lasciata quella storia alle spalle.

Non ci pensavo più.

"Grazie." Risposi, facendo spuntare un sorriso sulle mie labbra.

Lui sorpreso come non mai, ricambiò.

"Ti auguro il meglio, te lo meriti. Ciao." Disse, prima di voltare le spalle ed andarsene.

Chiusi la porta.

"Chi era?" chiese Jus.

"Era Paul." Dissi, sicura di ciò che stavo dicendo.

Sapevo benissimo che si sarebbe infuriato.

Ma non ne aveva alcun motivo.

"Cosa voleva?" chiese, infatti, duro.

"Solamente farmi gli auguri." Dissi, sorridendo, mentre mi riposizionavo al mio posto precedente.

"Non mi ha fatto alcun effetto, quindi puoi stare completamente tranquillo."

Frase che lo fece sorridere, probabilmente felice che finalmente mi ero lasciata tutto alle spalle, senza alcun rimpianto.

E ne ero felice anch'io.

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